Visualizzazione post con etichetta torte. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta torte. Mostra tutti i post

mercoledì 12 ottobre 2022

CIAMBELLA DELICATA E PER TUTTI I GUSTI



 Mi viene da ridere se penso al titolo della ricetta di oggi, ma in realtà si chiama solo "Ciambella delicata", solo che a mio avviso è un'ottima base per farci infinite varianti di ciambella, marmorizzata al cacao, con mele e uvetta, con mirtilli, o anche pere e gocce di cioccolato... o aromatizzata al caffè... se volete continuo ma in realtà la fate una volta e poi ve la personalizzate come più desiderate.

Non avete il Rum? Nessun problema andate di Kirsch o Amaretto... la volete semplicissima? Bene mettete solo la scorza grattugiata di un profumatissimo limone  o accompagnatela con una confettura. Insomma fate quello che vi pare, come vi pare, basta che la fate!!!




Ora continuo a ridere perché questa ricetta si trova nel retro della confezione della farina autolievitante della Spadoni, si quelle ricette che manco leggete ogni volta prendete in mano il pacco della farina, ora vi consiglio di ricredervi. Dopo questa vi assicuro che leggerò sempre le ricette nel retro dei pacchi delle farine, ahahahahhah.




CIAMBELLA DELICATA del Molino Spadoni 


250 g di farina che lievita Spadoni (se non l'avete usate una farina per dolci 00 e 1 bustina di lievito per dolci)

3 uova medie 

250 g di zucchero semolato 

250 ml di panna fresca

2 cucchiai di Rum 

2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia ( aggiunta mia)

 Pre riscaldate il forno a 170⁰C.

Imburrate ed i farinata una teglia da ciambella, la confezione dice da 25 cm di diametro, ma secondo me da 22 cm è perfetta. 

Nella ciotola della planetaria ( io KitchenAid) o in una ciotola con frustr elettriche, usando la frusta a filo, montate a velocità sostenuta le uova con lo Uccheeo fino a renderle foglie e spumoso. Piano piano con la macchina in movimento aggiungete la panna, l'estratto di vaniglia e poi un po' alla volta, abbassando la velocità, aggiungete la farina. Concludete con il Rum.

Versate il composto nella teglia ed infornate per circa 40 minuti, ma dopo 35 minuti fate la prova con lo stecchino di legno e se esce asciutto la ciambella è cotta.

Fatela raffreddare nella teglia e poi sformatela!


Io una volta fredda ho preparato una glassa ad occhio con la gelatina di pesche e zucchero a velo e l'ho versata sul dolce.

Conservatela ben chiusa con oellicolamper alimenti o in un contenitore con una buona chiusura ermetica. Resta soffice e tanto buona per alcuni giorni.



mercoledì 6 ottobre 2021

LA TORTA TENERINA



Anche la ricetta che pubblico oggi mi riporta a quando vivevo a Bologna e nonostante sia una torta tipica del Ferrarese, la mangiavo spesso come dessert quando uscivo a cena con gli amici.

È di una facilità imbarazzante, ma lo è ancora di più la velocità con cui si fa il bis.

La sua particolarità sta nell'umidita che mantiene e anche dalle crepe che si creano in superficie.

Con la maizena resta più umida ed è quindi naturalmente senza glutine, ma va bene anche usare la farina 00, ma sarà meno umida.

A Ferrara molti hanno la propria ricetta, questa è quella che ho scelto leggendone un'infinità ed è il risultato che mi ha convinta di più anche sui miei ricorsi "gustativi"... so solo che appena portata a tavola con la panna montata ... a colpi di "un'altra fetta grazie"... è finita!!!



TORTA TENERINA 


4 uova a temperatura ambiente 

200 g di cioccolato fondente 

100 g di burro 

200 g di zucchero a velo 

2 cucchiai di maizena ( se non ne avete va bene anche farina 00 ma risulterà meno umida)

1 cucchiaino di estratto puro di vaniglia 

1 pizzico di sale 


Fate sciogliere il cioccolato con il burro a bagnomaria. E mettete di lato ad intiepidire.

Foderate una teglia tonda del disastro di 22 cm con carta forno. 

Preriscaldate il forno a 180⁰C.

Nella ciotola della planetaria con la frusta a filo montate a neve ferma gli albumi. Coprite e mettete in frigo il tempo che lavorate sempre con la frusta a filo i tuorli con lo zucchero a velo, fino a diventare chiari e spumosi.

Con la frusta in movimento a velocità 1-2 aggiungete a filo il cioccolato fuso, poi aggiungete la maizena, l'estratto di vaniglia e il pizzico di sale e quando sarà tutto ben amalgamato, controllate mescolando con una spatola.  Riaccendetete la macchina a velocità 1 e sempre con la frusta a filo  aggiungete gli albumi a cucchiaiate. Quando tutto sarà ben amalgamato versate nello stampo ed infornate per 25 minuti circa. Capirete che è pronta quando la superficie inizierà a crearsi.

Tirate fuori dal forno e fate raffreddare nella teglia.

Sformatela e adagiatla sul vassoio aiutandovi con una spatola da torta.



Spolverate con zucchero a velo e potete servirla anche il giorno dopo se la accompagnate con della panna montata non è peccato anzi!!!



ENJOYYY!!!

lunedì 5 ottobre 2020

KEY LIME PIE

Dolce ( e dalle foto direi che si vede!!!) preparato ad Agosto, ma la pigrizia che ho avuto qua sul blog si è palesemente notata. Ma questa Key Lime Pie andava pubblicata perchè ogni volta che la faccio finisce che poi passano le stagioni e non la scrivo mai qua sul blog e allora abbiate pazienza se la pubblico come prima ricetta di Ottobre!!! 

