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venerdì 29 gennaio 2021

SEPPIE CON I PISELLI IN UMIDO


La Primavera scorsa non potendo andare liberamente  alla Pescheria della città, il bellissimo ed antico mercato nel centro storico, mi sono guardata attorno e ho provato il negozio di pesce ad un duecento metri da casa, e con grande sorpresa ho scoperto che ha pesce freschissimo e buonissimo.
Tra sogliole, polpi, pesce spada, spigole, vongole, alici, gamberi mi sono passata il tempo a cucinare anche questi prodotti dello splendido mare che ogni mattina vedo dal mio giardino.
Uno dei piatti che cucinava spesso mio papà sono le seppie con i pisellini, e visto che mi piacciono tantissimo ho voluto appropriarmi della sua ricetta e sono ripiombata a quando lo mangiavo insieme ai miei e spesso papà lo serviva sopra delle fette di polenta...ora che ci penso la prossima volta farò una buona polenta anche io!!!



SEPPIE CON I PISELLI (Ricetta di mio padre)

2 seppie (circa 700 grammi in totale)
300 grammi di pisellini 
sale
pepe
olio extra vergine di oliva
1 bottiglia passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio

Ovviamente partiamo con le seppie pulite, private del nero, con cui ci si fanno  degli ottimi spaghetti e del loro osso, tagliate a tocchi e messe da parte il tempo di fare soffriggere un paio di cucchiai di ottimo olio extra vergine di oliva con lo spicchio d'aglio e i gambi del prezzemolo per dare profumo. Dopo un paio di minuti. Date una bella macinata di pepe nero, eliminate i gambi del prezzemolo e versate i pisellini. Mescolate, mettete il sale e dopo 4-5 minuti aggiungete la passata di pomodoro. 
Fate cuocere per una ventina di minuti poi versate i tentacolini delle seppie cuocete un paio di minuti, assaggiate di sale e poi versate il resto delle seppie.  Ci mettono davvero pochissimo a cuocere, pochi minuti, tostate la morbidezza con una forchetta. Spegnete il fuoco, aggiungete del prezzemolo tritato e servite subito.
Se avete la polenta servitela a fette, se sono abbrustolite su una griglia sarà tutto ancora più buono e gustoso.



venerdì 3 aprile 2020

SOGLIOLE Á LA MEUNIÈRE ... alla Mugnaia



Ed eccoci al Venerdì senza carne...o al Venerdì pesce!!!
Mio marito ha avuto una richiesta esplicita: Sogliole à la Meuniére, o alla Mugnaia. Ebbene, io non le avevo mai fatte #eccolhodetto!!!
Per fortuna ho libri come "Il Talismano della Felicità" di Ada Boni o "Il cucchiaio d'argento" che mi sono venuti in aiuto e anche un paio di informazioni carpite da mio papà al telefono.
Ricetta abbastanza semplice tutto sommato, se vi fate pulire le sogliole dal pescivendolo di fiducia e se avete già del burro chiarificato o ghee ce si trova facilmente nei negozi bio o etnici, anche se in effetti questa operazione non è affatto difficile sia chiaro.



SOGLIOLE  Á LA MEUNIÈRE

(per 2 persone)

3 sogliole da 150 g l'una
farina
75 g di burro (50 se già chiarificato)
1 limone
latte
prezzemolo sale


Se non avete provveduto a farlo fare al vostro pescivendolo, pulite le sogliole e togliete via la pelle nera, sciacquatele e asciugatele con carta da cucina. Mettetele in un contenitore con il latte per un'oretta.
Nel frattempo chiarificate il burro: mettete 50 grammi di burro in una casseruolina dal fondo spesso e fate scaldare a fuoco bassissimo; si produrrà una schiuma   che si condenserà lentamente fino a che il burro non diventerà trasparente come l'olio e la caseina si sarà depositata sul fondo della casseruola.
Asciugate nuovamente le sogliole e tamponando con della carta da cucina passatele nella farina da entrambi i lati e friggetele nel burro chiarificato (attenzione a non prendere la caseina depositata) e poi conditele con un pizzico di sale.

Quando le sogliole saranno ben dorate da entrambi i lati , toglietele dalla padella e poggiatele su carta assorbente e poi sistematele su un piatto da portata con delle fettine di limone e un ciuffo di prezzemolo.
Con il burro restate fatelo sciogliere e prendere il color nocciola, emulsionatelo con il succo del limone e versatelo sulle sogliole e servite.

Enjoyyy!!!







martedì 24 settembre 2019

RUOTA DI PESCE SPATOLA con PINOLI, UVETTA e FINOCCHIETTO SELVATICO


Il pesce Spatola o Sciabola fa ancora bella mostra di sè e del suo lucente colore argento sui banchi della Pescheria ed era già da un po' che desideravo servirlo a "ruota", ossia condito poi arrotolato come una "girella".
Avevo visto la sua della Vigilia di Natale e mi sono liberamente ispirata.
Se non avete voglia di sfilettarvi il pesce chiedetelo direttamente al vostro pescivendolo di fiducia e sarete già a metà strada, e come si dice? "Chi ben comincia è a metà dell'opera!".
In questa ricetta ho messo profumi molto Siciliani come il finocchietto selvatico e il Marsala.
Servito per una cena di pesce con le melanzane al forno come contorno è stato molto gradito, la cottura ed i suoi tempi l'hanno lasciato morbido e mi sa che visto che qua da noi fa ancora un caldo umido notevole, e che le cene le facciamo in giardino, potrei ripetere a breve, magari facendo una piccola ruota solo per due, perchè con questa in foto ci abbiamo mangiato in 10.


