martedì 24 dicembre 2019

MERRY CHRISTMAS AND HAPPY NEW YEAR from me and Elf on the Shelf

Prima di augurare Buon Natale a tutti e darvi appuntamento a gennaio 2020 inoltrato, vi mostro cosa ha combinato il mio Elf on the Shelf AdElf appea ho ricevuto come regalo questa bellissimo vaso di ceramica per biscotti... 

-Ha scovato il vaso e ci si è infilato dentro!!!



-Ha iniziato ad aprire tutti i pacchetti con dentro i buonissimi biscotti al cioccolato!!!



-Direi che bello sazio e soddisfatto fa tantissimi auguri di trascorrere delle belle feste e di iniziare un magnifico anno nuovo a tutti voi!!!



STIAMO ENTRANDO NEI MAGNIFICI ANNI '20...WOOOOOOOW!!!


lunedì 23 dicembre 2019

DECORI di FELTRO per L'ALBERO di NATALE



Ormai ai miei Tè di Natale, che quest'anno ho anticipato al Ringraziamento, per motivi di tempo, è diventata tradizione che io dia un piccolo ricordo alle signore invitate per i loro alberi di Natale. Lo scorso anno ho inaugurato la tradizione con gli omini di Pan di zenzero di feltro , così quest'anno ho continuato con il feltro rosso e bordeaux e con l'aiuto di un cutter per biscotti a forma di decoro natalizio ho creato questi "pendagli", inutile dire che ho già in mente il prossimo decoro targato 2020!



Per il lavoro da eseguire ho fatto lo stesso dello scorso anno, tagliando due sagome per decoro e prima di unirne due alla volta, su una ho ricamato delle lineette per creare qualcosa di simile allo scintillìo delle stelle, utilizzando lo stesso filo da imbastitura bianco che ho usato per fare stare uniti i due pezzi di feltro a filo doppio un punto festone "distanziato".
Con un filo di cotone da uncinetto boredaux inserito all'interno prima di finire il lavoro,  ho formato il "pendaglio" che servirà per appendere la decorazione una volta finita.
Insomma fatto il primo è come andare in bicicletta, non si scorda più.


giovedì 19 dicembre 2019

ROTOLINI DI TRAMEZZINI AL TONNO


Non so se capita anche a voi, ma penso che alla maggior parte si, che quando si preparano i tramezzini e poi li si voglia tagliare per dare la forma a triangolino, si "spatasciano" ed esce fuori tutto il condimento! Ebbene volendo evitare sto disastro e non volendo riproporre la solita "torta" ho telefonato a Cristiana di "Una cuoca per casa" su Instagram e le ho chiesto "come si fa? Ma secondo te se farcisco e passo in freezer funziona?". Lei non ci aveva mai provato, ma mi ha dato l'idea di farci dei rotolini perchè comunque si taglia meglio il pane per tramezzini, soprattutto quello che si acquista nei supermercati.
 Ho quindi preparato la salsa al tonno, steso il pancarrè con una leggera pressione di mattarello, condito e arrotolato... poichè ho fatto tutto un 4-5 ore in anticipo rispetto al momento di servire, ho chiuso ogni rotolino dentro alla pellicola trasparente e risposto in freezer, ormai mi ero fissata che dovevo provarci. Ebbene un paio d'ore prima di servire i rotolini, li ho presi dal freezer e con un coltello affilatissimo ho tagliato dei rotolini più piccoli, il risultato al taglio direi perfetto, dal momento che il pane non ha fatto pressione sul ripieno e quindi non ho avuto quegli antiestetici "sbrodolamenti". Ho riposto i tramezzini su un piatto da portata e coperto con un panno pulito di cotone umido e lasciato così fino al momento di servirli.  Morbidissimi, pieni di salsa dal taglio perfetto, hanno avuto solo una pecca: che non ne è rimasto nemmeno uno e quindi ecco prossima volta va aumentata la dose!!!
Aggiungo che avendo fatto questa prova del passaggio in freezer, si possono preparare anche un giorno prima, e considerata la mole di lavoro che molti di noi si sobbarcheranno nelle proprie cucine in questi ultimi giorni dell'anno può essere una validissima idea per avere pronto all'occorrenza qualche bocconcino da offrire con un buon bicchiere di Prosecco o per un aperitivo di auguri.




ROTOLINI DI TRAMEZZINI AL TONNO

2 confezioni di fette lunghe di pan carré per tramezzini

360 g di tonno sott'olio ben sgocciolato, di ottima qualità
2 cucchiai di capperi dissalati
150 g di maionese 


In un boccale versate il tonno ben sgocciolato, i capperi dissalati e la maionese e frullate bene tutto con un frullatore ad immersione. 
Prendete una fetta di pancarrè per tramezzini , stendetela leggermente con l'aiuto di un mattarello e spalmateci la crema di tonno. Arrotolate e chiudete bene stringendo in pellicola trasparente per alimenti, procedete fino ad esaurimento ingredienti e riponete i rotolini in freezer per circa un'oretta(ma anche di più non è assolutamente un problema).
Un'oretta prima di servirli tirateli fuori dal freezer, levate la pellicola trasparente e con un buon coltello affilato tagliateli su un tagliere di legno e posizionateli su un piatto da portata. Tagliati tutti i rotolini coprite o con un panno di cotone umido o con della pellicola trasparente, nello scongelarsi manterranno la loro umidità in modo di evitare di servire qualcosa di "secco e asciutto".




