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venerdì 14 agosto 2020

INSALATA PANTESCA



Quasi tre mesi sono passati dal mio ultimo post, eravamo quasi "liberi" di uscire di casa da questo "isolamento" surreale ce ci ha regalato questo assurdo 2020. In effetti abbiamo ripreso a vederci con gli amici, senza più baci e abbracci, lavandoci spesso le mani, usando la mascherina... ma rispetto al dover stare chiusi in casa ne abbiamo fatta di strada. Certo in questa strana Estate 2020 non sono stata al Lido di fronte casa, perchè troppo complicato poter prenotare un lettino, quindi il lettino da spiaggia ce lo siamo comprato e me lo godo in giardino. 
Non si può andare a fare viaggi lontani, ed in europa per l'attuale situazione Covid19  non credo sia nemmeno il caso di rischiare, e allora ci godiamo il mare Italiano che in alcun posti è sempre tanto bello.
Siamo stati nel Ragusano, a Scoglitti, ma lo scorso weekend abbiamo preso un breve volo diretto per Pantelleria, l'isola siciliana in mezzo al Mediterraneo, da dove al tramonto dei pomeriggi tersi si vedono anche le coste della Tunisia, l'Africa, mi sono così illusa di aver visto un altro continente in questo 2020.
Ma bando alle chiacchiere, Pantelleria ha i suoi tesori, e li conserva bene per quanto ancora sa essere spartana ed aspra. Ci è bastato affittare una barca per trovare calette deserte e fondali dai colori brillanti e splendidi. Senza dimenticare le passeggiate in auto tra le vigne che regalano vini e il famoso Passito, che si ritrova ovunque e con piacere. Ovviamente ance il cibo è  vero e buonissimo, genuino, tante ricette e tantissima scelta, ma inizio da quella forse più facile ma anche più conosciuta: l'insalata Pantesca, dove i capperi di Pantelleria non devono mancare!
Piatto fresco, estivo e perfetto per accompagnare del buon pesce fresco, come mi è piaciuto scrivere in una delle story su Instagram: TE SUMMER IS ON THE TABLE!!! 



INSALATA PANTESCA

1 kg di patate
1/2 cipolla di Tropea
15 pomodorini Datterino
30 g di olive nere infornate
1 cucchiaio di capperi (dissalati) di Pantelleria 
1/2 bicchiere di aceto rosso
sale
olio extra vergine di oliva
origano 

Lessate le patate con la buccia, fatele raffreddare e nel frattempo tagliate la cipolla a rondelle sottilissime e lasciatele nell'aceto per una trentina di minuti. Sbucciate le  patate e tagliatele a grossi tocchetti. 
Lavate i pomodorini e tagliateli in  quattro ed uniteli alle patate in una bella ciotola. Aggiungete la cipolla sgocciolata, le olive, i capperi  e condite con olio e sale.
Una spolverata di origano e se vi piace anche una macinata di pepe nero e servite, fredda è ancora più buona!!!


lunedì 4 febbraio 2019

AGGLASSATO Siciliano di carne



''Agglassato", ricoperto di glassa. Poco dopo aver conosciuto quello che è a tuttora mio marito, una delle sue zie ci preparò la pasta con il sugo dell' "agglassato", cosa di cui io non avevo mai sentito parlare, e per secondo l' "agglassato" stesso. Ritengo che la ricetta della zia Carla, attualmente quasi 92enne, sia quella che fino ad oggi resta la mia preferita, forse proprio perchè con lei fu la mia prima volta con un must della cucina Siciliana.
In Sicilia l' "agglassato" o "aggrassatu" è un secondo a base di carne, dove la salsa che si forma in cottura diventa come una glassa. Ogni famiglia, ogni città di questa meravigliosa isola ha la sua ricetta e sono tutte davvero ottime, perchè si tratta di cuocere la carne come uno spezzatino o uno stufato. C'è chi si attiene alla ricetta di base che vuole la carne di agnello cotta solo con le cipolle, chi aggiunge del concentrato di pomodoro, chi carote e chi patate.
Io mi sono basata sulla ricetta della zia Carla, che anche se non cucina più tanto, ha a memoria tante ottime ricette, invece del lacerto di vitello come usava lei, ho scelto un pezzo di trinca, per dare una lenta cottura, e com'è usanza con il sughetto ho condito anche la pasta.
Come dicevo più su la ricetta originale vorrebbe la carne di agnello, ma ormai la ricetta con la carne di vitello ha forse surclassato la vecchia ricetta. La salsa che si forma con la cottura delle cipolle, grazie ai grassi della carne stessa diventa più densa, regalando al piatto quella consistenza tipica di "glassa", quindi dovesse risultare poco poco liquida, lasciate andare sul fuoco a pentola senza coperchio.
Siamo ancora in un periodo dell'anno in cui le temperature ci permettono di mangiare piatti così gustosi e ricchi, considerando anche che qui in Sicilia è un piatto della Domenica, o dei giorni di festa, come in questo periodo a Catania che si festeggia Sant'Agata, io vi consiglierei di farlo!



