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lunedì 29 ottobre 2018

POLLO con PAPRIKA E QUARK


Avevo in frigo una confezione di Quark, comprata insieme a quelle che mi sono servite per i magnifici Syrniki russi, e mi era venuto desiderio di un pollo "diverso". In realtà avevo pensato ad un pollo con panna acida e qualche spezia, poi mi sono ricordata della favolosa Paprika dolce comprata al mercato di Cuzco in Perù dove pare sia una delle spezie locali per eccellenza e così lasciata indietro la panna acida, mi sono buttata su questo esperimento, riuscito, e dal risultato soddisfacente, tanto che lo rifarò presto, il Quark rimesso  subito sulla lista della spesa.


P.S. Fornitevi di buon pane fresco perchè la salsetta che si produce è qualcosa che vi porterà a "leccare il piatto"!



POLLO con PAPRIKA e QUARK


1 kg di petto di pollo tagliato a tocchetti
farina per infarinare

50 g di scalogno affettato
40 g di latte
2 cucchiai di farina
2 ucchiai di olio extra vergine di oliva
1 noce di burro
2 cucchiai di paprika dolce
250 g di formaggio Quark
500 ml di brodo di carne o pollo o vegetale
sale


Infarinate i tocchetti di pollo e nel frattempo in una padella mettete l'olio extra vergine di oliva e cuocete il pollo, rigirandolo per una decina di minuti. Levate dalla padella il pollo e tenetelo da parte.
Aggiungete all'olio il burro e lo scalogno e fate ammorbidire, aggiungete il latte e lasciate cuocere 10 minuti. Frullate tutto con un frullatore ad immersione aggiungendo il formaggio Quark, la paprika e la farina, rimettete sul fuoco e portate il tutto a bollore. A questo punto aggiungete il pollo, aggiustate di sale e versate il brodo bollente un po' alla volta, mescolate bene tutto e lasciate cuocere a fiamma bassa per una mezz'ora. Il pollo si cuocerà restando molto morbido e la salsa si addenserà.
Servite caldo con dell'ottimo pane.


Potete anche prepararlo la mattina per la sera, si mantiene bene basterà scaldarlo.


lunedì 12 dicembre 2016

DARK CHRISTMAS PUDDING di Nigel Slater e CHRISTMAS RUM SAUCE di Delia Smith


                            Scroll down for English version

Eccomi qua, speravo di pubblicare più ricette in questi giorni, ma il tempo vola, il Natale si avvicina e io sono entrata nel “loop” di tempo da passare piacevolmente con gli amici per scambiarci gli auguri, di regali “homemade” da preparare, di menù da scegliere ed organizzare, e credetemi le ricette non mi mancano..ma le foto, beh quelle lasciano sempre un poco a desiderare, compatitemi per questo, ma non per la qualità delle ricette che vi propongo.
Erano anni che desideravo fare un tradizionale Pudding di Natale, all’inglese, tanto che avevo già da 3 anni anche lo stampo apposta, e finalmente quest’anno complice Roberta e la sua coinvolgente passione per il Natale, abbiamo messo su un gruppo di facebook ed esattamente il 20 Novembre, giorno in cui cadeva lo “Stir-up Sunday” nei paesi anglosassoni, abbiamo fatto i nostri Pudding tradizionali Inglesi.
Cos’è lo Stir-up Sunday?? È la domenica che precede la prima domenica d’avvento ed il giorno in cui per tradizione si prepara il Pudding e quando si uniscono tutti gli ingredienti, compresi quelli messi a macerare nell'alcol il giorno prima, si mescola tutti insieme esprimendo dei desideri. Quando poi il composto sarà versato nello stampo è tradizione inserire una monetina (che fa lavata bene, e poi chiusa in carta forno, io per esempio ho prima lavato e poi chiuso con ben due pezzetti di carta forno) così quando servite il vostro Pudding la persona che la troverà sarà fortunato!!
Io ho fatto due pudding diversi, questo che pubblico oggi e quello di Delia Smith, che però è ancora nel suo bellissimo stampo di ceramica originale Inglese da 0,900 ml e che servirò a Natale e di cui vi pubblicherò a breve la ricetta.
Questo di Slater l’ho servito qualche giorno fa per il primo tè di Natale che ho organizzato dopo l’Immacolata e devo dire che il sapore è buonissimo, si sente il Brandy, ma non dà fastidio, perché sono tutti sapori che sono maturati bene insieme e l’aggiunta della salsa al Rum ha completato l’opera. A fine anno vi dirò quale tra questo e quello di Delia mi è piaciuto di più
Ultima nota fondamentale secondo me, è che grazie ad una favolosa spedizione da parte di Roberta ho potuto utilizzare il Suet, ora immagino che vi farà impressione, quando vi dirò di cosa si tratta, è graso di rognone, ma davvero vi do la mia parola d’onore che non solo non se ne ha traccia nel sapore finale, ma credo sia la causa meravigliosa del risultato finale. Perché il Pudding che ne è venuto fuori ancora oggi a distanza di quattro giorni risulta ancora morbido e umido come ritengo debba essere un vero Pudding.
Anzi ne ho appena fatto ordine ad un’amica che sta tornando da Londra, per il prossimo anno, visto che fortunatamente ha una scadenza abbastanza lunga!
Considerando che il mio primo Pudding di Natale è stato aperto esattamente dopo 19 giorni da quando l’ho cotto…direi che se siete temerari potreste farlo oggi stesso, e se non avete uno stampo, va bene una ciotola di ceramica, o pyrex con dei bordi esterni per fermare lo spago da cucina.
E ora ecco a voi la ricetta!