RUOTA DI PESCE SPATOLA con PINOLI, UVETTA e FINOCCHIETTO SELVATICO

2 kg di pesce Spatola, sfilettato 
400 g di pangrattato
50 g d pinoli
200 g di uva passa
5-6 rametti di finocchietto selvatico
2 cucchiai di capperi tritati finemente
Marsala
olio extra vergine di oliva
1 cipolla piccola rossa
sale 
pepe
4 cucchiai di vino bianco
succo di 1 limone
aceto di vino bianco
2 cucchiai di Pecorino Siciliano grattugiato

Controllate che i filetti di pesce Spatola siano puliti dalle lische, ed in caso provedete ad eliminare le spine.
Mettete in una ciotolina ad ammollare l'uvetta passa nel Marsala. Tagliate finemente la cipolla e poi fatela appassire in una padella con abbondante olio extra vergine di oliva. Quando la cipolla sarà morbida versate il pangrattato e fatelo insaporire per un paio di minuti. Mescolate ed aggiungete con fuoco dolce i pinoli, il finocchietto tritato finemente, l'uvetta strizzata, il sale, il pepe, un paio di cucchiai di aceto ed il succo di limone, mescolate. Spegnete il fuoco e aggiungete il Pecorino grattugiato e i capperi dissalati e tritati finemente e mescolate bene e mettete da parte. Questo ripieno deve risultare molto umido e morbido.



Stendete il primo filetto sul piano di lavoro e spargeteci  sopra il ripieno,  pressatelo bene e arrotolatelo e preparate il secondo filetto allo stesso modo e arrotolatelo sul primo, mentre preparate gli altri due filetti rimasti tenete uniti i primi due aiutandovi con uno spiedino di legno. Terminato il lavoro, compattate bene e chiudete aiutandovi con due spiedini di legno e poggiate su una teglia rivestita di carta forno ( questo perchè così quando sarà pronto vi agevolerà per spostare la vostra ruota su un piatto da portata).
Cospargete il ripieno rimasto, pressatelo e irrorate con olio d'oliva extra vergine ed infornate, con forno caldo a 200°C e lasciate cuocere circa 30-35 minuti.
Come dice Alessandra, se inserendo uno spiedino al centro della ruota noterete che il pesce è morbido vuol dire che è pronto.


Enjoyyy!!!

venerdì 28 giugno 2019

SALMONE AL FORNO



Quando le temperature esterne raggiungono i 40°C ed in casa non hai ancora acceso i climatizzatori, il forno si può accendere può accendere, fidatevi, non cambia nulla: morti di caldi eravate e morti di caldo restate, ahahahah!
Premesso ciò ogni tanto se trovo qualche bel pezzo di salmone, e per bello intendo senza fili di grasso, lo compro e lo metto in forno con aneto e fettine di limone e il gioco è fatto. Il salmone amo mangiarlo accompagnato da verdure cotte, come i fagiolini in Estate o broccoli in Inverno e non lo so mi sento felice per aver fatto un pasto abbastanza sano ma gustoso.


SALMONE AL FORNO

500 g di salmone (sfilettato in due pezzi)
mezzo limone
1/2 cipolla media
aneto
sale
pepe nero macinato fresco
olio extra vergine di oliva

Accendete il forno a 160°C.
In una pirofila adagiate i due pezzi di salmone e condite con un filo d'olio, la cipolla affettata finemente, delle fettine sottilissime di limone, sale, pepe e una bella "spolverata" di aneto.
Infornate per 20-25 minuti, dipende dallo spessore dei pezzi di salmone. La carne deve essere cotta, ma rimanere morbida e non dare al palato la sensazione di essere secco e cotto troppo.
Servite subito accompagnato con un contorno di verdure cotte o anche una bella insalata fresca.



Enjoy!!!

