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mercoledì 6 ottobre 2021

LA TORTA TENERINA



Anche la ricetta che pubblico oggi mi riporta a quando vivevo a Bologna e nonostante sia una torta tipica del Ferrarese, la mangiavo spesso come dessert quando uscivo a cena con gli amici.

È di una facilità imbarazzante, ma lo è ancora di più la velocità con cui si fa il bis.

La sua particolarità sta nell'umidita che mantiene e anche dalle crepe che si creano in superficie.

Con la maizena resta più umida ed è quindi naturalmente senza glutine, ma va bene anche usare la farina 00, ma sarà meno umida.

A Ferrara molti hanno la propria ricetta, questa è quella che ho scelto leggendone un'infinità ed è il risultato che mi ha convinta di più anche sui miei ricorsi "gustativi"... so solo che appena portata a tavola con la panna montata ... a colpi di "un'altra fetta grazie"... è finita!!!



TORTA TENERINA 


4 uova a temperatura ambiente 

200 g di cioccolato fondente 

100 g di burro 

200 g di zucchero a velo 

2 cucchiai di maizena ( se non ne avete va bene anche farina 00 ma risulterà meno umida)

1 cucchiaino di estratto puro di vaniglia 

1 pizzico di sale 


Fate sciogliere il cioccolato con il burro a bagnomaria. E mettete di lato ad intiepidire.

Foderate una teglia tonda del disastro di 22 cm con carta forno. 

Preriscaldate il forno a 180⁰C.

Nella ciotola della planetaria con la frusta a filo montate a neve ferma gli albumi. Coprite e mettete in frigo il tempo che lavorate sempre con la frusta a filo i tuorli con lo zucchero a velo, fino a diventare chiari e spumosi.

Con la frusta in movimento a velocità 1-2 aggiungete a filo il cioccolato fuso, poi aggiungete la maizena, l'estratto di vaniglia e il pizzico di sale e quando sarà tutto ben amalgamato, controllate mescolando con una spatola.  Riaccendetete la macchina a velocità 1 e sempre con la frusta a filo  aggiungete gli albumi a cucchiaiate. Quando tutto sarà ben amalgamato versate nello stampo ed infornate per 25 minuti circa. Capirete che è pronta quando la superficie inizierà a crearsi.

Tirate fuori dal forno e fate raffreddare nella teglia.

Sformatela e adagiatla sul vassoio aiutandovi con una spatola da torta.



Spolverate con zucchero a velo e potete servirla anche il giorno dopo se la accompagnate con della panna montata non è peccato anzi!!!



ENJOYYY!!!

mercoledì 22 settembre 2021

ZUPPA DI CAROTE



Quest'estate dopo ben diciannove mesi e tre giorni abbiamo ripreso un aereo per andare all'estero. Si lo so nonostante il covid e la pandemia in realtà qualche vacanza tra Febbraio 2020 ed Agosto 2021 me la sono presa e sono state anche molto belle, perché l'Italia è bellissima... ma a me mancava quell'attwsa e quell'adrenalina che mi dà il sapere che andrò a scoprire posti nuovi e culture diverse e così nel giro di meno di cinque giorni, abbiamo prenotato, fatto tamponi e siamo partiti per la magnifica Islansa e chissà che un giorno non vi scriva qualcosa a riguardo...ma intanto vi anticipo che ho girato benissimo, sia pesce che carne perché lì gli animali pascolano liberi e mangiano erba buona!!!

Una sera come inizio dopo aver trascorso la giornata tra ghiacciai e iceberg e dopo un caldo bagno ci siano ordinati una buonissima zuppa di carote e patate e io un po'nostalgica l'ho rifatto senza patate e beh visto che tra ieri e oggi inizia ufficialmente l'autunno credo che sarà un must gradevolissimo per le cene di giornate piu corte e meno calde.




ZUPPA DI CAROTE


1 kg di carote fresche 

1 cipolla media

1 litro di brodo di pollo( va bene anche di manzo )

1 tazza di latte intero 

2 cucchiai di olio extra vergine di oliva 

Sale 

Pepe nero 

Prezzemolo 


Pulite e pelate le carote e tagliatele a rondelle e mettete da parte.

In una casseruola soffriggete con l'olio extra vergine di oliva e una bella macinata di pepe, la cipolla affettata e fatela rosolare. Aggiungete un mestolo di brodo e bollente e fatela ammorbidire bene. Quando il brodo si sarà asciugato aggiungete le carote e mescolate bene, coprite con il brodo tenendone un mestolo da parte, mettete un coperchio  e fate cuocere le carote circa una trentina di minuti o il tempo che si ammorbidiscano bene.

Togliete dal fuoco e con un frullatore ad immersione passatele per bene.

Assaggiate di sale, aggiungete il resto del brodo e mescolate. Rimettete sul fuoco e dopo 5 minuti versate il latte e portate a bollore, dopo cinque minuti abbassate la fiamma, macinate altro pepe e spegnete. Mescolate e servite caldo con una spolverata di prezzemolo tritato e  se vi piace anche  del buon Parmigiano Reggiano grattugiato


ENJOYYY!!!

domenica 21 febbraio 2021

SCORZE DI ARANCE CANDITE




Lo scorso anno esattamente tre giorni prima che venissimo messi tutti in lockdown totale per via di questa Pandemia dalla quale non siamo ancora usciti, e faccio davvero fatica a credere che sia possibile, ma vabbeh,   due carissimi amici, Clotilde e Michele, ci regalarono due casse di splendide magnifiche, ma soprattutto buonissime arance siciliane, le Lane Late, della famiglia delle Navel,  arance che maturano in questo periodo e sono un poi più 'tardive' rispetto alle Washington Navel, che vanno bene all'uso anche queste eh.

