giovedì 22 aprile 2021
PEANUT BUTTER COOKIES ( Biscotti al burro di arachidi)
lunedì 5 ottobre 2020
KEY LIME PIE
Dolce ( e dalle foto direi che si vede!!!) preparato ad Agosto, ma la pigrizia che ho avuto qua sul blog si è palesemente notata. Ma questa Key Lime Pie andava pubblicata perchè ogni volta che la faccio finisce che poi passano le stagioni e non la scrivo mai qua sul blog e allora abbiate pazienza se la pubblico come prima ricetta di Ottobre!!!
Che questa passata sia stata una strana Estate si sa e credo anche di averlo già detto, il mare lo vedo tutti i giorni dal mio giardino, ma i bagni quest'anno sono stati davvero pochi per i miei standard, ma pazienza, va così e me ne sto facendo una ragione. In realtà quello che soffro è il non poter viaggiare lontano, sfioro con le dite le guide dei viaggi che avrei iniziato a programmare nel periodo in cui è cominciata questa esperienza surreale della vita ai tempi del Covid19, le guardo e soffro... pensando che è tutto rimandato, che ho un anno in sospeso e che non so se si recupererà. Allora mi crogiolo nei ricordi e pensando a Key West, le prime cose che mi son venute in mente sono state la casa di Ernest Hemingway e la favolosa Key Lime pie, che richiede i minuscoli, qua introvabili, lime delle isole Keyes... ed è stata subito Estate!!!
In questi casi c'è solo una persona che mi viene in aiuto per ottenere quello che desidero, ed è lei la mitica Martha Stewart.
Questa pie è davvero semplicissima da fare e trovo che il suo gusto fresco sia adatto in qualsiasi periodo dell'anno. Detto questo andiamo a cominciare!!!
KEY LIME PIE ( di Martha Stewart)
Per la base
250 g di biscotti Digestive tritati finemente
6 cucchiai di burro sciolto e fatto raffreddare
45 g di zucchero (io uso uno zucchero di canna Demerara)
Per il ripieno
1 lattina di latte condensato (397 g)
4 tuorli di uova grandi
120 ml di succo di lime appena spremuti
1 cucchiaio di scorze grattugiate di lime (circa 4/5)
Per il topping
300 g di panna montata zuccherata con 3 cucchiai di zucchero
Preparate la base preriscaldando il forno a 180°C.
In una citola mescolate bene il burro con i biscotti finemente sbriciolati e lo zucchero e pressateli bene sul fondo e sui bordi di una teglia da crostate o pie sui 22-23 cm di diametro. Infornate e cuocete circa 12 minuti o fino a che vedrete la crosta leggermente dorata. Tirate fuori dal forno e fate raffreddare
Preparate il ripieno, abbassando il forno a 170°C.
Nella ciotola della planetaria (io KitchenAid) con le fruste a filo e a velocità bassissima (1) _ ma potete anche lavorare a mano con una frusta-, mescolate il latte condensato, con il succo di lime, le uova e le scorzette grattugiate di lime. Versate il composto nel guscio di biscotti (raffreddata) e infornate per circa 15-16 minuti. Il centro del composto deve "tremolare" acora un pochino.
Togliete dal forno e fate raffreddare molto bene, prima di trasferire la pie su un piatto da portata, oppure se avete utilizzato una bella teglia da pie potete lasciarla e servirla lì dentro.
Decorate con panna montata e qualche filetto di scorza di lime e servite molto fredda.
ENJOYYY!!!
venerdì 11 settembre 2020
9/11 NEVER FORGET
Quest'anno il mio "Never Forget" sull'11 Settembre di diciannove anni fa lo lascio a questa foto trovata grazie alla mia amica Lisa ...
Penso ai tanti amici c
giovedì 21 maggio 2020
LEMON BLONDIES
Sto pensando a cosa mi passerà per la testa quando penserò a questi due mesi chiusi a casa, cosa ricorderò, cosa mi resterà dentro di questa "pausa" che si è preso il mondo. E soprattutto mi chiedo che sensazione proverò a rileggere i post scritti in queste settimane tra uno o due anni. Mi spaventa l'idea di poter provare nostalgia, nostalgia di un tempo che scorre veloce, o nostalgia di un mondo un po' più "pulito" e rispettoso verso il prossimo e se stessi... o proverò sollievo finalmente perchè è finito...o no? O sarà peggio??? Non lo so. Quindi pensiamo a cose più "leggere" e questi blondies lo sono decisamente.
