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venerdì 4 maggio 2018

GNOCCHI ALLA SORRENTINA ... my way



Mia nonna faceva degli gnocchi favolosi, ancora ricordo, o meglio ho impressa nella memoria, la scena di lei che li prepara nella sua cucina rosa anni '50, mentre io scorrazzavo tra la casa e il giardino con i miei cugini. Quella che segue non posso dire che sia la sua ricetta perchè non le ho mai chiesto di insegnarmi a farli, diciamo che è quella che ci si avvicina di più, sulla "memoria gastronomica" di mio padre, che mi ha sempre raccontato che essendo sua madre, una donna che ha vissuto la guerra con tre bambini piccoli quando esisteva solo il mercato nero in una Venezia comunque bella nonostante le sirene anti aereo e tanta povertà, non aveva molti ingredienti a disposizione, ma sempre che riusciva a tirare fuori piatti da veri gourmet e non stento a crederlo perchè mia nonna cucinava benissimo e con un immenso gusto.
Ora dopo tutta questa premessa vi dico che a me gli gnocchi di patate piacciono in qualsiasi salsa, ma se proprio devo scegliere ecco quelli alla "Sorrentina" li battono tutti.
Non so se quella che segue sia esattamente come la vera ricetta, ma a me piace moltissimo in ogni caso, a voi non resta che provarci e decidere.


GNOCCHI ALLA SORRENTINA

Per gli gnocchi 
patate lesse  sbucciate ancora tiepide
farina
(farina di semola di grano duro per spolverare)



Formate una piccola fontana con la farina e schiacciateci al centro le patate, amalgamate tutto fino ad ottenere un impasto abbastanza lavorabile. La quantità della farina dipende dall'umidità trattenuta dalle patate e dalla quantità di queste ultime. Infarinate la spianatoia e formate un cilindretto da cui taglierete i tocchetti piccoli, passateli uno ad uno nel riga gnocchi e poggiateli su un vassoietto spolverato con farina di semola.

Per la salsa 

1 bottiglia di salsa passata di pomodoro (750ml)
basilico
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale
1 cipolla
1 cucchiaino di zucchero
pepe nero macinato fresco

In un tegame fate rosolare la cipolla intera con l'olio extra vergine di Oliva e il pepe, versate la passata di pomodoro ed il cucchiaino di zucchero. Fate cuocere una ventina di minuti ed aggiungete il sale ed il basilico e continuate a cuocere per un'altra mezz'ora. 


Per ultimare
Parmigiano reggiano grattugiato 
Mozzarella 

Preriscaldate il forno a 200°C.
Portate a bollore acqua in una pentola capiente e salate l'acqua. Versate gli gnocchi e appena salgono a galla scolateli.
Conditeli bene con la salsa di pomodoro, un po' di Parmigiano e la Mozzarella grattugiata grossolanamente.
Riempite una teglia in proporzione agli gnocchi preparati, spolverate con altra Mozzarella e Parmigiano Reggiano ed infornateper 15-20 minuti, o fino a quando inizierà a formarsi un'invitante crosticina sulla superficie.

Servite appena sfornati.

ENJOY!!!

giovedì 19 aprile 2018

RISOTTO CON LE BIETOLINE



La settimana scorsa passando dal fruttivendolo di fiducia, che per mia grandissima fortuna si trova di fronte casa, scorgo dei bei mazzi di bietole fresche e ho pensato di comprarle convinta che fossero le ultime della stagione.
Una parte le ho saltate in padella per farci un buon contorno, e con l'altra ho pensato di fare un buon risotto, dal momento che mio marito ne mangerebbe in continuazione (diciamo che il mio "rigetto" per il riso in generale post viaggio in Cina, l'ho finalmente superato ahahahah). Mi è venuto davvero buono e così ho pensato subito ad un post per il blog, ma ero turbata dal fatto che non sarebbe stata di stagione e quindi lo volevo mettere in "bozze" aspettando il periodo adatto. Per scrupolo sono andata a vedere la stagionalità delle bietole ed ho scoperto che sono tutto l'anno e quindi adesso vi beccate la ricetta ORA!!! ahahahahahahhah, buona giornata!


