mercoledì 14 gennaio 2015

SAPA DI ARANCE... il BLOGTOUR in SARDEGNA 2014




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Un mese fa rientravo da quattro giorni in Sardegna,  quattro giorni intensi, emozionanti che si sono rivelati una scoperta. Grazie ad AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) le Camere di Commercio di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari ,a me e altri 15 associati, hanno offerto la possibilità di immergerci nella Sardegna “sconosciuta”, non la Sardegna che tutti conoscono e che identificano con spiagge mozzafiato, movida notturna estiva e lusso… ma la Sardegna vera, quella reale …quella dei Sardi!!!
Tutto è iniziato in una bella mattina di Dicembre, la Sardegna ci ha accolte con un bel sole tiepido e piacevole e col sorriso allegro di Giuseppina Scorrano,  che ci ha portate subito nel Sarrabus… . Ecco il Sarrabus …. Di primo acchito si può sicuramente immaginare sia una zona, ma dove?? Esattamente si trova ad est di Cagliari, nella  sua provincia e racchiude un’area estesa di ben 19 comuni. Noi otto blogger che abbiamo goduto dell’ospitalità di questa parte della Sardegna abbiamo concentrato tutto nella zona di quattro comuni :Castiadas, Muravera, Villaputzu e San Vito, in quest’ultimo siamo stati ospitati in meravigliosi Bed & Breakfast, case tipiche ed antiche che sono state recuperate e che ora ospitano in maniera molto affascinante chi desidera passare qualche giorno in questi luoghi meravigliosi.

Prima tappa del nostro soggiorno è stata la Peschiera di Feraxi, dove una cooperativa di pescatori ha dato vita ad una realtà locale, con allevamento di pesci e molluschi, nel comune di Muravera, dentro ad una laguna, che come dice Giuseppina è “struggente” per la posizione, i colori, gli odori della natura, e qui siamo stati ospiti a pranzo del ristorante, esattamente dell’Ittiturismo, che gli amici della Peschiera hanno aperto e dove il pesce che si mangia non può essere più fresco di così, perché è pescato e cucinato, in maniera favolosa! Cozze,  orziadas  (anemoni di mare fritti), bottarga di muggine, orate, zuppe di anguille, tutto rigorosamente fresco!  Qui abbiamo incontrato i responsabili del GAL del Sarrabus, Giuliano Meloni e Cristiana Verde, che ci hanno raccontato con entusiasmo e fiducia il loro territorio e il loro importante lavoro per valorizzare quello che il Sarrabus ha da offrire.
Questo è stato l’unico posto dove abbiamo visto uno scorcio di mare, perché in effetti è come ci ha detto Giuseppina, il mare c’è, è vicinissimo ,ma non si vede, tutto è basato sull’agricoltura, il mare per i Sardi non è mai stato considerato una buona cosa, perché portava solo invasioni e quindi nei secoli passati ci si stava alla larga, e probabilmente questo è anche il motivo per cui la Sardegna possiede ancora coste incontaminate, ma di più prodotti della terra con i sapori genuini che altrove si sono persi.
Resta però il fatto che il pesce mangiato alla Peschiera diFeraxi è stato fantastico e inutile dire che la qualità e le quantità sono state a livelli eccelsi e mi risparmio di dirvi che verso la seconda tappa, il Comune di San Vito, eravamo così satolle e felici che in pullman ci sono stati 20 minuti di religioso silenzio…in pratica ci stavamo facendo la “pennica” di rito dopo un pranzo così pantagruelico.

La seconda tappa, dopo aver depositato le valigie nelle nostre stanze, io sono stata nella bellissima Casa Licheri, è stata a Casa Camboni, dove i gentilissimi ed ospitali proprietari delle Case che ci ospitavano, si sono raccolti per accoglierci, e per preparaci una cena tipica mostrandoci anche alcune ricette… abbiamo fatto con la signora Erminia, Daniela e Martina i Culurgioneddus, delle ravioline ripiene di ricotta dolci e fritte, tipiche di questa zona, abbiamo visto Irene impastare e preparare il capretto per le Sa Panada che avrebbero cotto nel forno a legna della casa, “grazie” ad Irene e suo marito abbiamo anche assaggiato su pane carasau il Casu Mrazu, che ci è ance piaciuto tantissimo. Abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani, culurgiones del Nuorese e quelli di San Vito, pane fatto nel forno del paese da alcune di noi, capretto, formaggi,ppane Carasau, Pan di Sapa , un’infinità di dolci e dolcetti tipici…. Senza sosta sulla varietà e sulle quantità.