Che questa  passata sia stata una strana Estate si sa e credo anche di averlo già detto, il mare lo vedo tutti i giorni dal mio giardino, ma i bagni quest'anno sono  stati davvero pochi per i miei standard, ma pazienza, va così e me ne sto facendo una ragione. In realtà quello che soffro è il non poter viaggiare lontano, sfioro con le dite le guide dei viaggi che avrei iniziato a programmare nel periodo in cui è cominciata questa esperienza surreale della vita ai tempi del Covid19, le guardo e soffro... pensando che è tutto rimandato, che ho un anno in sospeso e che non so se si recupererà. Allora mi crogiolo nei ricordi e pensando a Key West, le prime cose che mi son venute in mente sono state la casa di Ernest Hemingway e la favolosa Key Lime pie, che richiede i minuscoli, qua introvabili, lime delle isole Keyes... ed è stata subito Estate!!!

In questi casi c'è solo una persona che mi viene in aiuto per ottenere quello che desidero, ed è lei la mitica Martha Stewart.

Questa pie è davvero semplicissima da fare e trovo che il suo gusto fresco sia adatto in qualsiasi periodo dell'anno. Detto questo andiamo a cominciare!!!



KEY LIME PIE ( di Martha Stewart)


Per la base

250 g di biscotti Digestive tritati finemente 

6 cucchiai di burro sciolto e fatto raffreddare 

45 g di zucchero (io uso uno zucchero di canna Demerara)


Per il ripieno

1 lattina di latte condensato (397 g)

4 tuorli di uova grandi

120 ml di succo di lime appena spremuti

1 cucchiaio di scorze grattugiate di lime (circa 4/5)


Per il topping

300 g di panna montata zuccherata con 3 cucchiai di zucchero


Preparate la base preriscaldando il forno a 180°C.

In una citola mescolate bene il burro con i biscotti finemente sbriciolati e lo zucchero e pressateli bene sul fondo e sui bordi di una teglia da crostate o pie sui 22-23 cm di diametro.  Infornate e cuocete circa 12 minuti o fino a che vedrete la crosta leggermente dorata.   Tirate fuori dal forno e fate raffreddare 

Preparate il ripieno, abbassando il forno a 170°C.

Nella ciotola della planetaria (io KitchenAid) con le fruste a filo e a velocità bassissima (1) _ ma potete anche lavorare a mano con una frusta-, mescolate il latte condensato, con il succo di lime, le uova e le scorzette grattugiate di lime. Versate il composto nel guscio di biscotti (raffreddata) e infornate per circa 15-16 minuti. Il centro del composto deve "tremolare" acora un pochino. 

Togliete dal forno e fate raffreddare molto bene, prima di trasferire la pie su un piatto da portata, oppure se avete utilizzato una bella teglia da pie potete lasciarla e servirla lì dentro.


Decorate con panna montata e qualche filetto di scorza di lime e servite molto fredda.




ENJOYYY!!!



mercoledì 29 gennaio 2020

DEVIL'S FOOD CAKE



Considerando che a gennaio tutti son convinti di essere più buoni e con buoni propositi, a me piace andare contro corrente e quindi anzichè zuppe leggere ed insalatine inizio l'anno del blog pubblicando la ricetta di una "bomba" calorica, ma siamo seri dai, a gennaio fa un freddo assurdo ... SERVONO CALORIE e vi dico subito che la Devil's food cake ne ha da vendere e da lasciare in eredità per circa tre generazioni!!!

Purtroppo credevo di aver fatto la foto della fantasmagorica fetta in cui gli strati di crema erano ben visibili, ma non trovo più gli scatti perchè questa torta l'ho servita ad uno dei miei tè con tanti amici e tanta allegria e forse la foto è andata cancellata dal telefonino, boh non lo so... ma vi chiedo di credermi sulla parola è una cosa favolosa!!!
La ricetta sembra lunga e laboriosa ma non lo è affatto, anzi ho trovato la preparazione di questo dolce molto comoda, perchè la base la si può anche congelare e scongelare in frigo il giorno prima di  servirla...o meglio la si farcisce anche un giorno prima, quando gli strati sono ancora congelati  e la si fa scongelare in frigo, l'importante è che prima di metterla in tavola la si tenga a temperatura ambiente un paio d'ore in modo che la crema risulti morbida e vellutata.


DEVIL'S FOOD CAKE

(per 3 strati diametro 18 cm)

112 g di cacao amaro in polvere
360 ml di caffè caldo (lungo, ma va bene anche acqua bollente)
180 g di yogurt bianco intero
3 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
292 g di farina 00
1 1/2 cucchiaino di bicarbonato
3 g di sale
245 g di burro
395 g di zucchero
45 g di olio di semi
3 uova a temperatura ambiente

FROSTING AL CIOCCOLATO

250 g di cioccolata fondente grattugiata
300 g di burro a temperatura ambiente
300 g di zucchero a velo
2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia



Preriscaldate il forno a 180°C, e imburrate bene tre teglie da 18 cm di diametro e mettete sul fondo di ognuna un disco di carta forno.
In una ciotola della mescolate il cacao con il caffè bollente (o l'acqua) e fate sciogliere bene tutto, in modo da ottenere un liquido liscio e senza grumi. Aggiungete lo yogurt e l'estratto di vaniglia.
In un'altra ciotola setacciate la farina con il bicarbonato ed il sale.
Nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid) con il gancio a foglia o "K" sbattete il burro finchè ben liscio e morbido, con la macchina in movimento aggiungete lo zucchero e l'olio, facendo amalgamare bene tutto, mescolando a velocità media fino a che non risulterà bello spumoso, e soffice di un colore chiaro. Aggiungete un uovo alla volta, mescolando bene prima di aggiungere il successivo, ripulendo bene con una spatola le pareti della ciotola se necessario.
In tre volte aggiungete alternando il mix di farina con il mix di cacao e caffè(due volte) in pratica iniziate con la farina e finite con la farina. Lavorate bene fino a quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Dividete il composto nelle tre teglie, circa 550-580 grammi ognuna, pareggiate la superficie con una spatola ed infornate per 30-35 minuti. Non vi preoccupate se non entrano tutte e tre le teglie insieme, lasciatene una fuori, il lievito agisce a contatto con il calore del forno e quindi la infornate dopo. Controllate con uno stecchino i legno la cottura (deve uscire pulito) ma ance se premete leggermente la superficie con un dito e quest ritorna indietro, potrete togliere dal forno.
Fate raffreddare 10 minuti prima di capovolgerli e sformare le torte, levate la carta forno e lasciate la parte inferiore verso l'alto.

A questo punto se volete farcirle subito, fatele raffreddare molto bene, e nel frattempo preparate il frosting al cioccolato. OPPURE,  chiudete ogni torta con della pellicola trasparente per alimenti e congelate, anche due settimane prima.
Quando deciderete di farcirle per servirle, fatelo la mattina per la sera, o la sera per il giorno seguente, farcitele da congelate, vedrete come sarà ancora più semplice spalmare il frosting, riponete in frigo e tenetele a temperatura ambiente almeno un paio d'ore per poter servire le torte morbide e al punto giusto.

Fate il frosting al cioccolato, sciogliendo la cioccolata a bagnomaria, e poi portando a temperatura ambiente. Nella ciotola della planetaria con il gancio "k" o foglia sbattete il burro fino a che non sarà morbido e cremoso (ci vorrà circa un minuto), aggiungete lo zucchero e lavorate fino a che non risulterà un composto spumoso e chiaro (circa 2-3 minuti) ed aggiungete l'estratto puro di vaniglia, poi abbassando la velocità aggiungete la cioccolata a filo e fatela incorporare bene. Aumentate la velocità e lavorate un 2-3 minuti fino a che il composto non risulterà "ispessito".

Assemblate la vostra Devil's food cake, piazzando un primo strato di torta e spalmandoci il frosting e così a seguire gli altri due strati di torta, e con il resto del frosting coprite bene anche tutti i bordi laterali.
Conservate in frigo fino a circa due ore dal momento di servirla, in questo modo il frosting sarà morbido e cremoso e la torta risulterà tenera ed umida allo stesso tempo.

ENJOYYY, e con questa torta tentatrice vi assicuro che sarà godurioso per davvero!!!





lunedì 10 giugno 2019

TORTA ROVESCIATA ANANAS E COCCO



Quando ho visto questa torta pubblicata da Valentina, non mi sono data pace fino a quando non l'ho replicata. Ovviamente il tutto doveva essere decorato con i fiori di ananas essiccati in forno e fino a quando non l'ho assaggiata sono stata in fibrillazione, e dopodichè l'apoteosi. Davvero buonissima, con la premessa che erano anni che volevo fare una torta rovesciata all'ananas e che come prima volta sono soddisfattissima, ma mi riprometto di provare a fare anche quella classica anni '70 che mia madre ha trascritto sulla sua agenda che un'amica proponeva ad ogni evento, perchè era proprio buona.


Io ho usato una teglia ovale di 28 cm x 22 cm, ma va benissimo anche una da 24/26 cm di diametro.



TORTA ROVESCIATA ALL'ANANAS E COCCO (presa da Profumo di limoni)

Per uno stampo tondo da 24 cm

1 scatola di Ananas sciroppato a fette, con o senza zucchero è indifferente
20 g di burro, per lo stampo
40 g di Zucchero di Canna, per lo stampo
4 Uova medie
100 g di burro fuso, a temperatura ambiente per la torta
150 g di Zucchero semolato
140 g di Farina tipo 00
1 bustina di Lievito per dolci
100 ml di latte di Cocco
60 g di Cocco rapè
2 cucchiai di Rum
1 pizzico di sale

Fate sgocciolare l’ananas sciroppato. Preriscaldate il forno in modalità statica a 180°C.
Imburrate lo stampo e spolverizzatelo di zucchero di canna.  Distribuite le fette di ananas ben sgocciolate e tamponate con carta assorbente da entrambi i lati sul fondo dello stampo in un unico strato, a vostro piacimento.


Sbattete le uova e lo zucchero finché il composto sarà raddoppiato di volume, io ho utilizzato la planetaria con la frusta a filo. Unite il burro fuso e mescolate con l’aiuto di una spatola. Unite anche la farina setacciata con il lievito, la noce di cocco rapè ed il pizzico di sale, mescolando tutto con una spatola dal basso verso l’alto. Aggiungete infine il latte di cocco ed il Rum.
Versate il composto nello stampo sulla frutta. Infornate per circa 40 minuti. Sfornate e dopo 5 minuti rovesciate su un vassoio o piatto da portata.