Io adoro le arance quando sono così buone, e mi si stringeva il cuore a vedere quelle scorze così belle finire nel bidone dell'umido così mi sono armata di coraggio e ho cercato ricette e prendendo spunta da una di qua e una di là sono arrivata a combinare una ricetta che mi fosse congeniale. Insomma sembra una fatica immane ma non lo è, dovete solo tagliare le scorze perché richiedono solo un 5-10 minuti per qualche giorno. 




SCORZE DI ARANCE SICILIANE CANDITE

1 kg di bucce di arancia

1 kg di zucchero semolato

Sbucciate le arance e prevalentemente le scorze con il loro albedo. Pesatele prima di fare qualsiasi operazione, perché il peso dello zucchero da utilizzare deve essere esattamente lo stesso delle bucce.

Lavate bene le scorze di arancia.  Mettetele in una bacinella con acqua e per tre giorni cambiare questa acqua due volte al giorno,  alla mattina e alla sera.

Trascorsi i tre giorni preparate una pentola con abbondante acqua e portate a bollore, versate le scorze di arancia precedentemente scolate e fate cuocere 5 minuti. Dopodiché scolate le scorze e versateli in una padella capiente e aggiungete lo zucchero. Cuocete a fiamma bassa e quando lo zucchero si sarà sciolto fate cuocere ancora 5 minuti, poi mescolate bene e spegnete il fuoco. Coprite la padella e mettete da parte. Ogni mattina ricuocete per  5 minuti e mescolate, spegnete e coprite. Questa operazione la dovrete ripetere fino a quando le scorze non avranno assorbito bene tutto lo zucchero e avranno iniziato a diventare traslucide.

Adagiate le scorze candite ad asciugare  su una gratella o su carta forno. 

Io le conservo dentro un contenitore di latta ben chiuso con carta forno sul fondo e le conservo in frigo per evitare spiacevoli muffe. 

Durano tranquillamente da uno a due anni.



Io le utilizzo nei dolci, nei biscotti di mandorla all'arancia appunto, ma non vi nego che a volte quando all'improvviso arriva la voglia di qualcosa di dolce ...me ne mangio un pezzetti tipo caramella e mi riconcilio col mondo! 

lunedì 25 maggio 2020

ZUCCHINE ALLA SCAPECE


Il primo Maggio di questo 2020 surreale, Valentina  pubblica così senza preavviso alcuno la foto su Instagram di una insalatiera piena di invitanti zucchine e ohibò...son andata di corsa a leggere ricetta e varie, perchè io come mia nipote "la grande" adoro le zucchine in tutte le salse e alla parola "scapece" mi si è accesa una lampadina...sempre attratta da questa preparazione, ma mai fatta e ci voleva Vale con una delle sue bellissime foto per mettermi all'opera...e "ohibò2" avevo anche tutti gli ingredienti e così lette e fatte!!!
... 'na meraviglia....che ho già rifatto altre tre volte in praticamente tre settimane, del resto le zucchine ormai sono di stagione e le accompagni sia con la carne che con il pesce, insomma uno dei contorni perfetti, anche da portare a qualche pranzo da amici tra pochi amici, visto che da adesso si può
finalmente fare, ...con le dovute precauzioni.


ZUCCHINE ALLA SCAPECE (di Valentina di Profumo di Limoni)

4 zucchine medio-grandi
1 mazzetto di menta fresca
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine di olive per condire 
olio di oliva leggero per friggere (in mancanza so che non è la stessa cosa ma va bene anche un olio di semi)
sale
2/3 cucchiai di aceto (come dice Valentina qua in realtà si dovrebbe andare a "sentimento")

Tagliate le zucchine a rondelle ad uno spessore di 2mm (io uso una mandolina). Tamponate le fettine con carta da cucina e mettete da parte. Portate abbondante olio a temperatura e friggete le rondelle di zucchine, facendole dorare ben bene, devono diventare croccanti, ma non bruciare quindi ance qua come per l'aceto andate a sentimento proprio.
Fate "scolare" l'olio di frittura in eccesso e poi mettetele in una ciotola. Preparate l'emulsione di olio extra vergine di oliva, l'aceto, il sale l'aglio e le foglie di menta spezzate grossolanamente e spargete sulle zucchine.

Coprite la ciotola e fate riposare almeno tre orette, io preferisco se posso farle anche la sera prima per il pranzo del giorno successivo, ne guadagnano i sapori che si saranno "mescolati" proprio bene.

lunedì 11 maggio 2020

MARMELLATA DI LIMONI



In questo periodo di "isolamento" sono accadute cose anche belle, come il trovare comunque il modo di sentirsi vicini agli amici. Pur non potendo stare insieme, con le video-chat abbiamo preso appuntamenti fissi, tipo il sabato nel tardo pomeriggio, per farci dei "video-aperitivi", chiacchierando, facendo battute, confrontandoci per le preoccupazioni che questo periodo così assurdo dà... e poi sono nati i "baratti"!!!Chi ci ha regalato cassette di arance favolose, chi di limoni belli come il sole, e per ricambiare ci siamo dati alla produzione di grissini, dolci e dolcetti, cannoli a Pasqua, e adesso marmellate e scorze candite.
La ricetta di questa marmellata davvero buona, dolce, setosa e delicata me l'ha regalata Giusy Quaranta, che mi ha seguita nella preparazione, consigliandomi e anche dandomi delle dritte fondamentali, come ad esempio quello di utilizzare limoni ben maturi, perchè se no la marmellata risulterebbe amara e poco piacevole.
Quindi miei cari inutile dirvi che i limoni debbano essere senza "cere", lucidanti o altro, qui in Sicilia per fortuna il problema non si pone anche perchè provengono dagli alberi di amici carissimi.