AGGLASSATO Siciliano di carne

1 kg di trinca di vitello
1 g di cipolle ramate
200 ml di vino bianco
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato al momento
Pecorino Siciliano grattugiato

Sbucciate ed affettate finemente le cipolle, e mettetele da parte.
In una casseruola capiente (io ho utilizzato la mia Staub in ghisa di 30 cm di diametro) versate l'olio extra vergine di oliva e sigillate il pezzo di carne intero su tutti i lati, ci vorranno 10-15 minuti in totale. Aggiungete le cipolle, il sale, il vino e coprite con il coperchio e fate cuocere, mescolate ogni tanto e girate il pezzo di carne. Abbassate il fuoco e continuate la cottura per un paio d'ore.
Le cipolle si disferanno per quanto saranno morbide, con un cucchiaio di legno schiaciatele, ma se volete fare prima levate la carne e passate tutto al minipimer.
Potete  a vostro gusto aggiungere alla salsa qualche spolverata di Pecorino Siciliano. Servite caldo a pezzi o fette.



Ripeto con la salsa il giorno stesso, o quello dopo ci si condiscono i maccheroni, fidatevi ne vale la pena.


venerdì 24 marzo 2017

ZUPPA DI CIPOLLE FRANCESE-soupe à l'oignon



In Quaresima a casa nostra non c’è storia: non si mangia carne il venerdì! Quindi se non si ha la possibilità di fare un salto in pescheria ci si butta su verdure e formaggi, ma con una buona zuppa di cipolla la cosa diventa anche più invitante e più gustosa.

ZUPPA DI CIPOLLA FRANCESE

750 g di cipolle bianche tagliate finemente
40 g di burro
2 cucchiai di farina
1 1/2 lt di brodo di carne
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe macinato fresco
75 g di Gruyére grattugiato
fettine di pane tostato (baguette)
1 foglia di allora essiccato


Sbucciate le cipolle e affettatele finemente. Fate scaldare il burro in una casseruola e versate le cipolle e fate appassire, mescolate spesso, a fuoco basso, ci vorrà circa mezz'ora, quindi unite i due cucchiai di acqua e lasciate cuocere.
Quando saranno stufate aggiungete sale e pepe, e mescolate la farina e fate amalgamare bene. La farina inizierà ad attaccarsi e a questo punto sfumate il vino, aggiungete il brodo caldo con la foglia di alloro. Alzate la fiamma per portare a bollore, mettete a fiamma media e coprite con un coperchio e fate cuocere per una buona mezz'ora.
Tagliate il pane a fettine sottili e tostatelo.
Quando la zuppa sarà pronta distribuitela in cocotte o ciotoline, coprite con qualche fettina di pane tostate e di Gruyére grattugiato.
Mettete le cocotte sotto il grill fino a che in superficie si sarà formata una crosticina dorata, oppure come ho fatto io (e si vede usate il cannello).