Inutile dirvi che la cena che è stata preceduta  da questi interessanti e coinvolgenti laboratori di cucina, che sono stati uno dei regali più belli di questi giorni, il conoscere, il ricevere delle tradizioni delle famiglie locali…per me sono cose che non hanno prezzo!!
La seconda giornata è iniziata con una colazione tipicamente Sarda tutti insieme  sempre  a Casa Camboni, dove ad ognuna di noi sono stati regalati mazzetti di erbe aromatiche tipiche della Sardegna: il mirto, il lentisco, il timo, il rosmarino, il finocchietto selvatico, il corbezzolo … tutte erbe che si trovano girando per le campagne e che regalano all’aria un odore tipico ed inconfondibile appena si giunge su quest’ isola meravigliosa.

Poi Giuliano ci ha fatto un regalo bellissimo, un fuori programma inaspettato, ma incredibile, ci ha portato a casa del Maestro Luigi Lai, dove c’è anche un piccolo Museo di Launeddas, sempre a San Vito, che ha fatto per noi un piccolo “concerto” improvvisato suonando le sue Launeddas, canne lavorate dal Maestro e che donano una musica commovente, si, mi sono emozionata a sentire suonare il Maestro Lai queste musiche antiche tramandate da generazioni … ho veramente riconosciuto questa terra attraverso  le note che questi strumenti ci regalavano!
Da lì siamo andati verso le campagne, ricche di agrumeti, ad incontrare alcune aziende del territorio, ospiti del GAL  Sole Grano Terra del Sarrabus, Guerrei, Trexenta e Campidano di Cagliari per conoscere i prodotti del territorio con l’immancabile e ricchissima degustazione. Anche qui tra profumati mieli, formaggi, verdure e agrumi abbiamo seguito un paio di laboratori sulle confetture di arance e mele cotogne con la gelatina delle stesse mele cotogne nel Centro Ippico Agrituristico del Sarrabus.
Dopo il pranzo in agriturismo ricchissimo e delizioso ci siamo dirette verso l’azienda agricola di Stefano Lai, un pastore, come ama definirsi lui, ma che si occupa non solo di pastorizia, ma anche di raccolta di sughero e della produzione dell’AXRIDDA, un formaggio che viene fatto stagionare nell’argilla, così come ha imparato da suo nonno, pastore prima di lui.
Essendo inverno la luce del giorno ha lasciato spazio alla sera e noi intraprendenti, ma piene come “proceddi” siamo state accompagnate a Villasalto al Ristorante(laboratorio dello chef Paolo Perella, dove ci ha accolte nel suo pittoresco locale e dove è stato un ospite eccellente. Ci ha preparato un’infinità di piatti solo ed esclusivamente locali, cotti in maniera perfetta, dove abbiamo assaporato ogni minimo ingrediente presente, il suo famoso stufato di capra, la mozzarella di Capra, il maialino rrosto, i ravioli di ricotta, il salumi di ovini,e tante tantissime altre ottime cose … cena conclusa, con l’unico ingrediente non Sardo presente nella cucina del grande chef, il gelato al pistacchio di Bronte, ma preparato con il miele locale e con il latte e la ricotta delle capre dei pascoli della zona.
E anche la seconda giornata si è conclusa in maniera ricca di sapori, “saperi “e profumi!

Alla prossima puntata, perché non è finita, ci siamo trasferiti a Nuoro per altri due giorni di posti, luoghi, profumi e ricette di un’isola che non conoscevo e che molti ancora non conoscono.
Ma lasciatemi chiudere questo post con i ringraziamenti a tutte le persone stupende che abbiamo incontrato e conosciuto nel Sarrabus, dove spero di tornare presto, perché so che ci sono ancora tante cose da scoprire, da imparare, da conoscere e di cui raccontare.

GRAZIE SARRABUS!!!

A seguire una ricetta che ho imparato proprio in Sardegna, la Sapa di arance, che non si trova in commercio, quindi o ve la fate da soli oppure andate nel Sarrabus e vi lasciate ospitare da queste meravigliose persone che sicuramente ve ne offrirà un po’ ;  ognuno ha le sue dosi, più o meno succo di arance, più o meno zucchero, io ho fatto una mia modifica, perché cercavo QUEL preciso profumo, che sono certa di aver sentito annusando la Sapa di arance, i chiodi di garofano!!!

