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mercoledì 13 marzo 2019

BABÁ di ADRIANO COTINISIO in un unico stampo ( NORDIC WARE)




Di Babà ne ho fatti e anche pubblicati, ma ora dopo aver provato questa ricetta, posso affermare con assoluta certezza che a mio avviso sono arrivata al risultato che desideravo in maniera definitiva.
 Volevo provare a fare una ricetta di un grande maestro (anche di enorme modestia a mio avviso) Adriano Cotinisio, che non è nuovo qui sul mio blog proprio perchè il suo nome è una garanzia di serietà, ricerca, studio e lavoro.Ho avuto la fortuna di fare un paio di corsi con lui e Paoletta Sersante e vi assicuro che sono stati una bellissima esperienza anche proprio per conoscere bene i termini utilizzati in materia e poterli mettere in pratica.
Detto questo la ricetta del Babà di Adriano per me è LA ricetta, quindi sarà quella che ora utilizzerò nei secoli.


Ho studiato un po' in giro per capire come poter utilizzare uno dei TRE magnifici stampi Nordic Ware ricevuti in regalo dalle mie adorate Valentina e Cristiana, perchè la ricetta nasce per i classici Babà "monoporzione" e anche perchè io di solito usavo la classica teglia in alluminio un po' più sottile, mentre quelle Nordic Ware sono più "possenti" come spessore. e quindi dovevo studiare bene i tempi di cottura.
Però devo dire che me la sono cavata abbastanza bene e soprattutto ho ottenuto quello che dice Adriano stesso:

 Il babà perfetto al taglio o al morso si comporta come una spugna, si comprime fino poi a tagliarsi opponendo una leggera resistenza, e conserva questa elasticità per qualche giorno.

Ed infatti nell'immergerlo nello sciroppo di Rum, l'ho strizzato ed è rimasto integro e non potete capire la mia soddisfazione quando ho realizzato che ce l'avevo fatta.

La ricetta sembra lunga, ma in realtà ho cercato di essere più chiara possibile proprio per avere all'occorrenza sempre a portata di mano tutti i passaggi per come li ho eseguiti, senza rischiare in futuro di dimenticare qualche cosa.



A fine di tutto vi dico nelle note che in realtà alcune preparazioni si possono fare in momenti diversi, così che quando sarete pronti per servire il vostro dolce risparmierete sui tempi.




350 g farina forte (occorre una W 350)*
5 uova medie (o grandi se si è pratici)**
30 g di acqua tiepida (per lievitino)
75 g di burro
2 cucchiai rasi di zucchero
4 g di lievito di birra secco (oppure come da ricetta 15 g  di lievito di birra fresco)
 6 g di sale  

Per rifinire:

Sciroppo al Rum
Gelatina di albicocca
Crema Pasticcera alla panna
Crema Chantilly (panna montata, zucchero a velo e semini di vaniglia)

