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lunedì 13 giugno 2016

MINESTRA DI POMODORO ARROSTITO


 
Settimana del pomodoro per il calendario nazionale del cibo Italiano di Aifb.
Adoro il pomodoro in ogni ricetta, forma, colore e ...situazione! ...e credo non potrei vivere senza.
per saperne di più vi rimando al post di Betulla Costantini , ambasciatrice di questa settimana.
Questa ricetta facile e veloce è adattissima a questa stagione, perché anche fredda può essere servita con qualche crostino di pane.
Con questa minestra di pomodori contribuisco alla settimana del Pomodoro del calendario del cibo italiano.

 
MINESTRA DI POMODORI ARROSTITI
(Per due persone)

10 pomodori medi maturi
2-3 cipollette fresche
Olio extra vergine di oliva
Sale
Pepe qualche fogliolina di basilico

 
Pre riscaldate il forno a 180 gradi C.
In una teglia rivestita di carta forno appoggiate i pomodori tagliati a metà ( in orizzontale), con il taglio verso l'alto, spargete sopra la vipolletta fresca sminuzzate e condite con sale, pepe e. Olio.
Infornate per 25-30 minuti.
Una volta cotti passateli con un frullatore  ( va bene anche quello ad immersione) e servite calda, tiepida o anche fredda con un filo di olio extra vergine di oliva e qualche crostino e decorate con qualche fogliolina di basilico.

 

venerdì 10 giugno 2016

INTERVISTA A FILIPPO DRAGO (Molini del Ponte)

 
Quando ho saputo che oggi sarebbe stata la Giornata Nazionale dedicata ai Grani Antichi per il calendario del cibo Italiano  non ho potuto non pensare a Filippo Drago, dei Molini del Ponte  dove la cura e l'attenzione per i grani antichi Siciliani sono all'ordine del giorno da generazioni nella loro famiglia.
Ringrazio Filippo per aver trovato il tempo da dedicare ad alcune mie domande, nonostante i mille impegni e il fuso orario diverso, visto che in questi gironi si trova nella magnifica New York, per lavoro, per  far conoscere anche oltre oceano l'importanza di questi grani...antichi, siciliani, di cui dovremmo andare fieri.
 
Con questa intervista contribuisco  al Calendario del Cibo Italiano per la Giornata Nazionale dei Grani Antichi , la cui ambasciatrice è Candida De Amicis, che QUI ci parla di questi grani "ricchi e preziosi" per tanti motivi.

 

-Oggi secondo il calendario del cibo Italiano è la giornata nazionale dei grani antichi, cosa ne pensi di questa iniziativa?

Volgerel’attenzioneaigraniantichisignificacompiereunpercorsostorico-culturalelungo il territorio del nostro Paese per conoscerne la biodiversità in agricoltura, la sua ricchezza e l’estrema bellezza. La valorizzazione e conservazione della bodiversità costituisce un impegno concreto oggi nell’agricoltura cosicché conoscere e produrre i grani antichi assume un valore economico oltre che culturale contribuendo a creare lavoro ed al tempo stesso a tramandare la nostra cultura valorizzando la memoria storica del nostro Paese. 