Enjoyyy!!!



lunedì 16 dicembre 2019

BAVARESE ALLA NOCCIOLA


La mia passione reale per le Bavaresi è nata qui, e da allora non mi sono più fermata, sono arrivata a quella al pistacchio . Poi un giorno mi sono innamorata di uno stampo della Silikomart, "intreccio" e ancora prima di averlo nella mia cucina già sapevo che avrei voluto utilizzare la pasta pura di nocciole che utilizzo per fare un ottimo gelato in Estate.
Tutto il resto è stato un gioco perfetto di gusto, sapori e tempistiche... ormai lo sapete che la comodità sta proprio nel fatto che le Bavaresi in questi stampi vanno fatte almeno due tre giorni prima perchè il tempo in freezer per la perfetta riuscita è obbligatorio.
Ho provato a fare un paio di nocciole caramellate giusto per dare colore e fare decoro, e adesso sento che per questo tipo di dolci non mi spaventa più nulla.
Per la loro bellezza ed eleganza sono convinta che una Bavarese faccia la sua bella figura sulle tavole delle feste per questo la pubblico ad una settimana dal Natale.




BAVARESE ALLA NOCCIOLA
(per lo stampo "Intreccio" di Silikomart)


Per le nocciole "pralinate"


150 g di zucchero
2 cucchiai di acqua
150 g di granella di nocciole

Mettete lo zucchero in un pentolino con l'acqua, quando si sarà sciolto aggiungete la granella di nocciole e mescolate con un cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero addensandosi darà l'impressione di diventare sabbioso attorno ai pezzetti di nocciole. Continuate a mescolare fino a che sarà tutto ben "secco". Mettete da parte.


Per la Bavarese


12 g di gelatina in fogli

250 g di latte intero 

200 g di cioccolato bianco (di ottima qualità) in pastiglie (o tritata)

200 g di pasta pura di nocciole (da non confondere con le creme dolci) Siciliano

370 g di panna fresca (semi montata)

Ammollate la gelatina in acqua fredda  e poi strizzatela e mettetela da parte.
Portate il latte a bollore e scioglieteci dentro la gelatina, mescolando. Versate nel latte bollente la cioccolata e mescolate bene fino a farla sciogliere molto bene.
Aggiungete e mescolate la pasta di nocciole, amalgamando bene il tutto, aiutandovi con un frullatore ad immersione per pochi secondi. 
Fate raffreddare fino a 30°C.
Nel frattempo montate la panna, molto morbida, mescolate tutto insieme con una spatola morbida.
Versate la mousse nello stampo e coprite con le nocciole pralinate.
Mettete lo stampo su un piatto, per avere più stabilità e coprite con pellicola trasparente e trasferite nel freezer per almeno 24 ore(potrete preparare la bavarese anche due settimane prima).


Per la glassa al cioccolato bianco di Antonio Bachour

19 g di gelatina in fogli

125 g di acqua

225 g di zucchero semolato

225 g di glucosio

225 g di cioccolato bianco (ottimo cioccolato in pastiglie)

160 g di latte condensato

90 g di glassa neutra (io ho usato una gelatina neutra)






ASSEMBLAGGIO

Portate la glassa a temperatura tra i 35°-38°C e tirate fuori la bavarese dal freezer e sformatela dallo stampo e appoggiatela su una gratella dove avrete messo sotto un vassoio, per poter recuperare la glassa e non rischiare di combinare un pasticcio sul piano di lavoro.
Versate sopra la glassa, fatela scolare bene. Spostate la bavarese su un piatto da portata aiutandovi con una spatola per torte e riponete in frigo, almeno un paio d’ore, e poi mettetela a temperatura ambiente 45-30 minuti prima di servire. 

Decorate a vostro gusto e piacere.



Enjoyyy!!!

NOTE

-Lo stampo non va unto, essendo in silicone quando la vostra mousse o bavarese saranno ben solide sarà facilissimo sformarle
-La glassa può stare in frigo un paio di giorni, oltre è consigliabile congelarla, e al momento in cui si desidera usarla basterà farla scongelare in frigo, e poi dare una ripassata al microonde qualche secondo, mescolando, fino ad ottenere la giusta consistenza.
-Sbattete bene il contenitore che contiene la glassa in modo da eliminare più bollicine di aria possibili.
-Se la scaldate troppo aspettate che torni a temperatura (tra i 35°C 3 i 38°C) perché quando la versate sulla bavarese congelata, rischiate di rovinare la forma.
-Considerate i tempi quando desidererete versarla sulla vostra bavarese, poiché i passaggi con il microonde per riportarla alla giusta temperatura, vi porteranno via un po’ di tempo.
-Una volta che la vostra bavarese è pronta e avrete fatto scolare la glassa in eccesso sulla gratella, fornitevi di un bel palettone per torte per spostarla su un piatto da portata e rimettete in frigo un paio di ore a scongelare, fino a circa 30-45 minuti prima di servire, perchè le bavaresi si gustano fresche, non fredde, ma nemmeno troppo a temperatura ambiente.


-Probabilmente sia la glassa vi avanzerà, potete congelarla, per questo appena fatta l'ho divisa in due contenitori, messi in freezer e ne ho scongelata solo una parte, e vi assicuro che in freezer può essere conservata fino a sei mesi senza perdere nulla della sua bontà.

giovedì 12 dicembre 2019

RISOTTO ALLE CAROTE


Io non amo le carote crude e non le ama nemmeno Ronald Reagan, che non è il defunto Presidente degli Stati Uniti, ma il mio magnifico e buffissimo cane. Ma le compro e le uso tantissimo per preparare le basi del soffritto, o per cuocerci legumi, o anche per fare degli ottimi contorni come le carote al Brown sugar e bacon o pancetta.