DARK CHRISTMAS PUDDING- Nigel Slater

175 g di uva passa
175 g di uvetta di Corinto
125 g di scorze di limone candito
110 g di fichi secchi
110 g ciliegie candite rosse (Nigel consiglia nere, ma non le ho trovate)
150 ml di Brandy
1 carota grattugiata grossolanamente
Succo e scorza grattugiata di un’arancia
3 uova grandi, sbattute leggermente
125 g di Suet grattugiato
3 cucchiai di Black Treacle (melassa)
175 g di zucchero scuro Muscovado
125 g di pangrattato fresco (io ho usato quello classico)
110 g di farina auto lievitante
1 cucchiaino di spezie miste (io ho messo noce moscata, chiodi di garofano, cannella e all-spice)
1 stampo da pudding di 1,8 litri (io ho uno stampo antiaderente con coperchio, in caso aveste quello senza coperchio vi servirà carta forno, carta stagnola e spago da cucina).

Il giorno prima di cuocere il vostro pudding, mettete l’uva passa, l’uvetta di Corinto, le scorze di limone candito tritate grossolanamente in una ciotola con coperchio (tipo Tupperware). Sminuzzate i fichi e tagliate a metà le ciliegie e versatele nella ciotola. Versate il Brandy, chiudete il contenitore e lasciate assorbire tutta la notte. Ricordate solo di mescolare ogni tanto.
Il giorno successivo. Imburrate leggermente lo stampo da pudding, e mettete sul fuoco una pentola capiente riempita fino a metà di acqua e portate a bollore. Mescolate in una ciotola capiente le carote, il succo e la scorza di arancia, le uova e il suet. Aggiungete la melassa, lo zucchero, il pangrattato, la farina e le spezie, mescolate e versate tutto nella ciotola con l’uvetta e il brandy. Mescolate bene e riempite lo stampo da pudding. QUESTO È IL MOMENTO IN CUI DOVRETE INSERIRE LA MONETINA NELL’IMPASTO STESSO*!!


Chiudete con il coperchio bene, oppure coprite lo stampo con carta forno e sigillate bene i bordi con dello spago. Coprite anche con carta stagnola e stringete i bordi con altro spago da cucina, fate una maniglia, così che dopo la cottura possiate tirarlo fuori senza rischiare di bruciarvi.
Mettete lo stampo ben sigillato dentro la pentola capiente con l’acqua bollente. Abbassate il fuoco, chiudete con un coperchio la pentola e lasciate che si formi il vapore e che il Pudding cuocia, per tre ore e mezza, a fuoco bassissimo, deve sobbollire molto piano.


L’acqua deve stare a 2/3 rispetto allo stampo, quindi se durante la cottura il livello dell’acqua dovesse diminuire aggiungetene un poco.
Una volta cotto, levate lo stampo dal tegame, apritelo (*questo è il momento in cui vi foste dimenticati di inserire la monetina porta fortuna nel pudding, potete ancora farlo, perché risulta ancore umido e morbidissimo), e fate raffreddare o almeno intiepidire.