Prima di servire la torta decoratela con i fiori di Ananas se li avete preparati, oppure con del cocco disidratato.

P.S. Dovesse risultarvi chiara dopo averla sformata potete aggiungere dello zucchero di canna in superficie e caramellizzare con un cannello. 





Enjoy!!!

lunedì 25 marzo 2019

SPOON LEMON CAKE- TORTA dei CUCCHIAI al LIMONE




Che io sia ormai follemente innamorata degli stampi Nordic Ware credo sia chiarissimo, dopo il Crown, la Bundt , quella che loro chiamano Kugelhopf,  la Jubilee pan giusto per citarne alcuni, è arrivato il momento anche per quella che mi hanno regalato l'anno scorso, Fabio ed Annalù, la Heritage Loaf Pan.
Volevo provare la teglia, e cercavo qualcosa di semplicissimo, sia nella scelta degli ingredienti che nell'esecuzione e mi sono imbattuta su un blog Americano, e la cosa è che si tratta di una ricetta che decantano come famosissima ed Italiana, beh io non la conoscevo ahahahahah. Ma si sa non è mai troppo tardi per imparare.


Il cucchiaio di cui si parla, ovviamente è quello che per tante ricette Americane è un'unità di misura e va calcolato "raso", più o meno equivale ad un cucchiaio da minestra nostro da 15 ml di capienza.

La cosa sicura è che il dolce è facilissimo da fare, che gli ingredienti sono quelli che in casa abbiamo tutti e quindi se avete voglia di dolcino e non volete perdere tempo, questa ricetta fa per voi, e vi ritroverete una tortina morbida ma soprattutto umida e delicata.


SPOON LEMON CAKE - TORTA dei CUCCHIAI al LIMONE

(1 teglia diametro 20 cm, o da 1 lt di capienza sono perfette)

12 cucchiai di farina 00 (150g)
1 cucchiaino di lievito per dolci
10 cucchiai di zucchero semolato (150 g)
2 uova grandi
Scorza grattugiata di 1 limone
2 cucchiai di succo di limone
10 cucchiai di olio di semi (io ho usato olio di mais)
10 cucchiai di latte intero
1 pizzico di sale



Preriscaldate il forno a 180°C.
Imburrate ed infarinate lo stampo, io ho utilizzato lo stampo della Nordic Ware Heritage Pane Gold da 1,4 lt di capienza, ma se ne avete da 1 lt secondo va benissimo. Se voleste usare una teglia tonda classica, il diametro deve essere di 20 cm.

Nella ciotola della planetaria (ma vanno bene anche le fruste elettriche) lavorate con la frusta a filo, le uova con lo zucchero, e nel frattempo a parte mescolate la farina con il lievito.
Con la frusta in movimento (media velocità) aggiungete la scorza ed il succo del limone, l’olio ed il latte e fate amalgamare bene tutto.
Aggiungete la farina ed il sale, mescolate lentamente.
Versate il composto nello stampo ed infornate per 35-40 minuti circa, ma vale sempre fare la prova dello stecchino per sicurezza.
Fate raffreddare nello stampo, sformate e spolverate con zucchero a velo o se preferite con una glassa fatta di zucchero a velo e succo di limone. Conservate coperto da una campana o da pellicola trasparente.



mercoledì 13 marzo 2019

BABÁ di ADRIANO COTINISIO in un unico stampo ( NORDIC WARE)




Di Babà ne ho fatti e anche pubblicati, ma ora dopo aver provato questa ricetta, posso affermare con assoluta certezza che a mio avviso sono arrivata al risultato che desideravo in maniera definitiva.
 Volevo provare a fare una ricetta di un grande maestro (anche di enorme modestia a mio avviso) Adriano Cotinisio, che non è nuovo qui sul mio blog proprio perchè il suo nome è una garanzia di serietà, ricerca, studio e lavoro.Ho avuto la fortuna di fare un paio di corsi con lui e Paoletta Sersante e vi assicuro che sono stati una bellissima esperienza anche proprio per conoscere bene i termini utilizzati in materia e poterli mettere in pratica.
Detto questo la ricetta del Babà di Adriano per me è LA ricetta, quindi sarà quella che ora utilizzerò nei secoli.


Ho studiato un po' in giro per capire come poter utilizzare uno dei TRE magnifici stampi Nordic Ware ricevuti in regalo dalle mie adorate Valentina e Cristiana, perchè la ricetta nasce per i classici Babà "monoporzione" e anche perchè io di solito usavo la classica teglia in alluminio un po' più sottile, mentre quelle Nordic Ware sono più "possenti" come spessore. e quindi dovevo studiare bene i tempi di cottura.
Però devo dire che me la sono cavata abbastanza bene e soprattutto ho ottenuto quello che dice Adriano stesso:

 Il babà perfetto al taglio o al morso si comporta come una spugna, si comprime fino poi a tagliarsi opponendo una leggera resistenza, e conserva questa elasticità per qualche giorno.

Ed infatti nell'immergerlo nello sciroppo di Rum, l'ho strizzato ed è rimasto integro e non potete capire la mia soddisfazione quando ho realizzato che ce l'avevo fatta.

La ricetta sembra lunga, ma in realtà ho cercato di essere più chiara possibile proprio per avere all'occorrenza sempre a portata di mano tutti i passaggi per come li ho eseguiti, senza rischiare in futuro di dimenticare qualche cosa.



A fine di tutto vi dico nelle note che in realtà alcune preparazioni si possono fare in momenti diversi, così che quando sarete pronti per servire il vostro dolce risparmierete sui tempi.