MARMELLATA DI LIMONI ( di Giusy Quaranta)

2 kg di limoni ( vanno pesati prima di lavarli e di iniziare qualsiasi cosa)
1300 di zucchero
500 ml di acqua

Lavate bene i limoni, e dopo aver eliminato il picciolo, tagliateli a fettine sottilissime, io ho utilizzato la mandolina, e man mano ho eliminato i semini.
Metteteli in un contenitore (io uso i Tupperware) e copriteli con acqua (non quella della ricetta) e chiudete con il coperchio. Per due giorni, due volte al giorno, scolate i limoni e cambiate l'acqua.
Sterilizzate i vasetti con i coperchi, io di solito li inforno e porto alla temperatura di 100°C e lascio raffreddare dentro al forno stesso. Dopo 48 ore circa, recuperate 500 ml dell'ultima acqua di "ammollo", che verserete in una pentola, insieme ai limoni e allo zucchero e mettete sul fuoco. Portate a bollore e fate cuocere per 15-20 minuti, vi risulterà liquido, ma vedrete ce si sarà formato come uno sciroppo, non andate troppo avanti con la cottura perchè poi raffreddandosi si addenserà molto. Con un frullatore ad immersione, o un robot da cucina frullate tutto, fino ad ottenere una sorta di purea.
Invasate subito nei vasetti, chiudeteli e posizionateli a testa in giù per creare il sottovuoto. Coprite con una tovaglia spessa o una coperta e lasciate così a raffreddare.
La vostra marmellata di limoni è pronta e soprattutto buonissima, si conserva bene in dispensa fino a due anni. Una volta aperta conservate in frigo.

ENJOYYY!!!

venerdì 27 marzo 2020

PESCE SPADA CON ARANCE E CAPPERI


Siamo in Quarantena e questo lo sa tutto il mondo, ma spero molti ricordino anche che siamo in Quaresima e per me come già detto infinite volte di venerdì in questo periodo dell'anno, non si mangia carne, ma pesce si!!!
Complice l'ottimo pesce spada che si trova facilmente nelle nostre pescherie(al momento telefoniamo al pescivendolo, ordiniamo il pesce e gli diciamo a che ora passerà mio marito, munito di mascherina e guanti usa e getta, così da ritirare il pacchetto al volo) e il regalo prezioso di fantastiche arance Siciliane da parte di amici carissimi che vivono nel Ragusano ( queste sono la qualità che prediligo in assoluto e cari Clo' e Miki non avete idea di quanto mi avete fatta felice con questo dono ), esattamente quattro giorni prima che iniziasse l'isolamento forzato in tutta Italia, ho tirato fuori una ricetta facile, veloce e sfiziosa!!!


PESCE SPADA CON ARANCE E CAPPERI

2 fette di pesce spada (circa 200 g cad.)
1 arancia di Sicilia
2 cucchiai di capperi dissalati
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
origano
sale
pepe nere


Preriscaldate il forno a 165°C.
Lavate bene ed affettate a rondelle l'arancia con tutta la scorza. Preparate sulla leccarda del forno (o se preferite in una teglia) della carta di alluminio per alimenti con sopra della carta forno, adagiateci le fette di pesce spada sulle quali metterete le fette di arancia tagliate a metà, spargete i capperi, l'origano, il sale ed il pepe. Chiudete a cartoccio la carta di alluminio ed infornate per circa 20 minuti.
Aprite il "cartoccio" e alzate il forno a 180°C per 5 minuti. In questo modo il pesce resterà morbido e cotto.
Servite subito caldo.

ENJOYYY!!!

lunedì 3 febbraio 2020

CAVOLETTI DI BRUXELLES al VINO



Beh io i cavoletti di Bruxelles li adoro e quando riesco a trovarli non li lascio mai sul bancone del supermercato o dal fruttivendolo, in verità da quest'ultimo li devo ordinare, perchè credo di essere l'unica a chiederglieli in tutto il circondario.
Trovo siano uno dei contorni invernali per eccellenza e siccome, nonostante le temperature primaverili di questi giorni, siamo ancora in pienissimo Inverno pubblico la ricetta che faccio spesso, che non è vegana e nemmeno vegetariana, perchè per me quel tocco di sapore di pancetta o in mancanza di salsiccia ci sta sempre tanto tanto bene.


CAVOLETTI di BRUXELLES al VINO

500 g di cavoletti di Bruxelles
1 spicchio di aglio
sale
pepe nero
olio extra vergine di oliva
150 g pancetta dolce a tocchetti
1 bicchiere di vino


Prendete i cavoletti tagliate di qualche cm il gambetto, levate le due foglioline esterne, incidete una croce con un coltellino e sciacquateli sotto acqua corrente. Nel frattempo in una padella versate un filo d'olio extra vergine di oliva, macinate il pepe nero, aggiungete lo spicchio d'aglio e la pancetta e fate rosolare qualche minuto. Versate i cavoletti di Bruxelles, salate e fate rosolare altri 4-5 minuti, aggiungete il vino, coprite con un coperchio e fate cuocere  10-15 minuti, o fino a che i cavoletti non saranno morbidi. Assaggiate di sale, se necessitano ancora di qualche minuto di cottura aggiungete un altro po' di vino o acqua, ricordandovi di sentire come sono di sale. togliete il coperchio e mescolate bene. Serviteli caldi o tiepidi come contorno o insieme a della bella polenta e buon appetito.