Servite la zuppa bella calda e buon appetito!

giovedì 23 marzo 2017

TERRINA DI CARNE con cipolle rosse al brown sugar e cavoletti di Bruxelles stufati


Terrina, non un contenitore o meglio anche un contenitore, che dà il nome ad una preparazione di carni o pesci o verdure. Intesa così non si può non pensare alla Francia, e se penso alla Francia penso ai grandi chef. Ho pensato a Paul Bocuse appena è uscita la sfida n. 64 dell’MTC, propostaci da Giuliana de La gallina vintage, e ho studiato dal libro del grande maestro “La cucina del Mercato”, e come per magia scopro che le terrine sono una preparazione semplice, comoda, perché la si prepara anche un paio di giorni in anticipo, cosa favolosa se si ha una cena importante con tante cose da cucinare e preparare, o ancora più gradevole se si rientra a casa dopo una giornata impegnativa e piena…cosa c’è di più bello che tornare a casa e avere pranzo o cena pronti e per di più tanto gustosa?
Poi nel mentre arriva anche la notizia in redazione che Paul Bocuse in persona ha accettato di fare l’intervista con Francesca Carloni perMTC e quindi capisci che la strada è segnata, che le idee arriveranno per la tua sfida. Sono rimasta alla base, perché se devo imparare è da quella che voglio partire, sempre , quindi non troverete voli empirici nella mia terrina, e nemmeno ingredienti ricercati o particolari, ma nella sua semplicità troverete il gusto di assaporare ben distintamente i sapori e il poterli amalgamare bene tutti partendo dalla coppa dell’involucro(che tra l’altro mantiene benissimo sia il gusto che il suo colore in cottura) per finire agli accompagnamenti. Ho cercato le consistenze e gli equilibri e lo so che ho giocato “facile”, ma la cosa per me fondamentale è che quello che metto sulla mia tavola sia non solo commestibile, ma principalmente gradevole.
In tutto ciò, tra le mille mila caccavelle che invadono la mia cucina non avevo una vera e propria terrina, ma non mi sono minimamente allarmata, perché alla “peggio” mi sarei buttata sulla versione in crosta, utilizzando una delle tante teglie da plum cake che fanno parte della mia collezione. In mio aiuto è venuto il caso, mentre passeggiavo nella deliziosa cittadina di Snohomish nello stato di Washington, dove mi trovavo una settimana fa, tra favolose bakery, pie factory e meravigliosi negozi di abiti e oggetti e mobili vintage, è avvenuto il colpo di fulmine con la mia terrina, tonda, col coperchio con quel foro perfetto, e soprattutto dalla dimensione adatta alla nostra piccola famiglia e soprattutto il prezzo: 12 dollari!!!
E così piano piano la mia prima terrina ha preso forma nella mente e poi eccola qua fatta e finita!
Il profumo in cucina mi ha riportato alle domeniche ai pranzi con tante persone, in cui qualcuno arrivava sempre con un vassoio di ricche e sontuose paste e la casa era invasa da cose cotte nel forno… e si, mi sono convinta, ora posso permettermi di comprare altre terrine quando me ne capiterà l’occasione, perché è una preparazione che mi ha conquistata e che ripeterò spesso, non la trovo per nulla “agè”, anzi trovo che il riscoprire queste cose sia la nuova frontiera nel mondo food. Grazie Giuliana!!

Con questa ricetta partecipo all’MTC n.64



NOTE per una terrina fatta bene  da “La cucina del Mercato “ di Paul Bocuse:

1.Quando preparate la farcia cuocetene un cucchiaino in un poco di acqua bollente, per controllare che il sale sia giusto. In questo modo sarete in tempo per rimediare.
2.L’acqua del bagnomaria deve arrivare a metà altezza della terrina e deve essere già abbastanza calda.
3.I tempi di cottura variano a seconda del tipo di carni utilizzate e dal quantitativo di queste stesse, e anche dalla forma della terrina stessa, quindi la cottura perfetta è raggiunta quando il sugo, che provenendo dalla terrina, sobbolle sull'orlo di questa, è completamente chiarificato.
4.Quando la terrina è pronta, si toglie il coperchio e va “scolata” dei liquidi di cottura. Il peso che va messo sopra per dare omogeneità alla terrina, in modo che al taglio poi non si sbricioli, non deve essere troppo eccessivo in proporzione perché espellerebbe il grasso, e la terrina risulterebbe asciutta.



