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giovedì 22 aprile 2021

PEANUT BUTTER COOKIES ( Biscotti al burro di arachidi)


Ho fatto passare un mese dall'ultima volta in cui ho scritto qui sul blog, non perché non abbia cucinato, anzi, ma perché le ricette che mi viene da pubblicare con più "gusto" sono dolci, pasta fatta in casa e il mondo del pane ahahahahah...insomma son tutti carboidrati felici!!! Ma vi assicuro che mangiamo anche carne, pesce e verdure!!! 
Mio marito è uno sportivo e ogni giorno si ritaglia il tempo necessario per fare qualcosa che sia tennis, cross fit ( all'aperto eh) o Yoga, e lo fa perché così può mangiare liberamente senza sensi di colpa. 
La mattina fa colazione ed è ormai un rito che a prepararla sia io. Nei weekend cappuccino, ma durante la settimana tè e siccome gli piace con il latte, i biscotti devono essere solo i chocolate chip cookies, ma ama anche il burro di arachidi e quindi essendo una decina di giorni che me ne fa richiesta, ho finalmente fatto i biscotti col burro d'arachidi.
Ricetta americanissima, quanto facilissima, di Laurel Evans dal suo "Buon appetito America".

PEANUT BUTTER COOKIES

100 g di burro a temperatura ambiente 
100 g zucchero di canna integrale
100 g zucchero semolato 
130 g di burro di arachidi
1 uovo 
160 g di farina 00
½ cucchiaino di bicarbonato 
½ cucchiaino di lievito per dolci 
1 pizzico di sale 

Nella ciotola della planetaria (KitchenAid) con il gancio "foglia" con bordo in silicone( se ancora non l'aveten usate quella normale)inserite gli zuccheri, il burro ed il burro di arachidi ed azionate a velocità 2 per un minuto e poi aggiungete l'uovo e fate lavorare per altri 2-3minuti.

Nel frattempo mettete in una ciotola la farina, il lievito, il bicarbonato ed il pizzico di sale e mescolate con una frusta a mano due secondi.
Aggiungete piano piano al composto di burri e zuccheri con la macchina in movimento, fate amalgamare bene tutto, coprite e riponete in frigo per un'oretta.
Un quarto d'ora prima di riprendere il composti, preriscaldate il forno a 175⁰C.
Prendete il composto, formate delle pallette di circa 4 cm di diametro e riponetele distanti l'una dall'altra 8 cm circa  su una teglia rivestita di carta forno. Schiacciate leggermente il palmo della mano ogni palletta e poi premete con i rebbi di una forchetta incrociando in modo da dare il tipico disegno di questi biscotti al burro di arachidi. 


Infornate per 10-11 minuti fino a quando i bordi iniziano a prendere colore. 
Fateli raffreddare 5-10 minuti sulla teglia stessa e siccome saranno ancora morbidissimi spostateli con una spatola su una gratella. Fateli raffreddare bene prima di conservarli in una scatola di latta.

lunedì 5 ottobre 2020

KEY LIME PIE

Dolce ( e dalle foto direi che si vede!!!) preparato ad Agosto, ma la pigrizia che ho avuto qua sul blog si è palesemente notata. Ma questa Key Lime Pie andava pubblicata perchè ogni volta che la faccio finisce che poi passano le stagioni e non la scrivo mai qua sul blog e allora abbiate pazienza se la pubblico come prima ricetta di Ottobre!!! 

Che questa  passata sia stata una strana Estate si sa e credo anche di averlo già detto, il mare lo vedo tutti i giorni dal mio giardino, ma i bagni quest'anno sono  stati davvero pochi per i miei standard, ma pazienza, va così e me ne sto facendo una ragione. In realtà quello che soffro è il non poter viaggiare lontano, sfioro con le dite le guide dei viaggi che avrei iniziato a programmare nel periodo in cui è cominciata questa esperienza surreale della vita ai tempi del Covid19, le guardo e soffro... pensando che è tutto rimandato, che ho un anno in sospeso e che non so se si recupererà. Allora mi crogiolo nei ricordi e pensando a Key West, le prime cose che mi son venute in mente sono state la casa di Ernest Hemingway e la favolosa Key Lime pie, che richiede i minuscoli, qua introvabili, lime delle isole Keyes... ed è stata subito Estate!!!

In questi casi c'è solo una persona che mi viene in aiuto per ottenere quello che desidero, ed è lei la mitica Martha Stewart.

Questa pie è davvero semplicissima da fare e trovo che il suo gusto fresco sia adatto in qualsiasi periodo dell'anno. Detto questo andiamo a cominciare!!!



KEY LIME PIE ( di Martha Stewart)


Per la base

250 g di biscotti Digestive tritati finemente 

6 cucchiai di burro sciolto e fatto raffreddare 

45 g di zucchero (io uso uno zucchero di canna Demerara)


Per il ripieno

1 lattina di latte condensato (397 g)

4 tuorli di uova grandi

120 ml di succo di lime appena spremuti

1 cucchiaio di scorze grattugiate di lime (circa 4/5)


Per il topping

300 g di panna montata zuccherata con 3 cucchiai di zucchero


Preparate la base preriscaldando il forno a 180°C.