Enjoyyy!!! 

lunedì 16 dicembre 2019

BAVARESE ALLA NOCCIOLA


La mia passione reale per le Bavaresi è nata qui, e da allora non mi sono più fermata, sono arrivata a quella al pistacchio . Poi un giorno mi sono innamorata di uno stampo della Silikomart, "intreccio" e ancora prima di averlo nella mia cucina già sapevo che avrei voluto utilizzare la pasta pura di nocciole che utilizzo per fare un ottimo gelato in Estate.
Tutto il resto è stato un gioco perfetto di gusto, sapori e tempistiche... ormai lo sapete che la comodità sta proprio nel fatto che le Bavaresi in questi stampi vanno fatte almeno due tre giorni prima perchè il tempo in freezer per la perfetta riuscita è obbligatorio.
Ho provato a fare un paio di nocciole caramellate giusto per dare colore e fare decoro, e adesso sento che per questo tipo di dolci non mi spaventa più nulla.
Per la loro bellezza ed eleganza sono convinta che una Bavarese faccia la sua bella figura sulle tavole delle feste per questo la pubblico ad una settimana dal Natale.




BAVARESE ALLA NOCCIOLA
(per lo stampo "Intreccio" di Silikomart)


Per le nocciole "pralinate"


150 g di zucchero
2 cucchiai di acqua
150 g di granella di nocciole

Mettete lo zucchero in un pentolino con l'acqua, quando si sarà sciolto aggiungete la granella di nocciole e mescolate con un cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero addensandosi darà l'impressione di diventare sabbioso attorno ai pezzetti di nocciole. Continuate a mescolare fino a che sarà tutto ben "secco". Mettete da parte.


Per la Bavarese


12 g di gelatina in fogli

250 g di latte intero 

200 g di cioccolato bianco (di ottima qualità) in pastiglie (o tritata)

200 g di pasta pura di nocciole (da non confondere con le creme dolci) Siciliano

370 g di panna fresca (semi montata)

Ammollate la gelatina in acqua fredda  e poi strizzatela e mettetela da parte.
Portate il latte a bollore e scioglieteci dentro la gelatina, mescolando. Versate nel latte bollente la cioccolata e mescolate bene fino a farla sciogliere molto bene.
Aggiungete e mescolate la pasta di nocciole, amalgamando bene il tutto, aiutandovi con un frullatore ad immersione per pochi secondi. 
Fate raffreddare fino a 30°C.
Nel frattempo montate la panna, molto morbida, mescolate tutto insieme con una spatola morbida.
Versate la mousse nello stampo e coprite con le nocciole pralinate.
Mettete lo stampo su un piatto, per avere più stabilità e coprite con pellicola trasparente e trasferite nel freezer per almeno 24 ore(potrete preparare la bavarese anche due settimane prima).


Per la glassa al cioccolato bianco di Antonio Bachour

19 g di gelatina in fogli

125 g di acqua

225 g di zucchero semolato

225 g di glucosio

225 g di cioccolato bianco (ottimo cioccolato in pastiglie)

160 g di latte condensato

90 g di glassa neutra (io ho usato una gelatina neutra)






ASSEMBLAGGIO

Portate la glassa a temperatura tra i 35°-38°C e tirate fuori la bavarese dal freezer e sformatela dallo stampo e appoggiatela su una gratella dove avrete messo sotto un vassoio, per poter recuperare la glassa e non rischiare di combinare un pasticcio sul piano di lavoro.
Versate sopra la glassa, fatela scolare bene. Spostate la bavarese su un piatto da portata aiutandovi con una spatola per torte e riponete in frigo, almeno un paio d’ore, e poi mettetela a temperatura ambiente 45-30 minuti prima di servire. 

Decorate a vostro gusto e piacere.



Enjoyyy!!!

NOTE

-Lo stampo non va unto, essendo in silicone quando la vostra mousse o bavarese saranno ben solide sarà facilissimo sformarle
-La glassa può stare in frigo un paio di giorni, oltre è consigliabile congelarla, e al momento in cui si desidera usarla basterà farla scongelare in frigo, e poi dare una ripassata al microonde qualche secondo, mescolando, fino ad ottenere la giusta consistenza.
-Sbattete bene il contenitore che contiene la glassa in modo da eliminare più bollicine di aria possibili.
-Se la scaldate troppo aspettate che torni a temperatura (tra i 35°C 3 i 38°C) perché quando la versate sulla bavarese congelata, rischiate di rovinare la forma.
-Considerate i tempi quando desidererete versarla sulla vostra bavarese, poiché i passaggi con il microonde per riportarla alla giusta temperatura, vi porteranno via un po’ di tempo.
-Una volta che la vostra bavarese è pronta e avrete fatto scolare la glassa in eccesso sulla gratella, fornitevi di un bel palettone per torte per spostarla su un piatto da portata e rimettete in frigo un paio di ore a scongelare, fino a circa 30-45 minuti prima di servire, perchè le bavaresi si gustano fresche, non fredde, ma nemmeno troppo a temperatura ambiente.