Quando me ne avanzano le trito con cipolla e sedano e congelo, in modo da avare già una base pronta all'uso. Ebbene la settimana scorsa mi sono ritrovata una decina di carote e non sapevo cosa farci!!!
Ho perso 5 minuti buoni a pensarci e volendo mangiare riso a pranzo ci ho fatto un buon risotto, che fosse buono l'ho scoperto, ma mi sono così impegnata che credo comprerò le carote proprio per rifarlo spesso.

Aggiungo che è anche abbastanza light e ve ne renderete conto appena leggerete gli ingredienti.


RISOTTO ALLE CAROTE
(per 4 porzoni)

250 g di Riso Carnaroli
8-10 carote fresche
2 scalogni
80 g di salsiccia tagliata a tocchetti
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
sale
pepe nero
prezzemolo
Parmigiano Reggiano

In un tegame mettete l'olio con il pepe e gli scalogni affettati finemente con due cucchiai di acqua e fate stufare.
Nel frattempo pulite e pelate le carote, tagliatele a rondelle, mettete da parte qualche rondella e tritate tutto il resto.
Quando lo scalogno si sarà ammorbidito, versate tutte le carote sia tritate che in rondelle nel tegame, aggiungete del sale e mescolate, versate anche la salsiccia e fate cuocere una ventina di minuti.
Portate dell'acqua a bollore e mantenetela calda.
Aggiungete il riso alle carote e fatelo tostare, mescolando, per circa 2 minuti, aggiungete un po' d'acqua, il sale e mescolate, man mano che l'acqua viene assorbita dal riso aggiungetene, assaggiando di sale.
Quando il riso sarà al dente ( questo dipende più o meno dalla marca del riso che avrete utilizzato) mantecate con del Parmigiano Reggiano grattugiato.
Servite subito con una spolverata di prezzemolo finemente tritato.

Enjoyyy!!!

lunedì 9 dicembre 2019

TRIFFLE AL MASCARPONE E BAILEY'S



Dal Thanksgiving tea Party, ho come avete potuto vedere un bel po' di ricette interessanti da pubblicare ed ecco che vi pubblico quella di uno dei miei "cavalli di Battaglia", quelli che la coppa è rimasta completamente pulita senza possibilità di replica, il Triffle con Mascarpone e Bailey's, e non fatevi trarre in inganno se siete astemi o alcolisti anonimi... il Bailey's rende questo dolce favoloso, con quei profumi e aromi che solo questa  crema al Whiskey Irlandese può regalare. Quindi anche questa volta vi dico: FIDATEVI e vi pentirete solo di averne fatto per un kg di Mascarpone.

Se avete polvere d'oro edibile poi lo renderete anche prezioso e perfetto per il periodo delle Feste Natalizie.




TRIFFLE AL MASCARPONE E BAILEY'S


1Kg di Mascarpone
4 uova (L) a temperatura ambiente
200 g di zucchero a velo
200 g di zucchero semolato
1 pizzico d sale
24 (dipende dalla capienza della coppa che utilizzerete) di savoiardi
250 ml di Bailey's Crema Irlandese
100 ml di latte intero
zucchero di canna Demerara e polvere d'oro o colorante oro alimentare 


Con le fruste (io uso il KitchenAid con la frusta a "filo") in una ciotola molto capiente montate a neve ben ferma gli albumi, con lo zucchero a velo e il pizzico di sale. Sempre con la frusta in movimento aggiungete con un cucchiaio 500 grammi di Mascarpone. Coprite con pellicola e posate in frigo, mentre in un’altra ciotola montate lo zucchero semolato con i tuorli, fino a farli diventare chiari e spumosi. Sempre con la frusta in movimento aggiungete un cucchiaio alla volta gli altri 500 grammi di Mascarpone.
A questo punto con una spatola, aggiungete un po’ di mix di albumi a quello con i tuorli e piano piano mescolate delicatamente tutto.
In una tazzona mescolate il Bailey's con il latte.
Prendete una coppa da Triffle (la mia ha una capienza di circa 4 litri) fate un primo strato di Savoiardi bagnati nel mix di latte e crema di Whiskey, ricoprite con metà composto, e fate un secondo strato di savoiardi imbibiti di Bailey's e latte. Ricoprite tutto con la crema di Mascarpone e riponete in frigo fino al momento di servire, quando un attimo primo spolvererete il colorante oro in polvere se vi va e lo zucchero di canna Demerara.

Enjoy!!!

venerdì 6 dicembre 2019

THANKSGIVING TEA PARTY



Oggi è San Nicola, che inconograficamente ci ricorda Babbo Natale e una settimana è passata dal giorno del Ringraziamento Americano, una festa che adoro, perchè sebbene si debba trovare più di un giorno all'anno per ringraziare, dico almeno c'è chi ha pensato a celebrarci una giornata.
Festa molto sentita negli Stati Uniti, tanto da essere considerata anche più importante del Natale, la festa dove si riunisce tutta la famiglia e a cui sono legati ricordi e tradizioni.
Noi non abbiamo una festa del Ringraziamento e quest'anno invece di  organizzare uno dei miei tè nel periodo di Dicembre per Natale, mi sono voluta ispirare a questa festa dove pie e tacchino la fanno da padrone. 
Ormai è tradizione per noi organizzare con alcuni amici un Tè per le feste e quest'anno, oltre al centrotavola che curo sempre personalmente, il menu per quello che è un evento molto ricco di cibo e prelibatezze è stato il seguente:


-Tartine con pomodorini confit e burrata
-Rotolini di tramezzini al tonno (ispirata da questa)
-polpettine di carne e uvetta
-panini ai cinque cereali con tacchino, zucchine arrostite, limone e menta
-Cavoletti di Bruxelles al vino e pancetta


-American Pumpkin Pie 
-Maria Stuarda
-Meringhe
-Devil's food cake
-Bavarese alle nocciole
-Cannoncini di sfoglia invertita e crema diplomatica
-Crostata crema ed Amaretti
- panna montata e crema pasticcera per accompagnare strudel e pie


-Tè "Afternoon Blend" di Fortnum & Mason
-Tè nero con arancia, cardamomo e pepe rosa
-Tè verde con albicocca, chiodi di garofano e petali di rosa
-Miscela di spezie con mandorle zuccherate, mela e cannella
-Infuso alla frutta con fragole, arancia, anice stellato e ibiscus

e Prosecco a fiumi!!!


