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venerdì 21 febbraio 2025

LIQUORE ARANCE AMARE

 



Sono quattro mesi che non ho più ripreso "in mano" il blog, ma perché sono quattro mesi esatti che sto elaborando, con tanta fatica, la perdita del mio papà.

Riprendo oggi, o almeno ci provo, perché lui adorava cucinare ed era anche immensamente bravo! 

L'anno scorso ho ricevuto delle arance amare in regalo, con cui ormai faccio una delle mie marmellate preferite, ma desideravo provare anche a fare un liquore, perché mi ero messa in testa che secondo me sarebbe stato un ottimo alleato per fare degli sciroppi per bagnare le torte e comunque se le arance amare sono nel Grand Marnier, ci dovevo provare.

"Cercando, trovando" ed ecco che mi è uscita una ricetta di la Porcareccia e l'ho fatta subito.

Dopo mesi è stata assaggiata dal critico piùm severo di casa e l'ha trovata buonissima, così come tutti quelli a cui lo offro.

Così appena domenica sera mi è arrivato un nuovo carico di arance amare classe 2025 mi sono messa al lavoro per rifare questo liquore dal profumo favoloso e per fare anche la marmellata che con i panini al burro caldi a colazione è una goduria pura... ho solo un grande dispiacere che questo liquore sarebbe piaciuto veramente tantissimo a mio padre e non lo ha mai potuto assaggiare!




LIQUORE di ARANCE AMARE ( di Porcareccia )


10 arance amare mature e non trattate

1 litri di alcool a 95° per uso alimentare

1 kg di zucchero

1,4 l di acqua

4 stecche di cannella da 2 cm

10 chiodi di garofano


Le arance amare devono esserenpiu fresche possibili, e non trattate.

Lavate le arance con cura ( noi abbiamo avuto eruzioni dell'Etnaquindi c'era anche sabbia vulcanica qui di ho usato una spazzolina da cucina per pulirle bene) e asciugatele con un panno. 

Asportate la parte arancione della buccia con un coltellino molto affilato, ancora meglio se avete un pelapatate, che rende il lavoro pou semplice e velice. E’ importante che la parte bianca del frutto non venga asportata, è molto amara e non contiene oli essenziali.

Lavate bene in barattolo di vetro da 2 litri con guarnizione di gomma e ponete all’interno dEl barattolo la buccia delle arance, la cannella e i chiodi di garofano.

Ricoprite il tutto con il  litro di alcool.

Riponete in un luogo fresco e buio. Ogni giorno scuotete il barattolo. Le bucce vanno lasciate in infusione per circa 20/25 giorni, io mi sono messa in calendario il promemoria per 25 giorni.

Se passa qualche giorno in più non è un problema.

Passati i 25 giorni necessari l’alcool sarà diventato di  un colore arancione carico, che significa che gli oli essenziali sono passati dalle bucce all’alcool. 

A questo punto preparate lo sciroppo, ponendo in una casseruola antiaderente 1,4 litri di acqua e 1 kg di zucchero. L’acqua può essere fredda, calda, bollente ( non è un problema), l’importante è che il fuoco non sia alto e che voi mescoliate continuamente lo zucchero fino a quando non sarà completamente sciolto. Prima di togliere la casseruola dal fuoco dovete aspettare che la soluzione di acqua e zucchero sia completamente trasparente e si formino le prime bollicine sul fondo. Lo sciroppo è pronto. Lasciatelo raffreddare completamente. Nel frattempo filtrate l’alcool, prima con un colino a maglie strette e poi con una garza. Unite quindi l’alcool filtrato allo sciroppo. Lasciate riposare, sempre al riparo dai raggi solari ed al fresco per un paio di mesi agitando il barattolo di tanto in tanto.

Passati i due mesi, versate il vostro liquore nelle bottiglie e tenetene sempre una nel freezer, perché questo delizioso liquore va servito ghiacciato!



ENJOYYY!!!

giovedì 20 ottobre 2022

LIQUORE ALLA MENTA




Sempre per rimanere nel tema "l'estate conservata", oltre che nelle foto di posti e ricordi di viaggio mi piace conservarla anche in dispensa, e così prima della confettura di pesche gialle  ho provato a "conservare" anche la menta.

Se penso alla menta, penso al fresco...ma anche all'estate, ai ghiaccioli o alle " granite",  che poi era ghiaccio e sciroppo eh,  della Motta che prendevamo tornando dal mare e che mangiavamo sulla fiat 500 blu della mia mamma... per me la menta è Estate, la metto sulle zucchine e sulle melanzane grigliate, nella brocca di acqua fredda con due fette sottili di limone quando mi voglio dissetare in giardino.

In uno dei vasconi in giardino la menta piperita si riproduce tutti gli anni e quest'anno ho pensato di provare a farci il liquore e già lo immagino ad aromatizzare un bel bicchiere di acqua tonica con ghiaccio e l'immancabile fetta di limone.


È una ricetta vergognosamente facile, se avete della menta in balcone, giardino o sul davanzale,  fatela!



LIQUORE ALLA MENTA 


250 ml di alcol 

250 ml di acqua 

40 foglie di menta piperita appena raccolta 

150g di zucchero 


Raccogliete le foglioline di menta piperita sciacquatele sotto acqua corrente fresca e asciugatele tamponandole delicatamente con un po'di carta da cucina.