I Blondies non sono altro che la versione "bionda" o bianca dei Brownies, che contengono cacao o cioccolato.
Sono di una semplicità disarmante e disarmante è ancora di più la velocità cn cui si riesce a farli terminare.
LEMON BLONDIES
170 g di farina 00
150 g di burro fuso
250 g di zucchero semolato
1/4 cup di latticello (60 ml)
2 uva a temperatura ambiente
scorza grattugiata di 1 limone
3 cucchiai di succo di limone
1 cucchiano di estratto naturale di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale
Pre riscaldate il forno a 170°C.
Rivestite di carta forno una teglia (io quadrata) da 21 cm x 21 cm.
Sbattete in una ciotolina le due uova con il latticello e mette da parte.
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid) con la frusta a filo mescolate il burro con lo zucchero e l'estratto di vaniglia, a velocità 1 e poi aggiungete il mix di uova e latticello e quando gli ingredienti saranno amalgamati versate la farina con il sale e mescolate con la macchina a velocità 1-2. Aggiungete la scorza ed il suco del limone, lavorate un minuto a velocità 2 e poi versate il composto nella teglia.
Infornate per circa 35 minuti.
Fate raffreddare e poi sformate e tagliate a quadratini.
Conservate in un contenitore a temperatura ambiente e spolverate di zucchero a velo prima di servire.
Enjoyyy!!!
mercoledì 29 gennaio 2020
DEVIL'S FOOD CAKE
Considerando che a gennaio tutti son convinti di essere più buoni e con buoni propositi, a me piace andare contro corrente e quindi anzichè zuppe leggere ed insalatine inizio l'anno del blog pubblicando la ricetta di una "bomba" calorica, ma siamo seri dai, a gennaio fa un freddo assurdo ... SERVONO CALORIE e vi dico subito che la Devil's food cake ne ha da vendere e da lasciare in eredità per circa tre generazioni!!!
Purtroppo credevo di aver fatto la foto della fantasmagorica fetta in cui gli strati di crema erano ben visibili, ma non trovo più gli scatti perchè questa torta l'ho servita ad uno dei miei tè con tanti amici e tanta allegria e forse la foto è andata cancellata dal telefonino, boh non lo so... ma vi chiedo di credermi sulla parola è una cosa favolosa!!!
La ricetta sembra lunga e laboriosa ma non lo è affatto, anzi ho trovato la preparazione di questo dolce molto comoda, perchè la base la si può anche congelare e scongelare in frigo il giorno prima di servirla...o meglio la si farcisce anche un giorno prima, quando gli strati sono ancora congelati e la si fa scongelare in frigo, l'importante è che prima di metterla in tavola la si tenga a temperatura ambiente un paio d'ore in modo che la crema risulti morbida e vellutata.
DEVIL'S FOOD CAKE
(per 3 strati diametro 18 cm)
112 g di cacao amaro in polvere
360 ml di caffè caldo (lungo, ma va bene anche acqua bollente)
180 g di yogurt bianco intero
3 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
292 g di farina 00
1 1/2 cucchiaino di bicarbonato
3 g di sale
245 g di burro
395 g di zucchero
45 g di olio di semi
3 uova a temperatura ambiente
FROSTING AL CIOCCOLATO
250 g di cioccolata fondente grattugiata
300 g di burro a temperatura ambiente
300 g di zucchero a velo
2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
Preriscaldate il forno a 180°C, e imburrate bene tre teglie da 18 cm di diametro e mettete sul fondo di ognuna un disco di carta forno.
In una ciotola della mescolate il cacao con il caffè bollente (o l'acqua) e fate sciogliere bene tutto, in modo da ottenere un liquido liscio e senza grumi. Aggiungete lo yogurt e l'estratto di vaniglia.
In un'altra ciotola setacciate la farina con il bicarbonato ed il sale.