-Dalla storia del Vostro molino salta subito agli occhi la Vostra cura nel lavorare i grani antichi, perché?
 La nostra cura nel lavorare i grani antichi coniuga la passione per il lavoro con l’esperienza la conoscenza delle caratteristiche della materia prima che il mugnaio va a lavorare. Condurre un mulino alla produzione di farine di eccellenza è una vera e propria arte in cui oltre al mulino entra in gioco la sensibilità del mugnaio, la sua capacità di abbigliare la macina, parliamo del mulino a pietra. Inoltre il chicco di grano ha bisogno di cura e attenzione ancora prima della molitura perché i chicchi prima di essere macinati vanno puliti e selezionati. Questo processo nel mio mulino avviene mediante un sistema di pulitura a controllo ottico, capace di scartare le impurità. Anche all’antico mulino a pietra va associata un moderno sistema di controllo del grano. 
- tra le varie farine da voi prodotte conosciamo la Tumminia, quali altri sono i grani antichi che voi lavorate? E quali sono le particolari caratteristiche che caratterizzano ogni grano antico da un altro?
Il valore nutritivo del grano raggiunge la sua massima espressione nelle farine integrali per la presenza del germe del grano che la molitura a pietra lascia intatto. Dalla varietà dei grani che noi lavoriamo si ottengono le “Farine del Palmento , così vengono denominate le nostre farine ottenute dai grani antichi siciliani moliti a pietra naturale quali, oltre alla tumminia, le varietà russello, perciasacchi, bidì, biancolilla, maiorca ed altri grani antichi ciascuno con le proprie qualità specifiche, con propri profumi e sapori. Per menzionarne solo alcuni possiamo citare la tumminia che è detta anche grano marzuolo perché seminato a marzo, è un grano a semina tardiva ed a ciclo di vegetazione breve, ha un colore scuro, accentuato dalla molitura a pietra naturale, dall’aroma dolce e intenso. La farina di tumminia viene utilizzata per la produzione del pane nero di Castelvetrano oggi presidio Slow Food. È una delle varietà più antiche di grano duro siciliano insieme al russello, quest’ultimo così chiamato per il colore della spiga tendente al rosso. Altra varietà che mi piace citare è il perciasacchi; anc’esso è un grano antico siciliano, la sua particolarità è indicata dal nome infatti il chicco ha una forma allungata che buca, percia nel dialetto siciliano, i sacchi. I grani duri sono impiegati nella produzione della pasta e del pane. La varietà Maiorca invece è un grano tenero antico, a chicco bianco, la sua farina tradizionalmente è usata per i dolci. 
- Qual è il tuo grano antico preferito e se c'è,perché?

Non può esservi un grano preferito, ciascuno è amabile è apprezzabile per la sua identità perciò deve essere recuperato o valorizzato. 
- Esistono grani antichi che sono andati dimenticati e dei quali state cercando il " recupero" ?
Presso la Stazione Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia sono custoditi i campioni di numerose varietà locali di grani antichi, selezionati con grande rigore scientifico ed estrema lungimiranza nella scelta delle varietà migliori da coltivare. 
- Qual è stato il motivo per cui la famiglia Drago ha deciso di occuparsi principalmente alla lavorazione di questi grani che si stavano perdendo? Per una questione affettiva o qualitativa, o solo di tradizioni?

La molitura a pietra  nella nostra tradizione  e nel mio molino non è mai stata abbandonata , sicuro per la qualità evocata del prodotto del quale oggi riconosco i profumi del mio essere bambino, nei quali ero immerso quando mi recavo al mulino, per me il mio parco giochi preferito, ove quotidianamente si svolgeva il lavoro appassionato del nonno, poi quello di mio padre, oggi il mio lavoro. 
- Cosa hanno i grani antichi di diverso da quelli più " moderni"?
I grani antichi che oggi coltiviamo sono quelli custoditi sin dagli anni '30 a Caltagirone da una idea di Ugo De Cillis. Grani che non hanno subito nessuna manipolazione e non sono stati nanizzati. In una sola parola naturali non omologati. Alti fino a 2,20 metri diversi per firma sia della spiga che del chicco, diversi per colore della granella ma anche diversi tra loro nelle sfumature di colore della spiga.
Unici i sapori e i profumi anche loro diversi per tipologia.
Quindi non più farine piatte ma farine “Ingrediente” da scegliere a seconda la portata o a seconda di quello che di vuol esprimere.
Si passa da un solo colore per i grani moderni ad una tavolozza di tanti colori con i gran antichi che ti danno la possibilità di dipingere opere uniche.

Oltre al buono ci danno anche il sano.
Studi sui grani antichi in merito su qualità e quantità dl glutine, su intolleranza al glutine e sul picco glicemico ( nel caso dei grani antichi moliti a pietra naturale ) confermano la salubrità dei grani antichi.
Fonti : Stazione Sperimentale di Granicoltura di Caltagirone - Consorzio Ballatore - Crea di Acireale - Oncologia Milano - Universitá di Palermo - Università Catania.
Le fonti 
- Ritieni  che la gente stia comprendendo l'importanza di tornare a cose più genuine, rispetto agli anni passati in cui c'era più generalizzazione sui prodotti?

Parepropriodisi.Nutrirsiconigraniantichièunasceltachehaunnessoconlasalute, come dimostrano numerosi studi scientifici, ed oggi è espressione della tendenza consapevole verso un nuovo modo di mangiare. 
- Sono previste iniziative legate ai Vostri grani antichi che vorresti far conoscere?