350 g farina forte (occorre una W 350)*
5 uova medie (o grandi se si è pratici)**
30 g di acqua tiepida (per lievitino)
75 g di burro
2 cucchiai rasi di zucchero
4 g di lievito di birra secco (oppure come da ricetta 15 g  di lievito di birra fresco)
 6 g di sale  

Per rifinire:

Sciroppo al Rum
Gelatina di albicocca
Crema Pasticcera alla panna
Crema Chantilly (panna montata, zucchero a velo e semini di vaniglia)

In una ciotola mescolate il lievito con 25 grammi di farina (presi dal totale) e poi sciogliete e mescolate tutto in 30 grammi di acqua tiepida. Coprite la ciotolina con pellicola trasparente per alimenti e ponete a 28°C (io ho la funzione defrost e lievitazione nel mio forno, quindi utilizzando il termometro a sonda Ikea, porto il forno a 28°C di temperatura e spengo, ma anche tenendo la lucina del forno stesso sono certa si possa ottenere una buona temperatura).
Dopo mezz’ora mettete nella ciotola dell’impastatrice SOLO gli albumi (i tuorli vanno in un bicchiere- io li suddivido direttamente singolarmente dentro dei bicchierini da caffè coprendoli con pellicola per alimenti, in frigo), mescolateli con una frusta a mano senza montarli, avviate la macchina (io KitchenAid) a vel 1 (bassa) ed unite lentamente a pioggia tanta farina quanta ne basta (attenzione NON TUTTA) per ottenere un impasto morbido che ancora si attacca alle pareti della ciotola. Coprite sigillando bene con pellicola trasparente e fate riposare trenta minuti.
Riavviate la planetaria con il gancio a foglia (K), aggiungete il lievitino ed una spolverata di farina, quando comincia ad incordare aggiungete un tuorlo e, ad assorbimento avvenuto, una spolverata di farina. Quando comincia a tirare, aumentate leggermente la velocità (2) e continuate con un tuorlo e la farina e lo zucchero fino ad esaurimento (conservate un ultimo spolvero di farina). Con il terzo tuorlo unite il sale. Fate incordare bene l’impasto, capovolgendo con l’aiuto di un tarocco o spatola l’impasto due volte, l’impasto diventerà molto elastico (dovrà fare i fili), a questo punto aggiungete il burro appena morbido (non in pomata) a fiochetti sempre con la macchina in movimento, e lasciate che si incorpori lentamente. All’assorbimento versate l’ultimo spolvero di farina ed incordate capovolgendo due o tre volte, la pasta dovrà tendere a staccarsi dalla ciotola. (attenzione dovrà tendere a staccarsi, ma non lascerà le pareti della ciotola completamente pulite come invece richiesto in altre preparazioni). 
Montate il gancio ad uncino, avviate la macchina a vel. 3 e fate andare fino ad incordatura completa allargando un lembo di impasto dovrete ottenere il cosiddetto "windows effect", o più semplicemente “velo”.


Con l’aiuto della spatola raccogliete a palla nella ciotola stessa della planetaria, coprite con pellicola trasparente, sigillando bene e riponete tutto a 28°C.


Quando avrà più che triplicato il volume (ci possono volere anche tre ore) rovesciate sul piano di lavoro ben infarinato e date le pieghe delsecondo tipo, serrando bene l'impasto.
A questo punto ci sarebbe la mozzatura mozzarella se voleste procedere a fare i classici Babà monoporzione, e quindi per questo vi rimando alla ricetta sul blog di Adriano. Io invece procedo per l’utilizzo che ne ho fatto in un unico stampo.
Imburrate molto bene lo stampo (io utilizzando uno stampo stupendo della Nordic Ware – “Gold Crown Bundt” diametro 26 cm / h 10 cm  / 2,4 litri di capienza), spargendolo bene negli angolini con l’aiuto di un pennellino da cucina. ***
Dopo aver serrato l’impasto fate un buco al centro e posizionate nello stampo, coprite con pellicola trasparente, mettete a 28°C (io sempre nel forno spento) e lasciate più che raddoppiare, deve arrivare praticamente al bordo, ci vogliono da 2 a 3 ore circa (poi dipende sempre dalle temperature del periodo)e levate la pellicola, sia per evitare che si attacchi e anche per iniziare a far formare la pelle. Togliete da forno spento e preriscaldatelo a 220°C (nel mio forno uso la funzione forno ventilato totale).



Infornate a 185°C per circa 6-7 minuti, nella tacca più bassa partendo dal fondo, dopo di che abbassate il forno a 175°C e cuocete per altri 15 minuti. E gli ultimi minuti di cottura, che nel mio caso, con il mio forno, sono stati 14-15 la temperatura la abbasso a 170°C. Insomma come prima volta se utilizzate uno stampo simile anche come consistenza al mio, io vi consiglio di monitorare la cottura, perché ogni forno ha una storia a sé, c’è a chi capita negli ultimi 10 minuti di dover coprire il Babà con un foglio di carta di alluminio perché se no tende a scurirsi troppo per esempio.
Togliete dal forno, fate raffreddare nello stampo per una decina di minuti e poi sformatelo a raffreddare bene su una gratella.