Mettetele in un barattolo o contenitore di vetro e chiudete bene con un coperchio. Lasciate a macerare per tre giorni.

Il terzo giorno preparate lo sciroppo di acqua e zucchero, mettendo questi in un pentolino e portando a bollore. Spegnete dopo cinque minuti e lasciate raffreddare a temperatura ambiente.

Filtrate l'alcol e mescolate lo sciroppo di zucchero e acqua insieme. Versate in una bottiglia, chiudete e conservate in luogo buio per 30 giorni prima di gustarlo.


P.S. a degustazione avvenuta, l'anno prossimo e quelli a venire la rifarò!!!


ENJOYYY!!!



giovedì 24 ottobre 2019

LIMONCELLO- ultima versione



Avevo già proposto una ricetta di Limoncello, ma io cerco sempre di migliorarmi e per farlo devo provare altre soluzioni, e così è stato anche per il Limoncello. In realtà confrontando la vecchia ricetta e quella che vi propongo oggi c'è una differenza non da poco, perchè stessa quantità d'acqua, ma oltre il doppio di alcol e zucchero e limoni e vi devo dire che la differenza c'è e si vede...cioè si sente!!! Quindi al momento questa è la ricetta che seguirò per le prossime bottiglie di liquore al Limone che servirò ai miei ospiti dopo un pranzo o una cena.
Ovviamente il Lemoncello si presta benissimo anche se diluito con uno sciroppo di zucchero lo si usa come bagna per dolci profumati al limone, ma anche per qualche aperitivo, provate a farci un Limoncello Martini... eh eh eh ...!!!

LIMONCELLO (di Arone Dalessandria)

1 kg di limoni (ovviamente non trattati, ed ITALIANI)
1 lt alcol alimentare 95°
1 lt di acqua naturale
800 g di zucchero

Lavate ed asciugate i limoni. Con un pela patate (se lo avete è consigliatissimo) o un coltello ricavate la scorza dei limoni, evitando l'albedo (la parte bianca del limone), e immergetela in una ciotola (se di vetro e con coperchio è perfetto!) con l'alcol, chiudete bene (se il contenitore non ha coperchio potete sigillare con la pellicola trasparente per alimenti e un elastico) e mettete in dispensa 5-6 giorni, scuotendo ogni tanto il contenitore.
Trascorsi questi giorni, in una pentolina portate a bollore il litro di acqua, versate lo zucchero, mescolate e fate sciogliere bene. Spegnete il fuoco e fate raffreddare. Quando lo sciroppo sarà a temperatura ambiente, aggiungete l'alcol filtrato. Mescolate bene e mettete dentro a delle bottiglie di vetro (escono circa 2 litri e mezzo di liquore).
Ponete le bottiglie al buio per minimo un mese prima di metterlo in freezer per poterlo servire bello freddo.


Enjoyyy!!!





mercoledì 13 marzo 2019

BABÁ di ADRIANO COTINISIO in un unico stampo ( NORDIC WARE)




Di Babà ne ho fatti e anche pubblicati, ma ora dopo aver provato questa ricetta, posso affermare con assoluta certezza che a mio avviso sono arrivata al risultato che desideravo in maniera definitiva.
 Volevo provare a fare una ricetta di un grande maestro (anche di enorme modestia a mio avviso) Adriano Cotinisio, che non è nuovo qui sul mio blog proprio perchè il suo nome è una garanzia di serietà, ricerca, studio e lavoro.Ho avuto la fortuna di fare un paio di corsi con lui e Paoletta Sersante e vi assicuro che sono stati una bellissima esperienza anche proprio per conoscere bene i termini utilizzati in materia e poterli mettere in pratica.
Detto questo la ricetta del Babà di Adriano per me è LA ricetta, quindi sarà quella che ora utilizzerò nei secoli.


Ho studiato un po' in giro per capire come poter utilizzare uno dei TRE magnifici stampi Nordic Ware ricevuti in regalo dalle mie adorate Valentina e Cristiana, perchè la ricetta nasce per i classici Babà "monoporzione" e anche perchè io di solito usavo la classica teglia in alluminio un po' più sottile, mentre quelle Nordic Ware sono più "possenti" come spessore. e quindi dovevo studiare bene i tempi di cottura.
Però devo dire che me la sono cavata abbastanza bene e soprattutto ho ottenuto quello che dice Adriano stesso:

 Il babà perfetto al taglio o al morso si comporta come una spugna, si comprime fino poi a tagliarsi opponendo una leggera resistenza, e conserva questa elasticità per qualche giorno.

Ed infatti nell'immergerlo nello sciroppo di Rum, l'ho strizzato ed è rimasto integro e non potete capire la mia soddisfazione quando ho realizzato che ce l'avevo fatta.

La ricetta sembra lunga, ma in realtà ho cercato di essere più chiara possibile proprio per avere all'occorrenza sempre a portata di mano tutti i passaggi per come li ho eseguiti, senza rischiare in futuro di dimenticare qualche cosa.



A fine di tutto vi dico nelle note che in realtà alcune preparazioni si possono fare in momenti diversi, così che quando sarete pronti per servire il vostro dolce risparmierete sui tempi.