TERRINA DI CARNE “semplice”

200 g di macinato di vitello tritata
150 g di carne di maiale Nero dei Nebrodi con il suo grasso tritata al coltello
20 ml di Cointreau
2 cucchiai di pecorino pepato Siciliano grattugiato
1 uovo piccolo
Sale
Pepe
Scorza di mezza arancia grattugiata
Semini di finocchietto pestati finemente
100 g di coppa a fettine sottili
1 cucchiaio di pistacchio di Bronte tritato grossolanamente
1 rametto di rosmarino
2 rametti di timo

Mettete a marinare per un paio di ore la carne di vitello tritata con il Cointreau, il sale e il pepe.
Passate due ore circa aggiungete il Pecorino e l’uovo e mescolate bene tutto.
Condite la carne di maiale con i semini di finocchio pestati al mortaio, il pepe e il sale.
Prelevate un cucchiaino di macinato di vitello e cuocetelo 3-4 minuti e assaggiate per stabilire se va bene di sale, eventualmente aggiustate il sapore.
Prendete la vostra terrina e rivestitela con le fettine di coppa, mettetene una sul fondo al centro e procedete a coprire i lati del contenitore fino a fuoriuscire dai bordi stessi. Riempite il fondo e i lati della terrina con la farcia di carne di vitello, livellate bene, ricoprite e pressate con il pistacchio anche sulle “pareti” e riempite con il macinato di maiale. Pressate bene e coprite la parte centrale con altro pistacchio. Chiudete con i lembi della coppa che fuoriesce dai bordi della terrina, premete bene da fare aderire tutto, fate un “buco” al centro con una leggera pressione e aggiungete i rametti di rosmarino e timo.


Chiudete la terrina con il suo coperchio. Pre riscaldate il forno a 180°C.
Riempite un contenitore adatto al forno di acqua calda, immergete la terrina fino a metà di acqua ed infornate.
Cuocete per 50-55 minuti circa, ma attenzione se utilizzate il doppio di dose di carne i tempi di cottura aumenteranno ad un’ora e mezza. Il trucco è che quando i grassi della carne risulteranno liquidi, chiarificati sui bordi, questo sarà il segnale che la carne è cotta.
Togliete la terrina dal forno,  e scolatela dai liquidi formati (che sono poi i grassi della carne stessa) coprite con un foglio di carta di alluminio e poggiateci sopra un piatto del diametro di poco inferiore a quello della terrina stessa (se utilizzate una terrina quadrata o rettangolare, lavorate di taglierini e tavolette), mettete un peso sopra e lasciate raffreddare e dimenticate la vostra terrina almeno per un giorno, due sarebbero l’ideale per gustare al meglio tutti i sapori maturati tra loro.



CIPOLLE ROSSE  AL BROWN SUGAR

300 g di cipolle rosse sbucciate e tagliati finemente
100 ml di aceto bianco di vino
100 g di brown sugar

Mettete tutti gli ingredienti in un tegamino dal fondo spesso, amalgamateli e mettete sul fuoco medio e cuocete mescolando di tanto in tanto per 30-35 minuti o fino a quando le cipolle risulteranno morbide e si sarà formato uno sciroppo. Mettete in un vasetto sterilizzato e chiudete. Conservate in frigo fino ad una settimana (è ottimo anche servito come accompagnamento a formaggi stagionati).


CAVOLETTI DI BRUXELLES STUFATI

300 g di cavoletti di Bruxelles mondati e lavati
30 g di burro
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 spicchio di aglio
½ bicchiere di acqua
Sale e pepe nero macinato fresco

In una padella sciogliete il burro con l’olio e il pepe macinato fresco e lo spicchio d’aglio, versate i cavoletti di Bruxelles, mescolate e dopo un paio di minuti aggiungete l’acqua e il sale. Fate cuocere per 15-20 minuti, tastate con una forchetta se i cavoletti sono morbidi, assaggiate di sale e se tutto coincide spegnete. Servite caldi o tiepidi.











venerdì 3 febbraio 2017

CARBONADE FLAMANDE

                        