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid) con il gancio a foglia o "K" sbattete il burro finchè ben liscio e morbido, con la macchina in movimento aggiungete lo zucchero e l'olio, facendo amalgamare bene tutto, mescolando a velocità media fino a che non risulterà bello spumoso, e soffice di un colore chiaro. Aggiungete un uovo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo, ripulendo bene con una spatola le pareti della ciotola se necessario.
In tre volte aggiungete alternando il mix di farina con il mix di cacao e caffè(due volte) in pratica iniziate con la farina e finite con la farina. Lavorate bene fino a quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Dividete il composto nelle tre teglie, circa 550-580 grammi ognuna, pareggiate la superficie con una spatola ed infornate per 30-35 minuti. Non vi preoccupate se non entrano tutte e tre le teglie insieme, lasciatene una fuori, il lievito agisce a contatto con il calore del forno e quindi la infornate dopo. Controllate con uno stecchino i legno la cottura (deve uscire pulito) ma ance se premete leggermente la superficie con un dito e quest ritorna indietro, potrete togliere dal forno.
Fate raffreddare 10 minuti prima di capovolgerli e sformare le torte, levate la carta forno e lasciate la parte inferiore verso l'alto.
A questo punto se volete farcirle subito, fatele raffreddare molto bene, e nel frattempo preparate il frosting al cioccolato. OPPURE, chiudete ogni torta con della pellicola trasparente per alimenti e congelate, anche due settimane prima.
Quando deciderete di farcirle per servirle, fatelo la mattina per la sera, o la sera per il giorno seguente, farcitele da congelate, vedrete come sarà ancora più semplice spalmare il frosting, riponete in frigo e tenetele a temperatura ambiente almeno un paio d'ore per poter servire le torte morbide e al punto giusto.
Fate il frosting al cioccolato, sciogliendo la cioccolata a bagnomaria, e poi portando a temperatura ambiente. Nella ciotola della planetaria con il gancio "k" o foglia sbattete il burro fino a che non sarà morbido e cremoso (ci vorrà circa un minuto), aggiungete lo zucchero e lavorate fino a che non risulterà un composto spumoso e chiaro (circa 2-3 minuti) ed aggiungete l'estratto puro di vaniglia, poi abbassando la velocità aggiungete la cioccolata a filo e fatela incorporare bene. Aumentate la velocità e lavorate un 2-3 minuti fino a che il composto non risulterà "ispessito".
Assemblate la vostra Devil's food cake, piazzando un primo strato di torta e spalmandoci il frosting e così a seguire gli altri due strati di torta, e con il resto del frosting coprite bene anche tutti i bordi laterali.
Conservate in frigo fino a circa due ore dal momento di servirla, in questo modo il frosting sarà morbido e cremoso e la torta risulterà tenera ed umida allo stesso tempo.
ENJOYYY, e con questa torta tentatrice vi assicuro che sarà godurioso per davvero!!!
venerdì 13 settembre 2019
PANCAKES con LATTICELLO
I Pancakes tanto Americani quanto facili e buonissimi!!!
Non c'è volta che io mi trovi negli Stati Uniti e non ne mangi almeno un paio e sempre con dell'ottimo sciroppo d'acero!
Sono molto veloci da fare, basterà avere del latticello a disposizione, o prepararselo qualche ora prima.
Quest'Estate li ho fatti spesso per mia nipote e mi ha fatto piacere avere "richieste imploranti" dalla mia "bimba" di 21 anni!!! La ricetta è quella di Laurel Evans, presa dal suo "Buon Appetito America", e per me non esistono preparati già pronti, ma solo perchè sono sincera non ci vuole nulla a prepararseli a casa.
PANCAKE con LATTICELLO
135 g di farina
2 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
250 g di latticello
1 uovo grande
35 g di burro, fuso
olio vegetale (per ungere la padella)
per servire:
burro e sciroppo d'acero
Mescolate in una ciotola la farina, lo zucchero, il sale, il lievito ed il bicarbonato di sodio.
In un'altra ciotola, sbattete insieme il latticello, l'uovo ed il burro e versateli sugli ingredienti secchi e sbattete fino ad amalgamarli, ma senza lavorarli troppo. Se la pastella è grumosa va bene lo stesso.
