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venerdì 7 giugno 2019

ARANCINI con RICOTTA, ACCIUGHE e FINOCCHIETTO SELVATICO


Questo è un consiglio che sempre do e sempre continuerò a dare  e cioè che se fate un Risottino allo zafferano o uno alla Parmigiana, ne dovete fare sempre in più, perchè avrete la possibilità di fare in seguito dei magnifici arancini.
La settimana scorsa mi ha risolto una cena in maniera sfiziosa con approvazione totale di mio marito, che da ora in poi li pretenderà spesso.
Complice di tutto questo sicuramente la favolosa ricotta che avevo comprato e il finocchietto selvatico che mi cresce bello e fresco in un vascone in giardino.
Sembra un lavorone fare gli arancini ma in realtà se ci si organizza sono abbastanza facili da fare, la cosa lunga può essere appunto preparare il riso, che è consigliabile fare il giorno prima e poi conservare in frigo così formare l'arancino sarà un'operazione facile.
Provare per credere!!!


ARANCINI con RICOTTA, ACCIUGHE e FINOCCHIETTO SELVATICO
(per 8 arancini)

Per gli arancini

400 g di risotto di Zafferano
100 g di ricotta fresca di pecora (scolata)
4/5 acciughe
2 rametti di finocchietto selvatico
pepe nero macinato al momento

Per la lega

500 g di acqua
250 g di farina
sale

Per la panatura 

Pangrattato

Per la frittura

Olio di semi di mais o arachidi (abbondante perchè deve essere una frittura ad immersione)


Preparate  il riso con qualche ora d'anticipo, perché al momento della preparazione degli arancini  deve essere ben freddo, quindi anche il giorno prima va benissimo e lo conservate in frigo.
Fate la lega, che è la pastella di acqua e farina che serve a sigillare l'arancino e a creare una base per la panatura con il pangrattato che aiuterà a conferire doratura, spessore e croccantezza al punto giusto. Versate l'acqua in una scodella profonda, aggiungete la farina, e il sale e amalgamate bene con una frusta. Mettete da parte e preparate il ripieno.
Mescolate la ricotta le acciughe tagliate a pezzetti, il pepe tritato al momento e il finocchietto tritato finemente in una ciotolina e poi passate alla formatura degli arancini.

Mettete un canovaccio o un vassoio sotto ad una griglia bella grande (così non sporcherete il piano di lavoro), disponete la ciotola con la lega, la ciotolina con il ripieno  e un piatto con il pangrattato così da avere tutto già pronto e fare meno movimenti sparsi per la cucina.
Prendete con una mano un po' di riso in base alla grandezza dell'arancino che desiderate (io ho pesato 8 palline da 50 grammi). Poi, girando con tutte e due le mani, formate una palla. Posate il futuro arancino su un vassoio e ricominciate fino a terminare il riso. Lasciateli riposare per una mezz'ora, in modo che raffreddino (anche se il riso era freddo di frigo, col calore delle mani si saranno un po' scaldate) e che il riso si compatti rendendo poi più facile la farcitura.
Tenendo la palla di riso con una mano, con il pollice dell'altra mano create un buco in alto e al centro e cominciate ad allargarlo spingendo sia verso il basso che sui lati. Posate nuovamente la palla di riso sul vassoio e passate al resto degli arancini.
Con un cucchiaino da caffè prendete un po' di ripieno e inseritelo all'interno del buco precedentemente, poi chiudete l'arancino: un po' spingendo il ripieno verso il basso, e un po' cercando di portare in avanti il riso per chiudere l'arancino. Girate l'arancino tra le mani per dargli la forma e per rendere la superficie liscia e compatta, senza buchi o piccole fessure. Posate l’arancino con il ripieno sul vassoio e passate ad un altro fino a completarli tutti.
Quando tutti gli arancini saranno pronti, passate alla "lega". Dare qualche colpo di frusta alla pastella per riprendere l'amalgama di acqua e farina e a questo punto immergete singolarmente gli arancini nella lega, poggiandole poi sulla griglia, in questo modo la lega scola e resta uno strato sottile, e così anche la panatura sarà sottile e croccante.  La lega non deve asciugare, quindi se fate tanti arancini, prevedete di preparare una decina di arancini con la lega e impanateli, e poi continuate con lega-panatura un po’ alla volta.
Passate gli arancini “legati” uno ad uno dentro il pangrattato, pressandoli bene con le mani per "saldare" bene lega e pangrattato, per rendere compatta la superficie degli arancini e, all'occorrenza, per riprenderne un pochino la forma.
Versate l'olio in una pentolina piuttosto alta e stretta. Quando l'olio sarà pronto (io faccio sempre il test con il manico di un cucchiaio di legno, che immerso si riempie subito delle micro bollicine, vuol dire che l’olio è pronto), immergete gli arancini  per 4/5 minuti rigirandoli con l’aiuto di una spatolina (il calore deve arrivare fino all’interno) e comunque fino a quando non risulteranno belli dorati in superficie.
Il meglio gli arancini lo danno caldi, ma non bollenti!!!