In una ciotola mescolate il lievito con 25 grammi di farina (presi dal totale) e poi sciogliete e mescolate tutto in 30 grammi di acqua tiepida. Coprite la ciotolina con pellicola trasparente per alimenti e ponete a 28°C (io ho la funzione defrost e lievitazione nel mio forno, quindi utilizzando il termometro a sonda Ikea, porto il forno a 28°C di temperatura e spengo, ma anche tenendo la lucina del forno stesso sono certa si possa ottenere una buona temperatura).
Dopo mezz’ora mettete nella ciotola dell’impastatrice SOLO gli albumi (i tuorli vanno in un bicchiere- io li suddivido direttamente singolarmente dentro dei bicchierini da caffè coprendoli con pellicola per alimenti, in frigo), mescolateli con una frusta a mano senza montarli, avviate la macchina (io KitchenAid) a vel 1 (bassa) ed unite lentamente a pioggia tanta farina quanta ne basta (attenzione NON TUTTA) per ottenere un impasto morbido che ancora si attacca alle pareti della ciotola. Coprite sigillando bene con pellicola trasparente e fate riposare trenta minuti.
Riavviate la planetaria con il gancio a foglia (K), aggiungete il lievitino ed una spolverata di farina, quando comincia ad incordare aggiungete un tuorlo e, ad assorbimento avvenuto, una spolverata di farina. Quando comincia a tirare, aumentate leggermente la velocità (2) e continuate con un tuorlo e la farina e lo zucchero fino ad esaurimento (conservate un ultimo spolvero di farina). Con il terzo tuorlo unite il sale. Fate incordare bene l’impasto, capovolgendo con l’aiuto di un tarocco o spatola l’impasto due volte, l’impasto diventerà molto elastico (dovrà fare i fili), a questo punto aggiungete il burro appena morbido (non in pomata) a fiochetti sempre con la macchina in movimento, e lasciate che si incorpori lentamente. All’assorbimento versate l’ultimo spolvero di farina ed incordate capovolgendo due o tre volte, la pasta dovrà tendere a staccarsi dalla ciotola. (attenzione dovrà tendere a staccarsi, ma non lascerà le pareti della ciotola completamente pulite come invece richiesto in altre preparazioni). 
Montate il gancio ad uncino, avviate la macchina a vel. 3 e fate andare fino ad incordatura completa allargando un lembo di impasto dovrete ottenere il cosiddetto "windows effect", o più semplicemente “velo”.


Con l’aiuto della spatola raccogliete a palla nella ciotola stessa della planetaria, coprite con pellicola trasparente, sigillando bene e riponete tutto a 28°C.


Quando avrà più che triplicato il volume (ci possono volere anche tre ore) rovesciate sul piano di lavoro ben infarinato e date le pieghe delsecondo tipo, serrando bene l'impasto.
A questo punto ci sarebbe la mozzatura mozzarella se voleste procedere a fare i classici Babà monoporzione, e quindi per questo vi rimando alla ricetta sul blog di Adriano. Io invece procedo per l’utilizzo che ne ho fatto in un unico stampo.
Imburrate molto bene lo stampo (io utilizzando uno stampo stupendo della Nordic Ware – “Gold Crown Bundt” diametro 26 cm / h 10 cm  / 2,4 litri di capienza), spargendolo bene negli angolini con l’aiuto di un pennellino da cucina. ***
Dopo aver serrato l’impasto fate un buco al centro e posizionate nello stampo, coprite con pellicola trasparente, mettete a 28°C (io sempre nel forno spento) e lasciate più che raddoppiare, deve arrivare praticamente al bordo, ci vogliono da 2 a 3 ore circa (poi dipende sempre dalle temperature del periodo)e levate la pellicola, sia per evitare che si attacchi e anche per iniziare a far formare la pelle. Togliete da forno spento e preriscaldatelo a 220°C (nel mio forno uso la funzione forno ventilato totale).



Infornate a 185°C per circa 6-7 minuti, nella tacca più bassa partendo dal fondo, dopo di che abbassate il forno a 175°C e cuocete per altri 15 minuti. E gli ultimi minuti di cottura, che nel mio caso, con il mio forno, sono stati 14-15 la temperatura la abbasso a 170°C. Insomma come prima volta se utilizzate uno stampo simile anche come consistenza al mio, io vi consiglio di monitorare la cottura, perché ogni forno ha una storia a sé, c’è a chi capita negli ultimi 10 minuti di dover coprire il Babà con un foglio di carta di alluminio perché se no tende a scurirsi troppo per esempio.
Togliete dal forno, fate raffreddare nello stampo per una decina di minuti e poi sformatelo a raffreddare bene su una gratella.