Richiudete con il coperchio, o sempre con carta forno e stagnola sigillando con lo spago da cucina e conservatelo al fresco e al buio, fino a massimo tre mesi.
Il giorno di Natale o quando desidererete servirlo rimettetelo nella pentola con acqua bollente fino a 2/3 rispetto alla stampo e fate cuocere a fuoco bassissimo per 3 ore.
Sformatelo e servitelo con la salsa al Rum, o con una salsa a vostro gusto, o panna montata, o crema chantilly.



CREMA AL RUM (di Delia Smith)

3 cucchiai di rum scuro  (io 5!!)
75 g di burro
60 g di farina 00
570 ml latte intero (io 500ml)
50 g di zucchero semolato (io zucchero di canna Demerara)
1 cucchiaio di panna liquida fresca (io 4 cucchiai)
In un pentolino dal fondo spesso mettete 60 grammi di burro con la farina, sul fuoco e mescolate, aggiungete il latte e con una frusta mescolate a fuoco medio.
Appena inizia a sobbollire e si comincia ad addensare, abbassate il fuoco al minimo, e mescolate con lo zucchero e fate cuocere la salsa per altri 10 minuti, sempre mescolando. Dopo di che aggiungete il Rum, i 15 grammi di burro rimasti 3 i cucchiai di panna liquida fresca. Mescolate e fate amalgamare bene tutto. Versate in una salsiera e coprite con pellicola trasparente per alimenti e mantenete caldo fino al momento di servirlo sul vostro divino Pudding di Natale.

INDOVINATE CHI HA TROVATO LA MONETINA??? IO...e non me lo ricordavo nemmeno più di averla messa.



English version

This is the first Christmas Pudding I made and the first one I ate…. And it was a great, amazing, terrific delicious surprise. The secondo ne is still in a fresh dark room waiting for Cristmas day and it is by Delia Smith…at the end of the year I am going to tell you which is my favourite.

DARK CHRISTMAS PUDDING- Nigel Slater

175g (6oz) sultanas
175g (6oz) raisins
125g (4.5oz) chopped candied peel
110g (4oz) soft dried figs
110g (4oz) dark glace cherries (ciliegie candite rosse)
150ml brandy (175 ml)
1 carrot, coarsely grated
juice and zest of 1 orange
3 large eggs, lightly beaten
125g (4.5oz) shredded suet
3 tablespoons black treacle
175g (6oz) dark muscavado sugar
125g (4.5oz) fresh breadcrumbs
110g (4oz) self-raising flour
scant teaspoon mixed spice

+ a 3 pint (1.75 litre) pudding basin – if you have the plastic one  with it’s own lid, it's ok,  otherwise you need the muslin/string/baking parchment combo

Put the sultanas, raisins, peel in a large mixing bowl. Roughly chop the figs and halve the cherries then add to the bowl. Pour over the brandy and leave to soak overnight. Stir it from time to time.

The next day, lightly butter the pudding basin and put a large pan half-filled with water on to boil. Mix the carrot, orange juice and zest, eggs and suet. Stir in the treacle, sugar, breadcrumbs, flour and spice. Fold in the soaked fruit and pour the whole mixture into a buttered basin. Put the lid onto the basin. Lower it into the boiling water, cover and leave to steam on a fast simmer for three and a half hours, topping up the water with boiling water from the kettle when it gets low.
You can keep the pudding for three months in a cool, dark place, once it’s cooked. Reheat it for 3 hours in the same way as it was cooked.

Serve warm with the Rum sauce.

CHRISTMAS RUM SAUCE (by DeliaSmith)

3 (or more) tablespoons dark rum (5TBSP)
3 oz (75 g) butter
2½ oz (60 g) plain flour
1 pint (570 ml) breakfast milk
2 oz (50 g) caster sugar
1 tablespoon double cream
Place 2½ oz (60 g) of the butter in a saucepan with 2½ oz (60 g) flour, pour in the milk, then, using a balloon whisk, whisk everything vigorously together over a medium heat.

As soon as it comes to simmering point and has thickened, turn the heat right down to its lowest setting, stir in the sugar and let the sauce cook for 10 minutes. After that add the rum, the remaining ½ oz (15 g) butter and 1 tablespoon cream.