Enjoy!!!

lunedì 11 marzo 2019

SCACCIATA SICILIANA DI TUMA, OLIVE E ACCIUGHE




Di scacciate qua sul blog ne ho davvero pubblicate tante, da quella preferita con patate e salsiccia a quella con i broccoli che insieme a quella "semplice" con Tuma, acciughe e olive sono i veri classici del genere, almeno qui a Catania.
Ho cambiato leggermente le dosi delle farine perchè non lo so, ma diciamo che la farina di semola la trovo più "rustica" così come deve essere una buona scacciata. E  quindi poiché secondo me questa versione con la Tuma e acciughe non poteva mancare qui sul blog ecco che la propongo  nella sua pura bontà, in un periodo in cui è ancora più adatta considerando il periodo di Quaresima per chi magari non desidera mangiare carne il Venerdì.


SCACCIATA TUMA OLIVE E ACCIUGHE

350 g di farina di semola rimacinata
150g di farina 00
200 ml di acqua
100 ml di latte intero
4 g di lievito di birra secco ( o 12 grammi di lievito di birra fresco)
10 g di zucchero
10 g di sale
20 ml di olio extra vergine d’oliva

750 g di Tuma fresca (va bene anche un Primo sale o un pepato Fresco)
Aggiughe (io sott’olio)
Olive nere
cipolletta fresca
pepe nero
olio extra vergine di oliva

In una ciotola (io di solito ormai lavoro questo impasto con il kitchenAid con  con il gancio ad uncino) versate la farina e mescolatela con il lievito di birra. Sciogliete lo zucchero con il latte tiepidi, aggiungete lo zucchero in una brocchetta.  Mettete la planetaria in movimento (vel 1-2) e aggiungete il mix di latte e zucchero alla farina, fate amalgamare ed aggiungete il sale. Raccogliete con una spatola dai bordi, ribaltate l’impasto e rimettete la planetaria in movimento aggiungendo l’olio. Aumentate la velocità e fate lavorare una decina di minuti. Formate una palla e coprite nella ciotola stessa della planetaria con pellicola trasparente e lasciate lievitare fino al raddoppio, mediamente vi basteranno un paio di ore.
Preriscaldate il forno a 250°C.
Rivestite una teglia del diametro di 30 cm con carta forno.
Infarinate leggermente un piano di lavoro con farina di semola, e prelevate 2/3 dell’impasto lievitato e cominciate ad allargarlo e stenderlo con le mani fino ad avere un diametro di 38-40 cm in modo da stenderlo nella teglia lasciando fuoriuscire i bordi.


Tagliate la Tuma a fettone e riempite la teglia, aggiungete le olive snocciolate a pezzetti, la cipolletta tagliata finemente, i pezzetti di acciughe, macinate del pepe nero sopra e coprite con il resto dell’impasto tenuto da parte ma steso prima a mano molto sottile.










































Sigillate bene i bordi, e ritagliate la pasta in eccesso, e richiudete bene formando un cordoncino di impasto. Bucherellate con i rebbi di una forchetta la superficie e condite con olio extra vergine di oliva abbondante che spennellerete bene.
Infornate abbassando il forno a 220°C e cuocete circa 30-40 minuti, o fino a che la superficie non avrà assunto un bel colore di “cotto”.
Tirate fuori dal forno, condite ancora con altro olio extra vergine d oliva con l’aiuto di un pennello da cucina e coprire 10 minuti con un panno di cotone. Il modo migliore per mangiare la scacciata e poco più che tiepida, quando il formaggio è morbidissimo.