Qua ci sono due opzioni (anche tre in realtà, ma quella di congelare il babà una volta fredda è una prova, riuscita, che ho fatto solo con i babà mono porzione, ma sono certa si possa fare anche con un unico stampo grande):

-la prima è procedere a inzuppare il Babà-
-la seconda che è quella che ho utilizzato io, è che una volta raffreddato bene ho chiuso bene tutto dentro a della pellicola trasparente per alimenti e lasciato così fino al giorno dopo, questo perché era venerdì e desideravo servirlo la domenica. Come lo stesso Adriano insegna il Babà va inzuppato preferibilmente il giorno prima di mangiarlo, proprio per fare maturare bene bene tutti i sapori.



*La mia voglia di provare questa ricetta era troppo forte per aspettare che mi arrivassero le scorte delle Farine del Molino Rossetto che aspettavo come la W400, che normalmente mescolo con la W330 per ottenere qualcosa che mi dia la forza della farina a W350, quindi HO OSATO ( e mi è andata benissimo, però è anche vero che Adriano stesso mi ha insegnato bene come deve essere un impasto per considerarlo pronto) fare questa ricetta con il solo uso della W330, che avevo a casa.

**Per il discorso di cui sopra con le farine io sono andata con uova grandi, perché sono quelle più fresche che riesco a trovare, ma se non vi sentite sicuri usatene di più piccole tranquillamente.

*** Fondamentale per un Babà in un unico stampo, che questo sia con il buco per ottenere una cottura perfettamente omogenea.

Quindi il giorno successivo ho preparato lo sciroppo seguendo però la ricetta di Paoletta Sersante (altra grande maestra insieme ad Adriano, ed infatti i corsi fatti li ho fatto con entrambi!):

  

375 g zucchero
500 ml di acqua
Rum scuro

Sciogliete zucchero in mezzo litro di acqua e lasciate bollire per 5 minuti. Versate questo sciroppo tiepido in una bottiglia da litro ed aggiungete il Rum fino a completare il litro.

Gelatina di albicocca da spennellare

100 ml di acqua
3 cucchiai di zucchero rasi
3 cucchiai colmi di confettura di albicocche
1 cucchiaino colmo di gelatina neutra

In un pentolino portate a bollore l’acqua con lo zucchero. Spegnete il fuoco ed aggiungete la confettura di albicocche con la gelatina neutra e mescolate bene.  Filtrate bene con un olino e la gelatina per spennellare il vostro Babà è pronta. Conservatela coprendola con pellicola trasparente
Il Babà non va annaffiato, ma IMMERSO, quindi versate metà dello sciroppo di Rum, tiepido, dentro ad un contenitore abbastanza capiente da contenere il Babà e da poterlo rigirare. Bucherellate il fondo del dolce con uno spiedino di legno (la parte che nel vassoio andrà sotto) ed immergete il babà nel contenitore a testa in giù, irroratelo con il resto dello sciroppo, lasciatelo qualche minuto, poi con le mani strizzatelo, semplicemente pressando, e rifategli assorbire lo sciroppo, e rigiratelo un paio di volte.
Posizionate il vostro dolce su un vassoio o piatto da portata, che abbia ovviamente i bordi lievemente alzati e spennellatelo tutto con la gelatina di albicocche, che serve anche per creare un “film” protettivo in modo che il dolce non si asciughi all’aria, e comunque copritelo bene con pellicola trasparente o sotto una campana.



Crema Pasticcera alla panna (di Paoletta Sersante)

400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 g di farina
300 g  zucchero
1 pizzico di sale

Mettete in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto e portate quasi a bollore.
Nel frattempo in una ciotola sbattete bene le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungete la farina setacciata e mescolate; versate nella ciotola il latte tutto di un colpo passandolo attraverso un colino a maglie fitte.
Rimettete in una casseruola a fuoco bassissimo mescolando sempre con una frusta a mano. Quando la crema sarà ben addensata sarà pronta.
Conservatela coprendola a contatto con pellicola trasparente per alimenti.
Decorate il vostro dolce con crema pasticera ( o come ho fatto io con crema pasticcera alla panna), panna montata, chantilly, zabaione, frutta fresca, quello ce insomma più vi piace!!!