martedì 28 maggio 2019

POLPETTE DI RICOTTA da THE RECIPE-TIONIST



Questo mese di Maggio, benchè non sia stato meteorologicamente parlando il più caldo e soleggiato degli ultimi anni, sono stata presa dalla pigrizia in cucina! Ma non fraintendetemi, a me che questo Maggio non si sia comportato come al solito, è cioè come un mese di Luglio rovente e ad altissima umidità con conseguente assalto assassino di zanzare è piaciuto e anche tanto. Con il passare degli anni ormai eravamo abituati a trattare Maggio, e parlo per la Sicilia, come un mese d'Estate caldo e opprimente, e ci si lamentava... ora quest'anno che Maggio ha fatto il mese di Maggio le lamentele sono state a livelli record. Non dimentichiamo che è Primavera, non scordiamo che la pioggia serve alla natura, soprattutto qui in Sicilia, per affrontare i prossimi mesi estivi. Detto questo so che al Nord hanno vissuto il freddo simile all'Inverno, ma vedrete l'Estate sta arrivando e non è una minaccia, spero!!!
Comunque nonostante il tempo, dicevo, invitasse ad accendere forni e fornelli, come tra qualche settimana non ci verrà più voglia di fare, IO non mi sono sbizzarrita in cucina e sono arrivata a fine mese con appena due ricette pubblicate e cosa ancora più triste, a non aver ancora messo all'opera il mio dovere di riproporre almeno una ricetta del THE RECIPE-TIONIST del mese.
Oggi che il sole inonda il mio giardino e ho finalmente steso il bucato della lana fuori ( ed è già quasi asciutto, olè), e poi sono uscita a fare la spesa e ho comprato della buonissima e freschissima ricotta di pecora e ho avuto il desiderio, non so perchè, di cucinare!!! Rientrata da poco a casa mi sono quindi rimboccata le maniche e sono andata a sbirciare da Ketti, nostra ospite fino al 15 Giugno e ho trovato la ricetta del nostro pranzo di oggi, preparato in tempo record, ci vuole davvero pochissimo a farlo, e sto già anche pubblicando la ricetta (credo ciò non avvenisse da secoli).
L'importante è avere dell'ottima ricotta , anche vaccina e ben scolata per ottenere un risultato facile e veloce.
Eeeeh sono davvero buonissime.
Sono qui a ricordarvi di andare dalla nostra ospite di questo mese a scovare ricette, ce ne sono tante e di tutti i gusti, forza dai, che poi arriva l'Estate e non vorrete fare altro che insalate e macedonie fresche.


NOTE PRE-RICETTA:
-io ho aggiunto il Parmigiano Reggiano, ma avrei aggiunto, per dare un tocco di freschezza in più, anche delle foglioline di menta fresca, ma mi sono voluta attenere alle regole del THE RECIPE-TIONIST.
-le ho preparate per pranzo e quindi ho fatto delle polpette di dimensioni classiche, ma se le fate piccoline tipo di 20-25 grammi le potrete servire a temperatura ambiente per un aperitivo o anche un tè di quelli "seri e rinforzati". Insomma è un'idea da tenere presente.


POLPETTE DI RICOTTA (di Ketti's Kingdom)


500 g di ricotta di pecora ( ma va bene anche vaccina)
50 g  di pangrattato
50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato (aggiunta mia)
1 uovo
Sale
Pepe
Farina di semola di grano duro per impanare
olio di semi (io di mais) per friggere

Se la ricotta di pecora che utilizzerete produce molto siero, scolatela per qualche ora, deve essere ben asciutta per ottenere un risultato corretto, che non vi faccia disfare le polpette in cottura. Per esempio la ricotta vaccina in questo agevola di più il lavoro.
In una ciotola mettete la ricotta con l'uovo, il sale, il pepe il pangrattato e il Parmigiano Reggiano.
Formate delle palline (io ne ho fatte di circa 60 grammi (ne ho ottenute 10), schiacciatele e fate le polpette, che impanerete con la farina di semola.

Mettete sul fuoco una padella con un dito di olio di semi e quando sarà bollente immergete le polpette, dopo un minuto massimo due girate e finite la cottura, che è velocissima quindi attenzione.


Sono ottime tiepide, ma io trovo che a temperatura ambiente siano al meglio perché si dà a tutti gli ingredienti di maturare ed essere gustati in pieno.



ENJOY e partecipate a THE RECIPE-TIONIST!!!



giovedì 16 maggio 2019

MAIALE IN AGRODOLCE


Poco attiva sul blog in questo periodo, ma anche perchè sono poco attiva in cucina, o meglio per cucinare cucino tutti i giorni, ma cose molto semplici.
Però è vero che ogni tanto lo sfizio ce lo prendiamo e così ho voluto provare una ricetta diversa dalle solite che preparo, il maiale in agrodolce, che tanto ho mangiato e adorato durante il viaggio in Cina. Come sapore direi che ci siamo, anzi direi che è decisamente lui, quello che mi ha conquistata durante quel bellissimo viaggio, ho invece un po' di dubbi di sulla morbidezza della carne, forse devo provare con qualche altro pezzo, un po' più "grasso", ma ho adocchiato un'altra ricetta sul libro di cucina cinese preso a Pechino, che mi riprometto di fare quanto prima.


MAIALE IN AGRODOLCE
(preparare salsa e marinatura la sera prima)

Per la salsa
4 cucchiai di concentrato di pomodoro

4/5 cucchiai di miele
4 cucchiai di salsa di soia
4 cucchiai di aceto di mele
1 rizoma di zenzero
1/2 bicchiere di olio di sesamo

Sbucciate il rizoma di zenzero e tagliatelo a fettine più della metà, il resto grattugiatelo e mettete in una terrina, dove verserete l'aceto di mele, la salsa di soia e l'olio di sesamo, mescolate ed aggiungete il miele ed il concentrato di pomodoro. Amalgamate bene tutto, coprite e riponete in frigo tutta la notte.

Per la carne
400 g di lonza di maiale
acqua
200 g amido di mais

Mescolate l'amido di mais con acqua, quella che vi servirà per ricoprire le fette di lonza a filo dentro ad una ciotola.
Coprite con pellicola per alimenti e riponete in frigo, tutta la notte ma anche di più, perchè più tempo la carne starà in marinatura e più morbida sarà, ovvio che non è obbligatorio e che quindi potete anche prepararla la mattina per il pranzo.
Quando sarete pronti a cuocere la carne, tagliatela a strisce, immergetele nella salsa e cuocetele in una padella unta con un filo di olio di semi sino a che non saranno caramellizzate, continuate a spennellare con la salsa, se volete un sapore più marcato,cospargete con semi di sesamo e servite con pasta e riso, o verdure.