venerdì 27 gennaio 2017

INSALATA DI CEDRO... dalla SICILIA




Immagino che capitino anche a voi quelle giornate in cui non avete idea di cosa fare di contorno per pranzo. Non vi capita?? Non ci credo nemmeno se lo vedo, dai ogni tanto vi succede, non fate tutti quelli sicuri di se in ogni situazione e ogni frangente. Beh diciamo che a fugare i miei dubbi ci pensa mio marito. Io certo gli do l'imput, perchè in realtà  parliamo del contorno mica del piatto principale del pranzo, sia chiaro la cucina è mia e decido IO!
Comunque dovete sapere che in questo periodo sulle strade  qui in città, si incrociano spesso carretti carichi ma carichi di enormi e giallissimi cedri (citrus medica- da non confondere con la famosa conifera "cedro del Libano). Quando dico enormi intendo proprio dire grandissimi, che arrivano anche a 1,5 kg di peso. Ogni volta che siamo in auto con mio marito lui mi ripete all'infinito quando gli preparo una bella insalata di cedro. In realtà fuori dalla Sicilia non è così facile trovare cedri così grandi e belli e di solito è un agrume che si utilizza per farne canditi, o bibite (la cedrata appunto), o maggiormente nell'industria farmaceutica....



AH STOLTI!! Non tutti sapete o immaginate quanto sia buono questo frutto mangiato crudo e condito con olio sale e pepe.....
Ma ci penso io a salvarvi tutti, perchè ecco a voi la ricetta preferita di mio marito.



INSALATA DI CEDRI DI SICILIA
( per due persone)

1 cedro da 600 grammi circa
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
4-5 acciughe sott'olio
2 cipolline fresche
sale
pepe

Con un pela patate sbucciate il cedro della scorza, l'albedo non va eliminato, tagliatelo a tocchetti e versatelo in un'insalatiera. Pulite e tagliate a rondelline sottilissime le cipollette fresche, e condite con l'olio, un po' di sale, il pepe nero macinato fresco e le acciughe sminuzzate. Mescolate bene tutto e rovesciate su un piatto da portata. Servite e buon appetito.
NB un'altra variazione che mio marito gradisce molto se accompagniamo questa insalata con pesce sono i capperi.


mercoledì 11 gennaio 2017

MACARON SALATI: con crema al burro, acciughe e limone e con gelatina di insalata di arance con cipolletta fresca e finocchietto selvatico



macaron li avevo già fatti, riusciti al primo colpo, ma mai più rifatti, non perché penso alle mode o perchè non mi sino piaciuti, ma perché son sincera ridussi la cucina ad un campo di battaglia …e la cosa si è ripetuta qualche giorno fa.
La colpa della situazione disastrata della mia cucina nell’ultimo weekend di vacanze è tutta di Ilaria, ma la perdono perché finalmente ad MTChallenge abbiamo una sfida di Gennaio che non sia “detox”… faccio outing..per me MTC non deve avere MAI nulla di light..a maggior ragione nel mese in cui finiscono le vacanze di Natale, il freddo si impossessa di noi e le giornate sono spesso grigie. Se volete stare a dieta non giocate ad MTC! OH.
La ricetta  per questa sfida è del Maestro dei Macaron Monsieur Hermè e si, a parte qualche problema con la prima prova, devo dire che alla seconda sono rimasta soddisfatta.
La mia sfida va dritta alla proposta salata, perché amo sfidare me stessa e anche se piuttosto scettica in principio, ci ho provato e mi sono ricreduta… so che leggendo la ricetta a qualcuno può venire un senso di malessere, ma sono onesta, il guscio dolce e croccante del macaron ben si sposa con la crema al burro e acciughe con sfumature di limone… del resto io adoro fare i crostini di pane con acciughe e miele. Non ho voluto sradicarmi troppo dai sapori che per me si sposano bene con questa crema al burro ( e allo stesso tempo "puliscono" il palato) e così sono andata dritta alle ricette tradizionali Siciliane: ho pensato all’insalata semplice di arance che spesso completano i nostri pranzi invernali, che condisco con finocchietto selvatico (lo so che è Inverno, ma la mia pianta in giardino me ne riesce a regalare sempre qualche rametto!) e cipolletta fresca..e pepe.
Non ero fiduciosa nel risultato…ma ho ribaltato i pronostici .. ricetta riuscita ed equilibrata!!