Pour the hot sauce into a jug, then cover the surface with clingfilm and keep warm until required.


venerdì 2 dicembre 2016

TÉ di NATALE- profumi di festa -CRISTMAS TEA (recipe)

               


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Sono entrata nel loop natalizio e così quest'anno ho deciso che dovevo organizzare uno dei miei tè tra amici a tema!!
Sono già stati fatti gli inviti per due date  di Dicembre e sono già in fase di organizzazione seria, perchè per me è importante far sentire ai miei ospiti quanto ci tenga a loro e quanto tenga alla mia casa, perciò tovaglie da cucire, lavare, stirare, servizi e posate da abbinare, alzatine, vassoi e argenteria da lustrare, candele da acquistare, addobbi per la casa da sistemare... e soprattutto menu da fare!!
Perchè un tè dai Baker è un evento importante!!
Durante il nostro magnifico (non finirò mai di ripeterlo e prima o poi finirò anche di raccontarlo qui sul blog) viaggio in Canada a Victoria ho assistito ad un magnifico tè all'Empress del Fairmont e così una volta a Vancouver con mio marito ci siamo goduti un  "Tea at Te Top" al Fairmont ed è stata una delle esperienze che mi resteranno in assoluto più vivide nella mente!!!
La presentazione, il menu completo...la cura, il servizio, il relax totale ...ebbene miei cari da quell'esperienza a casa mia i tè non saranno più solo dei biscotti e una crostatina di frutta.... a cominciare da tè appunto.


Quindi dopo il viaggio in Cina e la scelta di tè da cui sono stata sommersa ho deciso che ai miei tè Natalizi dovevo dare un'impronta personale e ne ho "creati" due, questo di oggi è il primo e immaginate il profumo, perchè qua rischiate di finire a sniffare dalla mattina alla sera!!
E direi che è anche una bella idea regalo, no?!(se dite no..andate a nascondervi che poi vi vengo a scovare ...ahahahahah)



TÉ di NATALE (di Cuocicucidici) #1


150 g di tè nero Assam indiano
30 g mele disidratate
2 tsp cannella
1/2 cucchiaino  semini di vaniglia Bourbon (o la raschiatura di un baccello di vaniglia Bourbon)
1/2 cucchiaino di chiodi di garofano
1 pizzico di noce moscata 
50 g di mirtilli rossi secchi (cranberry) 

3 cucchiai di petali di melograno

In un contenitore a chiusura ermetica mettete il tè nero e nel frattempo sminuzzate le mele disidratate, i mirtilli rossi secchi e versate sul tè. Chiudete la il contenitore con un coperchio (io uso Tupperware per farvi un esempio) e scuotete bene tutto. Aggiungete le spezie e mescolate bene tutto, chiudendo il contenitore e scuotendo bene. Infine aggiungete i petali di fiori di melograno, che io ho acquistato a Kashagar in Cina, ma sicuramente da un buon speziale e erboristeria fornito si possono trovare.
Mettete UN cucchiaio (circa 5 grammi)  di questo tè di Natale in una tazza e versateci sopra circa 200 ml di acqua bollente e lasciate in infusione per circa 3-5 minuti.
Potete aggiungere al vostro tè un po' di miele, un cucchiaino di zucchero, ma se volete dare l'atmosfera natalizia al top anche qualche cristallo di zucchero potrebbe completare il gusto, dove al primo sorso lascia il classico sapore corposo e un po' amaro del tè nero, ma che poi lascia un delicato e gradevole aroma di spezie e frutti nel retrogusto.


English version

I am officially in Christmas loop and I decided to invite a lot of friends   ti enjoy my tea parties during the next days before Christmas.
The best tea in my life was the "Tea at the Top" at the Fairmont Hotel in Vancouver last year ...and after that my tea ideas never been the same.
SO I decided to make a Christmas flavor tea by myself and the result was great, well I made TWO different mixes and this is the first one.
Enjoyyyyyy

CHRISTMAS TEA (by Cuocicucidici) # 1

150 g Black Assam Indian tea
1 oz dried apple slices
2 tsp cinnamon
1/2 tsp Bourbon vanilla seeds (or the scraping of a Bourbon vanilla bean)
1/2 teaspoon cloves
1 pinch of nutmeg
2 oz of dried cranberries 
3 tablespoons pomegranate petals