Enjoy!!!


mercoledì 8 maggio 2019

SPIEDINI DI PESCE

                                 


In questo mese di Maggio che per tanti è stato come tornare a Novembre con vento, piogge e neve, io devo riconoscere che siamo stati fortunati, perchè non solo abbiamo il sole, ma anche belle temperature, di quelle che si sta bene fuori, ma senza quei picchi di caldo che non fanno dormire la notte, come avvenuto in anni precedenti. Aprile è stato piovoso, lo riconosco, ma questo mese di Maggio sono piacevoli, primaverili, ecco posso dire che quest'anno sto avvertendo la Primavera, come non avveniva più da tanto... come dire che non sentivo più la mezza stagione, mentre quest'anno si, finalmente... ma parlo per la mia zona, perchè so bene di quanto invece inclemente sia stato il meteo altrove.
Premesso ciò in cucina non mi sono dilettata più di tanto, nel senso che mi sono data a qualcosa di semplice come insalata di patate  e verdure arrostite, ma ciò non di meno tanto buone, come gli spiedini di pesce! Che tra qualche settimana preparerò al bbq, ma che vi assicuro anche al forno danno grandissime soddisfazioni!



SPIEDINI DI PESCE
(per 8 stecche)

2 calamari medi
16 gamberoni
1 fetta spessa di pesce spada (250 g circa)
1 cucchiaio di pan grattato
1 spicchio d'aglio
prezzemolo
sale e pepe
1-2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Sgusciate e pulite i gamberoni. Pulite e staccate le teste dei calamari ((le teste con i tentacoli li utilizzo per fare qualche sughetto o risotto) e tagliate i corpi ad anelli. Tagliate i pescespada a cubotti.

Pre riscaldate il forno a 165°C.
Infilzate negli spiedini di legno alternandoli, due gamberoni, 3-4 pezzi di pescespada e 3-4 anelli di calamaro.
Posizionate gli spiedini in una teglia, irrorate con un filo d'olio, sale, pepe, spargete con il pan grattato e qualche fogliolina di prezzemolo ed infornate, per 15 minuti, poi girate gli spiedini e lasciate cuocere per altri 10-12 minuti e rigirateli ed ultimate la cottura per 5 minuti.
Il pesce vi risulterà cotto e morbido.



ENJOY!!!

martedì 23 aprile 2019

ROAST BEEF


A casa mia conosciamo questa ricetta da sempre, o per lo meno per me è così, uno dei cavalli di battaglia di mio padre, che ha riscosso e riscuote ancora un successo incredibile. Essendo il mio blog in realtà più il mio quaderno di ricette, non poteva questa semplicissima ma  ottima ricetta non esserci.
Non ricordo momenti belli della mia vita in cui non ci sia stato questo Roast beef, pranzi con amici, cene d'Estate, ma anche pranzi di Natale o compleanno, e le patate al forno con cui accompagnarlo non sono mai mancate.
A noi piace bello roseo, anzi non vi nego anche un po' più al sangue, ma se si hanno ospiti bisogna anche venirgli incontro.
Diciamo che il totale di cottura del mio punto perfetto sono in totale 30 minuti., ossia 15 per lato.
Preparato un giorno prima ed affettato finemente, come ogni buon roast beef richiede, e lasciato nel suo sughino, lo rende anche un piatto "comodo", già pronto  per essere servito e gustato.
Favoloso in servito freddo in Estate, ottimo per un pranzo della domenica, ma ancor di più dentro ad un sandwich con una spalmata di senape e un po' di rucola... insomma mangiatelo come vi pare, ma fatelo.



ROAST BEEF (di mio padre)

1,800 kg di lacerto ( al Nord chiamato anche Girello o Magatello)
olio extra vergine di oliva
2-3 foglie di alloro
sale e pepe nero macinato al momento

Accendete il forno a 200°C.
Se non lo ha fatto il vostro macellaio, legate il pezzo di carne con spago da cucina, appoggiatelo su una teglia e salatelo molto bene su tutti i lati e fate lo stesso con il pepe.
Verstae abbondante olio extra vergine di oliva e attendete che il forno arrivi a temperatura.
Infornate e a seconda se lo desiderate più o meno cotto date dai 15 ai 20 minuti di cottura per lato.
Lasciate lo raffreddare nella teglia e tagliatelo da freddo.
Si può anche congelare affettato, ricordandovi di preservare sempre un po' del suo sughetto, credetemi non è un'eresia, vi ritroverete un magnifico pranzo o comoda cena già pronti.


mercoledì 20 marzo 2019

POLLO con VERDURE


Ebbene si! Abbiamo iniziato le grandi manovre per la bella stagione, facciamo programmi per come affrontare il mare, e quindi cerchiamo di mangiare più leggero. In realtà la ricetta nasce più dalla necessità di mangiare un po' di carne di pollo e cucinare tutto insieme col contorno, per fare prima!
Mio marito non ama e quindi non mangia quasi mai pollo, ma che vi devo dire, questa ricettina lo ha conquistato. Peccato solo che ho utilizzato prevalentemente verdure più invernali e che quindi siamo davvero agli sgoccioli. Ma va tenuta a mente e negli archivi!