SAPA DI ARANCE
1 litro di succo di arance (Tarocco) fresco (circa 10-12 arance, dipende da quanto sono grandi)
800 g di zucchero
5 chiodi di garofano

Fate una spremuta di arance e filtratela con un colino, versate il succo così ottenuto in un tegame dal fondo spesso e aggiungete lo zucchero che mescolerete e farete sciogliere. Accendete il  fuoco, aggiungete i chiodi di garofano e portate a bollore. Abbassate la fiamma al minimo e fate sobbollire dolcemente per circa un’ora, un’ora e un quarto. Schiumate di tanto in tanto. La Sapa di arance sarà pronta quando si sarà addensata e avrà preso un colore ambrato. Versate subito in vasetti di vetro puliti e sterilizzati  e chiudeteli con il coperchio e mettete a testa in giù.
Tenderà ad addensarsi una volta fredda, quindi non superate i tempi di cottura, in Sardegna la Sapa di arance si usa molto per fare il Pan di Sapa, ma per la sua consistenza “mielosa” trovo sia ottima anche su una fetta di pane tostato a colazione o da accompagnare con formaggi stagionati!


English version
 
One month ago I with other member of AIFB (Italian foos blogger Association) were invited to spend some days in Sardinia, to discover products, recipes and places not known. We were happy to meet people so kind and rich of ospitality in their beautiful B&B, I was in Casa Licheri, and ancient typical house of San Vito, that’s in the Sarrabus Region,  we learnt delicious recipe from the sea at the Peschiera of Feraxi, where some fishermen organized a coopertion where to find very fresh fish and also where they opened a restaurant where to eat great fish dishes.We learnt recips made of bread stuffed with meat and vegetables, homemade raviolis (they call them “culurgiones” ) and even so many different kind of typical desserts.
We were also lucky tomet Maestro Luigi Lai, and he made e very short concert for us in his Launeddas ( a typical homemade instrument) Museum in San Vito.
We met people thet produce honeys, vegetables, great oranges and tangerines, and above all great typical Sardinian cheeses.
The most of people know Sardinia only for the famous seaside where tourists go to spend rich Summer on their boats, but trust me Sardinia in the rest of this amazing Italian island…Sardinia is made af brave and strong people, with a great heart that have a lot of things to show us …as the beautiful countryside, the smell od herbs, the colors of nature and all the products that the earth can give us!!
I give to you a recipe that you can’t buy, because the people make it just for their own…. Try it, it is incredible!!
 ORANGES SAPA
4 cups fresh orange juice
4 cups sugar
5 cloves
Squeeze the oranges and get a fresh juice, filter it through a strainer, pour the sifted  juice  in a saucepan and add the sugar and mix very well. Add the cloves and bring to a boil. Reduce heat to low and simmer gently for about an hour, hour and a quarter. Skim occasionally. The Sapa will be ready when it thickens and has taken an amber color. Pour immediately into glass jars and close them cleaned and sterilized with the lid and put it upside down till cool.
Sapa will tend to thicken when cold, so do not exceed the cooking times, in Sardinia the Sapa made with oranges is used a lot to make the Pan Sapa, a sweet spiced bread, but for its consistency as honey I find it is also excellent on a slice of toasted bread  or served with seasoned cheese!

8 commenti:

  1. Che racconto dettagliato! Mi hai fatto rivivere quei giorni bellissimi! Cri

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  2. Bello Flavia!!!
    Leggo e mi sembra ieri, stessa sensazione che ho avuto leggendo Patty!
    Mi state mettendo in agitazione ragazze!!! :))

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  3. Veramente un tour spettacolare anche il vostro!
    Deve essere stato bellissimo.
    Posso solo immaginare le tante cose buone che avete potuto assaporare.
    Ormai la sapa mi incuriosisce tantissimo! :-D
    Aspetto il seguito.

    Fabio

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  4. The dress cannot be described
    as formal, but is right on the money for a dinner date.

    You'll be able to choose a jacket that suits your body type.
    Lea Mullins gives tips on why and how should you dress your Yorkie.

    For instance, why travel all the way to Harborne or any area of the city, when you can simply go online, find a
    great shop and choose one of the garments there before heading to the physical location.

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  5. cara Flavia mi hai fatto venire una fame ....;)

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  8. ciao Flavia, che bel post e che belle Foto ;) vedo che anche voi vi site divertite alla grande!!! Blella la Sardegna!!! un Bacio

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