Tutto quello che è collegato ad un link vi riporta alle ricette e molto di quello che invece non ha un link vi assicuro è che a breve sarà pubblicato qua su Cuocicucidici.
Molti mi hanno chiesto quanto tempo ci ho perso a preparare tutte queste cose, la verità è che non ci ho messo così tanto, si è trattato di sapermi organizzare bene, nel preparare basi come frolle, sfoglie e brisèe in anticipo e metterle in freezer...e tutto il resto lo hanno fatto il piacere di fare il mio Tè annuale per le feste e la passione a preparare tutte queste cose.

Buon inizio dell'Avvento a tutti... Natale si avvicina, Dicembre è iniziato  e mi piace sempre dire "Make a December to remember"!!!



giovedì 14 novembre 2019

GOLDEN SYRUP STEAMED PUDDING- PUDDING AL VAPORE




I Pudding sono ormai una mia passione da tre anni, da quando cioè li ho praticamente scoperti!!! Mi sono rifornita degli stampi appositi che sono anche belli da vedere e sono partita in quarta prima con quello al cioccolato, perchè volevo appunto prenderci confidenza e poi provando ben due versioni diverse per quello di Natale, facendo diventare quella di Nigel Slater la mia versione ormai tradizionale per eccellenza.
Non contenta quest'anno ho voluto provare a farne una nuova ricetta, grazie a chi nel gruppo delle Pie Donne & Pies, per prepararsi allo Stir-Up Sunday (che quest'anno cade il 24 Novembre), dopo aver acquistato lo stampo apposito della Mason Cash, lo "Steamed Syrup Pudding", da una ricetta della Mason Cash appunto Chi mi ha preceduta aveva avuto solo un problema, la ricetta parlava dello stampo da 900 ml (S36, che c'è di ogni colore e decorazione) ma le era avanzato un bel po' di composto,  e quindi ho voluto farlo anche io proprio per capire se la ricetta era "troppo". Ebbene si, a me oltre allo stampo S36 (da 900 ml) è venuto anche un mini pudding fatto in emergenza dentro una citolina in ceramica (adatte alle cotture) di Ikea, cosache mi ha anche dato la fortunata possibilità di assaggiare il mio nuovo pudding appena cotto.
Quindi la ricetta originale che nasce in pratica come una 4/4 nel mio caso è stata "ridimensionata" per lo stampo apposito, perciò le dose che leggerete sotto sono "private" di 1/4 degli ingredienti rispetto all'originale. (quindi se usate 4 uova, ricordate di aumentare tutto a 250 grammi).



STEAMED SYRUP PUDDING


190 g di burro a temperatura ambiente
190 g di zucchero di canna Muscovado
190 g di farina auto lievitante
3 uova
1 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di allspice (facoltativo)
4 cucchiai di Golden Syrup (che non è la melassa)



Imburrate molto bene lo stampo da pudding (capienza 900 ml), sul fondo mettete un cerchio di carta forno (del diametro esatto del fondo stesso).
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid, ma vanno benissimo anche le fruste elettriche, tranquilli) con la frusta a filo montate il burro un paio di minuti, aggiungete lo zucchero e lavorate altri due minuti fino a che il composto non sarà spumoso e liscio. A seguire versate le uova e la farina, fino a che il composto non risulterà ben amalgamato. Versate due cucchiai di gloden syrup nel composto insieme allo zenzero e all' allspice e mescolate bene, mentre gli altri due cucchiai versateli sul fondo dello stampo.
Versate a cucchiaiate il composto nello stampo livellate bene la superficie (ATTENZIONE: il composto deve lasciare un paio di cm di bordo, perchè lieviterà) e chiudete prima con un foglio di carta forno e poi con un foglio di carta stagnola, ma lasciando una sorta di cunetta al centro (sempre perchè lieviterà un po') e chiudete bene con dello spago da cucina attorno al bordo esterno dello stampo. Ricordate di fare con lo spago un "manico" per recuperare lo stampo quando il pudding sarà cotto per non ustionarvi).
Mettete in una pentola capiente con acqua che arrivi a metà dello stampo, coprite con un coperchio e cuocete a vapore per due ore da quando inizia il bollore, abbassando la fiamma al minimo.

Togliete lo stampo dalla pentola, fate intiepidire e sformate, servite con qualche cucchiaio di golden syrup sopra.



