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sabato 16 gennaio 2021

ZUCCA IN AGRODOLCE

 



Eh si, lo so, ci siamo quasi alla fine della stagione delle zucche,ma qui da noi ancora se ne trovano parecchie nei banchi dal fruttivendolo. 

A me piace moltissimo benché sia un frutto che ho iniziato ad apprezzare in età adulta, merito di un risotto o di una pasta e poi a seguire vellutate, zuppe, dolci... e poi l'ho scoperta in agrodolce come antipasto o contorno e ora ho anche imparato a farla come piace a me, merito della mia Giusfina che ogni tanto mi passa le ricette di sua nonna. 

In questi giorni post festività vediamo tutti un proliferare di ricette detox, light  e così via, ecco di quest vi assicuro che è vegana, facilissima e buonissima ma basta così per il resto vuole zucchero e frittura...aaaaah si! Perciò vi avviso: astenersi perditempo! 

ZUCCA IN AGRODOLCE 

1 kg di zucca pulita e  sbucciata 

Olio d'oliva per friggere

Sale 

1/2 bicchiere di aceto di vino rosso

3-4 cucchiai di zucchero

1 spicchio di aglio 

1 cipolla media tagliata finemente 


Io la preparo preferibilmente sempre il giorno prima, perché credo che i sapori maturano e si assestato meglio.

Tagliate a fette di circa 1 cm la zucca, e nel frattempo mettete 1 dito di olio d'oliva in una padella capiente, quando l'olio sarà a temperatura iniziate a friggere le fette di zucca. Giratele un paio di volte, a me piace che prendano un bel colore abbrustolito, comunque devono diventare belle morbide. Man mano che le fette di zucca sono pronte mettetele  a scolare su un piatto con carta assorbente da cucina fino a che non esaurirete la zucca.

A parte in un bicchiere mescolate l'aceto di vino rosso con lo zucchero ed intanto in una padellino soffriggete l'aglio e la cipolla fino a quando questa  sarà morbida, sfumate con il mix di zucchero e aceto e fate addensare.

Ponete le fette di zucca su un piatto e salate e poi conditele con la salsa di cipolle e aceto e zucchero. 

Coprite con pellicola e scordatevele se potete fino al giorno successivo...e se le mangiate con questo pane beh potete raddoppiare dosi di tutto!!!




venerdì 14 agosto 2020

INSALATA PANTESCA



Quasi tre mesi sono passati dal mio ultimo post, eravamo quasi "liberi" di uscire di casa da questo "isolamento" surreale ce ci ha regalato questo assurdo 2020. In effetti abbiamo ripreso a vederci con gli amici, senza più baci e abbracci, lavandoci spesso le mani, usando la mascherina... ma rispetto al dover stare chiusi in casa ne abbiamo fatta di strada. Certo in questa strana Estate 2020 non sono stata al Lido di fronte casa, perchè troppo complicato poter prenotare un lettino, quindi il lettino da spiaggia ce lo siamo comprato e me lo godo in giardino. 
Non si può andare a fare viaggi lontani, ed in europa per l'attuale situazione Covid19  non credo sia nemmeno il caso di rischiare, e allora ci godiamo il mare Italiano che in alcun posti è sempre tanto bello.
Siamo stati nel Ragusano, a Scoglitti, ma lo scorso weekend abbiamo preso un breve volo diretto per Pantelleria, l'isola siciliana in mezzo al Mediterraneo, da dove al tramonto dei pomeriggi tersi si vedono anche le coste della Tunisia, l'Africa, mi sono così illusa di aver visto un altro continente in questo 2020.
Ma bando alle chiacchiere, Pantelleria ha i suoi tesori, e li conserva bene per quanto ancora sa essere spartana ed aspra. Ci è bastato affittare una barca per trovare calette deserte e fondali dai colori brillanti e splendidi. Senza dimenticare le passeggiate in auto tra le vigne che regalano vini e il famoso Passito, che si ritrova ovunque e con piacere. Ovviamente ance il cibo è  vero e buonissimo, genuino, tante ricette e tantissima scelta, ma inizio da quella forse più facile ma anche più conosciuta: l'insalata Pantesca, dove i capperi di Pantelleria non devono mancare!
Piatto fresco, estivo e perfetto per accompagnare del buon pesce fresco, come mi è piaciuto scrivere in una delle story su Instagram: TE SUMMER IS ON THE TABLE!!! 