Basta avere una bella padella capiente ed il gioco è fatto!



POLLO CON VERDURE

500 g di petto di pollo tagliato a fette e a tocchetti
2 pomodori Piccadilly
2 gambi di sedano
1/2 cipolla
250 g di cavolfiore viola
2 zucchine verdi
1 ciuffetto di spinaci
prezzemolo
1 spicchio di aglio
1/2 bicchiere di vino bianco (oppure per stare più leggeri 1 bicchiere di acqua)
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero

Rosolate l'aglio con l'olio nella padella e poi versate tutte le verdure precedentemente, lavate, mondate e tagliate a tocchetti e macinate il pepe nero. Sfumate con il vino (o acqua) e fate cuocere una decina di minuti. Versate i pezzetti di pollo mescolate bene, coprite e fate cuocere. A cinque minuti dalla fine togliete il coperchio e continuate a cuocere, aggiustate di sale e servite caldo.

lunedì 4 febbraio 2019

AGGLASSATO Siciliano di carne



''Agglassato", ricoperto di glassa. Poco dopo aver conosciuto quello che è a tuttora mio marito, una delle sue zie ci preparò la pasta con il sugo dell' "agglassato", cosa di cui io non avevo mai sentito parlare, e per secondo l' "agglassato" stesso. Ritengo che la ricetta della zia Carla, attualmente quasi 92enne, sia quella che fino ad oggi resta la mia preferita, forse proprio perchè con lei fu la mia prima volta con un must della cucina Siciliana.
In Sicilia l' "agglassato" o "aggrassatu" è un secondo a base di carne, dove la salsa che si forma in cottura diventa come una glassa. Ogni famiglia, ogni città di questa meravigliosa isola ha la sua ricetta e sono tutte davvero ottime, perchè si tratta di cuocere la carne come uno spezzatino o uno stufato. C'è chi si attiene alla ricetta di base che vuole la carne di agnello cotta solo con le cipolle, chi aggiunge del concentrato di pomodoro, chi carote e chi patate.
Io mi sono basata sulla ricetta della zia Carla, che anche se non cucina più tanto, ha a memoria tante ottime ricette, invece del lacerto di vitello come usava lei, ho scelto un pezzo di trinca, per dare una lenta cottura, e com'è usanza con il sughetto ho condito anche la pasta.
Come dicevo più su la ricetta originale vorrebbe la carne di agnello, ma ormai la ricetta con la carne di vitello ha forse surclassato la vecchia ricetta. La salsa che si forma con la cottura delle cipolle, grazie ai grassi della carne stessa diventa più densa, regalando al piatto quella consistenza tipica di "glassa", quindi dovesse risultare poco poco liquida, lasciate andare sul fuoco a pentola senza coperchio.
Siamo ancora in un periodo dell'anno in cui le temperature ci permettono di mangiare piatti così gustosi e ricchi, considerando anche che qui in Sicilia è un piatto della Domenica, o dei giorni di festa, come in questo periodo a Catania che si festeggia Sant'Agata, io vi consiglierei di farlo!



AGGLASSATO Siciliano di carne

1 kg di trinca di vitello
1 g di cipolle ramate
200 ml di vino bianco
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato al momento
Pecorino Siciliano grattugiato

Sbucciate ed affettate finemente le cipolle, e mettetele da parte.
In una casseruola capiente (io ho utilizzato la mia Staub in ghisa di 30 cm di diametro) versate l'olio extra vergine di oliva e sigillate il pezzo di carne intero su tutti i lati, ci vorranno 10-15 minuti in totale. Aggiungete le cipolle, il sale, il vino e coprite con il coperchio e fate cuocere, mescolate ogni tanto e girate il pezzo di carne. Abbassate il fuoco e continuate la cottura per un paio d'ore.
Le cipolle si disferanno per quanto saranno morbide, con un cucchiaio di legno schiaciatele, ma se volete fare prima levate la carne e passate tutto al minipimer.
Potete  a vostro gusto aggiungere alla salsa qualche spolverata di Pecorino Siciliano. Servite caldo a pezzi o fette.



Ripeto con la salsa il giorno stesso, o quello dopo ci si condiscono i maccheroni, fidatevi ne vale la pena.


lunedì 29 ottobre 2018

POLLO con PAPRIKA E QUARK


Avevo in frigo una confezione di Quark, comprata insieme a quelle che mi sono servite per i magnifici Syrniki russi, e mi era venuto desiderio di un pollo "diverso". In realtà avevo pensato ad un pollo con panna acida e qualche spezia, poi mi sono ricordata della favolosa Paprika dolce comprata al mercato di Cuzco in Perù dove pare sia una delle spezie locali per eccellenza e così lasciata indietro la panna acida, mi sono buttata su questo esperimento, riuscito, e dal risultato soddisfacente, tanto che lo rifarò presto, il Quark rimesso  subito sulla lista della spesa.


P.S. Fornitevi di buon pane fresco perchè la salsetta che si produce è qualcosa che vi porterà a "leccare il piatto"!



