venerdì 28 febbraio 2020

MARMELLATA DI ARANCE AMARE "LADY MARMELADE"


Lo so lo so lo so, ci saranno almeno 266 post in cui dico la stessa cosa e cioè che mi riprometto di scrivere più spesso sul blog e poi invece ci sono "spazi temporali" assurdi da quei post a quello successivo che la distanza tra la Luna e la Terra è una passeggiata al lungomare.
Avete ragione!!!
Però le ricette ci sono devo solo scriverle e sistemare alla bell'è meglio le foto!!!
Questa che vi regalo oggi però è fresca fresca di fornelli, perchè  fatta ieri e sono così entusiasta e contenta del risultato che dovevo pubblicarla praticamente subito.
La settimana scorsa la mia amica Sara mi ha portato una bella cassettina con le arance amare, ce sono alla base delle marmellate di arance più buone in assoluto e del profumatissimo liquore Grand Marnier. Era da tanto che desideravo provare a fare la marmellata, bella e buona come quelle che spesso mi gusto negli hotel a colazione durante i nostri viaggi lontani, su una bella fetta di pane tostato ed imburrata, dolce, ma con quel magnifico retrogusto amaro e con il sapore meraviglioso che si sprigiona di arance.
Ebbene, ci vuole qualche giorno per "spurgare" i frutti, ma nulla di faticoso, perchè si tratta solo di cambiare acqua una volta al giorno per tre giorni, e poi si se si vuole dare proprio un bell'aspetto alla nostra marmellata c'è il lavoro di tagliare a Julienne finissime le scorzette, ma vi assicuro che non ci si mette tanto e il risultato è esaltante.

NOTA: il termine MARMELLATA è valido solo per le confetture a base di agrumi, come arance, limoni, cedri, mandarini e varie, per tutto il resto il nome da utilizzare è CONFETTURA

Io avevo 2,800 kg di arance amare, che al netto, dopo i tre giorni di spurgo, pulizia delle calotte, eliminazione dell'albedo, sono diventate 1,750kg. Per questo quantitativo finale ho poi utilizzato pari peso di zucchero e 3 limoni. Nella ricetta vi do le dosi per un Kg di arance amare pulite e spurgate.


MARMELLATA DI ARANCE AMARE ( di Arone D'Alessandria)

Per 1 kg di arance amare, già spurgate e pulite (vedi sopra)

1 kg di zucchero semolato
3 limoni 

Lavate bene le arance e poi punzecchiatele per una decina di volte ognuna con i rebbi di una forchetta. Mettetele in una bacinella riempite di acqua e copritele con un piatto ed un peso sopra. Cambiate l'acqua una volta al giorno per tre giorni.
Sterilizzate i vasetti di vetro con i loro coperchi (io li metto in forno e porto la temperatura a 100°C per 15 minuti, dopo ci ce spengo il forno e prendo i vasetti solo al momento di riempirli):
Il quarto giorno, scolate l'acqua e pulite le arance dalle calotte, inferiore e superiore. 


Con un pelapatate o un coltello affilato prelevate le scorze e tagliatele a julienne finemente. Tagliate le arance a metà ed eliminate i semini, dopo di ché togliete l'albedo, operazione facilissima dal momento che essendo state in acqua tre giorni verrà quasi naturale. 




Sminuzzate e tagliate le arance e mettete in un tegame abbastanza capiente insieme alle scorzette, mescolate e fate cuocere circa una mezz'oretta, cioè il tempo ce servirà più o meno a spappolare la polpa.


 A questo punto aggiungete lo zucchero, mescolate  lasciate andare per un quarto d'ora il tempo che servirà allo zucchero per sciogliersi. Nel frattempo spremete il succo dei limoni e recuperate quel po' di polpa che rimane nello spremiagrumi senza i semini. Aggiungete il succo dei limoni nel tegame, mescolate  e fate cuocere.


 A me per il quantitativo di arance ricavato, di cui vi parlo prima della ricetta, sono serviti circa 40-45 minuti per arrivare a fare la prova della goccia su un piattino e farla scorrere in verticale e capire che la mia marmellata era pronta per essere versata nei barattoli di vetro. Nell'insieme vi risulterà liquida, ma se versate una sola goccia ed una sola su un piattino e lo mettete in verticale, vedrete che la goccia dopo un paio di cm di cammino inizierà a fermarsi, questo è il momento per capre che è pronta. 
Riempite i vasetti di vetro sterilizzati, chiudeteli bene e ribaltateli  a testa in giù, coprite con una tovaglia pesante o una coperta e lasciate raffreddare lentamente, insomma lasciateli lì sotto fino al giorno dopo. 


Da quel momento potete riporre i vostri vasetti in dispensa, o regalarli, o riempirci le crostate e le torte, o gustarvela a colazione o servirla con degli ottimi formaggi stagionati.


ENJOYYY!!! 


lunedì 3 febbraio 2020

CAVOLETTI DI BRUXELLES al VINO



Beh io i cavoletti di Bruxelles li adoro e quando riesco a trovarli non li lascio mai sul bancone del supermercato o dal fruttivendolo, in verità da quest'ultimo li devo ordinare, perchè credo di essere l'unica a chiederglieli in tutto il circondario.
Trovo siano uno dei contorni invernali per eccellenza e siccome, nonostante le temperature primaverili di questi giorni, siamo ancora in pienissimo Inverno pubblico la ricetta che faccio spesso, che non è vegana e nemmeno vegetariana, perchè per me quel tocco di sapore di pancetta o in mancanza di salsiccia ci sta sempre tanto tanto bene.


CAVOLETTI di BRUXELLES al VINO

500 g di cavoletti di Bruxelles
1 spicchio di aglio
sale
pepe nero
olio extra vergine di oliva
150 g pancetta dolce a tocchetti
1 bicchiere di vino


Prendete i cavoletti tagliate di qualche cm il gambetto, levate le due foglioline esterne, incidete una croce con un coltellino e sciacquateli sotto acqua corrente. Nel frattempo in una padella versate un filo d'olio extra vergine di oliva, macinate il pepe nero, aggiungete lo spicchio d'aglio e la pancetta e fate rosolare qualche minuto. Versate i cavoletti di Bruxelles, salate e fate rosolare altri 4-5 minuti, aggiungete il vino, coprite con un coperchio e fate cuocere  10-15 minuti, o fino a che i cavoletti non saranno morbidi. Assaggiate di sale, se necessitano ancora di qualche minuto di cottura aggiungete un altro po' di vino o acqua, ricordandovi di sentire come sono di sale. togliete il coperchio e mescolate bene. Serviteli caldi o tiepidi come contorno o insieme a della bella polenta e buon appetito.

Enjoyyy!!!