INSALATA PANTESCA

1 kg di patate
1/2 cipolla di Tropea
15 pomodorini Datterino
30 g di olive nere infornate
1 cucchiaio di capperi (dissalati) di Pantelleria 
1/2 bicchiere di aceto rosso
sale
olio extra vergine di oliva
origano 

Lessate le patate con la buccia, fatele raffreddare e nel frattempo tagliate la cipolla a rondelle sottilissime e lasciatele nell'aceto per una trentina di minuti. Sbucciate le  patate e tagliatele a grossi tocchetti. 
Lavate i pomodorini e tagliateli in  quattro ed uniteli alle patate in una bella ciotola. Aggiungete la cipolla sgocciolata, le olive, i capperi  e condite con olio e sale.
Una spolverata di origano e se vi piace anche una macinata di pepe nero e servite, fredda è ancora più buona!!!


lunedì 25 maggio 2020

ZUCCHINE ALLA SCAPECE


Il primo Maggio di questo 2020 surreale, Valentina  pubblica così senza preavviso alcuno la foto su Instagram di una insalatiera piena di invitanti zucchine e ohibò...son andata di corsa a leggere ricetta e varie, perchè io come mia nipote "la grande" adoro le zucchine in tutte le salse e alla parola "scapece" mi si è accesa una lampadina...sempre attratta da questa preparazione, ma mai fatta e ci voleva Vale con una delle sue bellissime foto per mettermi all'opera...e "ohibò2" avevo anche tutti gli ingredienti e così lette e fatte!!!
... 'na meraviglia....che ho già rifatto altre tre volte in praticamente tre settimane, del resto le zucchine ormai sono di stagione e le accompagni sia con la carne che con il pesce, insomma uno dei contorni perfetti, anche da portare a qualche pranzo da amici tra pochi amici, visto che da adesso si può
finalmente fare, ...con le dovute precauzioni.


ZUCCHINE ALLA SCAPECE (di Valentina di Profumo di Limoni)

4 zucchine medio-grandi
1 mazzetto di menta fresca
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine di olive per condire 
olio di oliva leggero per friggere (in mancanza so che non è la stessa cosa ma va bene anche un olio di semi)
sale
2/3 cucchiai di aceto (come dice Valentina qua in realtà si dovrebbe andare a "sentimento")

Tagliate le zucchine a rondelle ad uno spessore di 2mm (io uso una mandolina). Tamponate le fettine con carta da cucina e mettete da parte. Portate abbondante olio a temperatura e friggete le rondelle di zucchine, facendole dorare ben bene, devono diventare croccanti, ma non bruciare quindi ance qua come per l'aceto andate a sentimento proprio.
Fate "scolare" l'olio di frittura in eccesso e poi mettetele in una ciotola. Preparate l'emulsione di olio extra vergine di oliva, l'aceto, il sale l'aglio e le foglie di menta spezzate grossolanamente e spargete sulle zucchine.

Coprite la ciotola e fate riposare almeno tre orette, io preferisco se posso farle anche la sera prima per il pranzo del giorno successivo, ne guadagnano i sapori che si saranno "mescolati" proprio bene.

lunedì 3 febbraio 2020

CAVOLETTI DI BRUXELLES al VINO



Beh io i cavoletti di Bruxelles li adoro e quando riesco a trovarli non li lascio mai sul bancone del supermercato o dal fruttivendolo, in verità da quest'ultimo li devo ordinare, perchè credo di essere l'unica a chiederglieli in tutto il circondario.
Trovo siano uno dei contorni invernali per eccellenza e siccome, nonostante le temperature primaverili di questi giorni, siamo ancora in pienissimo Inverno pubblico la ricetta che faccio spesso, che non è vegana e nemmeno vegetariana, perchè per me quel tocco di sapore di pancetta o in mancanza di salsiccia ci sta sempre tanto tanto bene.


CAVOLETTI di BRUXELLES al VINO

500 g di cavoletti di Bruxelles
1 spicchio di aglio
sale
pepe nero
olio extra vergine di oliva
150 g pancetta dolce a tocchetti
1 bicchiere di vino


Prendete i cavoletti tagliate di qualche cm il gambetto, levate le due foglioline esterne, incidete una croce con un coltellino e sciacquateli sotto acqua corrente. Nel frattempo in una padella versate un filo d'olio extra vergine di oliva, macinate il pepe nero, aggiungete lo spicchio d'aglio e la pancetta e fate rosolare qualche minuto. Versate i cavoletti di Bruxelles, salate e fate rosolare altri 4-5 minuti, aggiungete il vino, coprite con un coperchio e fate cuocere  10-15 minuti, o fino a che i cavoletti non saranno morbidi. Assaggiate di sale, se necessitano ancora di qualche minuto di cottura aggiungete un altro po' di vino o acqua, ricordandovi di sentire come sono di sale. togliete il coperchio e mescolate bene. Serviteli caldi o tiepidi come contorno o insieme a della bella polenta e buon appetito.