-Probabilmente sia la glassa vi avanzerà, potete congelarla, per questo appena fatta l'ho divisa in due contenitori, messi in freezer e ne ho scongelata solo una parte, e vi assicuro che in freezer può essere conservata fino a sei mesi senza perdere nulla della sua bontà.

giovedì 12 dicembre 2019

RISOTTO ALLE CAROTE


Io non amo le carote crude e non le ama nemmeno Ronald Reagan, che non è il defunto Presidente degli Stati Uniti, ma il mio magnifico e buffissimo cane. Ma le compro e le uso tantissimo per preparare le basi del soffritto, o per cuocerci legumi, o anche per fare degli ottimi contorni come le carote al Brown sugar e bacon o pancetta.



Quando me ne avanzano le trito con cipolla e sedano e congelo, in modo da avare già una base pronta all'uso. Ebbene la settimana scorsa mi sono ritrovata una decina di carote e non sapevo cosa farci!!!
Ho perso 5 minuti buoni a pensarci e volendo mangiare riso a pranzo ci ho fatto un buon risotto, che fosse buono l'ho scoperto, ma mi sono così impegnata che credo comprerò le carote proprio per rifarlo spesso.

Aggiungo che è anche abbastanza light e ve ne renderete conto appena leggerete gli ingredienti.


RISOTTO ALLE CAROTE
(per 4 porzoni)

250 g di Riso Carnaroli
8-10 carote fresche
2 scalogni
80 g di salsiccia tagliata a tocchetti
1 cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
sale
pepe nero
prezzemolo
Parmigiano Reggiano

In un tegame mettete l'olio con il pepe e gli scalogni affettati finemente con due cucchiai di acqua e fate stufare.
Nel frattempo pulite e pelate le carote, tagliatele a rondelle, mettete da parte qualche rondella e tritate tutto il resto.
Quando lo scalogno si sarà ammorbidito, versate tutte le carote sia tritate che in rondelle nel tegame, aggiungete del sale e mescolate, versate anche la salsiccia e fate cuocere una ventina di minuti.
Portate dell'acqua a bollore e mantenetela calda.
Aggiungete il riso alle carote e fatelo tostare, mescolando, per circa 2 minuti, aggiungete un po' d'acqua, il sale e mescolate, man mano che l'acqua viene assorbita dal riso aggiungetene, assaggiando di sale.
Quando il riso sarà al dente ( questo dipende più o meno dalla marca del riso che avrete utilizzato) mantecate con del Parmigiano Reggiano grattugiato.
Servite subito con una spolverata di prezzemolo finemente tritato.

Enjoyyy!!!

sabato 2 novembre 2019

FRUTTA MARTORANA



Chi arriva in Sicilia ed entra in un bar o in una pasticceria s troverà sempre, e ribadisco sempre, vetrinette dove i fruttini colorati di Pasta Reale, chiamata Frutta Martorana, fanno bella mostra di sè. 
Un tempo erano tipici solo del periodo dei Defunti, quindi a cavallo tra la fine di Ottobre e Novembre, ma ormai è un prodotto così tipico, identificativo e territoriale da trovarlo tutto l'anno, sono buonissimi e creano allegria.
La storia del nome deriva dal Monastero della Martorana di Palermo, dove nacquero questi fruttini a forma di agrumi, per decorare ed arricchire gli alberi di limoni e arance, privi dei loro frutti quando vi fece visita  un vescovo o re che rimase sorpreso dal trovare gli alberi ricchi di mandarini e limoni fuori stagione, scenograficamente facevano la loro bella figura, ma quando raccolse un frutto sentì profumo di mandorle e miele e scoprì che trattavasi di dolci, buonissimi e fu lui stesso ad esclamare "ma questa dolcetti sono proprio degni di un Re" e fu così che nacque la Pasta Reale. 


Oggi è la commemorazione dei Defunti ed è usanza nella notte tra il primo e il due Novembre portare in dono ai bambini giocattoli e dolci tipici tra cui questi frutti, che hanno anche una buona conservazione se conservati in scatole ermetiche o chiuse in pellicola alimentare.
Avevo comprato anni fa gli stampi di gessi in via del Calderai a Palermo, ma a parte l'agnello Pasquale  con la pasta di mandorle non avevo ancora osato provare a preparare la frutta, ma finalmente mi sono decisa e sono davvero soddisfatta per essere  la mia prima volta.
Buona Commemorazione dei Morti!!!
 

FRUTTA MARTORANA

500 g di  farina di mandorle 
500 g di  zucchero a velo 
75  g di glucosio ( o miele)
55 ml di acqua 
2 mandorle amare
Semi di mezzo baccello di vaniglia  

Colori in polvere alimentari 
Alcol alimentare 

Gomma arabica o lucidante alimentare spray

Pestate al mortaio le due mandorle amare ed unitele in una ciotola capiente alla farina di mandorle e mescolate. Aggiungete lo zucchero a velo e mescolate bene tutto, versate l'acqua e il glucosio. i semini di vaniglia  e cominciate ad amalgamare usando un cucchiaio.
Poi lavorate con le mani fino a che il composto non si sarà amalgamato molto bene. Conservare ben chiusa con pellicola trasparente per alimenti altrimenti si secca.
Per fare la frutta se avete gli stampi di gesso, spennellate bene la maizena così sarà più semplice staccare la pasta reale. Basterà che pressiate una pallina di impasto nello stampo e che livelliate, e con dei colpetti fate uscire il fruttino e procedete.