Una vita che esiste THE RECIPE-TIONIST, sono quasi SEI anni SEEEEEEEEEEEEEEEEI, ed io tra una cosa e l'altra non arrivo quasi mai a fare UNA dico UNAAAAAAAAAAAAAAA ricetta del mio ospite del mese, ebbene questa volta vi stupirò! Avete letto bene, vi stupirò perchè questo mese proprio grazie al mio bellissimo contest  (non è essere immodesti eh, è che per me è bello davvero!) THE RECIPE-TIONIST, non ho fatto solo una ricetta di Patty, ma DUE, (capito?) DUEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! E tutto grazie a quelle care persone che ogni mese partecipano e credono nello spirito di questo "contest"... mi fa anche strano chiamarlo così, lo vedo di più come un invito a cena!!
Così questo mese sono stata folgorata prima dalla Carbonade flamande proposta da Valentina e da un dolce poi, che pubblicherò settimana prossima.
Alla Carbonade di Patty ci sono arrivata attraverso quella proposta da Valentina ed io amando troppo gli stufati non potevo tirarmi indietro e siamo anche nella stagione giusta.
La mia Carbonade era troppo buona, ma non ha l'aspetto magnifico e stupendo che le due suddette han dato alle loro creazioni.... non avevo una birra scura belga e sono andata sulla prima trovata al supermercato, e ho usato un pezzo di muscolo....insomma miei cari la ricetta è sublime mettete su una casseruola di ghisa di quelle toste e pesanti e lasciate cuocere cuocere cuocere lentamente ..perchè è così...siamo nella stagione giusta!


CARBONADE FLAMANDE  (di Patty prima  e di Valentina poi)

1 ½ kg di Spezzatino di Manzo (io muscolo)
1 kg di Cipolle Bianche
200 g di Burro (le suddette usano il chiarificato, io il Bavarese ecco!!)
2 cucchiaini di Senape Forte (io anche 5-6 )
1 cucchiaio colmo di Zucchero Muscovado ( va bene anche di canna)
3 rametti di Timo fresco
2 foglie di alloro fresco
1 cucchiaino di Misto Spezie ( io cannella, noce moscata e chiodi di garofano)
75 ml di Birra Scura (io Guinness, che non è belga)
 2 cucchiai di Farina 00
Sale
Pepe nero macinato fresco


Tagliate la carne a cubetti, non troppo piccoli, tipo spezzatino.
Mettete la carne in una bustina del freezer e versateci sopra un paio di cucchiaiate di farina e, tenendo ben chiuso il sacchetto, shakerate bene con energia. I vostri pezzi di carne si infarineranno in maniera omogenea velocemente. Eliminate la farina in eccesso e
In una casseruola di ghisa (io, come Vale ho una Staub) fate sciogliere metà burro, fate questa operazione in due o tre tempi se necessario, poiché è meglio che i pezzi di carne si rosolino bene da tutti i lati.
Trasferite la carne rosolata in una ciotola e proseguite con il resto.
Se necessario, deglassate il fondo della casseruola con mezzo bicchiere di birra.
Pulite le cipolle e tagliatele a pezzettini.
Nella stessa casseruola sciogliete il restante burro e una volta caldo, versate le cipolle e cuocete a fiamma media, rosolando le cipolle ma stando molto attenti a non bruciarle. Abbassate la fiamma, salate leggermente, aggiungete uno o due cucchiai d'acqua e proseguite la cottura coperta per circa 15 minuti.
A questo punto aggiungete la farina e mescolate bene con un cucchiaio di legno. Aggiungete la birra, la carne ed i suoi succhi, l'alloro, il timo, le spezie, il sale e il pepe. Alzate la fiamma e portate a bollore.
Quando inizia a bollire, abbassate la fiamma al minimo, coprite con il coperchio e cuocete per almeno 3 ore. Mescolate ogni tanto ed aggiungete birra solo se necessario. Aggiungete lo zucchero.
Verso fine cottura, quando mancano 30 minuti, aggiungete le fette di pane su cui avrete spalmato abbondante senape, con il lato condito sullo stufato e lasciate fino a fine cottura. Mescolando il pane di sfalderà e questo renderà il sughetto cremoso e saporito.