NOTE FINALI per organizzare i tempi

-Come già detto sopra nella ricetta il Babà lo si può preparare anche 3 giorni prima, l'importante che dopo averlo sformato, e fatto raffreddare, lo sigilliate benissimo con della pellicola trasparente, onde evitare appunto che all'aria tenda a seccarsi.
Se voleste provare a congelarlo, sempre chiuso bene in pellicola lo potete mettere in freezer (anche due settimane prima) e poi lo scongelate, nel forno spento il giorno prima ma sempre lasciandolo nella pellicola. Questa prova (ma lasciandoli a scongelare nel forno solo la notte) l'ho già fatta con i classici Babà monoporzione, per questo credo che una notte non possa bastare per il Babà grande, ma provate.
-La Crema la si può fare anche il giorno prima, quando praticamente inzupperete il dolce.
-Lo sciroppo di Rum, se conservato ben chiuso in una bottiglia, si può preparare anche una settimana prima, l'importante è che poi sia tiepido quando bagnerete il Babà.




Enjoyyyyyyyyyyyyy your babà!!!

martedì 9 novembre 2010

SAVARIN CON ANANAS CARAMELLATE AUX EPICES DI PIERRE HERME'

Come promessovi ieri eccomi qui con la prima ricetta e vi spiego perchè inizio dal dolce... la settimana scorsa parlando con la mia amica Claudietta mi diceva che aveva provato a fare il Savarin con la ricetta del Bimby e che le era venuto malissimo...io sono rimasta un po' perplessa poichè io prima della venuta del Bimby a casa nostra non mangiavo nè Savarin nè Babà, anzi mi chiedevo cosa ci trovassero gli altri di così buono in un dolce che per me (astemia) era solo una spugna piena di Rum, poi un giorno provai questa ricetta con un'altra amica (ma per sicurezza ricordo preparai anche una crostata!!!!) e ne rimasi entusiasta...non era una spugna e del Rum aveva solo il profumo!!! Così ho proposto a Claudietta di venire domenica da noi che avremmo preparato il Savarin mentre i ragazzi avrebbero guardato la partita in tv!!!
Quindi la "colpa" del pranzo di domenica è del Savarin ed ecco perchè ve la posto per prima!!!!!!!!








Da lì il passo per vederci direttamente per pranzo è stato un attimo, così abbiamo allargato ad un'altra coppia di carissimi amici (come la chiamo io...la mia comara, cioè mio marito è "compare" di nozze di suo marito!!!  E io per lei sono "comparella"!!!!).
Poi venerdì scorso mi sono ricordata che il Savarin (o IL Savarin??????  Dubbio amletico!! ndr sto correggendo tutto ....è IL Savarin...grazie Sandra!!) è migliore se preparato il giorno prima...quindi tenete a mente questo consiglio..e ve ne aggiungo un altro: dal ricettario Bimby danno una dose per lo sciroppo al Rum, io per esperienza vi dico che la dose che vi metterò di seguito è esattamente il doppio e ci va tutta!!


Di solito insieme a questo dolce accompagno della crema  e anche della panna, così i miei ospiti possono scegliere quello che più preferiscono, e metto anche una ciotolina con qualche fragola o fargolina di bosco, ma domenica avevo intenzione di fare anche i bocconcini dolci al limone che contenevano sia la crema al limone che la panna e quindi mi sono posta una domanda cruciale: cosa servo con il Savarin??? La risposta mi è arrivata subito , quando mi sono ricordata di una vecchia rivista francese di cucito , ricamo e decori per la casa, in cui a fine giornale avevano pubblicato una ricetta di "Babà froid au Rum, ananas aux épices" di Pierre Hermé....così , ho preso la ricetta per l'ananas e ho eseguito....il risultato a detta di tutti è stato eccellente, anche per Claudietta (e da lì abbiamo intuito che probabilmente il flop del suo Savarin sia stato dovuto al lievito).... e un po' di panna l'ho servita lo stesso.