Put in an airtight container the black tea and in the meantime, crumble the dried apples, dried cranberries and pour with black tea. Close the container with a lid (I use Tupperware) and shake well all. Add the spices and stir everything well, close and shake well. Add the pomegranate flowers petals (I bought it in Kashgar, Chine), but definitely find it in a good herbal apothecary.
Put a tablespoon (about 5 grams) of this Christmas tea mix  in a cup and pour 200 ml of boiling water and let steep for about 3-5 minutes.
You can add to your tea some honey or  a teaspoon of sugar, but if you want to give the Christmas atmosphere you can mix with  some sugar crystals to complete the taste.

lunedì 2 novembre 2015

RAME di NAPOLI

 
 
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La storia "ipotetica" o più verosimile  delle Rame di Napoli ve la raccontai QUI qualche anno fa, ma che qui a Catania (ecredo un po' in tutta la Sicilia) la Festa più sentita sia quella del 2 Novembre, cioè quella della Commemorazione dei defunti credo di non averla mia raccontata.
Praticamente qui da noi è ancora usanza la notte tra il primo e il due Novembre far trovare dolci e giocattoli ai bambini, dicendo che sono i defunti della famiglia a portarli, non so da dove abbia preso origine questa tradizione, ma di solito poi per ringraziare si va tutti al Cimiterola mattina del 2 Novembre... sarà per far capire ai bambini l'importanza della commemorazione, sarà per rendere questa giornata meno triste, sta di fatto che a Catania,  usa ancora così e non mancano mai nelle vetrine e nei banconi di panifici pasticcerie e bar un'infinità di dolci come i Bersaglieri, le ossa di morto, i Totò e le rame di Napoli. Qui a Catania per esempio oggi le scuole sono chiuse proprio perchè è una Festa "sentita2, o così vorrebbe essere!
La ricetta l'ho leggermente modificata(ecco perchè la pubblico nuovamente) aggiungendo a quella di Agatella un po' di strutto, se girate sul web troverete un'infinità di ricette e varianti di questo dolce proprio tipico del Catanese, c'è chi mette burro, chi aggiunge uova.. a me questa versione piace molto perchè se penso a 100 anni... beh non credo venisse usato il burro e magari le uova le si utilizzava per altre ricette... ma il risultato vi assicuro che non è diverso...il profumo delle spezie, la morbidezza dell'impasto cotto...sono loro!!
Vi auguro un buon 2 Novembre, qua oggi è proprio Autunno, una di quelle giornate uggiose e fresche (non direi fredde, ancora per fortuna i giorni dell'Inverno sono lontani), c'è un vento potente che scombussola il mare grigio che vedo dal mio giardino... il mare brotola, il vento ulula e la pioggia è battente, direi che è la giornata giusta per restare al calduccio della cucina, impastare e accendere il forno!!



RAME DI NAPOLI  

500 gr farina 00
100 gr zucchero
100 gr cioccolato fondente fuso a bagno/maria
50 g di strutto
70 gr cacao amaro
8 gr ammoniaca per dolci
1 patata media lessa passata (120 g)
80 gr di miele
200 gr circa di latte intero
45 g di  marmellata di mandarini (o arance )
¼ cucchiaino di chiodi di garofano
20 gr di cannella

Preriscaldate il forno a 180° C .
Mescolate nella ciotola della planetaria (Io uso il KitchenAid) lo zucchero, con la farina, l’ammoniaca per dolci e il cacao amaro, aggiungete mescolando con il gancio K la patata lessa passata , il miele , la marmellata, lo strutto, la cannella e i chiodi di garofano. Amalgamate bene tutto e versate il cioccolato fuso e il latte. Otterrete  un composto morbido e  ben amalgamato, prendete due cucchiai bagnati e formate delle “quenelle” , oppure fate delle palline con le mani umide e schiacciatele, mettetele  su una teglia rivestita di carta forno.
Infornate a 180°C per circa 12-13 minuti . Fate raffreddare.

Per decorare :
Prendete 250 gr di cioccolato fondente (o bianco , quello che preferite, le rame originali sono con il cioccolato fondente) con una noce di burro e un cucchiaio di latte e fondete a bagno/maria.
Immergete la parte superiore delle Rame di Napoli nel cioccolato fuso e decorate con granella di pistacchi.