Scaldate un cucchiaio di olio in una griglia o una padella antiaderente grande su fuoco medio, poi eliminate quello in eccesso con la carta da cucina. Quando la padella è ben calda, versateci un mestolo in pastella. Girate la frittella quando i bordi si asciugano e al centro si formano delle bolle, dopo circa 2-3 minuti. Ripetete con il resto della pastella e servite subito con una noce di burrone abbondante sciroppo d'acero oppure con zucchero a velo, Nutella...insomma quello che volete!
Enjoyyy!!!
mercoledì 11 settembre 2019
9/11 NEVER FORGET
Chi segue e legge il mio blog sa quanto io ami gli Stati Uniti, e che spesso pubblico qualcosa per l' 11 Settembre, a tributo di uno dei giorni più brutti della storia mondiale degli ultimi 20 anni.
Ho qualche amica Americana che quel giorno si trovata "lì" nelle Torri gemelle e nel World Trade Center, che hanno vissuto in prima persona quella tragedia e che non dimenticheranno mai più... grazie a loro ho capito quanto sia importante la nostra vita quotidiana, quali sono veramente le cose importanti della vita e sempre grazie a loro seguo pagine sull'argomento e in questo periodo ovviamente le "attività" di pagine e gruppi si incrementano e spesso oltre a foto varie leggo i commenti di chi segue e ieri mi è caduto l'occhio su un commento che mi ha fatto riflettere davvero tanto e cioè: "in quei giorni abbiamo giurato tutti che non avremmo mai dimenticato, eppure già tanti non ricordano più." Ovviamente si riferiva al popolo Americano, ma io trovo triste che anche qua in Europa e nel mondo in tanti abbiano già dimenticato e la cosa mi mette una tristezza infinita!!!
Da parte mia so che non dimenticherò quel giorno, non dimenticherò le immagini viste e riviste, non dimenticherò le mie amiche, i loro racconti, non dimenticherò quei volti dei pompieri e poliziotti che hanno perso la vita, non dimenticherò quello che ho visto al Memorial a New York in tributo a tutte quelle persone che in una bella mattina di Settembre hanno chiuso i loro occhi per sempre... i non dimenticherò e spero nel mio piccolo, con i miei post di ricordarlo anche a chi magari passando di qua, non ci pensa più.
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tutte le foto pubblicate in questo post sono prese da QUI |
"We have forgotten especially the younger ones the millennials they were too young and this is a movie to them. This should be shown day in and day out and there should be something on TV to let the young ones know what happened that day.Thank you first responders for all you do (Kathryn J.Wohl)"
venerdì 29 marzo 2019
BAKED MAC'n' CHEESE -MACARONI and CHEESE
La Pasta Mac'n Cheese è decisamente un'Americanata, ma se fatta bene, cotta al punto giusto, e condita in maniera corretta secondo me è una gran ottima ricetta. Famosissima e tra le più "mangiate" negli Stati Uniti, pare che ad importarla oltre Oceano alla fine del '700 dalla Francia fu Thomas Jefferson, che se ne innamorò al primo assaggio, quindi partiamo da formaggi Francesi, ma che negli anni sono stati sostituiti dai formaggi Americani.
Oggi giorno nei negozi di alimentari e nei super mercati si trovano in scatola, barattolo e lattine, già pronte solo da scaldare, ma è così facile da fare che davvero non credo riuscirei mai ad acquistare una pasta in lattina, ad aprirla, a scaldarla e metterla nel piatto. Mi fa quasi impressione pensarci.
Siamo in Primavera, le giornate si stanno decisamente allungando, si inizia ad uscire dal letargo e ad aver più voglia di stare all'aperto e questa ricetta si presta alla perfezione per le gite fuori porta, le scampagnate o un semplice pranzo in terrazza o in giardino.
Lo confesso, le foto sono peggiori del solito, perchè prese durante un pranzo con tanti amici e poi non l'ho più rifatta, ma in effetti, ad uno dei primi bbq in giardino della stagione, la ripropongo volentieri.