POLLO con PAPRIKA e QUARK


1 kg di petto di pollo tagliato a tocchetti
farina per infarinare

50 g di scalogno affettato
40 g di latte
2 cucchiai di farina
2 ucchiai di olio extra vergine di oliva
1 noce di burro
2 cucchiai di paprika dolce
250 g di formaggio Quark
500 ml di brodo di carne o pollo o vegetale
sale


Infarinate i tocchetti di pollo e nel frattempo in una padella mettete l'olio extra vergine di oliva e cuocete il pollo, rigirandolo per una decina di minuti. Levate dalla padella il pollo e tenetelo da parte.
Aggiungete all'olio il burro e lo scalogno e fate ammorbidire, aggiungete il latte e lasciate cuocere 10 minuti. Frullate tutto con un frullatore ad immersione aggiungendo il formaggio Quark, la paprika e la farina, rimettete sul fuoco e portate il tutto a bollore. A questo punto aggiungete il pollo, aggiustate di sale e versate il brodo bollente un po' alla volta, mescolate bene tutto e lasciate cuocere a fiamma bassa per una mezz'ora. Il pollo si cuocerà restando molto morbido e la salsa si addenserà.
Servite caldo con dell'ottimo pane.


Potete anche prepararlo la mattina per la sera, si mantiene bene basterà scaldarlo.


giovedì 18 ottobre 2018

FALSOMAGRO SICILIANO



Il Falsomagro  già dal nome, con cui i Siciliani da Est ad Ovest da Nord a Sud  dell’Isola chiamano questo preparato di carne, dice tutto!
Si chiama così perché vuole indicare una pietanza di carne che all’aspetto sembri “magra”, ma che invece magra non è, per la presenza nel ripieno di cacio, mortadella e uova!!
Ovviamente come tutte le ricette tipiche della Sicilia ogni città o provincia, ma più di tutto ogni famiglia, ha la SUA ricetta, e così a Catania è diversa da quella di Messina e Palermo, a Catania si va di mortadella, a Palermo di prosciutto, c’è chi usa la pancetta! Una cosa in comune comunque c’è, oltre alla bontà indiscussa, ed è che parliamo di un rotolo di carne di fesa di manzo riempita di ingredienti che regalano tutto il sapore a questo piatto tipicamente Siciliano!
Qualche cenno  storico ci dice che c’era già qualcosa di simile ad un rotolo di carne farcito, durante la dominazione Aragonese in Sicilia nel XII secolo, ma si parla di “rollò”.
Probabilmente la nascita di questa ricetta risale all’epoca dei Monsù, quando  per  sbalordire gli ospiti,  i cuochi delle famiglie nobili cercavano sempre ricette nuove ed in questo caso inventarono un piatto di carne chiamato “farcie de maigre”, cioè carne farcita con verdure, farcita di magro appunto,
ma come è di solito il popolo Siciliano tradusse  “farcie de maigre”   in “falsomagro”, e pensò quindi non ad una farcia “magra” come le verdure e gli odori, ma a qualcosa di “falsamente” magro…come salsicce, uova e formaggi!!!
Nell’Agrigentino lo si chiama anche “braciulùni”, che altro non è che la versione di quelle che sono le braciolette, piccoli involtini ripieni, del Messinese!
La versione Catanese originale non ha presenza di pomodoro, anche se molti diranno il contrario, mentre il pomodoro in salsa o in concentrato è presente in tante altre provincie! C’è chi mette l’uovo sodo, chi una frittatina, chi magari ha riportato la ricetta di famiglia con la presenza di verdure, quali spinaci e pisellini, impossibile affermare quale sia la versione ufficiale, perché a mio avviso non esiste… l’unica regola fissa è che si tratta di un rotolo di carne farcito di base con macinato di carne più  tutto quello che lo renderà un secondo da ricordare! Si tratta dunque  di un piatto Siciliano per eccellenza, che fa piatto della Domenica, di piatti dei giorni di festa!
Io ho unito un po’ tutta la Sicilia, perché ho messo la mortadella come a Catania, ma ho anche aggiunto il concentrato di pomodoro come in altre zone dell’isola!
A voi la scelta di provare e gustare!


FALSOMAGRO SICILIANO – Farsumagru

700 g di fesa di manzo in un un’unica fetta (aperta a libro)
200 g di carne di manzo macinata
150 g di salsiccia (priva del budello)
200 g di formaggi : Caciocavallo, pecorino con pepe, provola
(Io li ho messi grattugiati)
100 g di mortadella (una fetta spessa  ½ cm)
1 uovo
3 uova sode piccole
1 cipolla piccola
1 cucchiaio di pisellini freschi  sbollentati (facoltativo)
Prezzemolo
2 spicchi d’aglio (potete ometterlo dalla farcia, ma non per
insaporire il sughetto di cottura)
1 cipolletta fresca
Sale
Pepe
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiai di sugna (strutto buono!)
½ bicchiere di vino rosso
150 ml di acqua
(in aggiunta come contorno pisellini )

Preparate la farcia mescolando, con le mani in una ciotola,  il macinato di carne con la salsiccia
sgranata, se lo gradite unite uno spicchio di aglio tritato finissimo a cui avrete levato “ l’anima”, prezzemolo e cipolla finemente tritati,  l’uovo crudo, la mortadella a cubetti  finissimi, i formaggi grattugiati (ma potete anche scegliere di farcire il vostro falsomagro con uno dei formaggi a listarelle), il sale e il pepe.