RISOTTO con BIETOLINE

3 mazzi di bietoline fresche
2 spicchi di aglio
30 g di burro
2 cucchiaio di olio
160 g di riso Carnaroli
brodo di pollo bollente
sale
pepe
40 g di mozzarella fior di latte fresca e di ottima qualità
20 g di burro acido
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano

Lavate e mondate le bietole. Sbollentatele un 4-5 minuti in acqua bollente salata e lasciatele scolare molto bene. Tagliatele e sminuzzatele. In una padella sciogliete il burro con l'olio e fate soffriggere l'aglio, aggiungete una macinata di pepe e poi versate le bietoline, mescolate e aggiungete il sale, fate cuocere ed insaporire 5 minuti e versate il riso, mescolate molto bene con un cucchiaio di legno e fate tostare il riso un paio di minuti. A questo punto iniziate ad aggiungere il brodo di pollo, mescolate spesso e man mano che il riso assorbe i liquidi aggiungete il brodo un po' alla volta.
Assaggiate di sale ed in caso aggiustate. A circa un minuto dalla cottura mantecate con il burro acido. Spegnete e mescolate il parmigiano con un cucchiaio di mozzarella Fior di latte a tocchetti.
Servite caldo con aggiunta di mozzarella.


Enjoy!!!

martedì 5 maggio 2015

PIZZA DI GABRIELE BONCI CON LIEVITAZIONE 48 ORE- con pepato fresco, acciughe, pomodorini confit, olive e cipolletta, pieghe del TIPO 1- HOMEMADE-HANDMADE PIZZA DOUGH by Bonci


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Questo impasto è quello che faccio sempre da un paio di anni quando a casa decidiamo di fare la pizza!
Facilissimo, che dà grandi soddisfazioni.. serve solo la pazienza…ma non per farlo…semplicemente per l’attesa! Ho scoperto che più idrato un impasto e più tempo lo lascio lievitare e più grande è il risultato!
Quindi se volete provare sappiate che non dovrete fare altro che aspettare e “rispettare” l’impasto e sono certa che sarete sorpresi di quello che sarete riusciti a sfornare!!
L’ultima volta ho osato fare lievitare l’impasto 48 ore e ho utilizzato la farina Patra 1( e credo che non la cambio più)..il profumo che ha dato a questo impasto dopo l’ultima lievitazione mi ha portata in cucina più di una volta a capire se fosse lui il colpevole!
Buona pizza a tutti…perché in Italia non ci possiamo permettere, anzi dobbiamo pretendete sempre che la pizza sia la MIGLIORE!!


IMPASTO PER PIZZA CON METODO di Gabriele Bonci (da “Il gioco della pizza” ed.Rizzoli)
1 kg di farina Petra 1 del Molino Quaglia (ma Bonci consiglia anche una buona 0)
700 g di acqua
40 g di olio extra vergine di oliva
20 grammi di sale
7 g di lievito di birra secco
In una ciotola capiente mettete la farina che mescolerete con il lievito di birra secco. Aggiungete l’acqua e mescolate con l’aiuto di un cucchiaio di legno,  aggiungete l’olio, mescolate e il sale. Non preoccupatevi se risulterà un impasto con grumi e molto molto appiccicoso, perché durante la lievitazione l’impasto si stabilizzerà. Versatelo in una ciotola abbastanza grande, che avrete unto con un po’ di olio extra vergine di oliva, coprite con un panno di cotone e fate lievitare per una buona ora e mezza in un angolo riparato (io non dovendolo accendere lo metto nel forno spento)!!!

Passato questo tempo, infarinate (io uso farina di semola di grano duro, ma va benissimo la farina che avete usato per l’impasto) leggermente un piano di lavoro (se è una spianatoia di legno meglio ancora) e rovesciateci sopra l’impasto. Questa operazione serve per inglobare aria nella massa.
Iniziate con delicatezza ad appiattire l’impasto aiutandovi con i polpastrelli, ed ottenete un rettangolo, e fate le pieghe del primo tipo, cioè tirate il lato alto del rettangolo e ripiegatelo a metà su se stesso, ripetete l’operazione con la parte inferiore e ripiegatela sulla prima piega sempre verso il centro e chiudete su se stesso.
Girate l’impasto di 90°, in modo che la giuntura tra la parte basse  quella alta adesso sa perpendicolare a voi.
Spianate ancora leggermente e ripetete le pieghe: lato alto, chiusura su se stesso verso il centro, parte basso richiuso verso il centro e girate di 90°.
Ripetete per una terza e vedrete, chiudete l’impasto su se stesso a formare una palla e vedrete che l’impasto avrà inglobato aria e sarà anche più asciutto.  Mettete l’impasto nella ciotola leggermente unta e ripetete i tre giri di pieghe del tipo 1 per altre due volte a distanza di 15-20 minuti tra loro.
Formate una palla, richiudendo l’impasto su se stesso e mettetelo in ciotola molto capiente unta di olio. Ungete leggermente  la superficie dell’impasto e coprite con pellicola trasparente e posizionate nella parte bassa del frigo ALMENO per 18-24 ore (Io ho fatto durare questo riposo per 48 ore, con un risultato favoloso).