In una citola mescolate bene il burro con i biscotti finemente sbriciolati e lo zucchero e pressateli bene sul fondo e sui bordi di una teglia da crostate o pie sui 22-23 cm di diametro.  Infornate e cuocete circa 12 minuti o fino a che vedrete la crosta leggermente dorata.   Tirate fuori dal forno e fate raffreddare 

Preparate il ripieno, abbassando il forno a 170°C.

Nella ciotola della planetaria (io KitchenAid) con le fruste a filo e a velocità bassissima (1) _ ma potete anche lavorare a mano con una frusta-, mescolate il latte condensato, con il succo di lime, le uova e le scorzette grattugiate di lime. Versate il composto nel guscio di biscotti (raffreddata) e infornate per circa 15-16 minuti. Il centro del composto deve "tremolare" acora un pochino. 

Togliete dal forno e fate raffreddare molto bene, prima di trasferire la pie su un piatto da portata, oppure se avete utilizzato una bella teglia da pie potete lasciarla e servirla lì dentro.


Decorate con panna montata e qualche filetto di scorza di lime e servite molto fredda.




ENJOYYY!!!



venerdì 11 settembre 2020

9/11 NEVER FORGET

 Quest'anno il mio "Never Forget" sull'11 Settembre di diciannove anni fa lo lascio a questa foto trovata grazie alla mia amica Lisa ...



Penso ai tanti amici c

giovedì 21 maggio 2020

LEMON BLONDIES


Sto pensando a cosa mi passerà per la testa quando penserò a questi due mesi chiusi a casa, cosa ricorderò, cosa mi resterà dentro di questa "pausa" che si è preso il mondo. E soprattutto mi chiedo che sensazione proverò a rileggere i post scritti in queste settimane tra uno o due anni. Mi spaventa l'idea di poter provare nostalgia, nostalgia di un tempo che scorre veloce, o nostalgia di un mondo un po' più "pulito" e rispettoso verso il prossimo e se stessi... o proverò sollievo finalmente perchè è finito...o no? O sarà peggio??? Non lo so. Quindi pensiamo a cose più "leggere" e questi blondies lo sono decisamente.

I Blondies non sono altro che la versione "bionda" o bianca dei Brownies, che contengono cacao o cioccolato.
Sono di una semplicità disarmante e disarmante è ancora di più la velocità cn cui si riesce a farli terminare.




LEMON BLONDIES

170 g di farina 00
150 g di burro fuso
250 g di zucchero semolato
1/4 cup di latticello (60 ml)
2 uva a temperatura ambiente
scorza grattugiata di 1 limone
3 cucchiai di succo di limone
1 cucchiano di estratto naturale di vaniglia
1/2 cucchiaino di sale

Pre riscaldate il forno a 170°C.
Rivestite di carta forno una teglia (io quadrata) da 21 cm x 21 cm.

Sbattete in una ciotolina le due uova con il latticello e mette da parte.
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid) con la frusta a filo mescolate il burro con lo zucchero e l'estratto di vaniglia, a velocità 1 e poi aggiungete il mix di uova e latticello e quando gli ingredienti saranno amalgamati versate la farina con il sale e mescolate con la macchina a velocità 1-2.  Aggiungete la scorza ed il suco del limone, lavorate un minuto a velocità 2 e poi versate il composto nella teglia.
Infornate per circa 35 minuti.
Fate raffreddare e poi sformate e tagliate a quadratini.
Conservate in un contenitore  a temperatura ambiente e spolverate di zucchero a velo prima di servire.



Enjoyyy!!!

mercoledì 29 gennaio 2020

DEVIL'S FOOD CAKE



Considerando che a gennaio tutti son convinti di essere più buoni e con buoni propositi, a me piace andare contro corrente e quindi anzichè zuppe leggere ed insalatine inizio l'anno del blog pubblicando la ricetta di una "bomba" calorica, ma siamo seri dai, a gennaio fa un freddo assurdo ... SERVONO CALORIE e vi dico subito che la Devil's food cake ne ha da vendere e da lasciare in eredità per circa tre generazioni!!!

Purtroppo credevo di aver fatto la foto della fantasmagorica fetta in cui gli strati di crema erano ben visibili, ma non trovo più gli scatti perchè questa torta l'ho servita ad uno dei miei tè con tanti amici e tanta allegria e forse la foto è andata cancellata dal telefonino, boh non lo so... ma vi chiedo di credermi sulla parola è una cosa favolosa!!!
La ricetta sembra lunga e laboriosa ma non lo è affatto, anzi ho trovato la preparazione di questo dolce molto comoda, perchè la base la si può anche congelare e scongelare in frigo il giorno prima di  servirla...o meglio la si farcisce anche un giorno prima, quando gli strati sono ancora congelati  e la si fa scongelare in frigo, l'importante è che prima di metterla in tavola la si tenga a temperatura ambiente un paio d'ore in modo che la crema risulti morbida e vellutata.