Lasciatelo un giorno ad asciugare su un vassoio di cartone e poi potrete procedere a colorare. Io ho usato prevalentemente i colori in polvere alimentari, perchè sono perfetti per creare sfumature, ma per le rifiniture, o per le fragole ho diluito i colori con alcol alimentare.

Lucidate i fruttini o con gomma arabica alimentare o più comodamente con uno spray (io ne uso uno a base di lecitina alimentare con alcol alimentare ).



Enjoyyy!


martedì 8 ottobre 2019

PEPERONI ARROSTITI o al FORNO


In casa nostra non esiste un secondo che sia di carne, o pesce, anche solo di salumi e formaggi che non sia accompagnato da un contorno di verdure o ortaggi.
I peperoni arrostiti, sono una delle cose che adoro di più in assoluto, anche perchè ho imparato il metodo che mi si addice di più per prepararli.
Sembra una cosa lunga ma vi assicuro che non lo è, io poi preferisco farli il giorno prima proprio perchè così si amalgamano bene i sapori e soprattutto, perchè in questo modo è già pronto!!!
Spesso nei buffet degli antipasti delle trattorie locali non mancano mai insieme alla Caponata Siciliana, alla Parmigiana, a formaggi e frittate, ma già da soli con una fetta di pane fresco sono un piatto "gourmet della semplicità"!!!
P.S. Digerendoli e dosando bene l'olio di condimento vi assicuro che sono anche un contorno molto light.



PEPERONI ARROSTITI

3 peperoni rossi grandi
olio d'oliva extra vergine
prezzemolo
sale
1 spicchio d'aglio
capperi (facoltativo)

Lavate i peperoni e metteteli così interi sulla placca del forno con carta forno.
Infornate, accendete il forno a 190°C e cuocete un'ora; girate i peperoni e continuate la cottura per altri 30 minuti e poi spegnete il forno e dimenticate i peperoni lì dentro almeno 4-5 ore (Se vi dovesse servire il forno, invece, prendete i peperoni bollenti e chiudeteli in un sacchetto di carta, tipo quello del pane, e anche in quel caso lasciateli raffreddare).


Prendete i peperoni, ben freddi e vedrete come la pellicina verrà via velocemente, senza alcuna resistenza, levate il picciolo, apriteli ed eliminate tutti i semini e anche le coste interne (che con la cottura sembreranno quasi scomparse). Pulite bene i filettini di peperone, adagiateli su un piatto, aggiungete l'aglio tagliato in due tre pezzetti, versate l'olio extra vergine di oliva, il sale, il prezzemolo e mescolate bene. Coprite e mettete in frigo fino al momento di servire.
Se vi piacciono aggiungete qualche cappero.

Enjoyyy!!!

lunedì 30 settembre 2019

CUCUZZATA- confettura di zucchina lunga siciliana

                                   
La CUCUZZA qua da noi (Sicilia) è la zucca o la zucchina lunga siciliana (Lagenaria longissima), conosciuta anche con i nomi di zucchetta da pergola o zucca serpente di Sicilia, è una specie erbacea appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee.



Questo ortaggio, estivo, è famoso per due-tre ricette tipicamente Siciliane, la Minestra con i tenerumi , che sono le foglie più tenere della pianta, e la "Cucuzzata", una confettura utilizzata moltissimo nella pasticceria dell'isola, o candita sempre per i magnifici dolci Siciliani.
Una settimana fa, in un antico Monastero di clausura di Palermo, ora diventato Museo sono entrata nel laboratorio di pasticceria, aperto al pubblico e oltre ad assaggiare alcuni degli irresistibili dolcini, ho acquistato un libro con alcune ricette tramandate dalle suore di vari Monasteri della città, che erano numerosissimi a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Attirata da alcune ricette mi ritrovavo spesso l'uso di questa confettura di zucchina lunga, e la fortuna ha voluto, che qua da noi sia ancora Estate e se ne trovino ancora sulle bancarelle del mercato, anche se sono consapevole del fatto che siamo ormai agli sgoccioli. 
Non ci ho pensato due volte, le ho comprate ed eseguito la ricetta che ho trovato sul libro "I segreti del Chiostro- Storie e ricette dei Monasteri di Palermo" -Il Genio editore.

Facilissima da fare, questa è stata una prova, ma per la prossima Estate ne comprerò almeno il triplo, così da poter fare qualche vasetto in più da regalare alle amiche del "Continente" che hanno sicuramente più difficoltà a reperire questa zucchina, anche se secondo me in stagione si riesce a trovare, perchè ci si fanno anche ottime zuppe fredde con pomodori freschi.



CUCUZZATA (da "I segreti del chiostro"- Il Genio ed.) ricetta del Monastero di Santa Caterina
(in rosso le mie aggiunte o modifiche)

1 kg  di zucchine lunghe (al netto)
800 g di zucchero
1 cucchiaio di succo di limone
1 pizzico di cannella in polvere

Lavate le zucchine, con un pelapatate eliminate la buccia, eliminate la parte centrale con i semini, e tagliatele a tocchetti.



Scottate in abbondante acqua salata per qualche minuto dal bollore, scolate e lasciatele nello scolapasta coperte da un panno di cotone con un peso sopra tutta la notte (il libro dice 24 ore, ma io le ho lasciate circa 12 ore).