Tirate fuori l’impasto dal frigo e portatelo a temperatura ambiente (circa 10-15 minuti)
Spezzate con un tarocco questo impasto in due o tre pezzi, a seconda delle teglie che avete a disposizione (per questa pizza io uso solo teglie di ferro). Cercate di non strapparlo o tirarlo.
A questo punto ridate la forma tonda all’impasto, facendo una piega di rinforzo. Fate lievitare un’oretta abbondante, deve raddoppiare e risultare morbido.
Spolverate il pano di lavoro con farina e abbiate cura di essere delicati con i polpastrelli e date la forma della teglia che utilizzerete.
Ungete leggermente la teglia e trasferite l’impasto . Un filo di olio e infornate, abbassando la temperatura a 230°C.
Cuocete circa 10-15 minuti * e poi condite la pizza con
Mozzarella
Pepato fresco
Acciughe
Olive nere
Cipolletta fresca finemente affettata
Pepe
Olio
Ed infornate altri 5-10 minuti, il tempo che i formaggi si sciolgano, servite subito e buon appetito!
* se desiderate fare la classica pizza Margherita, mettete il pomodoro prima di infornare ed aggiungete la mozzarella negli ultimi 5-10 minuti di cottura.

English version
 
This the best Pizza dough to make home ever, in my opinion. It is to make, but you need to be patient….you need to wait the dough rising…. But trust me ...worth it!!
The dough recipe is by Gabriele Bonci! The filling is my own recipe!!


PIZZA DOUGH by Bonci
1 kg (2Lb+ 1 oz) Bread Flour (Farina di grano tenero “0” or farina Manitoba)
700 gr (2 ¾ cups ) water
1 ¼ tsp dried yeast (7  grams)
40 gr (2 Tbsp+ 2 tsp ) Extra Virgin Olive oil
20 gr (1 Tbsp+ 1 tsp ) salt

1.Mix the flour, yeast and water in a large bowl, using a spoon. When it is almost mixed, and the lumps are mostly gone, add the salt, and then the oil. It will seem very wet. Don’t be scared. The wetter the dough, the better.
2.Put some extra virgin olive oil in a bowl and put the Pizza dough, cover with a cotton cloth, and let it  rise for 2 hours or till doubled .
3.Put the Pizza dough on a floured work surface(I ususllay use semolina flour, but you can use the same bread flour of the dough) and and knead it gently with finger tips (don’t let go away the air inside the dough) by folding the dough in half, over itself, towards you.  Grab the dough by the two corners facing you, and pick it up like an envelope, and turn it 90 degrees, and place it back on the floured board.  Repeat this motion other two times, every 15 minutes , without really kneading the bread. Fold and turn, fold and turn. It will seem very sticky at first, but when you get the hang of it, it gets easier. (total three times). By the 3rd time the dough will be springy and not sticky.
4.Put in a big bowl the dough, pour some olive oil on the surface, cover with cling and put in the fridge (18-24 hours) (to get a better pizza…I let it in the fridge 48 hours)
5.After 18-24 hours (in my case 48 hours) take out of fridge and let come to room temperature (10-15 minutes)
6. Preheat oven to 500°F.
7. Lightly flour (I use semolina flour, but you can use the same flour of the dough) a board, cu tinto 2 or 3 pieces  and make for each the just the frst fold  you made the day before putting in the fridge(but make this just once, form 2 or 3 balls). The important thing is not to be violent with the dough! And let it rise 1 hour. Or till doubled.
8. take the pizza dough,work it with your finger tips  in a pan, slowly, don’t let air in the dough to come out, pour some extra virgin oil.
9.Cook for 1-150 minutes at 425°F (220°C)
10.Cover with
mozzarella cheese,
Pepato cheeese,
confit cherry tomatoes,
4-5 anchovies,  
finely chopped green onions,
black olives
black pepper

and cook for other 5 minutes or until cheeses are melted.
11.Serve hot
With this doses you will get three pizzas and you can fill them however you prefer!