DEVIL'S FOOD CAKE

(per 3 strati diametro 18 cm)

112 g di cacao amaro in polvere
360 ml di caffè caldo (lungo, ma va bene anche acqua bollente)
180 g di yogurt bianco intero
3 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
292 g di farina 00
1 1/2 cucchiaino di bicarbonato
3 g di sale
245 g di burro
395 g di zucchero
45 g di olio di semi
3 uova a temperatura ambiente

FROSTING AL CIOCCOLATO

250 g di cioccolata fondente grattugiata
300 g di burro a temperatura ambiente
300 g di zucchero a velo
2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia



Preriscaldate il forno a 180°C, e imburrate bene tre teglie da 18 cm di diametro e mettete sul fondo di ognuna un disco di carta forno.
In una ciotola della mescolate il cacao con il caffè bollente (o l'acqua) e fate sciogliere bene tutto, in modo da ottenere un liquido liscio e senza grumi. Aggiungete lo yogurt e l'estratto di vaniglia.
In un'altra ciotola setacciate la farina con il bicarbonato ed il sale.
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid) con il gancio a foglia o "K" sbattete il burro finchè ben liscio e morbido, con la macchina in movimento aggiungete lo zucchero e l'olio, facendo amalgamare bene tutto, mescolando a velocità media fino a che non risulterà bello spumoso, e soffice di un colore chiaro. Aggiungete un uovo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo, ripulendo bene con una spatola le pareti della ciotola se necessario.
In tre volte aggiungete alternando il mix di farina con il mix di cacao e caffè(due volte) in pratica iniziate con la farina e finite con la farina. Lavorate bene fino a quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Dividete il composto nelle tre teglie, circa 550-580 grammi ognuna, pareggiate la superficie con una spatola ed infornate per 30-35 minuti. Non vi preoccupate se non entrano tutte e tre le teglie insieme, lasciatene una fuori, il lievito agisce a contatto con il calore del forno e quindi la infornate dopo. Controllate con uno stecchino i legno la cottura (deve uscire pulito) ma ance se premete leggermente la superficie con un dito e quest ritorna indietro, potrete togliere dal forno.
Fate raffreddare 10 minuti prima di capovolgerli e sformare le torte, levate la carta forno e lasciate la parte inferiore verso l'alto.

A questo punto se volete farcirle subito, fatele raffreddare molto bene, e nel frattempo preparate il frosting al cioccolato. OPPURE,  chiudete ogni torta con della pellicola trasparente per alimenti e congelate, anche due settimane prima.
Quando deciderete di farcirle per servirle, fatelo la mattina per la sera, o la sera per il giorno seguente, farcitele da congelate, vedrete come sarà ancora più semplice spalmare il frosting, riponete in frigo e tenetele a temperatura ambiente almeno un paio d'ore per poter servire le torte morbide e al punto giusto.

Fate il frosting al cioccolato, sciogliendo la cioccolata a bagnomaria, e poi portando a temperatura ambiente. Nella ciotola della planetaria con il gancio "k" o foglia sbattete il burro fino a che non sarà morbido e cremoso (ci vorrà circa un minuto), aggiungete lo zucchero e lavorate fino a che non risulterà un composto spumoso e chiaro (circa 2-3 minuti) ed aggiungete l'estratto puro di vaniglia, poi abbassando la velocità aggiungete la cioccolata a filo e fatela incorporare bene. Aumentate la velocità e lavorate un 2-3 minuti fino a che il composto non risulterà "ispessito".

Assemblate la vostra Devil's food cake, piazzando un primo strato di torta e spalmandoci il frosting e così a seguire gli altri due strati di torta, e con il resto del frosting coprite bene anche tutti i bordi laterali.
Conservate in frigo fino a circa due ore dal momento di servirla, in questo modo il frosting sarà morbido e cremoso e la torta risulterà tenera ed umida allo stesso tempo.

ENJOYYY, e con questa torta tentatrice vi assicuro che sarà godurioso per davvero!!!





venerdì 13 settembre 2019

PANCAKES con LATTICELLO


I Pancakes tanto Americani quanto facili e buonissimi!!!

Non c'è volta che io mi trovi negli Stati Uniti e non ne mangi almeno un paio e sempre con dell'ottimo sciroppo d'acero!
Sono molto veloci da fare, basterà avere del latticello a disposizione, o prepararselo qualche ora prima.
Quest'Estate li ho fatti spesso per mia nipote e mi ha fatto piacere avere "richieste imploranti" dalla mia "bimba" di 21 anni!!! La ricetta è quella di Laurel Evans, presa dal suo "Buon Appetito America", e per me non esistono preparati già pronti, ma solo perchè sono sincera non ci vuole nulla a prepararseli a casa.