Qua ci sono due opzioni (anche tre in realtà, ma quella di congelare il babà una volta fredda è una prova, riuscita, che ho fatto solo con i babà mono porzione, ma sono certa si possa fare anche con un unico stampo grande):

-la prima è procedere a inzuppare il Babà-
-la seconda che è quella che ho utilizzato io, è che una volta raffreddato bene ho chiuso bene tutto dentro a della pellicola trasparente per alimenti e lasciato così fino al giorno dopo, questo perché era venerdì e desideravo servirlo la domenica. Come lo stesso Adriano insegna il Babà va inzuppato preferibilmente il giorno prima di mangiarlo, proprio per fare maturare bene bene tutti i sapori.



*La mia voglia di provare questa ricetta era troppo forte per aspettare che mi arrivassero le scorte delle Farine del Molino Rossetto che aspettavo come la W400, che normalmente mescolo con la W330 per ottenere qualcosa che mi dia la forza della farina a W350, quindi HO OSATO ( e mi è andata benissimo, però è anche vero che Adriano stesso mi ha insegnato bene come deve essere un impasto per considerarlo pronto) fare questa ricetta con il solo uso della W330, che avevo a casa.

**Per il discorso di cui sopra con le farine io sono andata con uova grandi, perché sono quelle più fresche che riesco a trovare, ma se non vi sentite sicuri usatene di più piccole tranquillamente.

*** Fondamentale per un Babà in un unico stampo, che questo sia con il buco per ottenere una cottura perfettamente omogenea.

Quindi il giorno successivo ho preparato lo sciroppo seguendo però la ricetta di Paoletta Sersante (altra grande maestra insieme ad Adriano, ed infatti i corsi fatti li ho fatto con entrambi!):

  

375 g zucchero
500 ml di acqua
Rum scuro

Sciogliete zucchero in mezzo litro di acqua e lasciate bollire per 5 minuti. Versate questo sciroppo tiepido in una bottiglia da litro ed aggiungete il Rum fino a completare il litro.

Gelatina di albicocca da spennellare

100 ml di acqua
3 cucchiai di zucchero rasi
3 cucchiai colmi di confettura di albicocche
1 cucchiaino colmo di gelatina neutra

In un pentolino portate a bollore l’acqua con lo zucchero. Spegnete il fuoco ed aggiungete la confettura di albicocche con la gelatina neutra e mescolate bene.  Filtrate bene con un olino e la gelatina per spennellare il vostro Babà è pronta. Conservatela coprendola con pellicola trasparente
Il Babà non va annaffiato, ma IMMERSO, quindi versate metà dello sciroppo di Rum, tiepido, dentro ad un contenitore abbastanza capiente da contenere il Babà e da poterlo rigirare. Bucherellate il fondo del dolce con uno spiedino di legno (la parte che nel vassoio andrà sotto) ed immergete il babà nel contenitore a testa in giù, irroratelo con il resto dello sciroppo, lasciatelo qualche minuto, poi con le mani strizzatelo, semplicemente pressando, e rifategli assorbire lo sciroppo, e rigiratelo un paio di volte.
Posizionate il vostro dolce su un vassoio o piatto da portata, che abbia ovviamente i bordi lievemente alzati e spennellatelo tutto con la gelatina di albicocche, che serve anche per creare un “film” protettivo in modo che il dolce non si asciughi all’aria, e comunque copritelo bene con pellicola trasparente o sotto una campana.



Crema Pasticcera alla panna (di Paoletta Sersante)

400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 g di farina
300 g  zucchero
1 pizzico di sale

Mettete in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto e portate quasi a bollore.
Nel frattempo in una ciotola sbattete bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata e mescolate; versate nella ciotola il latte tutto di un colpo passandolo attraverso un colino a maglie fitte.
Rimettete in una casseruola a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. Quando la crema sarà ben addensata sarà pronta.
Conservatela coprendola a contatto con pellicola trasparente per alimenti.
Decorate il vostro dolce con crema pasticera ( o come ho fatto io con crema pasticcera alla panna), panna montata, chantilly, zabaione, frutta fresca, quello ce insomma più vi piace!!!

NOTE FINALI per organizzare i tempi

-Come già detto sopra nella ricetta il Babà lo si può preparare anche 3 giorni prima, l'importante che dopo averlo sformato, e fatto raffreddare, lo sigilliate benissimo con della pellicola trasparente, onde evitare appunto che all'aria tenda a seccarsi.
Se voleste provare a congelarlo, sempre chiuso bene in pellicola lo potete mettere in freezer (anche due settimane prima) e poi lo scongelate, nel forno spento il giorno prima ma sempre lasciandolo nella pellicola. Questa prova (ma lasciandoli a scongelare nel forno solo la notte) l'ho già fatta con i classici Babà monoporzione, per questo credo che una notte non possa bastare per il Babà grande, ma provate.
-La Crema la si può fare anche il giorno prima, quando praticamente inzupperete il dolce.
-Lo sciroppo di Rum, se conservato ben chiuso in una bottiglia, si può preparare anche una settimana prima, l'importante è che poi sia tiepido quando bagnerete il Babà.