English version
 
Here in Italy we don’t have Halloween, but on the 1st of November we have All Saints Day (and it is vacation in all the country) and on the 2nd of November we “toast” our  relatives in Heaven (today we talk about “died people Day), but it is not vacation (till 30 years ago it was, because we  went to the cemetery to bring flowers and say payers, well in this period our cemeteries are so colourful and full of people). Here in Catania, where I live, instead it is still vacation, schools are closed, because there is a tradition, between the night of the 1st and the 2nd November “dead people” bring presents, toys and sweets to kids, so on the following morning they have to go to the cemetery to thank for presents. The typical sweets are Rame di Napoli (I alredy posted them but I changed something), Bersagleri, Totò and “bones” and in this periodo the windows of our bakeries and bars are full of them…. . Today is a very windy and rainy day…it is perfect to switch on the oven and to knead something delicious!!


RAME DI NAPOLI

2 cups all purpose flour
½ cup  sugar
¾ cup melted dark chocolate 
½ cup  unsweetened cocoa powder
1 ¼ tsp  ammonia for cakes powder
2 oz lard
1 medium potato boiled, peeled  and mashed
¼ cup of honey
Approximately ¾ cup  of whole milk
2  Tbsp of tanjerin jam (or oranges)
¼ tsp pinch of cloves
1 ¼ Tbsp cinnamon
Preheat oven at 350° F.

Mix sugar, flour, ammonia for  cake powder and cocoa powder, stir the mashed potatoes, honey, jam,, lard, cinnamon and cloves. Mix everything well and pour the melted dark chocolate and the milk. When you have a soft but well mixed mix, take two tablespoons wet and formed the "scoop" and put them  on a baking sheet lined with parchment paper.
Bake at 350°F  for about 12-13 minutes. Let  cool.

For chocolate sauce:
Melt in double boiler 1 cup of dark chocolate with a Tbsp of milk and 1 Tbsp of butter.
Cover the “rame di Napoli” e sprinkle some pistachio flour!
ENJOY

giovedì 15 ottobre 2015

PEPERONI RIPIENI DI YOTAM OTTOLENGHI- RUTH'S STUFFED ROMANO PEPPERS




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Finalmente sono riuscita a trovare il tempo di cucinare qualcosa per lo Starbooks,  e finalmente ho preso una ricetta dal libro “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi, che già solo per le immagini e le storie che l’autore introduce ad ogni capitolo mi piace molto!
La ricetta che ho scelto è stata quella dei peperoni ripieni di Ruth, la mamma di Ottolenghi, quindi una ricetta di famiglia, come tante altre presenti nel libro, un piatto unico potremmo definirlo, perché dentor abbiamo la carne, il riso e i peperoni appunto. Non mancano le spezie che regalano alle ricette di quella zona, come di tutto il Medio Oriente, profumi e sapori inconfondibili.
Come da regolamento Starbooks ho eseguito la ricetta alla lettera, ho solo dovuto declinare la scelta dei peperoni, perché quelli che usa l’autore non li ho trovati, quindi devo aggiungere che i tempi di cottura si allungano un pochino per via dello spessore dei peperoni stessi, ma non credo di aver inficiato assolutamente il risultato finale.


Con questa ricetta partecipo allo "Starbooks- REDONE"


 
PEPERONI RIPIENI DI RUTH (da “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi)

8 peperoni medi “Romano”*
1 pomodoro grande, tagliato a cubetti grandi (170 grammi circa)
2 cipolle medie, tritate grossolanamente (250 grammi circa)
500 ml di brodo vegetale

Per il ripieno
140 g di riso Basmati
1 ½ cucchiaio di Baharat
½ cucchiaino di cardamomo in polvere
2 cucchiai di olio d’oliva (io uso sempre e solo extra vergine di oliva)
1 cipolla grande, affettata finemente (circa 200 grammi)
400 g di carne di agnello
2 ½ cucchiai di prezzemolo a foglia piatta
2 cucchiai di aneto (io 1 di aneto secco)
1 ½ cucchiaino di menta essiccata
Sale e pepe