Con questa ricetta partecipo all’ mtc



MACARON Ricetta di Pierre Hermé 

(per circa 32-35 macaron)
150 g zucchero al velo
150 g farina di mandorle
110 g albumi vecchi (almeno 3 giorni)( io ho usato albumi di 6 giorni conservati in frigo) – divisi in due ciotole da 55g l’una

Per lo sciroppo
150g zucchero semolato
50ml di acqua

TPT (tant pour tant)

Tostate leggermente la farina di mandorle in forno a 150°C per circa 10 minuti. Lasciate raffreddare completamente.
Passate al mixer la farina insieme allo zucchero al velo per ottenere una miscela aerea e impalpabile e passate successivamente al setaccio (due volte)
Incorporate i primi 55 g di albume crudo al TPT servendovi di una spatola in silicone. E’ necessario che amalgamiate bene in modo da ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.



Per la meringa Italiana

Versate lo zucchero semolato e l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro a sonda (io uso quello economico dell’Ikea) e cuocete a fuoco medio.  Quando la temperatura arriva a 115° simultaneamente cominciate a montare i gli albumi restanti (che avrete già messo nella ciotola della planetaria) ad alta velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati (come per il caramello).
Quando il termometro raggiunge i 118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente montata) avendo cura di farlo scivolare sulla parete della ciotola. Continuate a montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per circa 2-3 minuti o comunque fino a quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo e la temperatura sarà scesa a 40°C. Solo a questo punto la meringa potrà essere aggiunta alla pasta di mandorle.


Macaronage

Incorporate inizialmente una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo continuamente l’impasto. Quando il composto comincia a diventare lucido fate la prova del Macaronner ovvero l’impasto è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro pesante” che ricade con una certa difficoltà.
A questo punto desiderando ottenere due colori utilizzando lo stesso impasto ho messo metà composto in una sac-à-poche mentre l’altra l’ho colorata con qualche goccia di colorante alimentare in pasta Wilton (Orange) mescolato bene e poi messo in un’altra sac-à-poche con bocchetta diametro 10 mm.
Spremete bene il composto fino alla fine della tasca, questa operazione è molto perché eviterà la formazione di bolle d’aria. Chiudete con due o tre giri la tasca e fermatela con una molletta.

Pochage

Mettete il foglio di carta forno su cui avete disegnato i cerchietti con una matita, su una teglia (io microforata) e tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Iniziate  a formare dei bottoncini di impasto seguendo lo stampo in silicone oppure il vostro template. Spingete la pasta torcendo ogni volta la tasca di un quarto di giro. Continuate sulle altre teglie fino all’esaurimento dell’impasto.  Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria.



Croutage
Lasciate riposare i gusci a temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs (io li ho fatti riposare circa un’ora). Questa operazione è molto importante in quanto serve a creare una pellicola fine, secca e resistente sui gusci, e che diventa poi croccante in fase di cottura. L’umidità solleva il guscio senza screpolarlo e alla base si forma il collarino.
Poiché i tempi di croutage possono variare a seconda della temperatura esterna, per verificare che i gusci siano pronti per essere infornati, sfiorate delicatamente la superficie di un guscio; la pasta non deve incollarsi al dito.
Io ho fatto il pochage su fogli di carta forno su cui avevo disegnato dei cerchi di circa 3,5 cm di diametro.