Enjoyyyyyyyyyyyyy your babà!!!

venerdì 25 gennaio 2019

TORTA DI CAROTE




La settimana scorsa o giù di lì Pasqualina, la nostra THE RECIPE-TIONIST di questo mese, pubblica le foto di una torta che già solo a guardarla rende felici. E non c’è stata altra scelta che rifarla quasi subito, anzi vi dirò che aspettando amici nel pomeriggio del sabato seguente per le nostre prove di ballo (poi vi racconterò) ho dovuto aspettare qualche giorno per poter provare questa ricetta e fremevo, non chiedetemi perché, ma fremevo come un bambino che passa davanti all’albero di Natale e vede già qualche pacchetto ben confezionato e freme per aprirlo, ma non può.
Fatta la torta che è di una semplicità assurda, messa nel piatto da portata, una volta a tavola per essere servita è stata la rivelazione dell’anno, complimenti a non finire e qualcuno che ha cominciato a dire di non assaggiarla, perché doveva essere tutta sua. Beh considerando che è veramente una passeggiata prepararla, so già cosa portare alle prossime prove di ballo. Ora è così soffice e umida che accompagnata con una crema di lato potrebbe essere deliziosa anche per un dopo cena, insomma io la trovo un passepartout eccezionale, dalla colazione, al tè ad un dopo pasto. E beh se non mi credete, almeno provatela. Capirete perché fremevo a farla quanto prima.


TORTA DI CAROTE  di Pasqualina Filisdeo
Per l'impasto

300 g di farina di mandorle
300 g di carote crude, grattugiate
300 g di zucchero semolato
4 uova intere
80 g di farina 00
30 g di olio di semi
1 bustina di lievito per dolci (16 g)
1 arancia, buccia grattugiata (o come ho fatto io 4 scorze di arance candite)
1 limone, buccia grattugiata
un pizzico di sale
1 punta di cucchiaino di semi di vaniglia
½ cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo)

Pelate le carote, pesatele e tritatele con l’aiuto di un cutter, io ho usato il Bimby, a cui ho aggiunto lo zucchero e frullato tutto pochi secondi. Se usate le scorze di arance candite, vanno  frullate insieme alle carote e allo zucchero.
Versate le carote grattugiate con lo zucchero in una ciotola e aggiungete la farina di mandorle, gli aromi e per ultimo le uova e l’olio, mescolate bene con un cucchiaio di legno. Formata la pastella incorporate anche la farina 00 precedentemente miscelata al lievito e passata al setaccio.
Preriscaldate il forno a 190°C.
Imburrate ed infarinate uno stampo da 24/26 cm di diametro e versare il composto.
Cuocete a 190°C  per i primi 10 minuti, a 180°C per altri 45 minuti circa. Fate sempre la prova stecchino per verificare la cottura. Deve risultare asciutto.


Una volta fatta raffreddare, sformate e spolverate con zucchero a velo.
Si mantiene perfettamente morbida e “moist” (umida) anche 3 giorni (oltre la torta non ci è arrivata).

venerdì 26 ottobre 2018

TORTA DI MELE semplicemente facile, veloce e buonissima di Paola



Questa giunta quasi al termine pare sia stata la settimana dei dolci se passate da qui. E dico la cosa può anche andare bene se valutiamo che tra pochi giorni avremo un bel ponte di qualche giorno più lungo.
Credo negli otto anni di vita di questo blog di aver più spesso scritto che la mela come frutto da mangiare da solo non sia tra i miei preferiti, eppure se solo penso a farci una ricetta diventa inevitabilmente quello che ha il profumo della casa calda, confortevole, serena, adatto ai primi giorni in cui le temperature finalmente si abbassano, e si desidera la copertina quando si guarda un bel film acciambellati sul divano, e si mettono le infradito nella scarpiera e si tirano fuori le pantofole!
Qualche giorno fa su Facebook mi appare la foto di una bella torta di mele e subito sono dovuta andare a leggere la ricetta, così semplice, facile che l'ho rifatta immediatamente.
La ricetta l'ha pubblicata Paola del blog  Pâte à choux, che è una garanzia perchè le sue ricette sono super collaudate e di riuscita assicurata.


Vi dirò di più su questa ricetta e cioè che fatta tre giorni prima mantiene la sua bontà, morbidezza e umidità, come se non fosse passata nemmeno mezza giornata. Come sempre vi consiglio se amate il genere di provarla e credetemi se amate le torte di mele, questa ricetta la rifarete spesso.



TORTA di MELE (di Paola di Pâte à choux)



150 g di burro morbido
170 g di zucchero
3 uova a temperatura ambiente
100 g di farina
50 g di fecola
50 g di amido di mais  *(la ricetta originale prevede SOLO l'uso di 100 g di Fecola di patate)
1/2 bustina di lievito per dolci
 5 mele golden (la ricetta di Paola ne prevede solo 4)
1 limone grande non trattato e molto profumato
scorza grattugiata di un limone non trattato 
2 cucchiai di zucchero
zucchero a velo

Il burro e le uova devono essere a temperatura ambiente, quindi organizzatevi per tempo.
Imburrate ed infarinate una teglia di 24 cm di diametro.
Grattugiate la buccia del limone e poi spremete il succo.
Mondate le  mele  mettendole in due  ciotole separate  farne  2 1/2 a cubetti  e 2 1/2  a fettine, e versate metà del succo di limone in ogni ciotola con la scorza grattugiata  ed  i due cucchiai di zucchero, uno per ogni ciotolina e mescolate bene.
Nella ciotola della planetaria usando la frusta a filo, o se non l'avete con le fruste elettriche, montate il burro con lo zucchero, aggiungete un uovo alla volta e poi versate la farina, amido di mais e/o fecola di patate e il lievito, mescolate  e aggiungete  le mele tagliate a cubetti al composto, amalgamate per bene  con una spatola e versate e in una teglia imburrata ed infarinata di 24 cm. Decorate la superficie con le mele tagliate a fettine.