 Il percorso della conoscenza e della fruizione dei grani antichi che ho intrapreso e che proseguo senza soste e con immutato entusiasmo, è caratterizzato dalla realizzazione e condivisione di numerose e altrettanto varie iniziative con i cultori o fruitori dei grani antichi, con quanti si appassionano a questo viaggio nella tradizione e quanti sono animati dalla curiosità, dall’amore per la conoscenza e dalla scelta del mangiar sano. Mi piace citare una iniziativa che è legata a luoghi dove quotidianamente vivo e lavoro, che focalizza l’attenzione sul percorso del chicco di grano antico dalla terra alla tavola: all’interno del parco Archeologico di Selinunte è stata impiantata una coltura di grano di tumminia, così da poterlo conoscere e riconoscere dalla spiga al chicco. La sua trasformazione in farina di eccellenza può essere osservata assistendo alla molitura a pietra naturale presso il nostro mulino che si trova proprio in prossimità del Parco. È un viaggio davvero interessante. 

martedì 31 maggio 2016

TORTA DI CILIEGIE

      
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Ciliegie, cosa dire delle ciliegie che non si sappia già???
Che sono buonissime e direi che  ”una tira l’altra” è chiarissimo come modo di dire, no?!
Che sono versatili in cucina così come in pasticceria!
Insomma cos’è che non sappiamo sulle ciliegie??? ….eh eh eh eh eh eh miei cari di sicuro molti non sanno che oggi è la Giornata nazionale delle ciliegie per il Calendario del cibo Italiano e quindi ecco dove sta la novità.

Sul post che la nostra ambasciatrice Sara Fumagalli ci propone su AIFB troverete tutte le notizie ed informazioni sia sulle ciliegie che su questa dolcissima giornata di inizio Estate!
La ricetta che vi propongo io non è nulla di così particolare o scientifico, ma è buona, sa di casa e l’ho trovata tra le ricette che raccoglieva mia mamma dalle amiche, sulle riviste, quindi non saprei darne un’origine. Posso dire che non è un dolce capovolto, ma più un dolce al cucchiaio, tanto che la prossima volta che la rifarò proverò a cuocerla in mono porzioni, rigoroso servirla tiepida con del buon gelato o panna montata.
Con questa ricetta partecipo alla Giornata Nazionale delle ciliegie

TORTA DI CILIEGIE

Per le ciliegie
300 g di ciliegie denocciolate
200 g di zucchero

150 g di farina 00
100 g di latte intero
75 g di burro a temperatura ambiente
70 g di zucchero
1 uovo grande
8 g di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Gelato alla vaniglia o panna montata per servire

Mettete le ciliegie (precedentemente lavate e denocciolate) in un pentolino dal fondo spesso con i 200 grammi di zucchero e fate cuocere per 15-20 minuti a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo imburrate una teglia di ceramica o pyrex.
Scolate le ciliegie, lasciando lo sciroppo nel pentolino, e mettetele sul fondo della tortiera. Fate ridurre lo sciroppo delle ciliegie fino a farlo caramellare, circa 20-30 minuti. E versatelo sulle ciliegie.
Preriscaldate il forno a 180°C.
Lavorate il burro con lo zucchero, sbattete bene l’uovo e aggiungetelo al burro, mescolate ed aggiungete la farina con il lievito, precedentemente setacciati, usando una frusta amalgamate il tutto, mettete il pizzico di sale e versate il latte sempre mescolando.
Versate il composto nella tortiera ed infornate per circa 40 minuti.
Servite caldo o tiepido prelevando la torta con un cucchiaio, con del gelato di vaniglia o della panna montata.

Tenendolo coperto con pellicola per alimenti si conserva molto bene per 4-5 giorni, e al momento di servire basta passarlo qualche secondo nel microonde.

English  version
 
Cherries National day here in Italy today...and I post a Cherry "pie", "cake" ??? I don't know... so ENJOY your Cherry dayyyyyyy
 
CHERRY CAKE

2 cups of pitted cherry
1 cup sugar

1 cup all purpose flour
4 tbsp butter
1/2 cup milk 
1/3 cup sugar
1 egg
2 tsp baking powder1 pinch of salt

Simmer for 15 minutes the cherries with the one cup of sugar. Drain the cherries, plase in a buttered baking dish and boil the juice 20-30 minutes. Pour over the fruit.
Preheat oven to 350°F:
Cream the butter with sugar, add the egg, sieve the flour with baking powder and add to the butter mix, with a pinch of salt and the milk.
Pour over the cherries and juice and bake for 40 minutes.
Serve it hot or warm. Vanilla icecream or whipped cream is good on this cake.