NOTE: i pudding hanno una magnifica cosa, che potete prepararli con qualche giorno di anticipo, conservarli nello stampo (avendo cura però di cambiare la copertura di carta forno e carta stagnola) in modo che quando desiderate servirli, un'oretta prima li potete rimettere al vapore a scaldare.



lunedì 11 novembre 2019

PASTA E LENTICCHIE



Finalmente a Novembre inoltrato posso dire che è Autunno. Diciamo che stiamo sui 20°C e che non c'è più il caldo torrido, umido e fastidioso che ancora ci tormentava fino a qualche settimana, poi abbiamo avuto un ottobre con quei magnifici 25°C che io amo, tanto che davvero fino alla settimana scorsa giravo ancora con le infradito e mi passavo i pomeriggi in giardini a guardare il mare...  ma finalmente è tornato l'Autunno, e lo dico con la consapevolezza che in realtà io le stagioni le amo tutte e quattro, e che vorrei fossero ben distinte e separate ogni anno che passa.
Quindi ora posso essere felice di preparare zuppe e zuppette e piatti caldi, cosa che non mi ispirava assolutamente fino a due settimane fa.
Ho iniziato anche a cuocere i legumi e una bella pasta con le lenticchie uno dei primi giorni di pioggia con le temperature leggermente più basse non ce l'ha tolta nessuno. Il profumo che sprigiona questa zuppa di legumi mi riporta a quando ero davvero piccola e capitava nel menu all'asilo, ricordo che amavo il profumo così quanto odiavo doverla mangiare, ora invece mi piace tantissimo e forse proprio perchè mi riporta indietro a quel periodo della mia vita senza pensieri.
Buon Autunno a tutti!!!


PASTA E LENTICCHIE

400 g di lenticchie secche
160 g di pasta piccola (tubetti)
1/2 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1/2 carota
1/2 cipolla piccola
1 spicchio d'aglio
1 costa piccola di sedano
2 cucchiai di olio extra vergine d oliva
1 foglia di alloro
sale
pepe nero
acqua

La sera prima mettete in ammollo in acqua le lenticchie.
Il giorno seguente in una pentola versate l'olio e o spicchio d'aglio, accendete il fuoco e dopo un minuti aggiungete la carota, il sedano e la cipolla tritate finemente, la foglia di alloro e una macinata di pepe nero. Fate rosolare, e poi versate le lenticchie ed aggiungete acqua fino a coprirle, mescolate, mettete il concentrato di pomodoro e fate cuocere per un'oretta abbondante, controllate la cottura, versate il sale, e dopo 5/10 minuti versate un po' d'acqua bollente e la pasta, che cuocerete al dente.
Servite subito.


Enjoyyy!

sabato 2 novembre 2019

FRUTTA MARTORANA



Chi arriva in Sicilia ed entra in un bar o in una pasticceria s troverà sempre, e ribadisco sempre, vetrinette dove i fruttini colorati di Pasta Reale, chiamata Frutta Martorana, fanno bella mostra di sè. 
Un tempo erano tipici solo del periodo dei Defunti, quindi a cavallo tra la fine di Ottobre e Novembre, ma ormai è un prodotto così tipico, identificativo e territoriale da trovarlo tutto l'anno, sono buonissimi e creano allegria.
La storia del nome deriva dal Monastero della Martorana di Palermo, dove nacquero questi fruttini a forma di agrumi, per decorare ed arricchire gli alberi di limoni e arance, privi dei loro frutti quando vi fece visita  un vescovo o re che rimase sorpreso dal trovare gli alberi ricchi di mandarini e limoni fuori stagione, scenograficamente facevano la loro bella figura, ma quando raccolse un frutto sentì profumo di mandorle e miele e scoprì che trattavasi di dolci, buonissimi e fu lui stesso ad esclamare "ma questa dolcetti sono proprio degni di un Re" e fu così che nacque la Pasta Reale. 


Oggi è la commemorazione dei Defunti ed è usanza nella notte tra il primo e il due Novembre portare in dono ai bambini giocattoli e dolci tipici tra cui questi frutti, che hanno anche una buona conservazione se conservati in scatole ermetiche o chiuse in pellicola alimentare.
Avevo comprato anni fa gli stampi di gessi in via del Calderai a Palermo, ma a parte l'agnello Pasquale  con la pasta di mandorle non avevo ancora osato provare a preparare la frutta, ma finalmente mi sono decisa e sono davvero soddisfatta per essere  la mia prima volta.
Buona Commemorazione dei Morti!!!
 

FRUTTA MARTORANA

500 g di  farina di mandorle 
500 g di  zucchero a velo 
75  g di glucosio ( o miele)
55 ml di acqua 
2 mandorle amare
Semi di mezzo baccello di vaniglia  

Colori in polvere alimentari 
Alcol alimentare 

Gomma arabica o lucidante alimentare spray

Pestate al mortaio le due mandorle amare ed unitele in una ciotola capiente alla farina di mandorle e mescolate. Aggiungete lo zucchero a velo e mescolate bene tutto, versate l'acqua e il glucosio. i semini di vaniglia  e cominciate ad amalgamare usando un cucchiaio.
Poi lavorate con le mani fino a che il composto non si sarà amalgamato molto bene. Conservare ben chiusa con pellicola trasparente per alimenti altrimenti si secca.
Per fare la frutta se avete gli stampi di gesso, spennellate bene la maizena così sarà più semplice staccare la pasta reale. Basterà che pressiate una pallina di impasto nello stampo e che livelliate, e con dei colpetti fate uscire il fruttino e procedete.



Lasciatelo un giorno ad asciugare su un vassoio di cartone e poi potrete procedere a colorare. Io ho usato prevalentemente i colori in polvere alimentari, perchè sono perfetti per creare sfumature, ma per le rifiniture, o per le fragole ho diluito i colori con alcol alimentare.

Lucidate i fruttini o con gomma arabica alimentare o più comodamente con uno spray (io ne uso uno a base di lecitina alimentare con alcol alimentare ).