Enjoyyy!!! 

martedì 8 ottobre 2019

PEPERONI ARROSTITI o al FORNO


In casa nostra non esiste un secondo che sia di carne, o pesce, anche solo di salumi e formaggi che non sia accompagnato da un contorno di verdure o ortaggi.
I peperoni arrostiti, sono una delle cose che adoro di più in assoluto, anche perchè ho imparato il metodo che mi si addice di più per prepararli.
Sembra una cosa lunga ma vi assicuro che non lo è, io poi preferisco farli il giorno prima proprio perchè così si amalgamano bene i sapori e soprattutto, perchè in questo modo è già pronto!!!
Spesso nei buffet degli antipasti delle trattorie locali non mancano mai insieme alla Caponata Siciliana, alla Parmigiana, a formaggi e frittate, ma già da soli con una fetta di pane fresco sono un piatto "gourmet della semplicità"!!!
P.S. Digerendoli e dosando bene l'olio di condimento vi assicuro che sono anche un contorno molto light.



PEPERONI ARROSTITI

3 peperoni rossi grandi
olio d'oliva extra vergine
prezzemolo
sale
1 spicchio d'aglio
capperi (facoltativo)

Lavate i peperoni e metteteli così interi sulla placca del forno con carta forno.
Infornate, accendete il forno a 190°C e cuocete un'ora; girate i peperoni e continuate la cottura per altri 30 minuti e poi spegnete il forno e dimenticate i peperoni lì dentro almeno 4-5 ore (Se vi dovesse servire il forno, invece, prendete i peperoni bollenti e chiudeteli in un sacchetto di carta, tipo quello del pane, e anche in quel caso lasciateli raffreddare).


Prendete i peperoni, ben freddi e vedrete come la pellicina verrà via velocemente, senza alcuna resistenza, levate il picciolo, apriteli ed eliminate tutti i semini e anche le coste interne (che con la cottura sembreranno quasi scomparse). Pulite bene i filettini di peperone, adagiateli su un piatto, aggiungete l'aglio tagliato in due tre pezzetti, versate l'olio extra vergine di oliva, il sale, il prezzemolo e mescolate bene. Coprite e mettete in frigo fino al momento di servire.
Se vi piacciono aggiungete qualche cappero.

Enjoyyy!!!

martedì 10 settembre 2019

PEPERONI E PATATE (Pipi e Patate)


A metà Luglio Valentina, prima di mettersi in ferie con il blog, pubblica così a sangue freddo i PIPI e PATATE , e mi ha colpita e affondata. Credo di non aver nemmeno finito di leggere il suo post che ero già fuori dal fruttivendolo a comprare i peperoni e le patate.
Fatti, fotografati, messi a riposare quella mezza giornata per far si che si insaporiscano bene e mangiati e poi il resto è storia...sono andata in vacanze anche io e quindi eccomi qui ai primi di Settembre a pubblicare unna ricetta facilissima, ma superlativa. Inutile dirvi che lo so che la stagione dei peperoni sta per finire, ma appunto "sta per", significa che " non è ancora" finita, quindi andate di corsa dal fruttivendolo a comprarli e fate questa ricetta e non ve ne pentirete.



PEPERONI E PATATE ( da Profumo di Limoni)

5 peperoni rossi
6 patate medie
aceto di vino bianco
sale
olio d'oliva extra vergine

Sbucciate le patate, lavatele e tagliatele a spicchi.
Lavate i peperoni, tagliateli a losanghe, privandoli dei semini e delle "coste" bianche all'interno.
Riempite una padella con l'olio abbondante e friggete prima le patate, scolatele e mettetele in una ciotola, a seguire nello stesso olio friggete i peperoni.
Aggiungeteli nella ciotola con le patate e se serve aggiungete qualche cucchiaio di olio della cottura. Salate, aggiungete origano ed un cucchiaio di aceto di vino. Mescolate bene tutto, coprite e mettete a riposare mezza giornata.



Come dice Valentina, va bene che le patate si "ammoscino"...fidatevi gente, fidatevi!