Tritate le zucchine, ponetele in una casseruola con lo zucchero ed il succo di limone. Mescolate con un cucchiaio di legno e fate cuocere a fuoco moderato, per circa un'ora, o fino a quando ha raggiunto la giusta consistenza, (io faccio la prova del piattino, cioè verso una goccia di confettura e giuro in verticale il piatto e se non scivola giù la confettura è pronta), aggiungete il pizzico di cannella e mescolate.
Versatele subito nei vasetti di vetro sterilizzati, chiudete e girate a testa in giù dentro una contenitore e copriteli con una coperta e lasciateli così fino a che non si raffreddano ( tutta la giornata o notte).



Tra un paio di mesi vi mostrerò come la utilizzerò. 


Enjoyyy!!!




lunedì 24 giugno 2019

INSALATA DI RISO CON PESTO DI TONNO, PISTACCHI E POMODORINI SECCHI



Sono ripetitiva lo so, ma non posso farci nulla a me il caldo fa passare la voglia di accendere i fornelli, ma allo stesso tempo mi fa venire voglia di preparare cose sfiziose per invitare amici in giardino a godere di qualche filo di venticello. E diciamo anche che la cosa bella dell'Estate sono  i piatti freddi tipo le insalate di pasta o di riso, l'importante è non farne quantità da esercito che poi si finisce per odiare quel contenitore Tupperware onnipresente in frigo, ahahahah.
Questa volta il pesto di tonno e pistacchi fatto la settimana scorsa è stata la scusa per cuocere un po' di riso e farlo raffreddare per combinare una bella insalata che potrebbe essere un ottimo must ogni tanto, è bastato aggiungerci qualche ingrediente ed il gioco è stato fatto.
Molti di voi sono già in vacanza, altri la stanno agognando, beh vi auguro solo che siano belle come le desiderate, che siano al mare, in montagna in qualche bella città, GODETEVELE!!!




INSALATA DI RISO con PESTO DI TONNO E PISTACCHI, POMODORINI SECCHI & CO

300 g di riso bollito al dente (io non uso MAI il riso parbolied!!!)
200 g di pesto di Tonno e Pistacchi
150 g di papata lessa
100 g di fagiolini bolliti
150 g di pomodorini secchi (io uso dei pomodorini ciliegino di Pachino secchi)
qualche pistacchio di Bronte
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato fresco



Mentre fate raffreddare il riso, dopo averlo bollito in acqua salata, fate ammollare  pomodorini secchi qualche minuto in acqua calda. Asciugateli con carta da cucina, e tagliateli a metà (se usate dei pomodori secchi di dimensioni più grandi rispetto ai ciliegini tagliateli a tocchetti più piccoli), tagliate a pezzettini i fagiolini e a cubetti la patata lessa.
Mettete il riso in una ciotola capiente, mescolate con olio extra vergine di oliva, del pepe macinato al mulinello, e iniziate ad aggiungere il pesto di Tonno e pistacchi, i pomodorini, avendo cura di mescolare bene ad ogni aggiunta, i fagiolini, le patate e i pistacchi interi. Mescolate bene, assaggiate di sale e poi riponete ben chiuso in frigo qualche ora, per fare amalgamare bene i sapori tra loro.
Servite decorando con un po' di farina di pistacchi.



Enjoy!!!

venerdì 21 giugno 2019

ZUCCHINE MARINATE


Avete caldo??? Aahahahahhah, prima tutti a lamentarsi del freschetto, della pioggia, ora tutti distrutti dal caldo,dall'umidità... io preferivo prima, ma non  mi lamento perchè ho iniziato le orette al mare e perchè siamo onesti, la notte si riesce ancora a dormire senza la necessità di accendere il climatizzatore. Ovviamente i nostri pranzi e le nostre cene si basano su verdure e piatti freddi, come mozzarelle, insalate, pasta freddainsalata di risopesce marinatotartare di tonno, carpaccio di carne, tutte cose così insomma. Complice il caldo e la voglia di qualcosa di fresco e veloce ho pensato a preparare delle zucchine crude marinate, molti lo chiamano Carpaccio, ma io sono tra quelli che per Carpaccio intende quello che è rosso come la carne di vitello o come il tonno appunto, o la Bresaola,  dal colore rosso che usava e tanto amava il pittore Vittore Scarpazza o Scarpazo, detto Carpaccio dal momento che firmava le sue opere con il nome di Carpathius o Carpatio. Ho visto alcuni dei suoi quadri più famosi in Musei come gli Uffizi a Firenze, il Metropolitan di New York o il Getty di Los Angeles, all'Accademia di Brera a Milano, al Louvre di Parigi e al Palazzo Ducale di Venezia e quel rosso mi ha sempre affascinato.
Il nome al famoso piatto di controfiletto crudo lo diede appunto Giuseppe Cipriani dell'Harry's Bar di Venezia, che creò questa ricetta negli anni '50.
Ora si tende a chiamare erroneamente Carpaccio tutto ciò che è preparato a crudo, a fettine sottili, ma per me non è così, se non è rosso. Quindi le zucchine crude, tagliate per il lungo a fettine e condite non sono un carpaccio, ma marinate così come il pesce spada, o le alici e altro.
Sulla ricetta oltre a dirvi che la preparazione è veloce e che richiede solo una mandolina o pelapatate, aggiungo che la consiglio sia per accompagnare del pesce che carni e formaggi, l'importante se già non la conoscete è che la proviate.