350 g farina forte (occorre una W 350)*
5 uova medie (o grandi se si è pratici)**
30 g di acqua tiepida (per lievitino)
75 g di burro
2 cucchiai rasi di zucchero
4 g di lievito di birra secco (oppure come da ricetta 15 g  di lievito di birra fresco)
 6 g di sale  

Per rifinire:

Sciroppo al Rum
Gelatina di albicocca
Crema Pasticcera alla panna
Crema Chantilly (panna montata, zucchero a velo e semini di vaniglia)

In una ciotola mescolate il lievito con 25 grammi di farina (presi dal totale) e poi sciogliete e mescolate tutto in 30 grammi di acqua tiepida. Coprite la ciotolina con pellicola trasparente per alimenti e ponete a 28°C (io ho la funzione defrost e lievitazione nel mio forno, quindi utilizzando il termometro a sonda Ikea, porto il forno a 28°C di temperatura e spengo, ma anche tenendo la lucina del forno stesso sono certa si possa ottenere una buona temperatura).
Dopo mezz’ora mettete nella ciotola dell’impastatrice SOLO gli albumi (i tuorli vanno in un bicchiere- io li suddivido direttamente singolarmente dentro dei bicchierini da caffè coprendoli con pellicola per alimenti, in frigo), mescolateli con una frusta a mano senza montarli, avviate la macchina (io KitchenAid) a vel 1 (bassa) ed unite lentamente a pioggia tanta farina quanta ne basta (attenzione NON TUTTA) per ottenere un impasto morbido che ancora si attacca alle pareti della ciotola. Coprite sigillando bene con pellicola trasparente e fate riposare trenta minuti.
Riavviate la planetaria con il gancio a foglia (K), aggiungete il lievitino ed una spolverata di farina, quando comincia ad incordare aggiungete un tuorlo e, ad assorbimento avvenuto, una spolverata di farina. Quando comincia a tirare, aumentate leggermente la velocità (2) e continuate con un tuorlo e la farina e lo zucchero fino ad esaurimento (conservate un ultimo spolvero di farina). Con il terzo tuorlo unite il sale. Fate incordare bene l’impasto, capovolgendo con l’aiuto di un tarocco o spatola l’impasto due volte, l’impasto diventerà molto elastico (dovrà fare i fili), a questo punto aggiungete il burro appena morbido (non in pomata) a fiochetti sempre con la macchina in movimento, e lasciate che si incorpori lentamente. All’assorbimento versate l’ultimo spolvero di farina ed incordate capovolgendo due o tre volte, la pasta dovrà tendere a staccarsi dalla ciotola. (attenzione dovrà tendere a staccarsi, ma non lascerà le pareti della ciotola completamente pulite come invece richiesto in altre preparazioni). 
Montate il gancio ad uncino, avviate la macchina a vel. 3 e fate andare fino ad incordatura completa allargando un lembo di impasto dovrete ottenere il cosiddetto "windows effect", o più semplicemente “velo”.


Con l’aiuto della spatola raccogliete a palla nella ciotola stessa della planetaria, coprite con pellicola trasparente, sigillando bene e riponete tutto a 28°C.


Quando avrà più che triplicato il volume (ci possono volere anche tre ore) rovesciate sul piano di lavoro ben infarinato e date le pieghe delsecondo tipo, serrando bene l'impasto.
A questo punto ci sarebbe la mozzatura mozzarella se voleste procedere a fare i classici Babà monoporzione, e quindi per questo vi rimando alla ricetta sul blog di Adriano. Io invece procedo per l’utilizzo che ne ho fatto in un unico stampo.
Imburrate molto bene lo stampo (io utilizzando uno stampo stupendo della Nordic Ware – “Gold Crown Bundt” diametro 26 cm / h 10 cm  / 2,4 litri di capienza), spargendolo bene negli angolini con l’aiuto di un pennellino da cucina. ***
Dopo aver serrato l’impasto fate un buco al centro e posizionate nello stampo, coprite con pellicola trasparente, mettete a 28°C (io sempre nel forno spento) e lasciate più che raddoppiare, deve arrivare praticamente al bordo, ci vogliono da 2 a 3 ore circa (poi dipende sempre dalle temperature del periodo)e levate la pellicola, sia per evitare che si attacchi e anche per iniziare a far formare la pelle. Togliete da forno spento e preriscaldatelo a 220°C (nel mio forno uso la funzione forno ventilato totale).



Infornate a 185°C per circa 6-7 minuti, nella tacca più bassa partendo dal fondo, dopo di che abbassate il forno a 175°C e cuocete per altri 15 minuti. E gli ultimi minuti di cottura, che nel mio caso, con il mio forno, sono stati 14-15 la temperatura la abbasso a 170°C. Insomma come prima volta se utilizzate uno stampo simile anche come consistenza al mio, io vi consiglio di monitorare la cottura, perché ogni forno ha una storia a sé, c’è a chi capita negli ultimi 10 minuti di dover coprire il Babà con un foglio di carta di alluminio perché se no tende a scurirsi troppo per esempio.
Togliete dal forno, fate raffreddare nello stampo per una decina di minuti e poi sformatelo a raffreddare bene su una gratella.