ENJOY!!!

martedì 23 luglio 2019

MELANZANE AL FORNO



Un contorno facilissimo e buono, che con quel tocco di aceto rinfresca insieme all'origano, ottimo da servire con le carni arrostite, ma anche con il pesce.
Non ho idea se si fanno così, perchè di solito mia suocera un contorno simile lo fa infornando le melanzane intere e poi levando la buccia, le melanzane in questo periodo, e per la precisione quelle violette sono favolose con tutta la buccia. Insomma mi sono limitata ad accendere il forno e a fare "a sentimento", quello che è venuto fuori come un piatto che riproporrò spesso nelle cene in giardino di questa Estate 2019.
Anzi poichè trovo che a temperatura ambiente, ma fredde ancora di più, siano favolose mi sembra possano essere anche un' ottima idea per un "dopo mare", quando si ha fame, si desidera qualcosa di già pronto e fresco che non sia la solita insalata.


MELANZANE AL FORNO

4 Melanzane Violette
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
50 ml di aceto di vino bianco
1 spicchio d'aglio
origano
sale
pepe

Levate il picciolo e il fondo dalle melanzane, tagliatele in 4 grandi spicchi che dividerete a metà.
Mettete i pezzi di melanzane in una ciotola con acqua e sale grosso per una trentina di minuti. Nel frattempo preriscaldate il forno a 180°C.
Scolate le melanzane, mettetele in una teglia e conditele con l'olio, il sale, il pepe, l'origano, lo spicchio d'aglio tagliato in due tre pezzi e irrorate metà dell'aceto.
Infornate e dopo mezz'ora circa alzate il forno a 200°C, mescolate le melanzane e aggiungete l'aceto restante e cuocete per un'altra mezz'oretta, o comunque fino a quando infilzando un pezzo di melanzana con una forchetta sentirete che è morbida.
Togliete dal forno e servite tiepide, ma ancora meglio se a temperatura ambiente.

venerdì 21 giugno 2019

ZUCCHINE MARINATE


Avete caldo??? Aahahahahhah, prima tutti a lamentarsi del freschetto, della pioggia, ora tutti distrutti dal caldo,dall'umidità... io preferivo prima, ma non  mi lamento perchè ho iniziato le orette al mare e perchè siamo onesti, la notte si riesce ancora a dormire senza la necessità di accendere il climatizzatore. Ovviamente i nostri pranzi e le nostre cene si basano su verdure e piatti freddi, come mozzarelle, insalate, pasta freddainsalata di risopesce marinatotartare di tonno, carpaccio di carne, tutte cose così insomma. Complice il caldo e la voglia di qualcosa di fresco e veloce ho pensato a preparare delle zucchine crude marinate, molti lo chiamano Carpaccio, ma io sono tra quelli che per Carpaccio intende quello che è rosso come la carne di vitello o come il tonno appunto, o la Bresaola,  dal colore rosso che usava e tanto amava il pittore Vittore Scarpazza o Scarpazo, detto Carpaccio dal momento che firmava le sue opere con il nome di Carpathius o Carpatio. Ho visto alcuni dei suoi quadri più famosi in Musei come gli Uffizi a Firenze, il Metropolitan di New York o il Getty di Los Angeles, all'Accademia di Brera a Milano, al Louvre di Parigi e al Palazzo Ducale di Venezia e quel rosso mi ha sempre affascinato.
Il nome al famoso piatto di controfiletto crudo lo diede appunto Giuseppe Cipriani dell'Harry's Bar di Venezia, che creò questa ricetta negli anni '50.
Ora si tende a chiamare erroneamente Carpaccio tutto ciò che è preparato a crudo, a fettine sottili, ma per me non è così, se non è rosso. Quindi le zucchine crude, tagliate per il lungo a fettine e condite non sono un carpaccio, ma marinate così come il pesce spada, o le alici e altro.
Sulla ricetta oltre a dirvi che la preparazione è veloce e che richiede solo una mandolina o pelapatate, aggiungo che la consiglio sia per accompagnare del pesce che carni e formaggi, l'importante se già non la conoscete è che la proviate.



ZUCCHINE MARINATE

4 zucchine verdi
olio extra vergine di oliva
origano
limone
Parmigiano Reggiano grattugiato o in scaglie
sale e pepe nero

Lavate e mondate le zucchine. Affettatele sottili con l'aiuto di una mandolina o anche un semplicissimo pelapatate. Mettetele in uno scolapasta con sale grosso a strati e lasciatele sgocciolare della loro acqua per un'oretta e mezza.
Dopo di che asciugatele con un panno o carta assorbente e iniziate ad adagiarle su un piatto da portata e fate un primo strato con succo di limone, pepe, sale olio extra vergine di oliva, origano e Parmigiano Reggiano e continuate così fino ad esaurimento delle zucchine. Coprite con pellicola per alimenti e mettete in frigo per almeno un'oretta in modo che si raffreddino bene.
Servite fredde.