 İnfornate a 180 per 45-50 minuti circa. Fate in ogni caso la prova stecchino.
Una volta fredda cospargere con zucchero a velo.



lunedì 22 ottobre 2018

CREAM TART



La Torta dell'anno oserei dire, o meglio, che quest'anno è stata replicata all'infinito, perchè sicuramente esisteva da un bel po', ma in questo ultimo anno è stata notata a livelli mondiali.
Le torte a forma di lettera o numeri, ma fatti col Pan di Spagna. crema e panna esistono da decenni, ma con la base di pasta frolla non è tanti anni in effetti che si vedono in giro, o forse da qualche parte nel mondo si son sempre fatte ma non era arrivata la globalizzazione a rendere tutto così rapido, veloce ed immediato.
Partendo dal fatto che la Cream Tart è facilissima da fare, ma soprattutto coreograficamente parlando mi piace tantissimo, non sono rimasta immune al suo fascino, e così su suggerimento di Cristiana Boef à la Mode, che l'aveva già fatta spesso per una serie di eventi che ha curato, ho seguito la ricetta di Valentina Cappiello di La ricetta che Vale, e non la cambio più.



Dopo la prima "P", per il compleanno di mio marito in giardino ad inizio Estate con 60 amici, è seguita la "A" per il compleanno di mia nipote Anna, la primogenita, che per due anni consecutivi è venuta a festeggiare qua da noi e con gli esuberi di frolla che ho congelato, ho preparato una piccola tortina per festeggiare l'ingresso alla facoltà di Medicina della nipote secondogenita Gaia, che mi ha chiaramente espresso una predilezione per questo dolce.


I miei consigli sono quelli di tenere sempre pronta una bella dose di pasta frolla in freezer, e di osare anche preparare e cuocere le basi un 3-4 giorni prima, avendo cura di conservare la base su un vassoio e ben chiusa in pellicola trasparente. Farcire la torta se la servite a casa la mattina per la sera, in modo da rendere la frolla semplice al taglio e di decorarla in un attimo poco prima di servila, poichè se usate frutti rossi tendono leggermente a perdere i loro succhi, ciò non toglie che la
bella figura è comunque assicurata.


CREAM TART  (di Valentina Cappiello)

Per una torta a forma di P misura 35 x 40 cm, due strati:

Per la frolla
1 kg di farina 00
500 g di burro leggermente
400 g di zucchero semolato tipo Zefiro
2 tuorli
1 uovo intero grande
un pizzico di sale fino
semini di una bacca di vaniglia Bourbon o un cucchiaino di estratto
buccia grattugiata di un limone non trattato

Per la crema al formaggio
625 g di formaggio spalmabile tipo Philadelphia
800 g di panna fresca liquida
260 g di zucchero a velo
due cucchiaini di estratto di vaniglia Bourbon

Per la decorazione e farcitura
Frutti di bosco, fragole, pesche, frutta fresca di stagione, fiori edibili ben lavati, meringhette, biscottini ottenuti con avanzi della frolla, foglioline di menta fresca, zucherini e tutto quello che vi suggerisce la fantasia
Nella ciotola della planetaria, con il gancio a foglia, o sul tavolo da lavoro, lavorate la farina con il burro a temperatura ambiente a pezzetti, lo zucchero, il sale, la vaniglia, la buccia grattugiata di limone, i tuorli e l'uovo ed incorporate tutto, senza lavorare eccessivamente. Pesate la frolla e formate due panetti dello stesso peso, avvolgeteli singolarmente in pellicola trasparente per alimenti. Fate risposare in frigo almeno 4/5 ore (potete anche congelare la frolla fino ad un massimo di 2 mesi). Trascorso il tempo, stendete i panetti col mattarello su carta forno e formate le due P (o la lettera o numero scelto) aiutandovi con un carta modello (vi consiglio possibilmente di realizzarlo su cartoncino). Trasferite le due P  due teglie rivestite di carta forno e fate riposare in freezer per 15 minuti. Nel frattempo prerisaldate il forno a 180°C ed infornate per circa 15/20 minuti. Una volta cotte, sfornate e fate raffreddare. Se non le usate subito lasciatele in teglia (per evitare che si rompano) o spostatele su un vassoio per torte e richiudetele bene con pellicola trasparente per alimenti.



Preparate la crema (anche un giorno prima e potete conservarla direttamente nella sac-à-pohe in frigo fino al moneto dell’uso).
Nella ciotola della planetaria, montate il formaggio spalmabile con la panna, lo zucchero a velo e la vaniglia fino ad ottenere un composto spumoso e sodo. Non montate eccessivamente, altrimenti i grassi del formaggio spalmabile e della panna si trasformeranno in burro. Trasferite in un sac-à-poche con bocchetta liscia diametro 1 cm e farcite con dei grossi pois la prima lettera che avrete posizionato su un vassoio. Aggiungete le fragoline e i lamponi, frutti di bosco o la frutta di stagione scelta. Appoggiate sopra la seconda lettera e farcite anche questa con pois di crema. Terminate decorando con meringhe, fiori, biscottini e le decorazioni che avete scelto.


Fate riposare in frigo, anche un giorno intero, ne guadagnerà la frolla al momento del taglio.

NOTE:
-potete fare anche delle mini cream tart, facendo dei biscottini e otterrete delle mini porzioni, tipo finger food comodissime da servire durante feste ed eventi numerosi.
-importantissimo utilizzare fiori ben puliti, edibili, ma soprattutto che non abbiamo subito trattamenti antiparassitari e concimi. Per esempio le foglie di edera per quanto belle e coreografiche sono tossiche già naturalmente, non mettetele mai a contatto diretto con cibo e cose che mangerete.