Qua ci sono due opzioni (anche tre in realtà, ma quella di congelare il babà una volta fredda è una prova, riuscita, che ho fatto solo con i babà mono porzione, ma sono certa si possa fare anche con un unico stampo grande):

-la prima è procedere a inzuppare il Babà-
-la seconda che è quella che ho utilizzato io, è che una volta raffreddato bene ho chiuso bene tutto dentro a della pellicola trasparente per alimenti e lasciato così fino al giorno dopo, questo perché era venerdì e desideravo servirlo la domenica. Come lo stesso Adriano insegna il Babà va inzuppato preferibilmente il giorno prima di mangiarlo, proprio per fare maturare bene bene tutti i sapori.



*La mia voglia di provare questa ricetta era troppo forte per aspettare che mi arrivassero le scorte delle Farine del Molino Rossetto che aspettavo come la W400, che normalmente mescolo con la W330 per ottenere qualcosa che mi dia la forza della farina a W350, quindi HO OSATO ( e mi è andata benissimo, però è anche vero che Adriano stesso mi ha insegnato bene come deve essere un impasto per considerarlo pronto) fare questa ricetta con il solo uso della W330, che avevo a casa.

**Per il discorso di cui sopra con le farine io sono andata con uova grandi, perché sono quelle più fresche che riesco a trovare, ma se non vi sentite sicuri usatene di più piccole tranquillamente.

*** Fondamentale per un Babà in un unico stampo, che questo sia con il buco per ottenere una cottura perfettamente omogenea.

Quindi il giorno successivo ho preparato lo sciroppo seguendo però la ricetta di Paoletta Sersante (altra grande maestra insieme ad Adriano, ed infatti i corsi fatti li ho fatto con entrambi!):

  

375 g zucchero
500 ml di acqua
Rum scuro

Sciogliete zucchero in mezzo litro di acqua e lasciate bollire per 5 minuti. Versate questo sciroppo tiepido in una bottiglia da litro ed aggiungete il Rum fino a completare il litro.

Gelatina di albicocca da spennellare

100 ml di acqua
3 cucchiai di zucchero rasi
3 cucchiai colmi di confettura di albicocche
1 cucchiaino colmo di gelatina neutra

In un pentolino portate a bollore l’acqua con lo zucchero. Spegnete il fuoco ed aggiungete la confettura di albicocche con la gelatina neutra e mescolate bene.  Filtrate bene con un olino e la gelatina per spennellare il vostro Babà è pronta. Conservatela coprendola con pellicola trasparente
Il Babà non va annaffiato, ma IMMERSO, quindi versate metà dello sciroppo di Rum, tiepido, dentro ad un contenitore abbastanza capiente da contenere il Babà e da poterlo rigirare. Bucherellate il fondo del dolce con uno spiedino di legno (la parte che nel vassoio andrà sotto) ed immergete il babà nel contenitore a testa in giù, irroratelo con il resto dello sciroppo, lasciatelo qualche minuto, poi con le mani strizzatelo, semplicemente pressando, e rifategli assorbire lo sciroppo, e rigiratelo un paio di volte.
Posizionate il vostro dolce su un vassoio o piatto da portata, che abbia ovviamente i bordi lievemente alzati e spennellatelo tutto con la gelatina di albicocche, che serve anche per creare un “film” protettivo in modo che il dolce non si asciughi all’aria, e comunque copritelo bene con pellicola trasparente o sotto una campana.



Crema Pasticcera alla panna (di Paoletta Sersante)

400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 g di farina
300 g  zucchero
1 pizzico di sale

Mettete in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto e portate quasi a bollore.
Nel frattempo in una ciotola sbattete bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata e mescolate; versate nella ciotola il latte tutto di un colpo passandolo attraverso un colino a maglie fitte.
Rimettete in una casseruola a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. Quando la crema sarà ben addensata sarà pronta.
Conservatela coprendola a contatto con pellicola trasparente per alimenti.
Decorate il vostro dolce con crema pasticera ( o come ho fatto io con crema pasticcera alla panna), panna montata, chantilly, zabaione, frutta fresca, quello ce insomma più vi piace!!!

NOTE FINALI per organizzare i tempi

-Come già detto sopra nella ricetta il Babà lo si può preparare anche 3 giorni prima, l'importante che dopo averlo sformato, e fatto raffreddare, lo sigilliate benissimo con della pellicola trasparente, onde evitare appunto che all'aria tenda a seccarsi.
Se voleste provare a congelarlo, sempre chiuso bene in pellicola lo potete mettere in freezer (anche due settimane prima) e poi lo scongelate, nel forno spento il giorno prima ma sempre lasciandolo nella pellicola. Questa prova (ma lasciandoli a scongelare nel forno solo la notte) l'ho già fatta con i classici Babà monoporzione, per questo credo che una notte non possa bastare per il Babà grande, ma provate.
-La Crema la si può fare anche il giorno prima, quando praticamente inzupperete il dolce.
-Lo sciroppo di Rum, se conservato ben chiuso in una bottiglia, si può preparare anche una settimana prima, l'importante è che poi sia tiepido quando bagnerete il Babà.