Iniziate dal ripieno. Mattete il riso in un pentolino e copritelo con acqua leggermente salata. Portate ad ebollizione e cuocete per 4 minuti. Scolate il riso, passatelo sotto acqua fredda e mettete da parte.
In un padellino “asciugate” tutte le spezie. Aggiungete l’olio, la cipolla e cuocete, mescolando spesso, per 7 minuti o fino a che la cipolla non si ammorbidisce. Versate questo mix, con il riso, la carne, le erbe, lo zucchero e un cucchiaino di sale in una ciotola abbastanza capiente e mescolate usando le mani, per amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Iniziando dal la parte finale con un coltellino tagliate per la lunghezza i peperoni di tre quarti, senza eliminare il gambo, creando una lunga apertura. Senza forzare troppo  i peperoni  apriteli abbastanza da eliminare i semi (io levo anche le coste bianche per rendere il piatto ancora più digeribile)e riempirli con circa 100 grammi di ripieno.
In una padella o tegame abbastanza grandi ( provvisti del giusto coperchio) da contenere tutti i peperoni,  versate la cipolla e il pomodoro. Posizionate i peperoni ben stretti tra loro  e versate abbastanza brodo da coprirli di 1 cm. Aggiungete ½ cucchiaino di sale e pepe.
Coprite con il coperchio e fate sobbollire a fuoco bassissimo, per circa un’ora (* avendo usato peperoni normali cuocete un quarto d’ora in più).
E’ importante che il coperchio chiuda bene il tegame , poichè  il ripieno deve cuocere bene e quindi è necessario che sul fondo resti sempre un po’ di liquido.
Servite i peperoni tiepidi (non bollenti), oppure a temperatura ambiente.

NOTE:
-Unica nota su cui desidero fare una precisazione (ma probabilmente in Israele l’olio di oliva esiste solo extra vergine, non lo so però per certo, quindi preciso che è solo una mia supposizione)è che ci tengo a precisare che se uso olio d’oliva è SOLO extra vergine mentre nel libro in versione inglese questo non è specificato. Detto questo devo dire che il risultato è un piatto abbastanza leggero, ma completo.
Dai sapori molto equilibrati e ben bilanciati tra di loro.
Concordo sul fatto che è un piatto da mangiare tiepido o addirittura a temperatura ambiente per poterlo veramente assaporare al meglio.
Aggiungo che per il tipo di cottura se una volta freddo lo si conserva in un contenitore a chiusura ermetica lo si può anche congelare e poi scaldare leggermente, per avere così un piatto pronto ma saporito all’occorrenza.
Questa ricetta di Yotam Ottolenghi non mi ha delusa, anzi, mi ha proprio entusiasmato e quindi vi posso confermare che il libro “Jerusalem” per me è assolutamente 

                                      PROMOSSO

English version
 
The following recipe is a very very famud one, by Yotam Ottolenghi, it is his mother recipe. It is a complete dish sio I don’t think you need much else beside it.
As Ottolenghi wrote just make sure to have a frying pan or pot, with a lid,  wide enough to accomodate all the peppers snugly in one layer. Or consider cooking them in two separate pans.
Anyway the results was great and delectable. You can even froze them with they sauce and warm in the microwave…. Even if they are delicious even at room temperature.


RUTH’S STUFFED ROMANO PEPPER S (by “Jerusalem” –Yotam Ottolenghi and Sami Tamimi)

8 medium Romano peppers*
1 large tomato ,roughly chopped ( 6 oz in total)
2 medium onions, roughly chopped (8 oz)
2 cups vegetable stock

Stuffing
3/4 cup Basmati Rice
1 ½  Tbsp Baharat spicemix
1/2 tsp ground cardamom
2 Tbsp olive oil (I only use extra virgin olive oil)
1 large onion, finely chopped (7 oz)
14 oz ground lamb
2 ½  Tbsp chopped flat leaf parsley
2 Tbsp chopped dill
1 ½  Tbsn dried mint
1 ¼  tsp sugar
Salt and ground black pepper

Start with the stuffing. Place the rice in a saucepan and cover with lightly salted water. Bring to a boil, then cook for 4 minutes. Drain, refresh under cold water and set aside.
Dry fry the spices in a frying pan. Add the olive oil and onion and fry for about 7 minutes, stirring often, until the onion is soft. Pour this, along with the rice, meat, herbs, sugar and 1 tsp salt into a large mixing bowl. Use your hands to mix everything very well.
Starting form the stalk end, use a small knife to cut lengthwise three quarters of the way down each pepper, without removing the stalk, creating a long opening. Without forcing the pepper open too much, remove the seeds and then stuff each pepper with an equal amount of the mixture.
Place the chopped tomato and onion in a very large frying pan for which you have a tight fitting lid. Sit the peppers on top, close together, and pour in just enough stock so that it come 1/8 inch up the sides of the peppers.
Season with 1/2 tsp salt and some black pepper. Cover the pan with a lid and simmer over the lowest possible heat for an hour. It is important that the filling is just steamed, so he lid must fit tightly; make sure there is always a little bit of liquid at the bottom of the pan. Serve the peppers warm, not hot, or at room temperature.
*If you use bell peppers , you will need a deeper pot, and may want to steam them a bit longer, due to the thicker skin