Cottura

Pre riscaldate il forno a 180°C

Infornate a 180°C per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Dopodiché abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10.
Le temperature e i tempi di cottura sono assolutamente indicativi e dipendono dal proprio forno.
Sia Hermé che Felder suggeriscono la cottura ventilata, ma a mio parere i macaron colorano troppo facilmente e asciugano in modo eccessivo.
Io ho usato forno ventilato, ma Ilaria utilizza il forno in funzione statica.
Una volta cotti, togliete la teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo raffreddamento. E’ importante NON LASCIARE il foglio sulla teglia altrimenti continuerà la cottura.
Staccate i macaron lentamente dal foglio di carta forno e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante. Lasciate i gusci con la parte “piatta” rivolta verso l’alto.
I vostri macaron sono pronti per essere farciti. Oppure potete conservarli in frigorifero fino a 48 ore o congelarli.


LE MIE FARCE

Crema al burro, acciughe e limone

50 g di burro bavarese a pomata
5 acciughe sott’olio
scorza di limone grattugiata (poco meno di mezzo limone)
In un mixer mescolate tutti gli ingredienti. E inserite in una sac-à-poche.


Gelatina di insalata di arance, cipolletta fresca e finocchietto selvatico

75 ml di succo di arancia Navel
Scorza grattugiata di 1 arancia Navel
5 g di gelatina in fogli
1 rametto di finocchietto selvatico fresco
1 cipolletta fresca (molto molto sottile)
Sale
Pepe macinato fresco

Mettete la gelatina ad ammollare in acqua fredda e nel frattempo filtrate il succo di arancia e fate scaldare in un pentolino.
Strizzate la gelatina, e fatela sciogliere nel succo di arancia caldo, dove aggiungerete la cipolletta tagliata a rondelline finissime, una macinata di pepe nero, un pizzico di sale, il finocchietto tritato fresco e la scorza di arancia grattugiata. Mescolate bene tutto, versate in un contenitore grande tanto quanto serve per avere una gelatina di 4 mm circa di spessore. Fate raffreddare e passate in frigo per fare addensare ( ma anche in 15-20 minuti in freezer non di più otterrete la vostra gelatina!).
Con un cutter di 4 cm di diametro tagliate la gelatina e prelevate con una spatolina i cerchi da poggiare su una metà di macaron (quelli chiari) e coprite con l’altra.
Riempite i macaron arancio con la crema di burro e acciughe e limone e coprite con l’altra età dei gusci.
Fate riposare in frigo per 24 ore e servite.
Questo abbinanento è perfetto per un aperitivo.



giovedì 15 dicembre 2016

CANESTRELLI ALLE ACCIUGHE



Qui su Cuocicucidici è pieno di ricette e però mancava un "passepartout" per ogni occasione, dall'aperitivo, a qualcosa da sgranocchiare con stile, al tè "serio".... i Canestrelli alle acciughe..che chiamerei " LA DROGA alle acciughe"...no, dai mi ridimensiono, diciamo che sono da dipendenza un po' come le ciliegie, una tira l'altra!

Sono anche facili, veloci da fare e soprattutto li si può preparare tranquillamente 3-4 giorni prima e conservare in una scatola di latta o un Tupperware... ma mi raccomando quando li fate: DIMENTICATELI fino al momento di servirli.... perchè poi li finite e tocca rifarli!!!



CANESTRELLI ALLE ACCIUGHE (di Alessandra Gennaro)

Per 25-30 canestrelli
130 g di farina 00
100 g di burro freddo
50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
5-6 acciughe sott'olio
poco tuorlo ( se doveste vedere che può servire per l’impasto)
scorza di limone grattugiato

Scolate le acciughe dall’olio e tritatele finemente, con un mini-pimer anche meglio. Impastate con la punta delle dita la farina e il burro a tocchetti e poi aggiungete il Parmigiano Reggiano e le acciughe.
Se l'impasto dovesse risultare appiccicoso, potete aggiungere un po' di farina, ma se siete veloci ad impastare non dovreste averne bisogno. Non lavorate troppo l'impasto, onde evitare che "bruci" il burro. Aggiungete la scorza di limone e se è il caso aggiustate di sale (considerate che c’è il formaggio e ci sono le acciughe quindi non dovreste sentirne la necessità).
Fate riposare l'impasto, in frigo, coperto da pellicola per circa 30 minuti.
Preriscaldate il forno a 180°C.
Infarinate il piano di lavoro e il mattarello, stendete la pasta ad uno spessore di mezzo cm e con un taglia biscotti formate i canestrelli e poggiateli man mano su una teglia rivestita di carta da forno.