Enjoy!!!

venerdì 14 giugno 2019

PEPERONI VERDI LUNGHI IN PADELLA (Cornetti fritti)



Ricetta tipica qua da noi quando inizia la stagione giusta. Complice il fatto che mi sia arrivata in regalo una busta di questi peperoni verdi lunghi, che non sono da confondere con quelli piccoli come peperoncini, e che non avevo mai cucinato. Ovvio che avrei potuto farli al forno, o anche ripieni di carne e/o riso, ma avendoli spesso trovati al ristorante ottimi per accompagnare carni arrostite, pesce, e antipastini a base di formaggi locali, ho voluto proprio farli così, in padella con ottimo olio extra vergine d'oliva. Per la ricetta mi è venuta in aiuto la mia Giusfina, come la chiamo affettuosamente io, che ormai fa parte della famiglia e che si occupa di casa nostra e anche di Ronald Reagan quando partiamo.



Quindi vi assicuro che quest ricetta è proprio Catanese, così come si sono sempre cotti questi peperoni verdi, che il mio fruttivendolo chiama "cornetti verdi" e quindi suppongo sia così che si chiamano nei vari mercati rionali della città.
Una ricetta estremamente facile, solo lunga nella cottura, ma praticamente ve la dovete scordare sul fuoco, quindi non fatevi prendere dal panico eh!


PEPERONI VERDI LUNGHI in PADELLA (Cornetti fritti)

8/9 peperoni verdi lunghi (cornetti)
olio extra vergine di oliva
sale


Tagliate il picciolo ai peperoni ed eliminate con l'aiuto di un coltello spilucchino i semini dall'interno, lasciando i peperoni interi. In una padella capiente versate un dito di olio extra vergine di oliva e accendete il fuoco e fate arrivare a temperatura. Posizionate bene incastrati i peperoni nella padella, coprite con un coperchio, abbassate il fuoco al minimo e fate cuocere un'ora, in pratica scordateveli. Passata un'ora salateli e girateli sull'altro lato, ricoprite con il coperchio e fate cuocere un'altra oretta sempre a fuoco bassissimo, cioè sul fornello più piccolo con la fiamma al minimo. Passata questa altra ora, togliete il coperchio, passate su un fornello più grande e fate evaporare l'acqua a fuoco vivace, basterà circa un quarto d'ora. aggiungete sale se occorre e servite sia caldi che a temperatura ambiente, e non dimenticate di aggiungere dell'ottimo pane perchè quell'olio rimasto è una cosa irresistibile.


Enjoy!!!

mercoledì 27 marzo 2019

INSALATA DI PATATE



Al principio dell'Estate scorsa Valentina pubblica un'insalata di patate Novelle dall'aspetto meraviglioso, e io non ci ho pensato due volte a rifarla e anche spesso.
Ricetta facile, comodo e buonissima da fare come accompagnamento ad un'infinità di pietanze, che sia un bbq di carne o pesce, o un pesce al cartoccio, o bollito di carne, vi assicuro che troverete ogni scusa possibile per prepararla tante volte.
Io mi sono ispirata a quella completa di Valentina, ma per gusti miei personali, non amo i cetriolini, l'ho adattata alle mie paturnie.
Ora la riproporrò appena inizia la stagione dei bbq in giardino, insieme a tante belle verdure arrostite... e non vedo l'ora!


INSALATA di PATATE (liberamente tratta da Profumo di Limoni)

500 grammi di Patate a pasta gialla
Erba cipollina fresca
1/2 Cipolla rossa
200 g di panna acida ( o crème fraiche)
2 cucchiai di Yogurt bianco intero
Sale fino
Pepe nero
1/2 Limone

Lavate e lessate le patate con la buccia. Il tempo di cottura dipende dalla dimensione delle patate, comunque le patate sono cotte quando riuscite ad infilare i rebbi di una forchetta senza nessuna difficoltà.
Scolte le patate e fatele  raffreddare. Sbucciate le patate e tagliatele a tocchetti.
Tritate finemente la cipolla. Lavate l’erba cipollina e tritatela.
Mescolate la panna acida con lo yogurt e aggiungete l’erba cipollina, il sale, il pepe, la cipolla tritata e il succo di limone. Assaggiate la salsa per il sale e il pepe.
Mettete le patate in una insalatiera e versateci sopra la salsa. Mescolate con cura e ponete la ciotola in frigo per almeno un’ora in modo che tutti i sapori si possano ben amalgamare prima di servirla.

venerdì 9 novembre 2018

CAVOLFIORE AFFOGATO-"Bastardo affogato"!!!