Enjoyyy!


venerdì 1 novembre 2019

TETÚ



In questi giorni nelle pasticcerie, nei bar e nei panifici Siciliani è una gara a chi fa più dolci per le feste di Ognissanti e dei Defunti ...in ogni città dell'isola ci sono tradizioni da rispettare  e dolcetti da gustare.
È un " epidemia" di Frutta Martorana, Rame di Napoli, Pupi cu Zuccaru, Ossa dei Morti, 'Nzuddi, Totò e Tetù, che nonostante l'assonanza del nome, non sono la stessa cosa.
A Catania si fanno i Totò, biscotti al cioccolato, che nella forma potrebbero assomigliare ai Tetù di Palermo, che in realtà nascono bianchi, con glassa bianca o al cioccolato, la variante al cioccolato diciamo che è una liberissima interpretazione e a differenza dei dolcetti di Catania contengono anche farina di mandorle.
So che ora sto per fare una rivelazione assurda, ma io non ho mai assaggiato i Totò... e nemmeno i Tetù, ma ho iniziato a rimediare facendo i Tetù con anche la variante al cioccolato. Per il prossimo anno chissà che io non faccia i Totò. Per ora sappiate che i Tetù (Uno a te ed uno a me, a volerne fare una "traduzione")  ci sono piaciuti tantissimo.
Ho seguito "liberamente" la ricetta di Alba Allotta  modificando le quantità dei vari ingredienti rispetto a 500 grammi di farina, eliminando la vanillina, che proprio non amo, e appunto facendo una versione al cacao, che nella tradizione a quanto ho capito non è prevista, e mettendo l'ammoniaca per dolci, cosa trovata in tantissime ricette al posto del bicarbonato, l'unica cosa che si avvicina al cacao o cioccolato è che una parte dei Tetù si può glassare con una glassa a cacao appunto.


TETÚ 
(per 50 biscotti circa)

500 g di farina 00
100 g di farina di mandorle
100 g di strutto
150 g di zucchero
2 uova
15 g di ammoniaca per dolci
1  cucchiaino di estratto naturale di vaniglia

Per la versione al cacao ( da utilizzare in metà del totale dell' impasto sopra)

20 g di cacao amaro in polvere

Per le glasse:
Zucchero a velo
acqua bollente
cacao in polvere amaro

Setacciate la farina con l'ammoniaca per dolci nella ciotola della planetaria (potete lavorare agevolmente anche a mano), e poi aggiungete lo strutto, lo zucchero e la farina di mandorle, a seguire le ova ed il pizzico di sale con l'estratto di vaniglia. Fate lavorare bene con il gancio a "K" o foglia e quando il tutto sarà ben amalgamato e l'impasto risulterà morbido sarà pronto. A questo punto se vorrete anche la versione al cioccolato, dividete l'impasto a età e una parte mescolatela col cacao.
Preriscaldate il forno a 170°C.
Adagiate della carta forno sulle leccarde e cominciate a formare i biscotti.
Fate dei rotolini, dai quali ricavare delle palline poco più grandi di una noce e sistemarle man mano sulle leccarde.
Infornate per circa 30 minuti.

Fate raffreddare e nel frattempo fate le glasse. Mescolate lo zucchero a velo con qualche cucchiaio di acqua bollente, fino ad ottenere una consistenza liscia, lucida e bianca, questa sarà la glassa da colare sui biscotti bianchi, mentre aggiungendo un cucchiaio di cacao amaro (dosate l'acqua sempre bollente se risultasse troppo denso) otterrete quella al cacao.

Glassate i biscotti e lasciate asciugare.
I Tetù si conservano molto bene per alcuni giorni in una scatola di latta.

ENJOYYY!!!


mercoledì 30 ottobre 2019

"FRITTATA"al forno con BROCCOLI e RICOTTA


Questa che segue è una ricetta banale, ma intanto è light, perchè non prevede la cottura in padella e olio come la più classica della frittata, è veloce, perchè si mescolano gli ingredienti velocemente, ed è comoda, perchè la si può preparare prima essendo ottima anche a temperatura ambiente, anzi in verità è anche più buona!
Diciamo che equivale alla scoperta dell'acqua calda, ma tant'è che una volta a settimana, magari cambiando ortaggio la preparo.
Quindi quando cuocete i broccoli fatene in più e non ve ne pentirete.

FRITTATA AL FORNO con BROCCOLI e RICOTTA
(per una teglia da 22-24 cm di diametro)

5 uova
250 g di ricotta
70 g di Parmigiano Reggiano
broccoli lessati
1 cucchiaio di olio
sale
pepe nero

Pre riscaldate il forno a 1790°C:
In una ciotola sbattete le uova con una frusta, aggiungete la ricotta, l'olio, il sale, il pepe, il parmigiano e mescolare bene, versate i broccoli e amalgamate sempre con la frusta.
Bagnate e strizzate un foglio di carta forno e sistematelo dentro alla teglia, versate il composto ed infornate per una trentina di minuti, a fino a che vedrete che la superficie della vostra frittata non sarà dorato e cotto.
Servite tiepida o a temperatura ambiente.


Enjoyyy!!!

giovedì 24 ottobre 2019

LIMONCELLO- ultima versione



Avevo già proposto una ricetta di Limoncello, ma io cerco sempre di migliorarmi e per farlo devo provare altre soluzioni, e così è stato anche per il Limoncello. In realtà confrontando la vecchia ricetta e quella che vi propongo oggi c'è una differenza non da poco, perchè stessa quantità d'acqua, ma oltre il doppio di alcol e zucchero e limoni e vi devo dire che la differenza c'è e si vede...cioè si sente!!! Quindi al momento questa è la ricetta che seguirò per le prossime bottiglie di liquore al Limone che servirò ai miei ospiti dopo un pranzo o una cena.
Ovviamente il Lemoncello si presta benissimo anche se diluito con uno sciroppo di zucchero lo si usa come bagna per dolci profumati al limone, ma anche per qualche aperitivo, provate a farci un Limoncello Martini... eh eh eh ...!!!