lunedì 23 maggio 2016

giovedì 19 maggio 2016

FRAGOLE CONSERVATE CON MENTA E PEPE NERO by Christine Ferber- PRESERVED STRAWBERRIES with mint and black pepper




                           Scroll down for English version
Qui da noi è decisamente arrivato quel periodo dell’anno in cui la Primavera è inoltrata e l’Estate è alle porte, il periodo a mio avviso più gradevole per godere dell’aria aperta, senza ancora un sole troppo forte da desiderare di essere solo al mare o sotto al getto diretto del climatizzatore, senza le fastidiose zanzare che ti portano ad intossicarti di repellenti, quel periodo dell’anno in cui quando vai al mercato o dal tuo fruttivendolo vedi far bella mostra di fragole e frutti profumati che non sono le solite mele e pere!!

Oggi sul calendario del cibo Italiano di AIFB si celebra la giornata nazionale delle fragole e poiché è uno dei miei frutti preferiti sentivo in qualche modo che dovevo esserci ad onorare l’evento e la nostra ambasciatrice Stefania Pigoni.
Da poco mi sono regalata il libro di Christine Ferber “Mes confitures” e l’ho inaugurato proprio con una ricetta a base di fragole che mi ha regalato una grande soddisfazioni sia per il risultato che per l’utilizzo che ne possiamo fare, per insaporire una macedonia nei mesi invernali, per fare un fresca bibita estiva utilizzando il magnifico sciroppo che se ne ricava, per decorare dolci e torte, ma anche per rubare una fragola con un cucchiaino in quei momenti in cui abbiamo bisogno di qualcosa di dolce!!


FRAGOLE CONSERVATE CON MENTA E PEPE NERO
1 kg di fragole (al netto)
800 g di zucchero semolato
Succo di un limone piccolo
5 foglie di menta fresca
5 grani di pepe nero, macinato fresco (io li ho lasciati interi)


Lavate velocemente le fragole, privatele del picciolo e asciugatele su un canovaccio di cotone.
In un contenitore lasciate una notte al fresco (io le ho messe in frigo) le fragole intere a macerare con lo zucchero e il succo di limone, avendo cura di coprirle con un foglio di carta da forno (io le ho poi chiuse con un coperchio).
L’indomani in un tegame dal fondo spesso portate il tutto a sobbollire qualche minuto. Fate raffreddare e rimettete in un contenitore, coprite con carta forno (io però poi ho sempre chiuso con un coperchio) e rimettete in frigo fino al giorno seguente.
Il terzo giorno versate dentro un colino e mettete lo sciroppo in un tegame, schiumate di tanto in tanto, e tenete a fuoco vivo, e portatelo alla temperatura di 105°C, versate le fragole, la menta e il pepe. Portate nuovamente ad ebollizione a fuoco vivo, schiumate e procedete con una cottura di 5 minuti, mescolando molto lentamente per non far rovinare le fragole.
Le fragole saranno diventate translucide e saranno pronte, per essere invasate in contenitori di vetro sterilizzati.

English version
 
Strawberries national Day here in Italy today! And I choose to post a delicious recipe by Christine Ferber: confit strawberries with mint and black pepper.
They are fab, perfect as topping on a cake, or using the syrup for a Summer drink, or to mix in a fruit salad.
In any case this recipe is perfect to preserve “Summer” flavors even during the cold Winter!!


STRAWBERRIES PRESERVED WITH MINT AND BLACK PEPPER
2 1/3 lb (1 kg) of strawberries (net)
1 2/3 lb of  caster sugar
Juice of a small lemon
5 fresh mint leaves
5 black peppercorns


Wash the strawberries quickly, raise the stalks and dry them on a cotton cloth.
Put the  whole strawberries in a bowl with sugar and lemon juice, making sure to cover them with a sheet of baking paper (I close the bowl with a lid) and let it rest in the fridge overnight.
The next day in a thick-bottomed saucepan bring it to simmer a few minutes. Let cool and put in a container, cover with parchment paper (I always close the bowl with a lid) and put in the fridge until the following day.
The third day pour into a colander and put the syrup in a pan, skim from time to time, and keep on high heat, and bring to a temperature of 220°F, pour the strawberries, mint and pepper. Bring to a boil over high heat again, lather and proceed with a 5 minutes cooking, stirring very slowly so as not to spoil the strawberries.
The strawberries will become translucent and are ready to be potted into sterilized glass containers.