Il contorno ideale per questo piatto sono le patate, fritte, al forno o anche un ottimo purè..perchè siam sempre lì...siamo nella stagione giusta ! 




domenica 26 giugno 2016

PIZZA IN TEGLIA CON CIPOLLE ROSSE DI TROPEA CARAMELLATE, PEPATO FRESCO E BOTTARGA DI TONNO



Dopo quella al piatto, ho desiderato provare anche quella in teglia, anche se io uso ormai sempre la ricetta di Bonci, ho voluto provare, per imparare qualcosa di nuovo, perchè l'impasto che ci regala Antonietta è privo di olio e devo riconoscere che non è assolutamente da meno rispetto a quella che faccio spesso!
L'importante è seguire bene i procedimenti, avere l'umiltà di seguire dei consigli ed imparare quando questi ci vengono regalati con generosità come ha fatto Antonietta.
Vado veloce, perchè tra un paio di ore scappo a Siracusa a vedere nel teatro antico Fedra, e ho i minuti contati!!


PIZZA IN TEGLIA CON CIPOLLE ROSSE DI TROPEA CARAMELLATE, PEPATO FRESCO E BOTTARGA
Ricetta dell'impasto di Antonietta Golino


Maturazione in frigo, lievitazione in teglia
Idratazione 65%
Consistenza:  morbida
diametro stampo 32 cm (io ho usato il mio stampo in ferro 30x40cm)
Ingredienti
450 g di farina Petra 1
290 ml di acqua
12 g di sale
0,35 grammi di lievito di birra secco (per ottenere questa dose guardate QUI)
3 cipolle di Tropea grandi
4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
3/4 cucchiai di zucchero semolato
Sale, pepe
250 g di Pepato fresco Siciliano
Bottarga di tonno
















Setacciate la farina insieme al lievito per tre volte e trasferitela in una ciotola.
Formate un buco al centro e versate l’acqua e mescolate con una forchetta, aggiungete il sale ed amalgamate bene tutto, una volta terminato ribaltate sul piano da lavoro (io marmo) ed impastate per 10 minuti, piegando e ripiegando più volte, incorporando aria, senza strapparlo.
Trasferite in una ciotola, coprite con pellicola e lasciate a temperatura ambiente per 1 ora. Trasferite poi in frigo per 8/10 ore, ma volendo anche 15/18  ore (io ho lasciato in frigo circa 20 ore).
Togliete dal frigo e lasciate a temperatura ambiente per 2 ore e comunque fino a quando l’impasto risulti gonfio.
Ribaltate sul piano da lavoro infarinato con farina di semola di grano duro, fate un giro di pieghe del primo tipo, formate la palla e coprite a campana per 20 minuti circa; stendete con le mani, senza schiacciare, ma allargando l’impasto dal centro verso il bordo, infilate le mani sotto il disco di pasta fino a poggiarlo su metà avambracci e traferite in una teglia leggermente oliata(io ho messo due gocce di olio extra vergine di olive e l’ho sparso con un tovagliolo di carta).
Lasciate lievitare altre 2 ore in teglia.

Preriscaldate il forno a  270°C (io ho la funzione Pizza), condite la pizza spargendo bene sulla superficie le cipolle caramellate e il loro olio ed  infornate sul ripiano centrale per 10 minuti(questo è quanto serve nel mio forno, valutate che ogni forno è diverso quindi considerate di cuocere la pizza fino a quando prende un bel colore dorato), tirate fuori la teglia e spargete con il formaggio Pepato fresco grattugiato a grana grossa ed infornate per altri 4 minuti, abbassando il forno a 250°C.


Sfornate la teglia e coprite con un canovaccio per 3-4 minuti.
Servite tagliata a tranci, con Bottarga di tonno grattugiata al momento.