LIMONCELLO (di Arone Dalessandria)

1 kg di limoni (ovviamente non trattati, ed ITALIANI)
1 lt alcol alimentare 95°
1 lt di acqua naturale
800 g di zucchero

Lavate ed asciugate i limoni. Con un pela patate (se lo avete è consigliatissimo) o un coltello ricavate la scorza dei limoni, evitando l'albedo (la parte bianca del limone), e immergetela in una ciotola (se di vetro e con coperchio è perfetto!) con l'alcol, chiudete bene (se il contenitore non ha coperchio potete sigillare con la pellicola trasparente per alimenti e un elastico) e mettete in dispensa 5-6 giorni, scuotendo ogni tanto il contenitore.
Trascorsi questi giorni, in una pentolina portate a bollore il litro di acqua, versate lo zucchero, mescolate e fate sciogliere bene. Spegnete il fuoco e fate raffreddare. Quando lo sciroppo sarà a temperatura ambiente, aggiungete l'alcol filtrato. Mescolate bene e mettete dentro a delle bottiglie di vetro (escono circa 2 litri e mezzo di liquore).
Ponete le bottiglie al buio per minimo un mese prima di metterlo in freezer per poterlo servire bello freddo.


Enjoyyy!!!





martedì 22 ottobre 2019

REGINELLE, BISCOTTI AL SESAMO "NCIMINATI"



"Nciminati", biscotti ricoperti col "cimino", semini di sesamo, a Palermo chiamati "Reginelle". Li ho sempre visti, e parlo qui nel Catanese, a fine pasto, ad accompagnare Passito, Malvasia, Limoncello, Marsala o Vin Santo, insomma vini e liquori da dessert. I semini si sesamo  si chiamano anche  Giggiulena o Ciciulena, quindi in maniera più generale li si può chiamare anche Biscotti con la Giggiulena.
Spesso si comprano nei panifici, ma desideravo da tempo farli in casa, ma tra che rimandavo e tra che non riuscivo a scegliere tra le tantissime ricette in circolazione, non mi decidevo mai.
Poi ho letto una ricetta che usava una parte di farina di semola di grano duro e sono andata " a simpatia", nel senso che che per me ci poteva proprio stare la semola e così ho preso la ricetta della signora Maria Grazia Di Maria, e ho fatto solo due piccole modifiche, ho tolto la vanillina, che non riesco proprio a farmi piacere e l'ho sostituita con dell'estratto puro di vaniglia,  insieme al profumo della scorza di limone e ho aggiunto un uovo, che non era previsto dalla ricetta.
Non sono biscotti dolcissimi, ma per me sono perfetti così, proprio in previsione di accompagnarli ad un buon Passito Siciliano, o ad una Malvasia.
L'origine del nome non la si conosce, forse per la presenza del sesamo che ha reso dei semplici biscotti in qualcosa di più "prezioso", non si sa, e non c'è modo di saperlo.


REGINELLE o " 'nciminati" (di Maria Grazia Di Maria in rosso le mie aggiunte)

350 g di farina di semola di grano duro
150 g di farina 00
150 g di zucchero
130 g di latte
140 g di strutto
9 g di ammoniaca per dolci 
1 uovo medio
scorza grattugiata di mezzo limone
1/2 cucchiaino di estratto puro di vaniglia 
un pizzico di sale 
Sesamo (quello che serve)


Mescolate le farine con lo zucchero, l'ammoniaca per dolci ed aggiungete lo strutto, lavorate e poi aggiungete il pizzico di sale , la scorza di limone e l'estratto di vaniglia ed infine l'uovo. Otterrete una bella frolla.
Pre riscaldate il forno a 220°C.
Su un piano di lavoro, io ho lavorato su marmo e non ho avuto assolutamente bisogno di infarinarlo, formate dei bastoncini di impasto del diametro di 2 cm circa, e tagliate dei tozzetti di circa 4 cm. e ripassateli bene nei semini di Sesamo, pressateli leggermente e posizionateli sulla leccarda del forno rivestita di carta forno.




Infornate a 220°C per 10 minuti e poi abbassate la temperatura a 150°C e cuocete per altri 10/15 minuti, fino a completa doratura ( a me sono bastati 10 minuti).

Lasciateli raffreddare e poi conservateli in una scatola di latta o contenitore tipo Tupperware. Hanno una buona durata e accompagnano bene anche la colazione o una tazza di tè nel pomeriggio.



Enjoyyy!!!








venerdì 18 ottobre 2019

PASTA AL PESTO DI ZUCCHINE A CRUDO



Sempre per il discorso che a pranzo stiamo cercando di fare piatto unico con un primo, oggi vi parlo di un pesto, ma lo chiamerei più salsa a crudo, di zucchine verdi, che lo so non sono più di stagione, ma in verità questo piatto l'ho preparato a Settembre e so anche che potevo tenerla sospesa fino alla stagione giusta, ma avrebbe significato farla finire nel dimenticatoio e sinceramente è una cosa così veloce e buona che mi dispiacerebbe non ritrovarmela più nel blog e quindi la pubblico, ma voi ricordatevi poi quando in Primavera inoltrata le zucchine torneranno a  fare bella mostra sui banchi del mercato, di questa ricettina, che vi risolverebbe un pranzo in pochissimi minuti, il tempo di cuocere la pasta e via!!!