Il trucco per ottenere dei Macaroni and Cheese fatti bene, sta nel cuocere la pasta molto al dente e lasciare besciamella e formaggi molto cremosi, così che la "passata" al forno e anche la "scaldata" degli avanzi non producano qualcosa di secco e asciutto.
Per il formato di pasta gli Americani hanno quelli che chiamano "Elbow Macaroni" (maccheroni a gomito), ma non fatevi prendere dal panico esiste qualcosa di praticamente identico anche qua da noi, ma li chiamiamo "Cavatappi n.87 " della De Cecco (ci sono di altre marche ovviamente), perchè nella loro forma si riempiono magnificamente di questa "salsa" formaggiosa che rende questo piatto tanto buono!
Bando alle ciance e passiamo alla ricetta, che ho eseguito ispirandomi liberamente a Cook's Illustrated, che in quanto a riuscita delle ricette non ne sbaglia una!
MACARONI AND CHEESE
1 kg di Cavatappi n.87 De Cecco
150 g di burro
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di senape in polvere
1/2 cucchiaino di Pepe di Cayenna (io ho omesso perchè non posso mangiare peperoncino e derivati)
10 cucchiai di farina
900 ml di brodo (io di pollo)
1 3/4 lt latte intero
750 g di formaggio Cheddar fresco grattugiato a grana grossa (si trova spesso al LIDL)
300 g di Cheddar stagionato (che qui non si trova, quindi AHINOIIII optate per un Gruyère)
Pepe nero macinato al mulinello.
Preriscaldate il forno a 200°C.
Imburrate una teglia e ripassatela con pangrattato e mettete da parte.
Preparate la salsa al formaggio, facendo soffriggere in una tegame capiente lo spicchio d'aglio con 130 grammi di burro e una macinata di pepe. Aggiungete la farina e mescolate molto bene, eliminate lo spicchio d'aglio e iniziate a versare il brodo mescolando sempre ed il latte. Quando inizierà ad addensarsi come una besciamella, spegnete il fuoco ed aggiungete la senape e se vi piace il pepe di Cayenna. Mescolate molto bene e versate il Cheddar e fatelo sciogliere.
Nel frattempo in una pentola capiente portate a bollore l'acqua per la pasta, salatela e versate i "Cavatappi", mescolate e cuocete al dente per 5 minuti. Scolate la pasta e conditela con la salsa al formaggio e il resto del formaggio (Cheddar stagionato o in mancanza Gruyère).
Versate la pasta nella teglia imburrata ed "impanata" e con il burro restante (20 grammi circa) spargete fiocchetti sulla superficie.
Infornate per 15-20 minuti, o fino a quando la pasta comincerà a prendere un bel colore dorato.
Servite calda ed ENJOY!
lunedì 17 settembre 2018
MAINE SHRIMP CHOWDER ...MY WAY- Zuppa di gamberetti ispirata dal Maine
Dalle foto sembra chiaro che qua siamo ancora in Estate, quella di Settembre piacevole, tranquilla, ma che già accorcia le sue giornate, con le scuole aperte, e il sentore di un Autunno ancora un po' lontano, anche se dall'Etna iniziano ad arrivare i primi profumatissimi funghi Porcini.
Eppure la ricetta che segue mi è stata ispirata comprando dei bei gamberetti freschi, pensando al Maine e ai magnifici colori Autunnali che già staranno iniziando a colorare gli alberi, i boschi, i parchi e le campagne del New England, terra in cui la clam chowder è più famosa, ma in questa parte del Nord America esiste anche un'ottima e meno famosa "Shrimp Chowder", io l'ho leggermente. Modificata perchè non avevo un bel porro in casa e anche perchè ho aggiunto 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva, e non mi pento assolutamente di questi minimi cambiamenti.
Oltre ad essere facilissima a mio avviso risolve un pranzo come piatto unico, ma è anche un'idea da tenere in considerazione se ad una cena di pesce non si vuol proporre un primo a base di pasta o risotto. E per di più è anche senza glutine!!!