domenica 20 luglio 2014

TIMBALLO DI MELANZANE ALLA NORMA



                              
                                English version....coming soon
 
Il post che segue deve essere breve per forza, poichè ho solo un'ora per rientrare nel contest de Le Bloggalline  e quindi perdonatemi per la sintesi che segue!
Da bambina non mangiavo le melanzane, a parte quelle alla Parmigiana che mi faceva la mia "tata" pugliese, Pasquina, ma in realta non sapevo che dentro c'erano le melanzane. Poi a 18 anni finalmente realizzo il mio sogno di andare  a trascorrerre qualche settimana in Sicilia, la terra del mio nonno paterno, a trovare i cugini "lontani". Persone colte, attente, molto ospitali che mi fecero sentire una principessa ...e quando mi presentarono un profumatissimo piatto di pasta con un delizioso sugo di pomodoro , ne fui felice, il probelma arrivò quando in tavola fu presentato un piatto di melanzane fritte  a spicchi ..... dovevo metterle sulla mia meavigliosa pasta .....era il benvenuto nella mia terra di origine, era la Sicilia , era l'Estate ... mi avevano insegnato a rispettare sempre l'ospitalità, ad avere rispetto del cibo , soprattutto se era preparato per me e quindi presi tre spicchi di melanzane,.... ci passai sopra una spolverata di ricotta salata al forno (perchè a Messina quella si usa) e chiusi gli occhi...pensavo con quel movimento di palpebre di poter dimenticare il momento in cui avrei masticato le melanzane, ed invece .... nacqua un amore ..... da quel giorno , ogni giorno passato durante le mie prime vacanze Siciliane io cercavo, desideravo, VOLEVO solo piatti con melanzane , possibilmente fritte...potrei anche dirvi esattamente il mese e l'anno in cui scoppiò quest'amore, ma invece vi dico che nello steso mese (Settembre) ma di tre anni dopo , conobbi quello che fu davvero il mio immenso ed unico amore Siciliano, mio marito! E sono stata anche più precisa nel migliorare la mia ricerca per i piatti a base di melanzane, perchè maritozzo è di Catania, la patria della pasta alla Norma, e mia suocera la fa in maniera eccezionale. E' lei che mi ha insegnato a spurgare le melanzane, lei che mi ha insegnato a friggerle ..... e quindi il piatto che segue è solo un miglioramento della mia ricerca, la ricotta salata qui a Catania non si usa cotta al forno ed io la preferisco  e trovo che con un buon pomodoro sia favolosa e credo che tutto il mondo dovrebbe conoscerla se davvero volesse gustare della vera pasta alla Norma..... il basilico utilizzato  è un'eccelllenza Italiana, cresciuto e coltivato nel mio giardino sotto allo splendido sole della Sicilia a pochi metri dal mare. La pasta , le melanzane , l'olio extra vergine d'oliva che ho utilizzato sono tutte eccellenze Italiane ...che dovrebbero davvero tutte avere un posto d'onore nel mondo!

"Con questa ricetta, partecipo al contest : "La Cucina Italiana nel Mondo verso l'Expo 2015", organizzato da LeBloggalline , in collaborazione con INformaCIBO .




TIMBALLO DI MELANZANE ALLA NORMA

4 melanzane grandi
1500 ml polpa di pomodoro
400 g di pelati
2 spicchi di aglio
7-8 foglie  di basilico fresco
1 cucchiaino di zucchero
400 g di mozzarella a fette sottili
Ricotta salata grattugiata
800 g di pasta (sedani rigati)
2 cucchiaio di olio extra vergine di oliva (Io uso olio extra vergine di oliva pugliese, ma anche un buon Siciliano , zona Ragusa va benissimo)
Sale
Pepe nero macinato al momento
Olio di mais  per friggere