Enjoyyyyyyyyyyyyy your babà!!!

mercoledì 12 ottobre 2016

OLD FASHIONED COCKTAIL and DON DRAPER per MTC


Sarei bugiarda se dicessi che l’Old Fashioned è il mio cocktail preferito, semplicemente perché in sincerità (ecco già immagino le facce di molti di voi che di solito godete come ricci con un bicchiere di Negroni o un dry Martini tra le mani il venerdì sera, fino all’ infinito del weekend) IO SONO ASTEMIA!!!
Però l’ Old fashioned è un pre-dinner che mi affascina per il suo nome da “vecchi” tempi, per i suoi colori, perché da quello che ho trovato sparso in giro sulla sua storia esiste da quasi due secoli, ha attraversato le guerre, il Proibizionismo, ha subito modifiche, è stato bistrattato, abusato, “storpiato”, superato da cocktail più di moda, ma è stato e rimane uno dei preferiti nelle liste di tutti i migliori (e peggiori) bar del mondo!!!
E poi, visto che sono in fase di confessioni, devo dirvi che vedere Don Draper in Mad Men in ogni (e quando dico ogni intendo dire OGNI) episodio sorseggiare il suo Old Fashioned mi ha stregata da impazzire. Sì ok, lo so, che questo uomo tanto affascinante, ricco,  di successo, dedito ai clienti della sua agenzia pubblicitaria di New York, attorniato da bellissime donne, in fondo era un uomo con un passato torbido, alcolizzato e pieno zeppo di problemi ed insoddisfazioni.
Però non sarebbe stato Don Draper senza la sua bottiglia di Whiskey in ufficio, non sarebbe stato lui se in ogni bar o ristorante non avesse ordinato prima di ogni cosa un Old Fashioned, a volte con la ciliegina rossa (che in realtà è stata aggiunta dopo il proibizionismo 1919-1933) solo per un fattore estetico, a volte con la fetta, ma ancora meglio con la scorza di arancia perché aggiunge quell’essenza che valorizza il liquore stesso, a volte con più ghiaccio e a volte liscio, ma sempre con due gocce di angostura sciolte con lo zucchero.
Si dice che “old fashioned” già nel 1806 si riferiva a vari tipi di liquori come il Whiskey, o il Gin o il Rum, ma sembra  che nel 1862 esistesse proprio, grazie ad un manuale per i precursori dei bartender (Jerry Thomas’ Bartenders Guide: How To Mix Drinks) un Old fashioned Hollande Gin cocktail, ma col Gin appunto, mentre in Kentucky si sostiene che fu un bartender a dedicarlo a James E. Pepper (aristocratico proprietario di una distilleria di whiskey)nel circolo privato di Louisville, The Pendennis Club, a creare questo cocktail col Whiskey  e poi a portare la ricetta nel bar del Waldorf Astoria di New York.
Se ne trovano tracce nel 1880, durante i festeggiamenti per la candidatura di Samuel Tilden alle presidenziali di quell’anno, come nel manuale “Modern American Drinks” si ritrova la ricetta con il Whiskey nel 1895.
La verità  è che questo drink esiste da sempre, da quando esiste il Bourbon o il Whiskey Americano e che gli estimatori desidererebbero che venisse servito come usava fino alla fine del Proibizionismo, come scrisse un lettore che si firmò “Old Timer”, probabilmente dopo i postumi di una sbornia, al New York Times dove raccontava che  i baristi ai “vecchi tempi” erano simpatici e  si limitavano a mettere una zolletta di zucchero (mai di più) su cui far sciogliere due gocce di angostura, e un cubetto di ghiaccio (non troppo piccolo e non troppo grande) e che mescolavano tutto con un cucchiaino, dopo di che passavano il bicchiere e la bottiglia di Whiskey  all’ avventore… uno, o  anche due quarti di bottiglia costavano solo 15 centesimi di dollaro.
Mentre spesso dopo quel “nostalgico” periodo, così come avviene anche oggi, cominciarono ad aggiungere un po’ di zucchero in più, più ghiaccio, e per allungare anche più che una semplice spruzzata di acqua o addirittura la soda … a discapito del Whiskey che viene versato nel bicchiere dal bartender!!
La ricetta che vi propongo è quella descritta da “Old Timer” nel 1936, con l’ aggiunta del tutto estetica, come usa berlo Don Draper, della ciliegina e della scorza di arancia.

L’Old Fashioned va preparato con Rye Whiskey e, quindi, parliamo di liquori interamente distillati e prodotti nel Nord America e il Bourbon che è il Whiskey prodotto esclusivamente negli Stati Uniti d’America, perciò non andrebbe mai preparato con uno Scotch o Irish whiskey, né tanto meno con un blended. Ma ne troverete in realtà di vari generi in giro per i bar solo perché potreste trovare un bartender che ha voluto fare una variazione, o ha voluto mettere la sua firma ad un cocktail che di base fa parte della storia del genere.
mm3
Ovviamente il miglior modo di godersi un Old Fashioned sarebbe farlo con dei Tapas e/o stuzzichini a meno che non siate Don Draper che ne fa largo uso anche a stomaco vuoto… ma ricordate che è un pre-dinner per eccellenza perché come ogni cocktail di questa categoria ha la caratteristica dell’acido e dell’amaro!!
credits here
BE HAPPY IT’S HAPPY HOUR!!!