Inizia la stagione del "bastardo"!!! Ma non pensate male, qua a Catania usano chiamare così il cavolfiore siciliano, quello viola per intenderci.
Si chiama "Bastaddu affucatu", bastardo affogato, che magari è quello che a volte vorremmo succedesse a qualcuno che ci ha voluto male ahahahahahah, perchè in realtà viene "affogato" con il vino rosso.



E io sono felice dell'arrivo di questa stagione perchè oltre a gustarmelo in questo modo, è la base di un'altra ricetta magnifica  come la pasta "incaciata",che adoro!
Una decina di giorni fa ho comprato il primo "bastardo" della stagione e andando a pranzo dai suoceri ho avuto il pensiero di chiedere la ricetta di famiglia alla suocera, che lo fa in maniera eccelsa. Ho fatto solo una modifica che a mio marito è piaciuta tanto e cioè quella di utilizzare il pecorino Siciliano grattugiato anziché a fettine piccolissime come fa sua mamma.
Ed ecco a voi la ricetta del mio primo Cavolfiore affogato!!!


CAVOLFIORE AFFOGATO

1 cavolfiore viola (da 1 kg circa)
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
3 cipolle rosse
4-5 acciughe
100 g di olive nere
120 g di Pecorino Siciliano grattugiato (la ricetta originale prevede il Pecorino a fettine, a voi la scelta)
200 ml circa bicchiere di vino rosso
sale
pepe

Pulite il cavolfiore dalle foglie e dal gambo. Passatelo sotto acqua corrente e tagliatelo a fette di 2 cm più o meno di spessore (lo so detta così sembra un'impresa, ma non solo è semplicissimo, soprattutto ci si riesce) e lavatelo.




Prendete un tegame dai bordi alti, io ne ho usato uno sui 22 cm di diametro, e se non è antiaderente mettete sul fondo un disco di carta forno, perchè in cottura potrebbe attaccarsi ed è un peccato, versate 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva e una cipolla affettata, coprite con uno strato di fette di cavolfiore, aggiungete metà delle olive, un paio di acciughe e una spolverata, circa 1/3 di Pecorino Siciliano, e di nuovo fate uno strato di cipolla, cavolfiore, olive, acciughe e formaggio, e procedete fino ad esaurimento degli ingredienti, non scordate un pizzichino di sale ad ogni strato, ma davvero POCHISSIMO, perché  sia le acciughe, che le olive e il Pecorino sono molto saporiti; a me sono venuti fuori tre strati in totale, aggiungete l'olio extra vergine rimasto, una macinata di pepe, versate il vino rosso e coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco medio per una decina di minuti e poi abbassate la fiamma. Sarà pronto quando inserendo i rebbi di una forchetta nel cavolfiore questo risulterà morbido. Spegnete il fuoco, fate intiepidire e sformate su un piatto da portata come fareste con una torta.


Servite preferibilmente a temperatura ambiente per godere di tutti i sapori che si saranno fusi a perfezione.

ENJOY !!!



mercoledì 5 settembre 2018

ZUCCHINE FRITTE



Altra ricetta abbastanza estiva, ma stra facile e veloce e di successo assicurato è questo piatto che in realtà trovo adatto sia come contorno che come appetizer da gustare mentre si aspetta la cena con in mano un bicchiere di ottimo vino!
Ricetta che ho imparato da mio papà, non ricordo se lui usa la farina debole o di semola come invece ho fatto io, ma poco importa perchè il risultato resta sempre eccellente.
A dirla tutta non le preparo mai le zucchine così, poi una decina di giorni fa il "flash" per ammazzare il tempo in giardino mentre aspettavamo con amici che si cuocesse la pasta e... recito il Mea Culpa per non averci pensato prima ad una soluzione così sfiziosa. Per fortuna le zucchine qua si trovano ancora buone e fresche e quindi non perderò occasione per deliziare gli amici in attesa dei piatti successivi da gustarci seduti a tavola.

ZUCCHINE FRITTE

4 zucchine verdi
farina di semola rimacinata
sale

olio di mais o arachidi (se avete la certezza di non avere ospiti allergici alle arachidi) per friggere

Mentre portate l'olio a temperatura dentro un pentolino (io prediligo sempre la frittura in profondità), lavate e mondate le zucchine. Tagliatele a listarelle e passatele in abbondante farina di semola. mettetele in un colapasta per levare la farina in eccesso e quando l'olio sarà a temperatura (io faccio sempre la prova con il manico di un cucchiaio di legno se si riempe di bollicine l'olio è pronto) versate metà delle zucchine (se avete usato una pentola non troppo grande occorrerà friggere in due tre volte, ma fidatevi che è velocissimo) e fate colorare bene. Scolatele su un piatto con carta da cucina assorbente e salata, nel frattempo continuate a friggere il resto delle zucchine. Salate e trasferite su un piatto da portata.
Sono ottime sia calde che a temperatura ambiente.