Per la salsa di pomodoro
Mettete a soffriggere i due spicchi d’aglio nei due cucchiai di olio extra vergine di oliva , con una bella macinata di pepe. Dopo non più di un paio di minuti aggiungete la passata di pomodoro e i pelati e fate cuocere una ventina di minuti (per evitare di schizzare e sporcare tutta la cucina, io uso coprire con un coperchio a retina fitta, in modo che comunque il vapore in cottura esca ). Aggiungete lo zucchero e con un cucchiaio di legno “pestate “ i pelati. Dopo una decina di minuti aggiungete il sale , fate cuocere atri 20 minuti, mescolate di tanto in tanto e spezzate con le dita le foglie di basilico, aggiustate di sale e spegnete dopo altri 10 minuti.  Eliminate i due spicchi di aglio .
Lavate e togliete il picciolo alle melanzane, tagliatele e fette alte 0.5 cm e mettetele in acqua salata (io uso sale grosso ) a spurgare per almeno un’ora.
In una padella mettete a friggere abbondante olio di mais e dopo aver tamponato le fette di melanzane con un canovaccio di cotone, friggetele , girandole una volta , fino a quando otterranno un bel colore dorato. Mettete a scolare le fette di melanzane su  carta assorbente e mettete di lato.
Preriscaldate il forno a 180°C.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salate, lasciandola indietro di cottura di 2 minuti rispetto ai tempi richiesti .
Mentre aspettate che la pasta sia pronta, prendete una teglia rotonda dai bordi alti del diametro di 30 cm e foderatela con carta forno, precedentemente bagnata e strizzata. Rivestite con le fette di melanzane tutta la teglia.
Scolate la pasta e conditela con la sala di pomodoro , un po’ di ricotta salata e rovesciatene metà  delicatamente nella teglia con le melanzane, fate uno strato di mozzarella e coprite con il resto della pasta . “Chiudete” con altre fette di melanzane e con la carta forno che fuoriesce dalla teglia coprite . Infornate per mezz’ora circa. Togliete dal forno, fate intiepidire e sformatela su un piatto da portata. 
Servitela a fette, come una torta e buon appetito!

lunedì 30 giugno 2014

MOZZARELLE DI BUFALA CAMPANA IN CARROZZA con colatura d Alici di Cetara -MOZZARELLA in a bread box!!



                 
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La prima volta che ho sentito parlare di “terra dei fuochi” fu guardando la televisione, ora non ricordo bene se fu un servizio al telegiornale o se fu guardando di sfuggita “Striscia la Notizia” mentre preparavo la cena…insomma fatto sta che a me “terra dei fuochi” prima di allora mi avrebbe fatto pensare a qualcosa di bello, a qualche luogo di vacanza esotico o particolare, che so…. una precisa regione calda, desertica, o anche (perché no??) una zona vulcanica, come le Hawaii ….. ma da quel momento invece , devo essere onesta, la mia prospettiva cambiò!
Qua in Sicilia purtroppo in tanti (troppi direi) usano bruciare le sterpaglie secche nei giardini, nei campi , ai bordi delle strade, io non sopporto questa formula “selvaggia e scriteriata “ di “pulizia”, perché non tollero molto l’odore di bruciato, è come se sentissi proprio depositarsi nella gola e nei miei polmoni i pulviscoli che si formano nell’aria! Quindi davvero vedere quelle immagini mi turbò e anche parecchio, perché pensavo a chi vive nelle zone circostanti a dove quei fumi continuavano ad elevarsi al cielo per giorni e giorni!
Però ho avuto la fortuna di visitare la Campania e soprattutto ho tanti amici che ci vivono, e posso dire che io di questa “terra dei fuochi” non ne ho vista per nulla e nemmeno mi capita quando attraverso questa bella regione Italiana passando dall’autostrada … e qui non vale il discorso  “occhio non vede , cuore non duole” … perché qui vale che noi ogni volta che ci passiamo al ritorno da qualche viaggio, facciamo una deviazione per acquistare la mozzarella di bufalaCampana DOP , che sarà la nostra cena appena rientrati a casa.
Ebbene si, io adoro la mozzarella di bufala Campana DOP , e spesso quando so che arriva fresca dal mio salumiere di fiducia la prendo e solitamente la mangio così bella…al  “naturale” , ma in realtà quello che mi riporta più spesso a questa mozzarella così inconfondibile è appunto il ritorno in autostrada a casa…. Ormai per noi è un MUST , una tradizione …. Mentre io o maritozzo scendiamo a comprarne un bel kg …l’altro porta a fare la sosta e la passeggiata al cane(che spesso viaggia con noi)… E per rispetto a Topsy (che deve viaggiare digiuna) con enorme sacrificio ci tratteniamo dall' aprire il sacchetto e prendere subito uno di questi meravigliosi bocconi, che ci farebbe colare quest’acqua bianca e così saporita ai bordi della bocca. Quindi pensate un po’ da quel momento , che corrisponde sempre con l’entrata nell’incognita della Salerno-Reggio Calabria , quanto il desiderio di arrivare a casa si faccia impellente!
Per la ricetta che segue, che ammetto ..è sia molto semplice che banale , ma comunque ottima grazie all’utilizzo di ingredienti eccellenti  , ho utilizzato anche la colatura di alici diCetara , acquistata qualche tempo fa durante una visita bellissima sulla Costiera Amalfitana, che compleat a mio avviso la ricetta !
Con questa ricetta partecipo al contest “Terra di fuoco” di Teresa De Masi , che ringrazio perché grazie a questa iniziativa lodevole, ho imparato a conoscere tantissimi prodotti della Campania che non conoscevo e soprattutto perchè ora a Terra di fuoco collego una bellissima iniziativa e non cose negative!