PANCAKE con LATTICELLO

135 g di farina
2 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio
250 g di latticello
1 uovo grande
35 g di burro, fuso
olio vegetale (per ungere la padella)

per servire:
burro e sciroppo d'acero


Mescolate in una ciotola la farina, lo zucchero, il sale, il lievito ed il bicarbonato di sodio.
In un'altra ciotola, sbattete insieme il latticello, l'uovo ed il burro e versateli sugli ingredienti secchi e sbattete fino ad amalgamarli, ma senza lavorarli troppo. Se la pastella è grumosa va bene lo stesso.
Scaldate un cucchiaio di olio in una griglia o una padella antiaderente grande su fuoco medio, poi eliminate quello in eccesso con la carta da cucina. Quando la padella è ben calda, versateci un mestolo in pastella. Girate la frittella quando i bordi si asciugano e al centro si formano delle bolle, dopo circa 2-3 minuti. Ripetete con il resto della pastella e servite subito con una noce di burrone abbondante sciroppo d'acero oppure con zucchero a velo, Nutella...insomma quello che volete!


Enjoyyy!!!

mercoledì 11 settembre 2019

9/11 NEVER FORGET



Chi segue e legge il mio blog sa quanto io ami gli Stati Uniti, e che spesso pubblico qualcosa per l' 11 Settembre, a tributo  di uno dei giorni più brutti della storia mondiale degli ultimi 20 anni.
Ho qualche amica Americana che quel giorno si trovata "lì" nelle Torri gemelle e nel World Trade Center, che hanno vissuto in prima persona quella  tragedia e che non dimenticheranno mai più... grazie a loro ho capito quanto sia importante la nostra vita quotidiana, quali sono veramente le cose importanti della vita e sempre grazie a loro seguo pagine sull'argomento e in questo periodo ovviamente le "attività" di pagine e gruppi si incrementano e spesso oltre a foto varie leggo i commenti di chi segue e ieri mi è caduto l'occhio su un commento che mi ha fatto riflettere davvero tanto e cioè: "in quei giorni abbiamo giurato tutti che non avremmo mai dimenticato, eppure già tanti non ricordano più." Ovviamente si riferiva al popolo Americano, ma io trovo triste che anche qua in Europa e nel mondo in tanti abbiano già dimenticato e la cosa mi mette una tristezza infinita!!!
Da parte mia so che non dimenticherò quel giorno, non dimenticherò le immagini viste e riviste, non dimenticherò le mie amiche, i loro racconti, non dimenticherò quei volti dei pompieri e poliziotti che hanno perso la vita, non dimenticherò quello che ho visto al Memorial a New York in tributo a tutte quelle persone che in una bella mattina di Settembre hanno chiuso i loro occhi per sempre... i non dimenticherò e spero nel mio piccolo, con i miei post di ricordarlo anche a chi magari passando di qua, non ci pensa più.

tutte le foto pubblicate in questo post sono prese da QUI




 "We have forgotten especially the younger ones the millennials they were too young and this is a movie to them. This should be shown day in and day out and there should be something on TV to let the young ones know what happened that day.Thank you first responders for all you do (Kathryn J.Wohl)"










venerdì 29 marzo 2019

BAKED MAC'n' CHEESE -MACARONI and CHEESE


La Pasta Mac'n Cheese è decisamente un'Americanata, ma se fatta bene, cotta al punto giusto, e condita in maniera corretta secondo me è una gran ottima ricetta. Famosissima e tra le più "mangiate" negli Stati Uniti, pare che ad importarla oltre Oceano alla fine del '700 dalla Francia fu Thomas Jefferson, che se ne innamorò al primo assaggio, quindi partiamo da formaggi Francesi, ma che negli anni sono stati sostituiti dai formaggi Americani.
Oggi giorno nei negozi di alimentari e nei super mercati si trovano in scatola,  barattolo e lattine, già pronte solo da scaldare, ma è così facile da fare che davvero non credo riuscirei mai ad acquistare una pasta in lattina, ad aprirla, a scaldarla e metterla nel piatto. Mi fa quasi impressione pensarci.
Siamo in Primavera, le giornate si stanno decisamente allungando, si inizia ad uscire dal letargo e ad aver più voglia di stare all'aperto e questa ricetta si presta alla perfezione per le gite fuori porta, le scampagnate o un semplice pranzo in terrazza o in giardino.
Lo confesso, le foto sono peggiori del solito, perchè prese durante un pranzo con tanti amici e poi non l'ho più rifatta, ma in effetti, ad uno dei primi bbq in giardino della stagione, la ripropongo volentieri.

Il trucco per ottenere dei Macaroni and Cheese fatti bene, sta nel cuocere la pasta molto al dente e lasciare besciamella e formaggi molto cremosi, così che la "passata" al forno e anche la "scaldata" degli avanzi non producano qualcosa di secco e asciutto.

Per il formato di pasta gli Americani hanno quelli che chiamano "Elbow Macaroni" (maccheroni a gomito), ma non fatevi prendere dal panico esiste qualcosa di praticamente identico anche qua da noi, ma li chiamiamo "Cavatappi n.87 " della De Cecco (ci sono di altre marche ovviamente), perchè nella loro forma si riempiono magnificamente di questa "salsa" formaggiosa che rende questo piatto tanto buono!