domenica 15 maggio 2016

PASTE DI MANDORLA-Biscotti di mandorla




                Scroll down for English version
 
Qui in Sicilia, come avrete avuto modo di capire le mandorle la fanno da padrone, soprattutto nei dolci. 
E vi ricordo che questa che sta per finire è proprio la settimana della mandorla per il calendario di AIFB.
Ciò che spesso non è chiarissimo è che qui in Sicilia per pasta di mandorle si dà nome a varie preparazioni, come la pasta reale o Marzapane, o come la pasta di mandorla per fare granite e latte, o come i biscotti cotti al forno, quelli che fanno foggia di sé in tutte le pasticcerie e bar di questa isola meravigliosa.
I biscotti di mandorla, o paste di mandorle al plurale, sono una delle preparazioni più conosciute e soprattutto più esportate dalla Sicilia, perché sono buonissime, ma anche perché facilmente trasportabili e di lunga durata, facendo parte della categoria della pasticceria secca.
La mia ricetta, facile, semplice e profumata di Trinacria è già stata pubblicata qui sul mio blog, ma ve la ripropongo in occasione della giornata nazionale delle Paste di mandorla per il calendario del cibo Italianodi AIFB. Nostra ambasciatrice di oggi è la bravissima Lidia Mattiazzi, la nostra amica con intolleranza al glutine,  quindi mai ambasciatrice fu più indicata, poichè è da non sottovalutare il fatto che questi biscotti di mandorle sono assolutamente senza glutine e quindi indicatissimi anche per chi soffre di celiachia.

BISCOTTI DI MANDORLA

280 g di mandorle pelate
1 mandorla amara
250 g di zucchero semolato
½ cucchiaino di estratto di vaniglia
80 g di albumi (circa 3 di uova medie)
Zucchero a velo

Ridurre le mandorle in farina* insieme allo zucchero semolato (in questo caso serve un ottimo robot da cucina con lame in acciaio, il Bimby è perfetto per questa operazione).
Versate il mix di mandorle e zucchero in una ciotola, aggiungete l’estratto di vaniglia e gli albumi un po’ alla volta mescolando bene. Amalgamate tutto e poi fate riposare in frigo circa mezz’ora.
Preriscaldate il forno a 180°C.
Su una spianatoia o tagliere date una bella spolverata di zucchero a velo utilizzando un setaccio, per evitare grumi; prelevate un pezzo di impasto, formate un lungo cilindro di circa 2 centimetri di diametro a poi tagliate in tanti pezzi lunghi circa 8 cm e formate delle “S”. Poggiate man mano i biscotti su una leccarda rivestita di carta forno. Infornate per circa 10 minuti, o fino a quando vedrete che i biscotti avranno cominciato a dorare.
Fate raffreddare e spolverate altro zucchero a velo. Conservate su un vassoio chiusi con pellicola trasparente per alimenti fino a un paio di settimane.

*Si può usare la farina di mandorla già fatta, ma secondo me non contiene più quegli olii che le mandorle hanno appena tritate, la farina la sento meno umida.

English version
 
Today is the “almond biscotti” national day in Italy, and I post a gain the recipe i use to make these delicoius Sicilian cookies.
Enjoy your Sunday!


ALMOND COOKIES
1 ¾ cup blanched almonds
1 bitter almond
1 1/5 cup  of caster sugar
½ tspvanilla extract
3 egg whites (medium eggs)
Powdered sugar

Reduce the almond flour * with caster sugar.
Pour the mixture of almonds and sugar in a bowl, add vanilla extract and egg whites .Mix everything  very well and then letthe dough rest in the fridge for almost 1 hour..
Preheat oven to 350°F.
On a work surface or cutting board dust some icing sugar using a sieve to avoid lumps , form a cylinder of dough (1 inche diametere) and cut  3.5 inches lenght pieces, shape an “S” . Lay the cookies on a baking tray lined with parchment paper . Bake for about 10 minutes , or until you see the cookies have begun to light  brown .
Let cool and sprinkle more powdered sugar . These cookies keep more than 2 weeks, if covered with plastic wrap.
*You can use even almond flour, but I think it hasn’t got the same humidity o the fresh grounded almonds!