lunedì 12 ottobre 2015

BAHARAT




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Ho un bellissimo libro, in realtà sono molti di più di uno (se chiedete a mio marito, vi dirà che sono troppi!!) di Yotam Ottolenghi  e Sami Tamini, “Jerusalem” che trovo splendido da sfogliare. Non ci crederete ma a me piace anche leggere le ricette una ad una, in ordine, come si fa per le pagine  di un romanzo.
In “Jerusalem” mi sono imbattuta in tantissimi ingredienti, per così dire, sconosciuti, un po’ perché il libro è in lingua inglese  e un po’ perché si tratta di mix di spezie profumatissimi, che qui da noi sono  impossibili da trovare. Ma non è difficile prepararli in casa, ecco che volendo fare una ricetta presa da questo libro ho scoperto il Baharat, un mix di spezie, appunto e come scrive Ottolenghi attraverso la regione di Gerusalemme(ma direi un po’ in tutto il Medio Oriente) c’è un numero infinito di miscele di spezie profumatissime destinate ad usi differenti.

Baharat in arabo significa letteralmente “spezie” ed è usatissimo per insaporire piatti di carne, pesce, stufati e vari piatti a base di grani come bulgur o cuscus.
Ma farlo in casa è davvero facile, basta procurarsi tutte le spezie occorrenti e avere un macina spezie, o un mortaio  o più semplicemente un buon cutter (io per esempio ho usato il Bimby).
Ottolenghi consiglia comunque, se si vuole usare un mortaio di usare il cardamomo già in polvere invece dei baccelli interi.
Provate a farlo e conservatelo in un barattolino a chiusura ermetica fino a 8 settimane.

BAHARAT (Da “Jerusalem” di Yotam Ottolenghi e Sami Tamimi)

1 cucchiaio di pepe nero in grani
1 cucchiaino di semi di coriandolo
1 piccolo pezzetto di cannella in stecca ( spezzettato)
½ cucchiaino di chiodi di garofano interi
½ cucchiaino di allspice (attenzione è una spezia “pimento officinalis”, non un mix di spezie)
2 cucchiaini di semi di cumino
1 cucchiaino di baccelli di cardamomo
½ noce moscata grattugiata


Inserite tutti gli ingredienti in un mixer, con lame in acciaio, o in un mortaio e riducete il tutto in polvere finissima …e buon profumo!!!


English version
 
In my kitchen I have a lot of cooking books and one of these is “Jerusalem” by Yotam Ottolenghi and Saimi Tamimi). I like to read recipes as a novel so reading this book I found a lot o “unknown” ingredients and I am learning a lot about them.
So to cook a recipe from this book I had to prepare Baharat, a spices mix, and it was not only easy but even so flavoured!
Anyway as Ottolenghi writes in the region ” there are an infinite number of spice blend; all vary according to spice availability, local tastes and the different uses.”.
Baharat, literally translated from Arabica s ‘spices’, is used for flavouring meats, fish, stews and various grain dishes as bulgur and cus cus.
You can make your own Baharat and keep it in a sealed jar for up to eight weeks.
You can make it using a spices grinder (Ottolenghi e Tamimi highly reccomend to  geto ne) or a mortar, but “if you are using a pestel or a mortar you may want to get ground cardamom as the pods will be hard to grind by hand”.
Let’s start our week with flavours and spices smell all around our kitchen.


BAHARAT  (by “Jerusalem”-Yotam Ottolenghi e Saimi Tamimi)
1 tsp black peppercorns
1 tsp coriander seeds
1 small cinnamon stick, roughly chopped
½ tsp whole cloves
½ tsp ground allspice
2 tsp cumin seeds
1 tsp cardamom pods
½ a whole nutmeg, grated

Place all the spices in a spice grinder, or pestle and mortar  and grind until a fine powder is formed. Store in an airtight container, where i twill keep for 8 weeks.