Infornate a 180 gradi, modalità statica, per 10-12 minuti. Tirateli fuori dal forno quando sono ancora chiari e non toccateli assolutamente nei primi dieci minuti. Lasciateli raffreddare bene, riponeteli in una scatola di latta a chiusura ermetica o in contenitore Tupperware. Sono migliori uno o due giorni dopo.

martedì 26 gennaio 2016

"BIGOLI" IN SALSA

       
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Oggi, seguendo il Calendario Nazionale del Cibo Italiano di AIFB, è la giornata nazionale dei "Bigoli" in salsa, piatto tipico della cucina Veneta.
Ambasciatrice della giornata è la socia Lara Bianchini .
I Bigoli sono un formato di pasta a forma di grossi spaghetti che si fanno usando un torchio apposito, che ahimè io non posseggo, ma ancora peggio c'è che qui in Sicilia per me è praticamente impossibile trovare proprio i Bigoli, ho così dovuto declinare la mia ricetta con dei più "facilmente reperibili ovunque " spaghetti di grosso spessore. Ma almeno sulla salsa sono andata sul 100% di sicurezza, ebbene si, perchè mio padre oltre ad essere un eccellente cuoco, oltre che il mio primo grande e vero maestro di cucina, è soprattutto un Veneziano di Venezia che la salsa per i bigoli la sa fare ad occhi chiusi!
In realtà ad essere sincera io mi sono limitata a cuocere gli spaghetti e a procurare gli ingredienti per la salsa a mio padre, perchè l'ho proprio messo ai fornelli ed il risultato era assicurato, dal momento che secondo me così buoni solo lui li sa fare.
Una nota per me importante, spesso molti trovano le acciughe qualcosa dal sapore troppo forte, deciso e con un profumo troppo intenso, beh leggete la ricetta , nella salsa non si aggiunge sale, ma credetemi il risultato è incredibilmente buono, avrete un piatto dal sapore notevolmente buono e ben equilibrato dalla dolcezza delle cipolle, "cheap" e di grande soddisfazione!

Con questa ricetta partecipo alla Giornata Nazionale dei Bigoli in Salsa per il Calendario del cibo Italiano di AIFB ( #calendariodelciboitaliano  #calendarioaifb )





BIGOLI IN SALSA

200 g di Bigoli ( io spaghetti grossi)
3 cipolle medie bianche
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
60 g di filetti di acciughe
Pepe nero macinato fresco
½ bicchiere d’acqua

Sbucciate le cipolle e affettatele finemente. In una padella capiente fate rosolare le cipolle con l’olio extra vergine di oliva e il pepe nero, dopo circa 5 minuti aggiungete l’acqua per fare appassire le cipolle in modo che risultino morbide. Fate cuocere fino a che le cipolle non saranno morbide e cotte. A questo punto aggiungete le acciughe e fatele sciogliere e spegnete il fuoco.
Cuocete gli spaghetti molto al dente e poi saltateli nella padella insieme alla salsa e servite subito!



English version

I post this recipe today because it is the National Day of Bigoli in salsa a typical recipe form Veneto Region. AIFB (Itallian Food Blogger Association) has created the Italian food calendar and as my father is from Venice I ask him to cook one of his best recipe, his mom thought him the same recipe, so today we had a great lunch.
i know usually people think that anchovies are so salty, but if you read the recipe we don't add any salt in the sauce...try it... it is easy but above all it is a wonderful delicious dish!




BIGOLI IN SALSA (SAUCE)
3 medium onions
3 tablespoons extra virgin olive oil
2 oz  anchovy fillets
Freshly ground black pepper
½ cup water

Peel the onions and slice it finely. In a large skillet saute the onions with extra virgin olive oil and black pepper, after about 5 minutes, add the water to soften the onions. Cook until the onions are soft and cooked. Now add the anchovies and let them dissolve.
Cook the spaghetti “al dente” (that means 2 minute before the package suggested cooking time) and then toss them in the pan with the sauce and serve immediately! And ENJOY