ENJOY!!!




venerdì 24 febbraio 2017

COLESLAW e PASSAGGIO a NORD-OVEST:da Jasper a Prince Rupert, British Columbia


Sono passati dei mesi dalla mia ultima puntata su quello che è stato uno dei mie viaggi preferiti, quello in Canada, (questo post era pronto sistemato, ma non l’ho salvato, e mi persi tutto…e così poi ho fatto passare mesi) e nel mentre si sono aggiunti nuovi ricordi, posti, luoghi e sapori nella mia valigia nel frattempo, ma sono cose che vi racconterò a tempo debito, fatemi finire con questa magnifica esperienza Canadese.
Via avevo lasciato a Jasper, la mattina che stavamo dirigendoci verso l’Oceano Pacifico, facendo involontariamente a ritroso il viaggio dei salmoni che proprio tra fine Agosto e i primi di Settembre tornano sui loro passi a deporre le uova.
Lasciatici il Parco Nazionale di Jasper alle spalle siamo entrati in British Columbia, che viene definita “beautiful” ed in effetti è così. I paesaggi sono qualcosa di stupendo, e poi più a Nord si va e meno traffico (se traffico si può definire) si incontra, la natura diventa ancora più incontaminata.
Per raggiungere Prince Rupert, la città a Nord della British Columbia a poche miglia dal confine con l’Alaska, dal cui porto partono i traghetti per approdare sulla Vancouver Island in 16 ore di navigazione attraverso l’inside passage, le miglia da percorrere sono veramente tante e quindi questo tragitto di “passaggio” lo abbiamo spezzato in due notti lungo la strada, dove abbiamo macinato miglia e miglia, ma riuscendo comunque a trovare posti dove fermarci a scoprire qualcosa.
Entrati nella British Columbia la prima sosta è stata per ammirare il Mount Robson e dove abbiamo preso informazioni presso il visitor center che ci ha dato il benvenuto con consigli, mappe, e altro.
Così dirigendoci verso Prince George per pernottare ci siamo fermati in un punto del fiume Fraisier per ammirare la risalita dei salmoni, è la parte più alta e difficili del fiume che dista dall’Oceano Pacifico ben 800 miglia (quasi 1300 km) dove solo i salmoni più grandi e forti riescono a giungere. Inutile dire che è uno spettacolo incredibile da ammirare vista la forza della corrente delle acque, e la resistenza di questi pesci.






Come sosta per sgranchirci le gambe e per rifocillarci ci siamo fermati in un piccolissimo villaggio, McBride, che sembra un piccolo villaggio uscito dal romanzo di Laura Ingalls Wilder “La casa nella prateria”, con un minuscolo ufficio postale, un piccolo emporio, una scuola formato tascabile, ma anche un ottimo pub con una buona cucina dove bere una bella birra fresca Canadese, il Gigglin’ grizzly pub.




Ripartiti in direzione di Prince George, una cittadina industriale e abbastanza anonima, famosa solo perché sosta per spezzare un lungo viaggio, infatti ci sono tanti business Hotel e Motel, per tutte le tasche, noi abbiamo optato per il Sandman Hotel, che dispone di un’ottima cucina, curata e frequentato anche molto dai locali.
La mattina seguente dopo colazione abbiamo ripreso la strada verso Smithers, ma non prima di aver fatto la deviazione per Fort Saint James, un forte fondato agli inizi dell’800 per il commercio e i gli scambi con i nativi locali. Un posto ben restaurato dove si riesce a comprendere lo stile di vita dei pionieri dell’epoca.





Per la sosta pranzo ci siamo fermati in un negozio di alimentari di Burns lake per poter fare un veloce pic nic sulle sponde del piccolo lago locale per ripartire subito verso Smithers, una cittadina da dove partono infinite gite per chi ama il tracking e le scalate, con una main street molto carina, piena di negozi, pub e ristoranti che durante il giorno organizza feste ed eventi legali alla stagionalità.




Abbiamo goduto di un aperitivo all’Alperhorn Bistro, in attesa della cena all’Hudson Bay hotel, visto che purtroppo da quel momento una leggera pioggerellina ha iniziato a farci compagnia per buona parte del viaggio. Rientrati all’Hotel Aspen Inn siamo crollati dal sonno.