Aprite la fesa di manzo a libro, ottenendo un rettangolo (senza lacerazioni e/o buchi), eventualmente se lo preferite o non avete un coltello adatto chiedete che ci pensi il macellaio, e spalmate la farcia su
tre quarti della fetta di carne, lasciando un quarto di carne libero per poterlo arrotolare senza rischiare fuoriuscite di ripieno. Nella parte iniziale della farcia, quella che verrà arrotolata per prima, fate tre fossette dove adagerete le tre uova sode, spargete (se vi piace l’idea, ma è solo per dare più “fantasia” alla fetta una volta cotta e tagliata) un cucchiaio di pisellini sbollentati e chiudete il rotolo.  Piegate bene a chiusura le due  estremità del vostro falsomagro e legate bene con lo spago da cucina e salatelo.























In un tegame ( lo potrete anche cuocere al forno) fate rosolare lo spicchio d’aglio con la cipolletta fresca e pepe nello strutto e nell’olio extra vergine di oliva, e a questo punto “sigillate” il pezzo di carne farcito da tutti i lati. Aggiungete il vino rosso e fatelo sfumare a fuoco vivace. Nel frattempo
sciogliete il concentrato di pomodoro con l’acqua e una volta che il vino sarà evaporato versatelo nel tegame. Chiudete con un coperchio e lasciate cuocere circa 90 minuti, ricordandovi di tanto in tanto di girare il falsomagro.
Una volta cotto fatelo riposare, preferibilmente servitelo tiepido o anche a temperatura ambiente (e questa è una cosa molto comoda, perché potete preparare questa pietanza anche il giorno prima).
Per completare togliete il pezzo di carne dal suo sughetto e cuoceteci dei pisellini che servirete caldi  nel piatto di portata insieme alle fette di carne.


Bibliografia: “Profumi di Sicilia -Il libro della cucina Siciliana” di Giuseppe Coria- ed. Cavallotto

lunedì 1 ottobre 2018

CONIGLIO con SALSA AL ROSMARINO di NONNA ITALIA



Il coniglio di Nonna Italia l'ho scoperto quando la Primavera scorsa la Valentina di Profumo di limoni  viveva il suo "mese felice" da THE RECIPE-TIONIST, ed io amando tanto la carne di coniglio, ma non mangiandola mai perchè a casa sono l'unica, non mi decidevo mai a tirare fuori dal freezer quel bel coniglio ruspante cresciuto sull'Appennino Tosco-Emiliano.
Poi è balzata agli onori della cronaca questa ricetta e così ad inizio Estate l'ho preparata e a conti fatti devo dire  che ho fatto bene e senza vergogna ammetto anche che nel giro di due pasti me la son fatta fuori tutta da sola. LA SODDISFAZIONE PROPRIO!!!


Dunque siamo ad Autunno appena iniziato, e visto che grazie al mio THE RECIPE-TIONIST se ne vedono, ma soprattutto scoprono delle "troppo buone", beh non perdete l'occasione DI APPROFFITARNE e di andare da Stefania!!



CONIGLIO con SALSA al ROSMARINO di NONNA ITALIA ( di Profumo di limoni)

1 Coniglio, a pezzi
1 foglia di Alloro
Sale fino
Olio extra vergine di oliva
Aceto di vino rosso
Rosmarino fresco
4 spicchi di Aglio
2 bicchieri di Vino bianco
3 filetti di Acciughe sott'olio

Fate cuocere in un tegame aggiungendo poca acqua per volta i pezzi di coniglio, aromatizzando il fondo con aglio e alloro, e regolando di sale man mano. Si può pensare di alternare l’aggiunta di acqua con del vino bianco.
Versate sul fondo di un tegame posto su un fornello a fiamma media, un filo d’olio, uno spicchio di aglio e i pezzi di coniglio intiepiditi e scolati, e ancora 1 foglia di alloro.
Cuocete senza coperchio per 15/ 20 minuti, aggiungendo i bicchieri di vino bianco, uno per volta, e regolando ancora di sale se ce ne fosse bisogno.
Mentre il coniglio continua la sua cottura nel tegame, preparate in un mixer tritatutto piccolo un intingolo formato da parti uguali di aceto di vino rosso e olio extra vergine di oliva, 2 spicchi di aglio privati della camicia e dell’anima verde interna che li rende indigesti, due filetti di acciuga scolati dall’olio di conservazione in barattolo, e tantissimo rosmarino fresco (gli aghi) fino a riempimento del bicchiere del mixer. Create una emulsione frullando questi ingredienti (io ho utilizzato il frullatore ad immersione).
Alzate la fiamma sotto il tegame del coniglio, e versare l’intingolo verde appena ottenuto sulle carni, girandole con delicatezza per non far staccare la polpa dall’osso e rosolando il coniglio su tutti i lati, si creerà una crosticina deliziosa che vi farà leccare anche le dita.
Servite caldo.