Bando alle ciance e passiamo alla ricetta, che ho eseguito ispirandomi liberamente a Cook's Illustrated, che in quanto a riuscita delle ricette non ne sbaglia una!


MACARONI AND CHEESE

1 kg di Cavatappi n.87 De Cecco
150 g di burro
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino di senape in polvere
1/2 cucchiaino di Pepe di Cayenna (io ho omesso perchè non posso mangiare peperoncino e derivati)
10 cucchiai di farina
900 ml di brodo (io di pollo)
1 3/4 lt latte intero
750 g di formaggio Cheddar fresco grattugiato a grana grossa (si trova spesso al LIDL)
300 g di Cheddar stagionato (che qui non si trova, quindi AHINOIIII optate per un Gruyère)
Pepe nero macinato al mulinello.


Preriscaldate il forno a 200°C.
Imburrate una teglia e ripassatela con pangrattato e mettete da parte.
Preparate la salsa al formaggio, facendo soffriggere in una tegame capiente lo spicchio d'aglio con 130 grammi di burro e una macinata di pepe. Aggiungete la farina e mescolate molto bene, eliminate lo spicchio d'aglio e iniziate a versare il brodo mescolando sempre ed il latte. Quando inizierà ad addensarsi come una besciamella, spegnete il fuoco ed aggiungete la senape e se vi piace il pepe di Cayenna. Mescolate molto bene e versate il Cheddar e fatelo sciogliere.
Nel frattempo in una pentola capiente portate a bollore l'acqua per la pasta, salatela e versate i "Cavatappi", mescolate e cuocete al dente per 5 minuti. Scolate la pasta e conditela con la salsa al formaggio e il resto del formaggio (Cheddar stagionato o in mancanza Gruyère).
Versate la pasta nella teglia imburrata ed "impanata" e con il burro restante (20 grammi circa) spargete fiocchetti sulla superficie.
Infornate per 15-20 minuti, o fino a quando la pasta comincerà a prendere un bel colore dorato.
Servite calda ed ENJOY!



lunedì 17 settembre 2018

MAINE SHRIMP CHOWDER ...MY WAY- Zuppa di gamberetti ispirata dal Maine



Dalle foto sembra chiaro che qua siamo ancora in Estate, quella di Settembre piacevole, tranquilla, ma che già accorcia le sue giornate, con le scuole aperte, e il sentore di un Autunno ancora un po' lontano, anche se dall'Etna iniziano ad arrivare i primi profumatissimi funghi Porcini.
Eppure la ricetta che segue mi è stata ispirata comprando dei bei gamberetti freschi, pensando al Maine e ai magnifici colori Autunnali che già staranno iniziando a colorare gli alberi, i boschi, i parchi e le campagne del New England, terra in cui la clam chowder è più famosa, ma in questa parte del Nord America esiste anche un'ottima e meno famosa "Shrimp Chowder", io l'ho leggermente. Modificata perchè non avevo un bel porro in casa  e anche perchè ho aggiunto 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva, e non mi pento assolutamente di questi minimi cambiamenti.
Oltre ad essere facilissima a mio avviso risolve un pranzo come piatto unico, ma è anche un'idea da tenere in considerazione se ad una cena di pesce non si vuol proporre un primo a base di pasta o risotto. E per di più è anche senza glutine!!!



MAINE SHRIMP CHOWDER (my way)
per 4 porzioni

1 kg di gamberi freschi (con il carapace*)
2 lt d acqua
100 g di pancetta a strisce leggermente affumicata
60 g di scalogno finemente affettato (my way, in realtà ci vorrebbe un porro)
700 g di patate
60 g di burro
200 ml di panna fresca
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva (my way, non lo usano!)
sale e pepe nero macinato al momento
prezzemolo tritato per servire


Sbucciate i gamberi (* di solito lo faccio fare al pescivendolo, a cui chiedo di conservarmi i carapaci), metteteli in una ciotola, coprite e mettete in frigo a raffreddare bene.
In una pentola mettete i carapaci dei gamberi e cuoceteli nell'acqua facendo sobbollire per 10 minuti.
Filtrate questo "brodo" e mettete da parte.
In una padella versate la pancetta e fatela rosolare per un minuto circa, aggiungete lo scalogno con il cucchiaio di olio extra vergine di oliva e quando inizia a diventare morbido, circa 5 minuti, aggiungete le patate, mescolate e fate cuocere 7-8 minuti. Aggiungete metà del brodo di carapaci, mescolate nuovamente e coprite con un coperchio facendo cuocere per 10-15 minuti, fino a quando le patate non saranno tenere, spegnete il fuoco. Prelevate 1/3 delle patate stando attenti a non prendere anche la pancetta e frullatele con un frullatore ad immersione e versate nuovamente nella zuppa, coprite e mettete da parte.
In un tegame abbastanza capiente sciogliete il burro a fuoco medio, alzate il fuoco e aggiungete i gamberi belli freddi, versate la panna , mescolate e portate a bollore, lasciate bollire circa 30-40 secondi. A questo punto versate i gamberi con il loro mix nella zuppa di patate e pancetta e mescolate bene. Assaggiate di sale e macinate un bel po' di pepe nero. Coprite con un coperchio e lasciate riposare 10 minuti.
Servite in ciotole da zuppa con qualche foglia di prezzemolo.