MAINE SHRIMP CHOWDER (my way)
per 4 porzioni
1 kg di gamberi freschi (con il carapace*)
2 lt d acqua
100 g di pancetta a strisce leggermente affumicata
60 g di scalogno finemente affettato (my way, in realtà ci vorrebbe un porro)
700 g di patate
60 g di burro
200 ml di panna fresca
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva (my way, non lo usano!)
sale e pepe nero macinato al momento
prezzemolo tritato per servire
Sbucciate i gamberi (* di solito lo faccio fare al pescivendolo, a cui chiedo di conservarmi i carapaci), metteteli in una ciotola, coprite e mettete in frigo a raffreddare bene.
In una pentola mettete i carapaci dei gamberi e cuoceteli nell'acqua facendo sobbollire per 10 minuti.
Filtrate questo "brodo" e mettete da parte.
In una padella versate la pancetta e fatela rosolare per un minuto circa, aggiungete lo scalogno con il cucchiaio di olio extra vergine di oliva e quando inizia a diventare morbido, circa 5 minuti, aggiungete le patate, mescolate e fate cuocere 7-8 minuti. Aggiungete metà del brodo di carapaci, mescolate nuovamente e coprite con un coperchio facendo cuocere per 10-15 minuti, fino a quando le patate non saranno tenere, spegnete il fuoco. Prelevate 1/3 delle patate stando attenti a non prendere anche la pancetta e frullatele con un frullatore ad immersione e versate nuovamente nella zuppa, coprite e mettete da parte.
In un tegame abbastanza capiente sciogliete il burro a fuoco medio, alzate il fuoco e aggiungete i gamberi belli freddi, versate la panna , mescolate e portate a bollore, lasciate bollire circa 30-40 secondi. A questo punto versate i gamberi con il loro mix nella zuppa di patate e pancetta e mescolate bene. Assaggiate di sale e macinate un bel po' di pepe nero. Coprite con un coperchio e lasciate riposare 10 minuti.
Servite in ciotole da zuppa con qualche foglia di prezzemolo.
Note:
questa zuppa può anche essere congelata, basterà scongelarla e scaldarla. Mescolate bene e servite.
Enjoyyyyyy!
martedì 11 settembre 2018
9/11 NEVER FORGET
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Credit: Mario Tama via Getty Images |
In questi anni ho fatto amicizia con alcune persone sopravvissute a quel terribile giorno in cui tanto e troppo è cambiato, parlo come ogni anno dell'11 Settembre. Alcune sono amicizie su facebook, che non è un mezzo poi così virtuale se si impara a conoscersi tramite foto, messaggi e commenti! Una di loro, Lisa di cui vi ho parlato in "A beautiful day to be alive" e in "It reminds me of" l'ho finalmente conosciuta lo scorso anno durante l'ennesimo viaggio a New York ed è stato incredibile sentire la sua storia dalla sua voce, capire il suo dolore, le sue paure di e da quel giorno. Lei non prende più una metropolitana, non sale più su un ascensore o su un palazzo con più di 5 piani. Se sente forti rumori si spaventa, perchè quel giorno lei era lì, dentro la prima torre colpita, ed era ad un isolato soltanto quando ha alzato gli occhi al cielo e ha visto il secondo aereo colpire la Torre Sud e tra le tante cose non può dimenticare quei rumori strani che arrivavano al suolo mentre si allontanava correndo, seguiti da urla di terrore, non ha mai voluto guardare cosa fossero, ma sentiva le persone vicino a lei strillare per l'atrocità di vedere corpi che saltavano giù da quegli stessi piani dove si trovava il suo ufficio... e non dimenticherà mai mentre cercava di arrivare al traghetto che l'avrebbe riportata a casa, quei volti di vigili del fuoco, paramedici e poliziotti che correvano e si dirigevano a salvare vite, sapendo a cosa stavano andando incontro .
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Credit: NY Daily News via Getty Images |
La cosa che in questi giorni mi sta lasciando sempre più sconvolta è che il numero delle persone malate e morte di cancro per le esalazioni delle ceneri e polveri, che subito dopo gli attentati erano lì ed aiutarono a scavare e cercare tra le macerie, che non si sono risparmiate alla pulizia e alla ricostruzione di Ground Zero nei mesi seguenti, stanno di gran lunga superando il numero delle vittime totali di quel giorno. La maggior parte di loro continuano ad essere poliziotti, vigili del fuoco e paramedici, gli stessi che quel giorno persero amici, fratelli, padri, madri e colleghi, molti di loro che per destino non erano tra quei morti, ma che nel tempo sono diventate vittime stesse di quegli attentati che devastarono il nostro mondo, un mondo che abbiamo perso un po' tutti.