OLD FASHIONED DI DON DRAPER

  • 60 ml di bourbon o rye whiskey
  • 2 gocce di angostura bitter
  • 1 zolletta di zucchero*
  • 1 cubetto di ghiaccio
  • 1 spruzzata d’acqua**
  • Decorazione: fetta d’arancia e ciliegina
In un bicchiere da Whiskey, ancor meglio se è il tipico “Old fashioned” appunto, mettete sul fondo una zolletta di zucchero e scioglieteci sopra due gocce di Angostura, aggiungete una spruzzatina di acqua e mescolate per far sciogliere lo zucchero*; mettete un cubetto di ghiaccio e mescolate, versate il Whiskey, aggiungete la ciliegina e sistemate la fetta di arancia o la scorza sul bordo del bicchiere, a contatto con il liquore stesso.
*Si può usare lo sciroppo di zucchero al posto dello zucchero, così potreste ovviare il problema di sciogliere lo zucchero in pochissima acqua.
** proprio una spruzzata giusto per sciogliere lo zucchero

Fonti : Slate.com
            Wikipedia 

venerdì 23 ottobre 2015

TORTA SEMPLICE AL COINTREAU E RICOTTA-RICOTTA AND COINTREAU LIQUEUR CAKE



                             Scroll down for English version
 
Questa settimana l’ho iniziata con un piatto davvero importante ed un post che ne vale almeno quattro, quindi facciamola finire con un dolce molto buono, ma un post breve e quindi vi dico come è nato questa ricetta, che da subito è voluta essere un esperimento, per poter utilizzare una delle teglie acquistate durante le mie vacanze in Nord America (si, lo so che si trova anche qua da noi, ma costa il doppio o quasi il triplo e poi scusate, ma non avete idea di quanto io ami acquistare le cose sul posto, potermele scegliere tra tante e uscire passeggiando felice con il mio bottino….e quanto è bella la faccia di mio marito quando all’ennesima caccavella acquistata alza gli occhi al Cielo!!). E il mio esperimento volevo fosse dedicato al contest AIFB “Dolci Divini” collegato a Dolcemente Pisa, dove avrei dovuto fare un dolce avendo come elemento principale un vino, un liquore o un distillato…. Ed ecco a voi il mio esperimento, l’unica nota è che prossima volta cuocerò un po’ meno (anziché un’ora circa in forno, la sfornerò dopo 45-50 minuti massimo di cottura), ma il risultato a noi è piaciuto moltissimo.
Con questo dolce partecipo a Dolci Divini di AIFB in collaborazione con Dolcemente Pisa



TORTA ARANCIA, COINTREAU E RICOTTA


Per la torta
500 g di farina 00
250 g di zucchero
2 cucchiaio di Cointreau
200 g di ricotta
110 g di burro (tirato fuori dal frigo da 15 minuti)
75 g di uvetta sultanina
4 uova a temperatura ambiente
1 cucchiaio di lievito per dolci (15 grammi)
1 cucchiaino di sale
Succo e zeste di un’arancia

Sciroppo al Cointreau
200 g di zucchero
250 ml di Cointreau

Crema di Mascarpone al Cointreau
250 g di Mascarpone
75 ml di Cointreau
1 uovo  piccolo (a temperatura ambiente)
2 tuorli( a temperatura ambiente)
3 cucchiai di zucchero

Preriscaldate il forno a 175°C. Imburrate ed infarinate la teglia e mettete da parte.
Ammollate l’uvetta sultanina nel Cointreau (prendete il liquore dai 250 ml che vi serviranno per fare lo sciroppo, e che riutilizzerete per preparare quest’ ultimo)
In una ciotola setacciate insieme la farina, il lievito per dolci(io uso proprio baking powder ) e il sale e mettete da parte.
Nella ciotola della planetaria (io uso il KitchenAid) con la frusta, a filo unite lo zucchero con la zesta grattugiata dell’arancia e aggiungete il burro e mescolate a velocità alta fino a che il mix risulterà chiara e spumosa (ci vorranno circa 3-4 minuti). Aggiungete le uova una alla volta, facendo lavorare la frusta e aspettando che ogni uovo sia ben amalgamato, prima di aggiungere il seguente. Ogni tanto con una spatola pulite le pareti della ciotola.
A parte  mescolate la ricotta con il succo di arancia e il Cointreau.
Scolate l’uvetta sultanina ( e conservate il Cointreau che servirà per lo sciroppo) e passatela in un po’ di farina.
Abbassate la velocità della planetaria e aggiungete al composto di uova nella ciotola della planetaria un terzo della farina e con la frusta in movimento versate metà del mix di ricotta, un altro terzo della farina, il resto della ricotta mescolata con il liquore e il succo di arancia e finite con la farina. Non dimenticate il pizzico di sale e quando tutto sarà ben amalgamato. Spegnete  la planetaria, aggiungete al composto l’uvetta sultanina e mescolate delicatamente con una spatola. Versate nello stampo ed  infornate per circa 45-50 minuti e nel frattempo preparate lo sciroppo al Cointreau. Fate comunque sempre la prova stecchino di legno per essere certi che il vostro dolce sia pronto.
In un pentolino dal fondo spesso fate sciogliere lo zucchero nel Cointreau, incluso quello dove avevate ammollato l’uvetta, e fate sobbollire per circa 15 minuti, deve ridursi ed addensarsi.
Quando il dolce sarà pronto toglietelo dal forno e sformatelo dopo 10 minuti a raffreddare su una gratelle ed iniziate a spennellare lo sciroppo al Cointreau, avendo la pazienza di ripetere spesso l’operazione.
Mentre aspettate che la torta si raffreddi preparate la crema di Mascarpone al Cointreau, quindi nella ciotola della planetaria, o con le fruste elettriche montate l’uovo con i tuorli e lo zucchero e dopo 8-9 minuti quando saranno triplicati di volume aggiungete il Mascarpone un po’ alla volta e il liquore.
Servite il dolce con una cucchiaiata di crema al Mascarpone e Cointreau e buona degustazione!!