Note:
questa zuppa può anche essere congelata, basterà scongelarla e scaldarla. Mescolate bene e servite.


Enjoyyyyyy!



martedì 11 settembre 2018

9/11 NEVER FORGET

Credit: Mario Tama via Getty Images


In questi anni ho fatto amicizia con alcune persone sopravvissute a quel terribile giorno in cui tanto e troppo è cambiato, parlo come ogni anno dell'11 Settembre. Alcune sono amicizie su facebook, che non è un mezzo poi così virtuale se si impara a conoscersi tramite foto, messaggi e commenti! Una di loro, Lisa di cui vi ho parlato in "A beautiful day to be alive" e in "It reminds me of" l'ho finalmente conosciuta lo scorso anno durante l'ennesimo viaggio a New York ed è stato incredibile sentire la sua storia dalla sua voce, capire il suo dolore, le sue paure di e da quel giorno. Lei non prende più una metropolitana, non sale più su un ascensore o su un palazzo con più di 5 piani. Se sente forti rumori si spaventa, perchè quel giorno lei era lì, dentro la prima torre colpita, ed era ad un isolato soltanto quando ha alzato gli occhi al cielo e ha visto il secondo aereo colpire la Torre Sud e tra le tante cose non può dimenticare quei rumori strani che arrivavano al suolo mentre si allontanava correndo, seguiti da urla di terrore, non ha mai voluto guardare cosa fossero, ma sentiva le persone vicino a lei strillare per l'atrocità di vedere corpi che saltavano giù da quegli stessi piani dove si trovava il suo ufficio... e non dimenticherà mai mentre cercava di arrivare al traghetto che l'avrebbe riportata a casa, quei volti di vigili del fuoco, paramedici e poliziotti che correvano e si dirigevano a salvare vite, sapendo a cosa stavano andando incontro .

Credit: NY Daily News via Getty Images

La cosa che in questi giorni mi sta lasciando sempre più sconvolta è che il numero delle persone malate e morte di cancro per le esalazioni delle ceneri e polveri, che subito dopo gli attentati erano lì ed aiutarono a scavare e cercare tra le macerie, che non si sono risparmiate alla pulizia e alla ricostruzione di Ground Zero nei mesi seguenti, stanno di gran lunga superando il numero delle vittime totali di quel giorno. La maggior parte di loro continuano ad essere poliziotti, vigili del fuoco e paramedici, gli stessi che quel giorno persero amici, fratelli, padri, madri e colleghi, molti di loro che per destino non erano tra quei morti, ma che nel tempo sono diventate vittime stesse di quegli attentati che devastarono il nostro mondo, un mondo che abbiamo perso un po' tutti.




Quest'anno il mio tributo lo dedico a loro a chi è "caduto" dopo quel giorno, a chi sta ancora lottando con dolore per non cadere!

Perchè se anche sono passati diciassette anni non si può e non si deve dimenticare.


lunedì 18 giugno 2018

CORN BREAD


Una delle cose che adoro quando mi ritrovo in alcuni ristoranti oltreoceano sono i vari tipi di pane e lievitati che portano prima di servire i piatti ordinati, con l'immancabile burro morbido e salato da spalmare  in attesa di iniziare a mangiare.
In uno dei vari viaggi negli Stati Uniti ho apprezzato il Corn Bread che non manca mai nelle feste nazionali, come il Thanksgiving o nei vari BBQ del Memorial Day o per il 4 Luglio, la Festa dell'Indipendenza.
La versione che seguo io è questa e ora che ci penso siamo prossimi proprio al 4 Luglio, potrei organizzare un bbq in giardino!!



CORN BREAD

160 g di farina di mais “fioretto”
110 g farina 00
65 g di burro sciolto
270 ml di latte di Kefir (ma va benissimo anche il latticello)
2 uova medie
6 g baking powder (ho usato lievito Americano, che normalmente uso per i dolci)
3 g bicarbonato di soda
½ cucchiaino di zucchero
3 g di aneto secco
7-8 g di sale 