PASTA AL PESTO DI ZUCCHINE CRUDE

(per 4 porzioni)

280 g di Spaccatelle (ma anche Fusilli, Strozzapreti, o Caserecce vanno bene)
2 zucchine verdi medie
30 g di mandorle spellate
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero
1/2 spicchio di aglio piccolo

Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua e portate a bollore.
Nel frattempo lavate e mondate le zucchine, tagliatele a tocchetti e mettetele in un boccale o contenitore alto e stretto, aggiungete le mandorle, possibilmente già tritate un po', l'olio, il sale, il pepe e l'aglio e frullate tutto molto molto bene. Assaggiate di sale e se serve aggiustate il sapore.
Quando l'acqua bolle  aggiungete il sale grosso e versate la pasta e cuocetela al dente.
Prelevate 2-3 cucchiai di acqua della pasta e mescolatela bene con la salsa di zucchine aiutandovi col frullatore ad immersione.
Scolate la pasta, conditela e servite calda, aggiungendo del buon Parmigiano Reggiano grattugiato.

Enjoyyy!


mercoledì 16 ottobre 2019

PANE di SEMOLA e farina con lievito di birra



Oggi, di nove anni fa, mi lanciavo in questa avventura di Cuocicucidici, e come ho già detto negli anni passati, il mio blog è nato nel giorno Internazionale del Pane, World Bread Day 2019, che è anche il simbolo di cibo per eccellenza. Così, da quando ho scoperto questa bellissima coincidenza cerco ogni anno di pubblicare un pane per festeggiare l'anniversario di Cuocicucidici.
Inutile dire che se fossi stata costante a quest'ora pubblicherei un pane fatto con lievito madre, ma ne ho ammazzati così tanti, che ecco sono votata ormai al lievito di birra e ancora di più a quello disidratato che acquisto al Lidl e che non manca mai nella mia dispensa.
Ciò però non significa che dal mio forno non escano comunque ottimi pani e profumati.
Oggi vi regalo una semplicissima pagnotta di pane mista con la farina di semola, che però è davvero tanto buona, profumata ed è come un tubino nero: sta bene con tutto, che sia salame o formaggio, bruschetta con pomodorini e origano, burro e marmellata ... o anche con un semplicissimo filo di olio extra vergine di oliva, o una barretta di cioccolato.




World Bread Day 2019 


                                  #wbd2019 #worldbreadday #worldbreadday2019

PANE DI SEMOLA E FARINA

350 g di farina di semola di grano duro
150 g di farina 0
450 g di acqua minerale naturale
4 g di lievito di birra secco
14 g di sale


Nella ciotola della planetaria con il gancio "K" o foglia, mescolate le farine con il lievito, ed aggiungete a velocità 1 (io uso il KitchenAid, quindi la velocità è intesa bassa) l'acqua, dopo un paio di minuti passate a velocità 2 e fate lavorare l'impasto per 4-5 minuti, l'impasto deve incordare, cioè deve aggrapparsi tutto al gancio, lasciando le pareti della ciotola pulite. e deve risultare bello liscio. Aggiungete il sale e fate lavorare la planetaria a velocità sostenuta altri 4-5 minuti.


Cambiate il gancio e passate a quello ad uncino e lavorate per 2-3 minuti.
Coprite la ciotola con pellicola trasparente e lasciate così per un'oretta.
Infarinate con la semola il piano di lavoro e fate un giro di pieghe del tipo 1 e coprite a campana, ripetete altre 2 volte ogni 20 minuti circa.




Infarinate molto bene un cestino da lievitazione e mettete la palla di impasto che avrete formato con la chiusura verso l'alto.



Coprite a campana (io uso un Tapperware che si incastra perfettemente con il diametro del cestino che utilizzo, fate puntare un'ora e poi mettete in frigo, per circa 8-9 ore.
Accendete il forno a 250°C in funzione statica, ricordando di mettere la pietra refrattaria nell'ultima tacca in bassa del forno (se non avete la pietra potete anche usare la placca del forno girata) e un pentolino di acqua sul fondo.


Prendete il cestino e date una spolverata generosa di farina di semola* sulla superficie  e girate il pane su una pala ben infarinata, fate dei tagli sulla superficie del pane ed infornate direttamente. Abbassate la temperatura del forno a 220°C per 20 minuti, poi abbassate la temperatura a 190°C, e cuocete per altri 25 minuti, ma ricordate di aprire il forno a fessura negli ultimi 5 minuti di cottura per fare uscire il vapore.

Spegnete il forno, mettete la pagnotta di pane in verticale e lasciate raffreddare.


*NOTE MOLTO IMPORTANTI:

-L'impasto ha un'altissima idratazione, quindi ricordate che inizialmente al primo giro di pieghe non sarà facilissimo lavorarlo, quindi aiutatevi con un tarocco, ma vedrete che con il passare del tempo e delle pieghe otterrete un impasto straordinario.
-Proprio per l'alta idratazione l'impasto resterà morbido, quindi quando fate il passaggio dal cestino alla pala, ricordate di infarinare molto bene.
-Per il motivo di cui sopra, far scivolare la pagnotta dalla pala alla pietra refrattaria, deve essere veloce, ma fatto con cautela, poichè se si è troppo "grezzi" potreste rovinare un po' il risultato finale, al taglio, come è accaduto a me, il sapore resta buonissimo, ma la prossima volta userò molta più farina sulla base dell'impasto direttamente dal cestino.
-Come vedete dalle foto delle pagnotte l'ho già fatto tre volte, perchè il sapore è davvero buonissimo e si conserva anche bene per qualche giorno.


ENJOYYY!!!