MOZZARELLE IN CARROZZA  con colatura di alici
Per 12 mozzarelline
6 bocconcini da 50 g circa ognuno (tagliati a metà ) di mozzarella di bufala Campana DOP
2 uova
Pangrattato
Olio per friggere ( io uso quello di arachidi, ma in caso di intolleranze uso anche quello di mais)

Fate sgocciolare qualche minuto le mozzarelle in un colino.
Mettete a scaldare l’olio in un tegame, io di solito friggo con olio profondo , quindi non uso mai tegami larghi, ma piuttosto piccoli, in questi casi ho un usato un pentolino dal diametro di 18 cm .
Da ogni fetta di Pancarrè ricavate con un coppa pasta di 5 cm di diametro    (che corrisponde circa al diametro del bocconcino di mozzarella) due cerchi . Sbattete le uova in una ciotolina. Su ogni cerchio di pancarrè aggiungete due gocce (mi sono aiutata con una cannuccia) di colatura di alici di Cetara . Mettete il mezzo bocconcino di mozzarella tra due cerchi di pancarrè, che terrete fermi con uno spiedino di legno. Passate nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato e nuovamente nell’uovo, ripassatelo per una seconda volta nel pangrattato.
Con il manico di un cucchiaio di legno fate la prova nell’olio , e se vedete che il capo del manico immerso nel tegame si riempie di bollicine attorno, l’olio è a temperatura per la frittura. Immergete , tenendo le mozzarelline in carrozza dallo spiedino, e fate dorare. Scolate su carta assorbente e servite.
Note: volendo fare assaggiare queste mozzarelle in carrozza a maritozzo , che sarebbe tornato solo per cena, ne ho tenute alcune da parte, le ho solo passate due minuti in forno già caldo e hanno ripreso fragranza e morbidezza. Questo per dire che le si può preparare qualche ora prima, e poi scaldarle velocemente qualche minuto prima di servirle.









 English version


Campania is one of the Italian region, it is the region of Naples, Vesuvio volcano,Sorrento, Amalfi, Pompei…. But also of very excellent products as mozzarella, tomatoes, lemons, fruits and vegetables, that thanks to the good temperature and a mix of sun, sea and country give wonderful results.
The following recipe is made using the buffalo mozzarellaDOP (Protected Origin ) from Campania and even “colatura di alici”, that’s not an anchovies sauce, it is most as a “water “.


MOZZARELLA closed in a bread box
For 12 pieces

6 slices of homemade bread loaf
6 mozzarelle di bufala DOP (each mozzarella weights almost 50 grams and it is to be halved)
1 tsp “colatura di alici di Cetara” (if you don’t find it , use a piesce of anchovy in each mozzarella)
2 eggs
bread crumbs
Oil for frying (I use peanut oil, but in case of intolerance that also use corn oil)

Take a few minutes to drain the mozzarella in a colander.
Heat the oil in a pan, I usually deep fry .
From each slice of bread loaf  with a cutter  2 inches in form  two circles. Beat the eggs in a small bowl. On each circle of bread , add two drops of (I helped with a straw) of colatura di alici di  Cetaram(or put a piece of anchovy on the mozzarella). Put half  mozzarella between two circles of bread, that you keep firm with a wooden skewer. Dipped in beaten egg, then in bread crumbs and egg again, for a second time in the breadcrumbs.
When frying oil is ready , dip the mozzarella in until golden brown brown. Drain on paper towels and serve.

You can even prepare and fry the mozzarellas in advance, and just before serving warm it two minutes in a hot oven.