NOTE di Valentina

Questa storia della foglia di alloro che va spezzata è una eredità tramandata da mia nonna, ma non ne conosco il motivo… la foglia di alloro va spezzata. E io ho seguito il consiglio e la tradizione della famiglia di Valentina, di certo si sprigiona ancora di più il profumo di alloro!

lunedì 11 giugno 2018

TONNO CON LA CIPOLLATA




Il tonno fresco, buono di ottima qualità qua da noi non manca mai. Se si va in pescheria si trovano spesso dei magnifici tranci in bella mostra.
Una delle ricette di pesce che cucina mia suocera e che è tra le mie preferite c'è il Tonno con la cipollata, che tipo ne mangerei a kg!!
Ricetta locale, semplice e tipica mia suocera ne cucina sempre troppo poco per i miei gusti, poichè di solito lo serve come antipastino insieme a tante altre cose, ma io davvero quando l'ho preparato ho fatto si che fosse un piatto unico solo per me e mio marito!!!
Va però detto che in Estate servito freddo, accompagnato da un buon vino fresco e frizzantino e dell'ottimo pane di semola prende ancora più punti, insomma io le idee ve le do, sta a voi approfittarne!!!


TONNO CON CIPOLLATA

6-7 cipolle rosse
600 g di tonno rosso fresco (un trancio unico)
2-3 foglie di alloro essiccato
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato fresco


In una padella grande mettete almeno un dito di olio extra vergine di oliva, e cuocete le cipolle affettate con il pepe, il sale e le foglio di alloro. dopo un quarto d'ora aggiungete mezzo bicchiere di acqua coprite la padella e fate appassire bene il tutto. Mescolate ogni tanto e controllate e serve aggiungere un po' di acqua in più, le cipolle devono diventare morbide.
nel frattempo tagliate il tonno a pezzettoni e quando le cipolle saranno stufate al punto gusto aggiungete il pesce, fate cuocere da entrambi i lati per pochissimo tempo, Assaggiate di sale ed in caso aggiustate. Spegnete e coprite fino al momento di servire.

Enjoy!!!


venerdì 8 giugno 2018

STUFATO di MANZO con LATTE DI COCCO e PAPRIKA "alla MALESE"


Io dico sempre e lo sostengo anche seriamente che i soldi spesi nei viaggi sono i soldi meglio spesi in assoluto! Quindi ho il passaporto sempre pronto e la valigia sempre aperta sul letto nella stanzetta degli ospiti.
Ora al di là di quei viaggi che durano 2-3 settimane e che solitamente ci cominciamo a studiare un anno prima, a volte capita che così all'improvviso, spesso di sabato o domenica mattina, quando il relax a colazione è ai massimi livelli, o io o mio marito girovagando sul web, ce ne usciamo con una frase tipo: "ci facciamo qualche giorno lì?" E la risposta è sempre " si dai... oppure andiamo là?", insomma si parte!!!
Due anni fa è più o meno andata così, siamo stati una settimana a Singapore, con un'improvvisa puntata di due giorni a Kuala Lumpur! 



E dico mai e poi mai avrei pensato di andare in Malesia, proprio a Kuala Lumpr, che per me era famosa solo per le Petronas Twin Towers. Beh si in effetti è famosa per quelle, ma anche per le infinite distese di Palme da cui estraggono il "famigerato" olio di palma e non solo! Mi ha sorpresa la cucina, ottima, e più di tutto mi è rimasto nella memoria delle papille gustative uno stufato mangiato a cena in un ristorante davvero bello il Selera Ibunda ... e per dirvi quanto la mia memoria gastronomica ricorda quel piatto ho provato a riprodurlo con ottimi risultati, non è difficile da fare, richiede le ore di cottura, come ogni buono stufato vuole, ma credetemi se amate il sapore della paprika dolce e del cocco, potete farci un pensierino.





Mi rendo conto che potrebbe iniziare a fare caldo per uno stufato, ma a me lo hanno servito in una città dove la percentuale di umidità e caldo sono notevoli, in considerazione anche del fatto che Kuala Lumpur sta praticamente all'equatore, dico che si può fare.  



STUFATO di MANZO con LATTE DI COCCO "all' INDONESIANA"

2 kg di muscolo o cappello del prete di manzo
3 cucchiai  di olio di sesamo
1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato finemente
2 spicchi di aglio grattugiati finemente
maizena
paprika affumicata dolce
sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 litro di latte di cocco
 50 g di  zucchero di palma ( 1 capsula)

Riso basmati cotto per accompagnare



Tagliate la carne a pezzi e passateli nella maizena e nella paprika dolce affumicata.
In un tegame dal fondo spesso e anche abbastanza capiente (io come sempre uso la mia STAUB da 30 cm di diametro) soffriggete l'olio di sesamo con lo zenzero* e l'aglio*. Versate i pezzetti di carne e rosolate bene per una decina di minuti. Aggiungete l'estratto di vaniglia, il latte di cocco e mescolate e di seguito mettete la capsula (50 g)  di zucchero di palma mescolate, coprite e lasciate cuocere per 3.1/2 ore circa, mescolando di tanto in tanto. Aggiungete il sale altri due cucchiai di paprika dolce, fate cuocere ancora un'oretta e assaggiate di sale.
Il giorno dopo, secondo me è ancora più buono e comunque servitelo con riso Basmati cotto che con quella salsa di cottura diventa una cosa fantastica!


* per grattugiare finemente zenzero e aglio uso una delle mini grattuge prese in Giappone... per farvi capire cosa intendo per finemente