Preriscaldate il forno a 190°C.
Inserite nella teglia da muffin i pirottini da forno, o come ho fatto io ritagliate dei quadrati di carta forno che presserete negli spazi dei muffin della teglia , aiutandovi con un bicchiere (io ho usato i classici stampi per fare i babà).
In una ciotola setacciate le due farine con il lievito e il bicarbonato, aggiungete il sale e lo zucchero, e mettete da parte. In un’altra ciotola mescolate il burro sciolto, ma che avrete fatto tornare a temperatura ambiente, il latte di Kefir e con una frusta a mano mescolate insieme alle uova.
Aggiungete il composto di ingredienti liquidi al mix di farine, e con un cucchiaio di legno, mescolate il tutto, basteranno davvero poche girate di cucchiaio. Non preoccupatevi, come dice Francesca, se risulterà grumoso, vedrete che in cottura risulterà perfetto, non bisogna far perdere al lievito mescolato con il bicarbonato la loro azione lievitante.
Con un mestolino (che vi aiuterà ad avere tutti i muffin della stessa misura) riempite di 2/3 i pirottini, ‘’pigiate’’ sulla superficie, di taglio, tocchetti di pomodori verdi fritti ed infornate. Abbassate la temperatura a 180°C.
Nel mio forno ci sono voluti esattamente 22 minuti. Fate la prova stecchino, se una volta inserito ucendo risulterà solo leggermente umido i muffin sono pronti. Toglieteli dalla teglia e fateli intiepidire su una gratella.
Serviti semplici o con dei semplicissimi affettati, tipo la pancetta coppata, vi assicuro che ‘’ they will make your day”, perché mi piace pensare che in Alabama li possano mangiare a colazione, ma se fatti nei pirottini piccoli sono certa che sono dei perfetti bocconcini per un ottimo aperitivo.


Enjoyyy!!!

mercoledì 30 maggio 2018

STRAWBERRY SKILLET PIE - Crostata di fragole nella padella di ghisa


Le Pie Donne intese come donne delle Pie, si sono date un altro appuntamento per oggi 30 Maggio con la "Cast Iron Pie Night", che tradotto sta per: troviamo un modo per giustificare l'acquisto di quelle magnifiche padelle in ghisa pesantissime, che non potevamo stare senza! 
Quindi un paio di mesi fa, subito dopo la Easter Pie Night, abbiamo lanciato la Pie Night dedicata alla cottura di una pie, dolce o salata, dentro una padella di ghisa. 



Ora la mia adorata LODGE, che ho trasportato nel bagaglio a mano dal viaggio in West Canada, con Seattle come ultima tappa, è sempre in bella mostra nella mia cucina, perchè trovo sia un oggetto così di design che va tenuta esposta e non chiusa in un mobile. E la uso, sia chiaro, sui fornelli e anche spesso, ma come teglia per un dolce in forno non ci avevo ancora provato ...e me lo dico da sola: male feci!!!
Cercavo una ricetta che mi desse proprio l'idea di "American Pie" e gira che ti rigira, quella che volevo io l'ho trovata proprio sul sito della LODGE, e, lo ammetto, sono entrata nel trip che mi piacerebbe avere anche quella con i due manici piccoli!!!
Siamo nella stagione di tanta favolosa frutta, quindi ritengo che l'ottimo risultato lo si possa ottenere anche con pesche e ciliegie, io ho iniziato con le fragole, e proverò anche a farci la mia Maine Blueberry Pie .



Considerando comunque il peso notevole di queste mitiche padelle, il consiglio è di prenderla si con il classico manico lungo, ma anche con quello piccolo dalla parte opposta per poter afferrare con due mani e ricordate sempre di usare delle presine adatte e spessissime, se non avete quelle in silicone della LODGE, perchè il calore che si forma sulla ghisa è da ustione terrificante!!



STRABERRY SKILLET PIE 
(per una padella da 26 cm di diametro)

Pie crust*



310 g di farina 00
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
220 g di burro freddissimo a tocchetti
170-190 ml di acqua gelata 

In un mixer con le lame in acciaio mescolate la farina con il sale e lo zucchero, aggiungete il burro e date 4-5 giri, aggiungete con le lame alla media velocità l'acqua, quella che serve ad unire l'impasto. Formate una palla e chiudetela in pellicola trasparente per alimenti  e riponete in frigo minimo 6 ore. 
*Questo è il motivo per cui è consigliabile preparare la pie crust anche con 2-3 giorni di anticipo. La si può anche congelare fino a tre mesi.  

Per la Skillet Pie alle fragole, stendete l'impasto su un piano leggermente infarinato (io uso un piano di marmo che è bello fresco) ad uno spessore di 3 mm circa e rivestite la padella in ghisa (che deve essere sempre ben conservata e unta) fuoriuscendo dal bordo. Rifilate e rimettete in frigo. 



Con gli avanzi di impasto ritagliate le strisce per decorare la superficie della pie. 


Poggiate le strisce su un tagliere rivestito di carta forno e riponete in frigo anche queste.



Per il ripieno 

1,5 Kg di fragole fresche  
300 g di zucchero (potete metterne meno, ma valutate l'acidità delle fragole)
1 cucchiaio di suco di limone
30 g di maizena
1 cucchiaino di estratto puro di vaniglia 

Per rifinire

zucchero di canna
1 tuorlo 
2 cucchiai di latte o panna 

Lavate e pulite le fragole, levando il picciolo. Passatele su un pezzo di carta da cucina per eliminare l'acqua della pulitura.
Tagliatele a metà o in quattro e mettetele a macerare con lo zucchero in una ciotola, per circa un'oretta.
Scolatele (recuperate il succo per farci una bibita rinfrescante o per decorare un gelato alla crema, o per fare la bagna di qualche torta, io l'ho congelato) e mescolate con il succo di limone, la vaniglia e la maizena.
Versate le fragole nel guscio di impasto e rifinite la superficie della vostra pie con le strisce di impasto. Riponete 10 minuti in frigo, giusto il tempo di portare il forno
a temperatura.
Periscaldate il forno a 200°C.