NOTA: per il Savarin vi metto sia il procedimento con Bimby(le note tra parentesi) che senza, per chi non ce l'ha.


La prossima ricetta sarà la lonza!!!!




SAVARIN CON ANANAS CARAMELLATE AUX EPICES








Per il Savarin:


250 gr farina 00
100 gr burro morbido
  50 gr zucchero
4 uova
1 cubetto di lievito di birra (25 gr)
50 gr latte
1 pizzico di sale


per lo sciroppo al Rum:


400 gr acqua
300 gr zucchero
350 gr Rum


Far sciogliere il lievito nel latte tiepido in un mixer (nel  boccale  1 min. 40° a vel 4)
Aggiungere nel mixer uova , zucchero, sale e burro e mescolare (30 sec. vel. 6)
Unire con le lame in movimento (vel. 4), la farina. E mescolare bene il tutto (40 sec. vel.4 , e 20 sec. vel 8)


Fermare l'apparecchio (che sia un robot o il Bimby) e lasciare lievitare con il contenitore chiuso (o il boccale con il coperchietto) per 30  minuti.




Rilavorare l'impasto per meno di un minuto ( 40/50 sec a vel.8  spatolando).
Versare il composto in uno stampo per ciambella (diam 24/26 cm), imburrato ed infarinato.




 Lasciare lievitare l'impasto coperto (io uso un canovaccio)in un luogo caldo per 40 minuti.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti e poi abbassare a 180° per 25 minuti . Non vi preoccupate se si scurisce...quella sarà la parte che andrà sotto....!!!


Intanto preparare lo sciroppo mettendo sul fuoco in un pentolino l'acqua e lo zucchero (nel boccale 3 min. 60° vel 4), aggiungere il Rum e lasciare raffreddare.


Quando il Savarin è cotto tirarlo fuori dal forno, con uno spiedino di legno bucherellare la superficie e quando è ancora caldissimo versarci sopra lo sciroppo al Rum...coprire con carta stagnola e lasciare lì nello stampo fino a un paio d'ore prima di servire (fidatevi, preparatelo il giorno prima e non ve ne pentirete).


Il giorno che lo servirete sformatelo e preparate l'ananas caramellato aus èpices (dal libro "Plaisirs sucrés" di Pierre Hermé):


1 ananas maturo
125 gr di zucchero semolato
7 gocce di estratto di vaniglia
una grattuggiata di zenzero fresco
3 granelli di pepe nero (lui consiglia pepe nero della Giamaica...che io non avevo..quindi pepe nero di casa in grani...macinato al momento)
40 gr di purè di banana (altro non è che un po' di banana schiacciata)
2 cucchiai d'acqua


Preriscaldare il forno a 200°, e intanto sbucciare l'ananas e tagliarla a spicchi (io ho lo sbuccia-ananas che fa le fette belle tonde e pulite, quindi tagliarle poi in 4 è un attimo!!!) e adagiarle in una pirofila da forno (se è antiaderente è meglio!).
Intanto con il frullatore ad immersione frullare l'acqua, la banana e il Rum, mettere a caramellizzare lo zucchero (deve solo sciogliersi) qualche minuto e aggiungere il purè di banana e Rum , la vaniglia (mescolando bene con un cucchiaio di legno), il pepe macinato e lo zenzero grattugiato. Quando tutto è ben amalgamato, versarlo sulle fettine di ananas ed infornare a 180° per circa 30 minuti. Quando è pronto decorare con alcuni spicchi di ananas il Savarin e il resto servirlo a parte.


Non mi resta che dirvi...buon lavoro e buon Savarin.


Oggi inizio il corso di panificazione di Adriano e Paoletta...quindi sarò un po' assente!!! Buona giornata a tutti..poi vi racconterò!!Ciao belli