ZUCCHINE MARINATE

4 zucchine verdi
olio extra vergine di oliva
origano
limone
Parmigiano Reggiano grattugiato o in scaglie
sale e pepe nero

Lavate e mondate le zucchine. Affettatele sottili con l'aiuto di una mandolina o anche un semplicissimo pelapatate. Mettetele in uno scolapasta con sale grosso a strati e lasciatele sgocciolare della loro acqua per un'oretta e mezza.
Dopo di che asciugatele con un panno o carta assorbente e iniziate ad adagiarle su un piatto da portata e fate un primo strato con succo di limone, pepe, sale olio extra vergine di oliva, origano e Parmigiano Reggiano e continuate così fino ad esaurimento delle zucchine. Coprite con pellicola per alimenti e mettete in frigo per almeno un'oretta in modo che si raffreddino bene.
Servite fredde.

Enjoy!!!

mercoledì 19 giugno 2019

PESTO AL TONNO E PISTACCHIO DI BRONTE



Quando si ho voglia di sperimentare e fare qualcosa di nuovo in cucina, a me capita di farlo con quello che mi ritrovo in dispensa o nel frigo. In questi giorni in cui l'Estate è arrivata prepotente a dire il vero non mi sconfinfera tanto l'idea di accendere forno e fornelli... però l'altro giorno guardavo un barattolo di vetro pieno di ottimo tonno sott'olio (extra vergine d'oliva) acquistato dalle parti di Capo Passero, dove ci sono ancor ottime tonnare che lavorano queste carni di pesce pregiato in maniera artigianale, e pensavo a come utilizzarlo senza riproporre la solita salsa al pomodoro, o in insalata ed ecco che mi ritrovo d'avanti la farina di pistacchio di Bronte, una cipolla di Tropea e inizio a tritare, cercare altri ingredienti base che difficilmente mancano a casa mia, ed è uscito un "pesto" che su dei crostini o per condire della pasta vi assicuro che ha il suo validissimo perchè!!!



PESTO AL TONNO E PISTACCHIO DI BRONTE

200 g Tonno sott'olio d'oliva
20 g capperi dissalati  tritati finemente
40 g farina di pistacchio di Bronte
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1/2 cipolla rossa di Tropea tritata finemente
-2 cucchiai di aceto di vino bianco
1 cucchiaio di zucchero
3-4 foglioline di basilico
pepe nero o peperoncino
sale
olio extra vergine di oliva

In una padella versate un po' di olio extra vergine di oliva, una macinata di pepe nero (o se preferite del peperoncino) e stufate a fuoco dolcissimo la cipolla tritata finemente, se serve aggiungete 1,-2 cucchiai di acqua per farla appassire ma non bruciare, aggiungete dopo 5 minuti i capperi, mescolate e dopo un paio di minuti aggiungete l'estratto di pomodoro e fate amalgamare. Alzate la fiamma aggiungete lo zucchero e sfumate l'aceto. Mescolate bene e spegnete il fuoco. Fate intiepidire, versate in un mortaio( ma va bene anche il boccale di un frullatore ad immersione) il tonno, questa salsina di tonno e capperi le foglie di basilico il sale e la farina di pistacchi e pestate fino a ridurre tutto in un pesto ben amalgamato, aggiungendo olio extra vergine di oliva.


Conservate in frigo chiuso bene coperto con olio extra vergine di oliva oppure congelatelo.

ENJOY!!!

venerdì 14 giugno 2019

PEPERONI VERDI LUNGHI IN PADELLA (Cornetti fritti)



Ricetta tipica qua da noi quando inizia la stagione giusta. Complice il fatto che mi sia arrivata in regalo una busta di questi peperoni verdi lunghi, che non sono da confondere con quelli piccoli come peperoncini, e che non avevo mai cucinato. Ovvio che avrei potuto farli al forno, o anche ripieni di carne e/o riso, ma avendoli spesso trovati al ristorante ottimi per accompagnare carni arrostite, pesce, e antipastini a base di formaggi locali, ho voluto proprio farli così, in padella con ottimo olio extra vergine d'oliva. Per la ricetta mi è venuta in aiuto la mia Giusfina, come la chiamo affettuosamente io, che ormai fa parte della famiglia e che si occupa di casa nostra e anche di Ronald Reagan quando partiamo.



Quindi vi assicuro che quest ricetta è proprio Catanese, così come si sono sempre cotti questi peperoni verdi, che il mio fruttivendolo chiama "cornetti verdi" e quindi suppongo sia così che si chiamano nei vari mercati rionali della città.
Una ricetta estremamente facile, solo lunga nella cottura, ma praticamente ve la dovete scordare sul fuoco, quindi non fatevi prendere dal panico eh!


PEPERONI VERDI LUNGHI in PADELLA (Cornetti fritti)

8/9 peperoni verdi lunghi (cornetti)
olio extra vergine di oliva
sale


Tagliate il picciolo ai peperoni ed eliminate con l'aiuto di un coltello spilucchino i semini dall'interno, lasciando i peperoni interi. In una padella capiente versate un dito di olio extra vergine di oliva e accendete il fuoco e fate arrivare a temperatura. Posizionate bene incastrati i peperoni nella padella, coprite con un coperchio, abbassate il fuoco al minimo e fate cuocere un'ora, in pratica scordateveli. Passata un'ora salateli e girateli sull'altro lato, ricoprite con il coperchio e fate cuocere un'altra oretta sempre a fuoco bassissimo, cioè sul fornello più piccolo con la fiamma al minimo. Passata questa altra ora, togliete il coperchio, passate su un fornello più grande e fate evaporare l'acqua a fuoco vivace, basterà circa un quarto d'ora. aggiungete sale se occorre e servite sia caldi che a temperatura ambiente, e non dimenticate di aggiungere dell'ottimo pane perchè quell'olio rimasto è una cosa irresistibile.


Enjoy!!!