Sbattete il tuorlo d'uovo con il latte o la panna e pennellate la superficie della pie e spargete dello zucchero di canna sopra.
Infornate la padella di ghisa nell'ultimo ripiano in basso del forno per 50 minuti circa, comunque fino a quando l'impasto non sarà ben dorato e il ripieno al centro non farà delle bollicine.

Lasciate raffreddare su una griglia, per un paio d'ore prima di affettarla e servirla. Se la frutta e i suoi succhi sono fuoriusciti e sono entrati a contatto con la padella, rifilate i borsi con un coltellino, tagliare e prelevare la fetta sarà di una semplicità incredibile.


Accompagnate la Pie con panna montata o ancora meglio con dell'ottimo gelato al Fior di latte, o Vaniglia.

ENJOY!!!


                   




lunedì 14 maggio 2018

MAINE BLUEBERRY PIE



Stento a credere che dal mio viaggio nel Maine siano passati nove anni!!! Eppure è così. Quando vado negli Stati Uniti non manca mai l'acquisto da parte mia in qualche Farmer's Market di un cestino di mirtilli che mangio felice passeggiando per le strade dei vari posti che visito. Adoro i mirtilli quando sono nel posto giusto al momento giusto, perciò immaginate la mia immensa gioia quando arrivando nel Maine ho finalmente messo piede nella terra dei mirtilli e delle aragoste poi. Eh si, il Maine questo stato sull'Atlantico a confine con il Canada è uno dei posti in cui si coltivano più mirtilli in tutto il Nord America... e beh il dolce dello stato non può che essere una calda, morbida, confortante Blueberry Pie.
La migliore Blueberry Pie mangiata? In un carinissimo ristorantino sul mare a Barharbour, ma ad essere onesta nessuna pie ai mirtilli mangiata nell'intero New England mi ha mai delusa.


MAINE BLUEBERRY PIE

Per la Flaky Pie Crust

320 g di farina
1/4 di cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di lievito per dolci
200 gr di burro, freddo e tagliato a cubetti
5-7 cucchiai di acqua gelata
1 cucchiaio di aceto

In un robot da cucina con la lama di metallo, lavorate insieme brevemente la farina, il lievito e il sale. Unite il burro e azionate rapidamente il robot fino ad ottenere un impasto di briciole grandi quanto pisellini.
Unite l'aceto e la minor quantità possibile di acqua ghiacciata e azionate rapidamente il robot.
Il composto dovrà essere friabile ma rimanere attaccato se si pizzica tra le dita. Se necessario, unite ancora un po' d'acqua.
Trasferite in un sacchetto di plastica e impastate rapidamente attraverso il sacchetto finché il composto sta insieme. Dividete l’impasto di 2/3 e 1/3, con ognuno formate una palla  e  avvolgetele nella pellicola e appiattitele a disco. Mettete in frigorifero per almeno 1 ora (meglio per una notte) prima di stendere la pasta.


Per il ripieno

500 g di mirtilli freschi o anche congelati da freschi
3 cucchiai di maizena
150 g di zucchero
succo di mezzo limone
25 g di burro a fiocchetti

In una ciotola mescolate i mirtilli con la maizena e lo zucchero e con il succo di limone. Coprite con pellicola trasparente, mettete da parte e nel mentre preparate l'impasto nella teglia.

Per la pie 

tuorlo d'uovo 
zucchero di canna

Infarinate leggermente il piano di lavoro (se di marmo ancora meglio), stendete con il mattarello la palla di impasto più grande in un disco di 30 cm di diametro, ad uno spessore di circa 3-4 mm. Trasferite in una tortiera di 22 cm di diametro, pressando bene sul fondo, lasciando un bordo di circa 3-4 cm. Coprite con la pellicola e mettere in frigo per almeno 30 minuti.

Stendete il secondo disco di impasto ad un diametro di 23-24 cm circa e fate delle incisioni al centro o decori come preferite, che serviranno a fare uscire il vapore durante la cottura.
Prendete la teglia dal frigo versate il ripieno di mirtilli con tutti i succhi ottenuti durante il riposo, coprite il tutto con il secondo disco di impasto e richiudete i bordi del disco inferiore sopra quello superiore, fate riposare 15 minuti in frigo.


Preriscaldate il forno a 200°C.
Spennellate tutta la superficie con il tuorlo sbattuto, spargete lo zucchero di canna ed infornate per 45-50 minuti circa, o fino a che la vostra pie non avrà preso un bel colore dorato e i liquidi dell'iterno non sobbolliscono.


Servite calda o tiepida con dell'ottimo gelato al Fior di latte o Vaniglia o panna montata.

Proprio il caso di dirvi: ENJOY!!!