Quest'anno il mio tributo lo dedico a loro a chi è "caduto" dopo quel giorno, a chi sta ancora lottando con dolore per non cadere!
Perchè se anche sono passati diciassette anni non si può e non si deve dimenticare.
lunedì 18 giugno 2018
CORN BREAD
Una delle cose che adoro quando mi ritrovo in alcuni ristoranti oltreoceano sono i vari tipi di pane e lievitati che portano prima di servire i piatti ordinati, con l'immancabile burro morbido e salato da spalmare in attesa di iniziare a mangiare.
In uno dei vari viaggi negli Stati Uniti ho apprezzato il Corn Bread che non manca mai nelle feste nazionali, come il Thanksgiving o nei vari BBQ del Memorial Day o per il 4 Luglio, la Festa dell'Indipendenza.
La versione che seguo io è questa e ora che ci penso siamo prossimi proprio al 4 Luglio, potrei organizzare un bbq in giardino!!
CORN BREAD
7-8 g di sale
mercoledì 30 maggio 2018
STRAWBERRY SKILLET PIE - Crostata di fragole nella padella di ghisa
Quindi un paio di mesi fa, subito dopo la Easter Pie Night, abbiamo lanciato la Pie Night dedicata alla cottura di una pie, dolce o salata, dentro una padella di ghisa.
Ora la mia adorata LODGE, che ho trasportato nel bagaglio a mano dal viaggio in West Canada, con Seattle come ultima tappa, è sempre in bella mostra nella mia cucina, perchè trovo sia un oggetto così di design che va tenuta esposta e non chiusa in un mobile. E la uso, sia chiaro, sui fornelli e anche spesso, ma come teglia per un dolce in forno non ci avevo ancora provato ...e me lo dico da sola: male feci!!!
Cercavo una ricetta che mi desse proprio l'idea di "American Pie" e gira che ti rigira, quella che volevo io l'ho trovata proprio sul sito della LODGE, e, lo ammetto, sono entrata nel trip che mi piacerebbe avere anche quella con i due manici piccoli!!!
Siamo nella stagione di tanta favolosa frutta, quindi ritengo che l'ottimo risultato lo si possa ottenere anche con pesche e ciliegie, io ho iniziato con le fragole, e proverò anche a farci la mia Maine Blueberry Pie .
Considerando comunque il peso notevole di queste mitiche padelle, il consiglio è di prenderla si con il classico manico lungo, ma anche con quello piccolo dalla parte opposta per poter afferrare con due mani e ricordate sempre di usare delle presine adatte e spessissime, se non avete quelle in silicone della LODGE, perchè il calore che si forma sulla ghisa è da ustione terrificante!!
STRABERRY SKILLET PIE
(per una padella da 26 cm di diametro)
Pie crust*
lunedì 14 maggio 2018
MAINE BLUEBERRY PIE
Stento a credere che dal mio viaggio nel Maine siano passati nove anni!!! Eppure è così. Quando vado negli Stati Uniti non manca mai l'acquisto da parte mia in qualche Farmer's Market di un cestino di mirtilli che mangio felice passeggiando per le strade dei vari posti che visito. Adoro i mirtilli quando sono nel posto giusto al momento giusto, perciò immaginate la mia immensa gioia quando arrivando nel Maine ho finalmente messo piede nella terra dei mirtilli e delle aragoste poi. Eh si, il Maine questo stato sull'Atlantico a confine con il Canada è uno dei posti in cui si coltivano più mirtilli in tutto il Nord America... e beh il dolce dello stato non può che essere una calda, morbida, confortante Blueberry Pie.
La migliore Blueberry Pie mangiata? In un carinissimo ristorantino sul mare a Barharbour, ma ad essere onesta nessuna pie ai mirtilli mangiata nell'intero New England mi ha mai delusa.
Per la Flaky Pie Crust