Il mattino seguente abbiamo iniziato il cammino verso Ovest, verso l’oceano, fermandoci prima ad Hazelton un villaggio storico dove si insediarono i primi pionieri e dove all’interno della riserva Indiana si trova un piccolo, ma interessantissimo museo di reperti archeologici e suppellettili degli “antenati”, e dove si trovano bellissimi Totem in legno originali nel parco all’aperto.








Nonostante la pioggerellina incessante abbiamo goduto di questo magnifico posto e poi abbiamo ripreso il cammino, attraversando zone con ricchi corsi d’acqua avvicinandoci al mare.









Giunti a Prince Rupert e lasciato l’auto in hotel, il Prestige Prince Rupert Hotel, siamo andati di corsa (perché avrebbe chiuso di lì a breve) al Northern British Columbia Museum, incentrato sulla storia e la cultura della First Nation, come amano definirsi i nativi, e su quella dei pionieri che si avventurarono in queste zone, all’epoca estreme, per aprire nuove strade ai commerci.






Approfittando della tregua di qualche ora concessaci dalla pioggia abbiamo piacevolmente passeggiato a Cow Bay, un quartiere sul mare molto caratteristico dove a farla da padrone sono ristorantini, bar, negozi e decori che richiamano le mucche.











Non ci siamo fatti mancare un aperitivo con la vista su un nativo che intagliava legno, vicino ad un caldo camino al Crest Hotel, guardando le navi cargo passare.


Prince Rupert è una piacevolissima cittadina, che merita una giornata per godersela, quindi se pensate di fare l’Inside Passage col traghetto per raggiungere Port Hardy, calcolate i tempi per arrivarci.
La cena l’abbiamo prenotata al Dolly’s Fish Market, ristorantino spartano, ma di proprietà di pescatori odove il pesce freschissimo è cucinato in maniera ottima!
Siamo andati a letto abbastanza presto perché l’imbarco ai traghetti con l’auto iniziava alle 5.00 del mattino!!



Come ricetta vi lascio quella della Coleslaw un'insalata di cavolo cappuccio e carote che è uno dei più classici dei contorni di tanti piatti ordinati e gustati in questo viaggio meraviglioso.

Alla prossima puntata con l'approdo sulla Vancouver Island!!




 COLESLAW ( di Bertha McDonald)

400 g di cavolo cappuccio verde tagliato a listarelle sottilissime (io uso una mandolina)
200 g di carote grattugiate 
1/2 cipolla tagliata finemente
125 ml di maionese
50 ml di aceto di vino rosso
1/2 cucchiaino di semi di sedano
sale e pepe macinato fresco



Mescolate dentro una ciotola capiente il cavolo cappuccio con le carote e la cipolla (io adoro fare questa operazione con le mani).
In una ciotolina più piccola mescolate la maionese con l'aceto il sale, i semini di sedano e macinate il pepe nero. Unite questa emulsione al mix di cavolo cappuccio e mescolate bene. 
Coprite e mettete a riposare in frigo fino al momento di servirla. 
Si conserva molto bene in frigo fino a due giorni, se chiusa in un contenitore. In realtà il riposo minimo di alcune ore in frigo aumenta i sapori a questa freschissima insalata.



NOTE DI VIAGGIO:
-British Columbia Visitor Center(Mount Robson): disponibilità e ottimi consigli- VIVAMENTE CONSIGLIATO
-Giggling Grizzly Pub (McBride): perfetta sosta, per una strada lunga e con pochissimi villaggi di passaggio. -VIVAMENTE CONSIGLIATO
-Sandman Hotel, Prince George: classico business Hotel, ottime e stanze, ristorante annesso veramente buono. Da considerare solo come sosta per il viaggio: VIVAMENTE CONSIGLIATO
-Alperhorn Bistro, Smithers: atmosfera allegra, ottime birre e cocktail, accoglienza, cortesia e gentilezza : ALTAMENTE CONSIGLIATO
-Ristorante dell'Hudson Bay Hotel: buona cena, ambiente molto tipico: CONSIGLIATO (ma solo perchè avendo più tempo Smithers offre tante alternative, ma da prenotare per tempo)
-Hotel Aspen Inn: camere accoglienti, pulite, sempre valido come sosta del viaggio: CONSIGLIATO (come sopra)
-Prestige Prince Ruper Hotel, Prince Rupert: ottima posizione perchè in centro a pochi isolati da tutto e soprattutto a 5 minuti esatti di auto dall'imbarco dei traghetti. Camere accoglienti, munite di ogni comfort: VIVAMENTE CONSIGLIATO
-Dolly's fish market: locale spartano, ma la cucina di pesce assolutamente OTTIMA: ALTAMENTE CONSIGLIATO