CIPOLLE CARAMELLATE

Sbucciate e tagliate a fette per il lungo le cipolle.
Versate l’olio extra vergine di oliva in una padella capiente con le cipolle e una macinata di pepe e il sale. Fatele stufare fino a quando saranno tenere e aggiungete lo zucchero, mescolate bene e cuocete altri 4-5 minuti. Spegnete e coprite fino al momento di condire la pizza.

venerdì 19 febbraio 2016

SCACCIATA CON PEPATO FRESCO E CIPOLLE CARAMELLATE, CON MIELE




Come dicevo QUI, il miele l’ho quasi sempre usato “nature” e uno dei più buoni abbinamenti per me è con i formaggi, non c’è storia, quindi per l’MTC n.54 ho pensato che nella mia proposta salata avrei unito questi due ingredienti, in più ci avrei messo la Sicilia che è ormai la mia casa!
L’unico vero dispiacere nel proporre questo piatto è che magari si, è vero,  attraverso questo impasto con la semola di grano Siciliano, comprata in un mulino in riva al mare, il Pepato fresco fatto con latte di pecora e il miele di Zafferana Etnea,  darò un po’ una bella immagine della Sicilia, ma non potrò perforare lo schermo di un pc per darvi il sapore della mia isola ..e mi dispiace… non sentirete il profumo di questa schiacciata, che è tipica di Catania, quando è uscita dal forno, quell’equilibrio anche negli odori tra il dolce delle cipolle e del miele e  quello del pepe  nel formaggio… dove inconfondibile si riconosce quello di un pane di casa!
Ho prediletto una lunga lievitazione, perché la maturazione lenta di un impasto toglie del tutto il sapore che può dare il lievito e ho preferito ancora una volta il miele di fiori di arancio a quello di castagno perché il formaggio contiene il pepe nero in grani.
Detto questo vi scrivo la ricetta e vi saluto augurandovi un buon fine settimana!



Con questa ricetta partecipo all’MTC n.54 di febbraio 2016

SCACCIATA CON PEPATO CIPOLLE CARAMELLATE AL MIELE DI FIOR D’ARANCIO

140 g di  farina semola
110 g di farina Petra 1
100 ml di acqua
50 ml di  latte intero
1 g di  lievito secco
1 cucchiaio di miele
5 g  di sale
10 g di olio extra vergine d’oliva

3 Cipolle rosse piccole a rondelle
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
2 cucchiai di acqua
15 g di miele di fiori di arancio
Sale
Pepe

250 g  di  formaggio pepato fresco
3 cucchiai di miele di fiori d’arancio
Un filo d’olio per spennellare

Mescolate le farine con il lievito di birra (se usaste quello fresco, mettete 3-4 grammi e sciolgietelo nell’acqua e nel latte con il cucchiaio di miele) nella ciotola della planetaria (io uso KitchenAid)con il gancio ad uncino a velocità bassa iniziate ad aggiungere i liquidi( acqua, latte e miele), quando l’impasto si è ben amalgamato versate l’olio extra vergine di oliva e dopo un paio di minuti a velocità media aggiungete il sale e aumentate la velocita e fate lavorare per 3-4 minuti.
Formate una palla, mettetela in una ciotola, coprite con pellicola per alimenti e lasciate a temperatura ambiente circa 30 minuti, dopo di che riponete in frigo per 10-12 ore. *
Tirate fuori l’impasto dal frigo e lasciatelo a temperatura ambiente un paio d’ore. Nel mentre preparate le cipolle caramellate.


In una padella fate rosolare le cipolle con olio extra vergine di oliva, il sale e il pepe, aggiungete l’acqua e fatele appassire. Quando saranno morbide e avranno assorbito bene l’acqua aggiungete il miele e fate caramellare 4-5 minuti. Spegnete il fuoco. intanto tagliate il pepato a fette.
Preriscaldate il forno a 230°C.
Foderate una teglia di circa 20 cm di diametro con carta forno.
Prelevate 2/3 di impasto e allargatelo con le dita delle mani per rivestire la teglia, anche sui bordi, io non uso il mattarello, perché non voglio inficiare la lievitazione. Riempite con le fette di formaggio Pepato fresco, il miele, le cipolle( conservate il fondo di cottura e aggiungete un filo di olio) e coprite con il resto di impasto steso sempre con le dita, sigillate bene i bordi, e bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e spennellate con il fondo di cottura delle cipolle (e aspettate a lavare la padella, perché dovrete spennellare ancora a fine cottura).



Infornate e dopo 20 minuti abbassate la temperatura a 200°C, e cuocete fino a che la superficie della vostra schiacciata non avrà raggiunto un bel colore.
Tirate fuori dal forno spennellate ancora e coprite 10 minuti con un panno di cotone. E poi servite!