English version
 
Last Summer in Seattle I bought some kitchen tools and some Nordic Ware pan, and I wanted to use the first one to make an experiment…and it was a great one.
The smell of Cointreau Liqueur and the use of ricotta cheese was a very succesfull “wedding”.
Try it …during one of this Autumn afternoons …it is a Comfort dessert!
Have a wonderful weekend full of flavor and colors.


COINTREAU AND RICOTTA CAKE by CuociCuciDici

For the cake
1 lb + 2 oz all-purpose flour
1 ½ cup of sugar
4 eggs at room temperature
3 oz raisin
Zest and juice of 1 orange
1 stick of butter (out of the fridge just 15 minutes before)
½ lb of Ricotta cheese
2 Tbsp Cointreau liqueur
1 Tbsp baking powder
1 tsp salt

For Cointreau syrup
1 cup sugar
1 cup of Cointreau Liqueur

For Cointreau Mascarpone cream
½ lb of Mascarpone cheese
1 egg (S)
2 eggs yolk
3 Tbsp sugar
1/3 cup of Cointreau Liqueur

Preheat oven to 350°F. Grease and flour pan.
Soak raisin in Cointreau liqueur (the one you are going to use to make the syrup*)
In a medim bowl, stir together flour, baking powderand salt and set aside.
In the KitchenAid bowl combine sugar and orange zest.Add butter and with the whisk attachement on high speed, beat until mixture is light and fluffy, about 3-4 minutes. Add eggs one at a time, beating well after each addistion and occasionally scraping down sides of the bowl, until mixture is very light and fluffy, about 5 minutes.
In a small bowl mix ricotta cheese the 2 Tbsp of liqueur and orange juice.
Reduce speed to low. Add dry ingredients in thirds, alternating with the ricotta mixture and ending with dry ingredients.  Dry raisin and mix with few flour and add to the mixture. Spoon batter into pan. Bake 50 minutes (but always make a toothpick proof).
Prepare the syrup.
In a saucepan mix Cointreau liqueur (*the one you used to soak raising) with sugar, let it melt and bring to a boil and reduce heat  and simmer, stirring occasionally with a wood spoon, until syrupy (about 15 minutes).
Cool in pan for ten minutes and invert cake onto rack and brush syrup on the cake often.
In the meantine prepare the Cointreau Mascarpone cheese cream. With electric whisks mix eggs and sugar until light and fluffy, low speed and add Mascarpone cheese, add Cointreau and serve with the cake.
ENJOY!

venerdì 23 maggio 2014

LIQUORE DI NUTELLA- Nutella Liquor




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Com’è che si dice? “meglio tardi che mai!” ….si ne sono consapevole, questo mese me la sono presa molto comoda, ma non è come credete voi , per cucinare ho cucinato e anche tanto , e anche tante cose interessanti , che spero di postare al più presto, perché sono cose di stagione, ottime e spesso anche veloci da realizzare.
Come sapete da sei mesi sono nella casa nuova, che è praticamente pronta e anche abbastanza ben organizzata, ma ho un ultimo grande scoglio , la stanza degli ospiti che è diventata il “calderone” dove mettere tutti i cartoni che ancora non abbiamo svuotato, tutti gli scatoloni con le cose di Natale ( e credetemi ne ho tantissime!) e anche dove “nascondere” tutti i props che continuo a comprare e che maritozzo deve vedere SOLO un po’ alla volta ahaaahaahahahah.
Quindi è vero che ho latitato per tre settimane dal blog, ma non sono stata con le mani in mano!
La ricetta che segue non ne è la prova, dal momento che l’ho preparata i primi di Marzo, ma che adesso secondo me è al massimo della sua bontà…non ha una stagione, non ha controindicazioni…. E vi dirò non è così alcolica e quindi anche chi non ama quel gusto che dà l’alcol come me, ne andrà matto!
Questa ricetta me l’ha regalata una carissima amica, diciamo la mia sorella gemella, Angela che vive in una magnifica masseria ad Alberobello, lei è una maestra a fare liquori meravigliosi, di ogni genere e tipo, anzi a dirla tutta lei è bravissima a fare di tutto in cucina. Ci conosciamo, direi da ben oltre quarant’anni , abbiamo passato momenti di una splendida infanzia, poiché mia mamma e sua madre non sono solo due amiche  sono davvero due sorelle e anche di più! Con Angela non ci vediamo spesso, ma nei momenti importanti della nostra vita sappiamo di esserci l’una per l'altra , anche purtroppo in quelli brutti,  e ora in questo periodo lei è una spalla importante per me , anche se solo in chat su facebook ( e di questo ringrazio Mark Zuckenberg ) dopo pranzo, ci scambiamo due chiacchere, due consigli , “segreti”….e ricette! Grazie Angela di esistere e per questa stupenda condivisione che è il liquore alla Nutella.
Unica avvertenza: abbiate la pazienza di saper aspettare all’assaggio, perchè davvero secondo me il suo massimo lo dà dopo un mese e mezzo di riposo in frigo, dopo di che..non c’è più storia, dura due giorni ad andar bene ….. ! (quindi se siete pigri…offritelo solo agli amici che meritano! ).
Buon weekend a tutti.




