martedì 11 settembre 2018

9/11 NEVER FORGET

Credit: Mario Tama via Getty Images


In questi anni ho fatto amicizia con alcune persone sopravvissute a quel terribile giorno in cui tanto e troppo è cambiato, parlo come ogni anno dell'11 Settembre. Alcune sono amicizie su facebook, che non è un mezzo poi così virtuale se si impara a conoscersi tramite foto, messaggi e commenti! Una di loro, Lisa di cui vi ho parlato in "A beautiful day to be alive" e in "It reminds me of" l'ho finalmente conosciuta lo scorso anno durante l'ennesimo viaggio a New York ed è stato incredibile sentire la sua storia dalla sua voce, capire il suo dolore, le sue paure di e da quel giorno. Lei non prende più una metropolitana, non sale più su un ascensore o su un palazzo con più di 5 piani. Se sente forti rumori si spaventa, perchè quel giorno lei era lì, dentro la prima torre colpita, ed era ad un isolato soltanto quando ha alzato gli occhi al cielo e ha visto il secondo aereo colpire la Torre Sud e tra le tante cose non può dimenticare quei rumori strani che arrivavano al suolo mentre si allontanava correndo, seguiti da urla di terrore, non ha mai voluto guardare cosa fossero, ma sentiva le persone vicino a lei strillare per l'atrocità di vedere corpi che saltavano giù da quegli stessi piani dove si trovava il suo ufficio... e non dimenticherà mai mentre cercava di arrivare al traghetto che l'avrebbe riportata a casa, quei volti di vigili del fuoco, paramedici e poliziotti che correvano e si dirigevano a salvare vite, sapendo a cosa stavano andando incontro .

Credit: NY Daily News via Getty Images

La cosa che in questi giorni mi sta lasciando sempre più sconvolta è che il numero delle persone malate e morte di cancro per le esalazioni delle ceneri e polveri, che subito dopo gli attentati erano lì ed aiutarono a scavare e cercare tra le macerie, che non si sono risparmiate alla pulizia e alla ricostruzione di Ground Zero nei mesi seguenti, stanno di gran lunga superando il numero delle vittime totali di quel giorno. La maggior parte di loro continuano ad essere poliziotti, vigili del fuoco e paramedici, gli stessi che quel giorno persero amici, fratelli, padri, madri e colleghi, molti di loro che per destino non erano tra quei morti, ma che nel tempo sono diventate vittime stesse di quegli attentati che devastarono il nostro mondo, un mondo che abbiamo perso un po' tutti.




Quest'anno il mio tributo lo dedico a loro a chi è "caduto" dopo quel giorno, a chi sta ancora lottando con dolore per non cadere!

Perchè se anche sono passati diciassette anni non si può e non si deve dimenticare.


1 commento:

  1. E come si può scordare quel giorno. E' stato uno dei giorni più bui del XXI secolo!

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