LIQUORE DI NUTELLA

700 g di Nutella
500 g latte intero
500 g panna fresca
120 g di zucchero
130 g alcol
50 g acqua

Mettete in una pentola la panna, il latte, la Nutella e lo zucchero e fare sciogliere bene tutti gli ingredienti a fuoco bassissimo, mescolando senza sosta (il rischio è che si attacchi)fino ad ottenere una crema omogenea.
Togliete dal fuoco e fate raffreddare completamente . Mescolate l’acqua con l’alcol ed aggiungeteli piano piano alla crema di Nutella , mescolate bene tutto ed imbottigliate. Conservate in frigo.

I know …I kow ……. How do we say? Better later than never !!!! But , anyway I wasn’t lazy, in fact I cooed a lot and prepared a lot of wonderful dishes that I really hope to share on my blog as soon as possible.

English version
 
The following recipe is very dangerous, becasue you are  going to became an adicted of this very easy to make liquor.
This is a very important friend of mine recipe, Angela, she lives in a wonderful place, Alberobello  (Unesco site) and she is a master of making every kind of liquor, well she is very good to cook a lot of wonderful dishes. She is more than a friend , in my opinion she is my twin sister. Even my mom and her mother are more than best friends, they are muche better than two sisters.
I thank Angela for this stunning recipe and trust me …. Taste it afetr one month and a half to get the better of this liquor! I would be difficult to resist, because of the fantastic smell, but be patient to wait!!! And offer it just to the best friends ever!!!

Have a wonderful weekend…. And a great Memorial Day!


NUTELLA LIQUOR

700 g Nutella (1 2/3 lb )
2 cups whole milk
2 cups  half and half
2/3 of sugar
2/3 cup  alcohol
¼ cup  water

Put in a pot the cream, milk, Nutella and sugar and melt all ingredients over low heat, stirring without stopping (the risk is that it will stick) until you obtain a smooth cream.
Remove from heat and let cool completely. Mix the water with alcohol and add them slowly to the Nutella cream, mix everything well and bottled. Keep in the fridge .

martedì 17 settembre 2013

LIMONCELLO- LIMONCELLO LIQUOR


 


 

                                                                Scroll down for English version

Come non approfittare dei bellissimi e profumatissimi limoni verdi di Sicilia che mi si sono presentati davanti una volta arrivata dal fruttivendolo???? E infatti ne ho approfittato, li ho comprati perché ho avuto solo un unico pensiero: il Limoncello, quello dal colore intenso, dal profumo inimitabile, da servire ben freddo dopo un pranzo o una cena, o anche durante l’improvvisa visita di amici da accompagnare con due biscottini secchi.

LIMONCELLO

5-6 limoni freschi verdi (vanno bene anche quelli gialli, ma i verdi oltre a regalare un                                                 bel colore al liquore  sono anche più profumati)
400 ml di alcool (95°)
400 g zucchero
900 ml di acqua

Mettete le zeste dei limoni (solo la parte verde e non la pellicina bianca) in un contenitore e chiusura ermetica insieme all’alcool , chiudete il contenitore e mettetelo da parte per 4 giorni).
Passati i 4 giorni, scaldate l’acqua , ma no portatela a bollore e scioglieteci lo zucchero. Fate raffreddare e con un colino versateci dentro l’alcol che avrà preso un bel colore verde-giallo ), mescolate bene e imbottigliate. A questo punto chiudete la  o le bottiglie e mettete a “riposare” almeno un mese , prima di consumare. Vi ricordo che se mettete la bottiglia in freezer quando lo servirete sarà degustato al meglio.




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
English version 
How not to take advantage of the beautiful and fragrant green Sicilian lemons  when I came into the grocery store? So I bought  them because I had only one thought on my mind: Limoncello liquor with  its intense color,  delicious aroma, Limoncello liquor  to be served very cold after a lunch or dinner, or even during the sudden visit of friends from  with two biscotti.


LIMONCELLO LIQUOR

5-6 fresh green lemons  (yellow ones are also fine
1  2/3  cup   alcohol
2 cups  sugar

3 ¾ cup  water

Put the zest of lemons (only the green part and not the white skin) in an airtight container and alcohol together, close the container and set aside for 4 days.
When 4 days are passed, heat the water, but not bring it to a boil, add sugar and  melt it . Let cool and pour Alcohol into a colander, stir well and bottle. Close the bottles and put to "rest" at least a month before consuming. I remind you that if you put the bottle in the freezer when you serve LIMONCELLO it  will be tasted at best.